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Autore: ElenCelebrindal    03/03/2014    1 recensioni
Questa è la storia della vita di Legolas. Da quando era un bambino fino alla sua partenza per le Terre Immortali. Bambino, ragazzo e adulto, tutto quello che ha passato assieme a suo padre Thranduil, le sue amicizie e i suoi scontri, tutto riunito in questa fan fiction.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Legolas, Thranduil
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mae govannen, mellonea nîn

Legolas e Thranduil impiegarono relativamente poco tempo per guadare il fiume, dal punto in cui si trovavano, ed erano ripartiti subito con un’andatura rapida e regolare, tanto che giunsero in vista delle montagne prima del calar della notte.
 Ivi si fermarono, per poi valicare i monti il giorno seguente.
Il resto del viaggio fu tranquillo, e Legolas non si stancava mai di guardarsi intorno, determinato a fermare nella mente tutto ciò che vedeva e sentiva.
Faceva molte domande al padre, che rispondeva sempre volentieri e spesso raccontava storie e cantava di antiche vicende, sia allegre che tristi.
In quel modo, impiegarono due giorni per giungere a Imladris, e rallentarono l’andatura quando la valle entrò nel loro campo visivo.
“E così siamo arrivati a Imladris. Non me lo aspettavo così”, disse Legolas, mentre raggiungevano l’ingresso.
Thranduil sorrise: “E come te lo aspettavi?”, domandò al figlio, che osservava tutto ad occhi sgranati.
“Mi aspettavo di vedere anche qui molti più alberi, invece questo luogo rispecchia molto i posti che mi hai descritto nelle tue storie, i regni del passato. Ma mi piace, è pieno di calma e tranquillità”, rispose Legolas, tornando a guardare il padre.
L’ingresso di Imladris era molto bello: un ponte, sospeso su di un limpido fiume, era il passaggio che conduceva all'’entrata vera e propria.
Un elfo dalla capigliatura bruna arrivò incontro al re a al principe, scendendo alcune scale. “Aran Thranduil ar cund Legolas, mae govannen”  (Re Thranduil e principe Legolas, benvenuti), disse.
Thranduil scese dall’alce: “Suilad, Lindir”, rispose, quando l’elfo si fu avvicinato abbastanza.
Poi il re si voltò verso Legolas, che era appena smontato da cavallo: “Legolas, lui è Lindir, uno dei consiglieri di Elrond”.
Poi si rivolse direttamente a lui: “A proposito di Elrond, sai dirmi dove sono lui e sua moglie?”, gli chiese, mentre Legolas lo raggiungeva.
“Certamente. Se volete seguirmi, vi condurrò da loro”,rispose Lindir, voltandosi e salendo le scale che poco prima aveva sceso.
Re e principe lo seguirono, passando in mezzo a due elfi di guardia, immobili e silenziosi.
Legolas osservò le loro armature, molto più semplici e leggere di quelle di Boscoverde, poi si affrettò a tenere il passo con gli altri due, che intanto erano andati avanti.
Lindir li condusse fino ad un grazioso giardino, ornato da un gran numero di statue e pieno di piante di ogni tipo.
Alcuni alberi crescevano addirittura intorno a delle colonne intagliate, quasi fondendosi con esse e creando degli effetti meravigliosi.
Una fontana zampillava più in là, e il sole creava un arcobaleno nell’acqua.
Legolas respirò quell’aria così densa di tanti profumi diversi, che non aveva mai sentito neanche ai confini più estremi della foresta, e si sentì subito invadere da una tranquillità inaspettata e piacevole.
Anche Thranduil sembrava aver dimenticato le preoccupazioni, quando individuò Elrond e Celebrìan, seduti su una delle tante panchine di marmo presenti: “Vedui’ il’er” (Salve a tutti), disse avvicinandosi.
Legolas non disse nulla, si limitò a sorridere quando lo sguardo di Celebrìan si posò su di lui.
“Thranduil, che piacere vederti. E Legolas, come sei cresciuto, le maa quel” (sembri in ottima forma)”, disse l’elfa, abbracciando il principe.
Elrond strinse la mano di Thranduil, prima di salutare anch’egli il principe, poi disse: “Non restiamo qui in piedi, venite a sedervi accanto a noi”.
Quando si furono accomodati tutti e quattro, Thranduil chiese: “Ma dove sono i vostri figli? Finora ho solo sentito parlare di loro, e sarei felice di poterli conoscere. Saremmo venuti prima, ma i miei doveri mi hanno tenuto molto impegnato, e anche Legolas ha i suoi compiti da svolgere”.
