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Autore: Mavii    03/03/2014    0 recensioni
Carlotta, detta Carlo, deve iniziare il liceo a Bologna. Sogna una vita tranquilla e serena con la sua famiglia, ma durante l'estate i genitori di Carlo si separano e lei dovrà andare a vivere con la madre in una villa lussuosa fuori città dove abita il suo nuovo compagno, Marco. Marco ha due figli Sara e Nicola. Con quest'ultimo, Carlotta instaurerà un legame molto stretto segnato anche dalla presenza di quel meraviglioso sentimento che è l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2 


Era una sera di aprile quando mamma e papà dissero a me e a mio fratello Pietro, 11 anni appena compiuti, che si sarebbero separati. In effetti dovevo aspettarmelo, le litigate erano diventate troppo frequenti, ma era come se mi aspettassi che non succedesse mai niente alla mia famiglia. La classica famiglia felice che era impossibile da separare. Ma non era così. Infatti papà si trovò un appartamento a Milano, dove era costretto ad andare per lavoro, mentre noi rimanemmo nel nostro appartamento a Bologna. Pietro non la prese malissimo forse non gli è ancora chiaro il concetto di separazione, divorzio. Quelli che l’hanno presa peggio siamo stati io e Simone, mio fratello grande. 20 anni, frequenta l’università di ingegneria meccanica a Modena. A casa non c’era quasi mai, siccome aveva affittato un appartamento là, ma lo tenevo aggiornato ogni giorno su come andava degenerandosi la situazione tra i nostri genitori. A dire a Simone la brutta notizia, fui proprio io. Simone ci raggiunse a Bologna e chiese spiegazioni a mamma e a papà. Loro gli dissero che non poteva più funzionare, gli raccontarono delle litigate che facevano ogni sera. Simo era confuso, ma non fece scenate. Non voleva peggiorare la situazione, ma si vedeva che un ombra era scesa sul suo viso.
Penso che se ci sono due persone che non si separerebbero mai siamo io e Simo. Lui non è un fratello qualunque, è IL fratello. Ho bisogno di consigli, chiamo lui. Voglio sfogarmi, chiamo lui. E non so come ma dopo averlo sentito, mi sento sempre meglio. Una carica di energia positiva.
Mamma a giugno ci disse che aveva conosciuto un altro uomo, ce lo presentò e poco tempo dopo ci annunciarono che saremmo andati a vivere da lui e dai suoi figli. Marco, così si chiama il compagno di mia mamma, è un medico ed è anche lui divorziato dalla moglie da circa due anni. Ha due figli: Sofia, 12 anni e Nicola, 16. Noi non gli abbiamo mai visti, ma sinceramente non ci tengo. Già dovrò abituarmi alla nuova scuola, poi alla nuova casa. I due figli sono l’ultimo dei miei pensieri. Spero solo che siano simpatici soprattutto per Pietro che è un bimbo un po’ difficile da gestire e non fa amicizia con tutti. Lui che quest’anno dovrà iniziare le medie in un'altra scuola, la stessa di Sofia, e conoscere tante altre persone.  
Ci trasferimmo ufficialmente da Marco verso la fine di agosto, quando a Bologna non c’era quasi nessuno. Nel nostro condominio avevamo detto che ci trasferivamo nella villa di uno zio morto che aveva lasciato a noi l’eredità, ma secondo me ormai tutti sapevano come stavano i fatti. Dal centro di Bologna alla villa ci vollero circa quindici minuti.
 
Guardo fuori dal finestrino per capire verso che zona di Bologna stiamo andando, non mi ero mai allontanata cosi dalla città e non immaginavo che delle persone ci abitassero. A un tratto vedo questa villa enorme di colore beige. Un beige calmo tranquillo. Tante finestre e terrazze con tantissimi fiori. Un giardino enorme. No, non può essere quella. E invece la vedo sempre più da vicino. Oh mamma! Che bella casa! Non riesco a credere che sia la nostra! –Mamma è quella la casa di Marco?- chiede Pietro. –Sì, è proprio quella- risponde lei sorridente. –Santo cielo mamma! Marco non scherza mica! Guarda qua che roba!- esclama Simo. Sì, è voluto venire anche lui la prima volta, poi tra qualche giorno tornerà a Modena. Mentre i miei fratelli si entusiasmano sempre di più, io cerco di rimanere sempre con l’atteggiamento scazzato con cui siamo partiti. Insomma è vero è una bella casa, ma non riesco a farmi vedere felice. È come se dovessi farla pagare alla mamma per quello che ha fatto. Intanto ci avviciniamo sempre di più a un enorme cancello davanti alla villa. Mamma si ferma davanti ad esso, e suona un piccolo campanello. Improvvisamente le due porte del cancello si aprono e la villa sembra ancora più bella. I miei fratelli sono entusiasti e mamma pure. Io rimango normale. Appena scendiamo dalla macchina sbuffo: -Fantastico! Quasi venti minuti dal centro. Quando avrò un appuntamento con le altre dovrò partire da qui un’ora prima per arrivare in orario…-
-Non ti preoccupare Carlotta, tutte le volte che vuoi ci penserà Khalid a portarti in macchina-
Mi giro e lo vedo. È  stato Marco a parlare accompagnato da un ragazzo filippino sorridente. Questo ci saluta tutti e prende i bagagli aiutato da un'altra signora africana. Dovevano essere i maggiordomi.
Quindi... Tutte le volte che voglio, un maggiordomo può portarmi in centro... che figata...
-Bene, mi fa molto piacere che siete arrivati! Ciao tesoro-saluta Marco la mamma con un bacio. –E benvenuti anche a voi!-. Marco viene da me e Pietro e ci accarezza la testa. –Ciao Simone- porge la mano a Simo. –Bene, noi ci conosciamo già, ma voi non conoscete ancora i miei figli. Sofia, Nico! Venite sono arrivati!- chiama Marco. Una bimba bruna riccia poco più alta di Pietro, sbuca dalla porta di ingresso e corre allegra verso di noi. Si ferma da Marco, che dice: -Lei è Sofia, la mia topolina-. Sofia ci guarda sorridente e ci saluta: -Ciao! Benvenuti!-. Ricambiamo i saluti, è proprio carina. –Tuo fratello dove è finito?- chiede Marco a Sofia. –Non lo so- risponde lei. Marco urla: -Nico! Stiamo aspettando tutti te!-
-Che palle, sto arrivando!- si sente da una delle finestre. Poco dopo un ragazzo riccio e castano come la sorella, con un paio di bermuda e a dorso nudo, esce dalla porta di ingresso e si ferma di fianco al padre.
-Lui è Nicola- lo presenta Marco. Nicola saluta poi mi guarda.
Cazzo. Alto, riccio, occhi azzurri... devo avvertire le altre e subito.
Cerco di fare la scazzata ma in un paradiso come questo con un figo davanti agli occhi con cui condividerai la casa, come si fa a essere scazzati?!
Prendo fuori il cellulare, compongo la password. Whatsapp. Gruppo “Le Quattro <3”. Nuovo messaggio.
“Arrivata. Madonna è stupendo. Vi invio le img :)”. Allega. Fotocamera. Scatto alcune foto all’ingresso e alla villa. Invio.
Sto impazzendo.

 
  
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