Un passo dopo l'altro, solenne e leggera, la Morte attraversava la città.
La sua veste era un intrico di sete di varie tonalità di rosso, bordate di ricami d'oro finissimo e lucente. Gli ultimi raggi del sole la facevano apparire ancora più intensa nel suo colore e strappavano brandelli di riflessi. Non esitò neppure una volta, senza mai rallentare ma senza accelerare.
Dalla piattaforma, i gemiti si fecero raschianti e acuti, mentre due ragazze sulla ventina scoppiavano in un pianto irrefrenabile. Neppure loro ebbero però il coraggio di scappare. La Morte Rossa passò avanti ad Alamas, ignorandolo, e lui si sentì assurdamente sollevato.
Salì dolcemente sulla piattaforma, morbidamente avvicinò le sue vittime.
Si chinò lenta davanti alla prima donna, quella che più disperatamente inumidiva il marmo di lacrime.
-Di che cosa hai paura, figlia mia?-
Alamas tremò. La sua voce era un soffio di vento estivo, rassicurante e calda. Mani ornate di gioielli scostarono il velo rubino, rivelando un viso altrettanto alieno rispetto ai loro, scuri e lerci. Al-Maut aveva labbra rosate e piene, una pelle così bianca da non sembrare vera, ed era senza sopracciglia. Gli occhi erano due luminosi specchi d'acqua azzurri e pieni di compassione, bistrati di un rosso così scuro da sembrare sangue. Sorrise piano, accarezzandole la testa. Gli anelli e i bracciali tintinnarono soavemente.
-Guardami... Non ho intenzione di farti sentire alcun dolore. Sarà dolce, sarà un sogno meraviglioso, sarà la pace.-
Alamas poteva vederla così bene da distinguere le sue lacrime. Strinse il pugnale sotto la veste e lo tirò fuori, tenendolo nella manica. Gli dava sicurezza. Vide gli occhi bagnati di lei aprirsi per lo stupore e fissarsi in quelli dell'assassino. Sorrise a sua volta, stregata, appoggiandosi alla mano coperta d'oro. Al-Maut le carezzò gentilmente gli zigomi, e guidò il suo viso al proprio.
Le piccole labbra del Pais carezzarono la guancia ruvida e segnata di lei, la baciarono, e scesero lente verso la sua bocca. La baciò con gentilezza, tenendole il viso. La ragazza chiuse gli occhi.
Staccandosi, le loro labbra restarono incollate per qualche momento. Al-Maut le sorrise ancora, prima di lasciala scivolare a terra con un tonfo duro. Non se ne curò, rialzandosi con un fruscio innaturale e freddo.
La guardia si fece subito avanti e cominciò a rotolare il cadavere con una specie di grossa spazzola da pavimenti. Con tranquillità, la spinse fino al foro e oltre il bordo. Il morto cadde giù, deglutito dall'oscurità.
Alamas strinse i denti e scattò in avanti, iniziando la sua ultima corsa.