Celebra si guardò intorno: “Dovrebbero essere qui, probabilmente a giocare. Anzi, probabilmente è Arwen che gioca; Elladan ed Elrohir si staranno allenando a combattere. Hanno sempre amato il combattimento, loro due, fin da piccoli”, disse.
Poi li chiamò a gran voce, poiché non si facevano vedere.
Arrivarono in pochissimo tempo, non appena udirono il richiamo della madre, probabilmente.
Legolas li osservò: avevano tutti e tre i capelli scuri, ereditati dal padre.
I due gemelli erano alti, per la loro età, e oltre ai capelli avevano ereditato gli occhi grigi di Elrond ed erano talmente simili che era praticamente impossibile distinguerli, anche perché indossavano abiti identici.
Entrambi indossavano una leggera maglia d’acciaio, probabilmente perché si stavano davvero allenando con le spade, come testimoniavano le finissime lame che avevano al fianco.
Arwen, come i suoi fratelli, aveva anch’essa gli occhi grigi, ma di una sfumatura differente, più simile a quella degli occhi della madre, e indossava un abito bianco che metteva in risalto il nero corvino dei suoi capelli.
Legolas aveva visto di rado degli Elfi con i capelli scuri, poiché a Eryn Galen la maggior parte della popolazione elfica è bionda, ma Thranduil gli aveva narrato la storia delle stirpi elfiche, quindi non si sorprese più di tanto.
Elladan ed Elrohir salutarono subito i nuovi arrivati, iniziando subito una conversazione con Legolas e osservando le armi del principe con occhi scintillanti.
Arwen, invece, si nascose dietro Celebrìan, intimidita da quei nuovi individui così diversi da lei.
Poi, però, incoraggiata dai genitori, si avvicinò prima a Legolas, perché c’erano i suoi fratelli, poi a Thranduil.
Il re sorrise: “Sono davvero splendidi. Sono felice per voi, amici miei”, disse.
Poi si rivolse ad Arwen: “Vuoi conoscere un re degli Elfi?”, disse, sorridendo.
La bambina annuì, ancora vergognandosi troppo per parlare.
Legolas osservò suo padre prendere in braccio Arwen e accarezzarle i lunghi capelli, mentre lei toccava incuriosita quelli biondi di Thranduil.
“Perché sei biondo? Mi ricordi tanto Glorfindel e nana” (nana = mamma), gli domandò lei, trovando finalmente il coraggio per parlare.
“Perché sono un elfo di stirpe Sindar, e solitamente noi abbiamo i capelli chiari. Glorfindel e tua mamma, però, sonomolto diversi da me, anche se sono biondi anche loro”, rispose Thranduil, indicando anche Legolas per chiarire il concetto.
Arwen sorrise: “Mi piacciono i capelli biondi”, decise, scendendo dalle ginocchia del re per raggiungere la madre, salendo poi in braccio a lei e giocando con i suoi, di capelli.
Celebrìan sorrise: “Però anche i tuoi sono meravigliosi”, disse, dando un bacio alla figlia.
I gemelli, dopo aver chiacchierato ancora qualche minuto con Legolas, lo lasciarono in pace e andarono a sedersi accanto al padre, che intanto stava chiedendo al principe: “Legolas, so che sei diventato un abile guerriero. Hai intenzione di divenire una guardia del Boscoverde?”.
“Si, inizialmente avevo pensato di diventare una semplice guardia, anche perché essendo un principe ho anche altri compiti da svolgere. Ma pochi giorni fa mio padre mi ha offerto il posto di Capitano della guardia. Credo che accetterò, non appena faremo ritorno al Reame Boscoso”, rispose, lanciando un’occhiata anche a Thranduil, che sorrise in modo quasi impercettibile.
“Non si può certo dire che Thranduil non sia saggio per queste cose”, disse Elrond, sorridendo al re. “Sarai un ottimo Capitano, Legolas”, continuò rivolto al principe.
In quella, di udirono delle campane suonare: “Oh, è già arrivato mezzodì. Venite, è ora di pranzo, unitevi a noi”, disse Celebrìan, alzandosi e prendendo per mano Arwen.
Padre e figlio seguirono gli altri fino ad una sala da pranzo e si sedettero l’uno di fronte all'’altro a un lungo tavolo, posto al centro della stanza.
Elrond si sedette a capotavola, e Celebrìan e i loro figli accanto a lui, mentre i consiglieri del Signore di Imladris prendevano posto sulle sedie vicino agli Elfi di Eryn Galen.
I presenti intavolarono presto una conversazione, anche se alcuni si sentivano in soggezione al confronto con Thranduil, essendo un re degli Elfi e non un semplice Signore come Elrond.
Il pranzo non si protrasse a lungo e i commensali si alzarono presto da tavola, come al solito dopotutto, per andare ad ascoltare le splendide musiche e canzoni che gli Elfi amavano.
Il re e il principe, invece, assieme ai Signori di Imladris e ai loro figli, si rifugiarono nella tranquillità di un altro dei tanti giardini di Gran Burrone, e osservarono Elladan ed Elrohir confrontarsi in combattimento con Legolas, che aveva accettato di buon grado la sfida che gli era stata lanciata dai gemelli.
Quando si fermarono, Legolas disse: “Siete molto bravi, devo ammetterlo. Non vedevo da tempo due giovani combattere così bene”.
I due sorrisero, accettando il complimento, poi continuarono a combattere l’uno contro l’altro, mentre Legolas faceva conoscenza con Arwen, che prima non aveva avuto modo di conoscere.
Thranduil passò tutto il giorno, ma anche quelli che seguirono, assieme a Elrond e Celebrìan, parlando sia di cose allegre che di cose più serie, ma restando sempre sul vago e senza risvegliare alcun timore nei cuori di quella gente così spensierata.
Una settimana dopo Thranduil e Legolas annunciarono che sarebbero dovuti ripartire, e a nulla valsero le richieste di Celebrìan di restare ancora qualche giorno.
“Mi dispiace, ma il Reame Boscoso ha bisogno del suo re, e noi non possiamo restare ancora. Forse riusciremo a tornare, un giorno”, disse Thranduil, mentre lui e Legolas attendevano l’arrivo di un elfo con le loro cavalcature.
Anche Legolas era dispiaciuto: “Io tornerò sicuramente, ma anche per me sarà difficile dato che non appena torneremo sarò nominato Capitano. Ma comunque, sempre più facile per un re”, disse, mentre salutava Arwen.
“Aran Thranduil”, si sentì chiamare il re, che si voltò.
Ciryatan era appena arrivato, conducendo l’alce di Thranduil e seguito dal cavallo di Legolas.
“Hannon le”, lo ringraziò il re, per poi voltarsi e salutare: “Meneg suilad, mellonea nîn”, imitato da Legolas.
Poi montarono in groppa ad alce a cavallo e ripartirono, lasciandosi alle spalle la valle nascosta e prendendo la via più diretta per le Montagne Nebbiose.
Mentre cavalcavano, Legolas chiese: “Adar, ma ci sarà una cerimonia ufficiale per la nomina a Capitano  della Guardia? Ancora non so nulla su questo argomento”.
“Si, ma non è una cerimonia lunga o complicata. Non si sono nemmeno discorsi degni di nota. Di solito, sono presenti tutti i membri della guardia e il tutto si svolge in poco tempo. Ma, essendo tu un principe, forse anche alcuni dei cittadini vorranno partecipare. D’altronde, ne avrebbero anche il diritto, perché anche tutto il resto della popolazione del Reame è composta da Elfi che sono in grado di combattere. Ma se desideri farò in modo che sia presente solo chi deve essere presente”, rispose Thranduil, voltando il viso verso il figlio.
Legolas ci pensò su qualche istante: “Si, fai in modo che nessun altro, oltre a coloro che sono sempre stati autorizzati, sia presente. Non voglio che, solo perché sono un principe, tutti assistano. Altrimenti potrei sembrare altezzoso o chissà cos’altro e farmi una cattiva nomea”, decise, approvato dal padre che annuì: “Allora sbrighiamoci, o non torneremo in tempo”, disse, mentre aumentavano l’andatura e tornavano a Boscoverde il Grande.

Stavolta non mi dilungo troppo, mi limito a dire che questo capitolo, per forze di cose, è solo di transizione. Non ho avuto tempo di scrivere di più perché ho davvero molto da fare. E poi, come ogni volta, passo ai ringraziamenti:

1) I miei carissimi lettori silenziosi
2) Ayumi_m, Elenwen, fredfredina, letizia2002, nadivolraissa, sara2001, Stana1 e solenne per aver aggiunto la storia alle preferite (o mantenuto tra le preferite, a seconda dei casi)
3) Anna Tentori, Chiaretta_6, Clar52a, Elenwen, ewan91, Medea_96, nadivolraissa e ReginadelleStelle per aver aggiunto la storia alle seguite (o, anche qui, per averla mantenuta)
4) Elenwen, nadivolraissa e Satana1 per averla mantenuta tra le ricordate

Finisco qui ringraziando anche altri che potrebbero venire dopo e vi invito a recensire qualora il capitolo vi sia piaciuto.

Al prossimo incontro e tanti saluti dalla vostra Elfa


Hannon le

ElenCelebrindal
   
 
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