Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Magikgio96    04/03/2014    0 recensioni
Un saluto,un amore che sembra finire. Cindy continuava a chiedersi se davvero tutto fosse finito.
Può essere una partenza la fine di un amore?
"Io vado" sussurrò.
Non ricordo piu' nulla se non il rumore assordante dell'aereo.
E cosi,era andato via.
Erano passati due anni da quel momento,io avevo iniziato l'universita' e tutto procedeva per il verso giusto.
Da allora non ebbi piu' sue notizie.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lee scosse la testa e sgranò gli occhi incredulo e prendendo fiato disse “Ci rincontriamo. Come è piccolo il mondo”.
“Sta zitto e vai via”
Notai i muscoli della mano di Lee irrigidirsi,cominciavo ad aver paura.
“Non possiamo lasciarsi il passato alle spalle?” quanto odiavo la sua aria presuntuosa da mister PossoSparirePerDueAnniERiprendertiComeEQuandoVoglio.
“Hai intenzione di ferire anche lei? Andiamo sei un uomo abbi un po’ di dignità”
I muscoli della mano di Lee,dopo aver udito quelle parole,si tesero ancora di piu’ e feci in tempo a bloccare il suo pugno.
Da quando lui era tornato,quella fu la prima volta in cui il nostro contatto fisico sembrò sensato.
Sotto la presa esile,fragile e debole della mia mano,sentii i muscoli di Lee sciogliersi un po’.
Presi quel poco di coraggio che mi restava e congedai il litigio con un “Non importa. Lee stava per andare via” fissai gli occhi di Lee “credimi è meglio così”.
Lo vidi incamminarsi verso l’ascensore.
Ci fissammo fino alla chiusura delle porte,come non avevamo mai fatto prima d’allora.

Mi sembrò cosi strano e surreale che,dopo tutto ciò che era accaduto,io  e lui fossimo in grado di essere ancora complici.

Il mio sguardo si spostò verso Luca che si era avvicinato spaventosamente a me,e prima che potessi rendermene conto mi aveva bloccato con il suo corpo contro il muro.
Un braccio alto sulla mia testa,e l’altro a cingermi la vita,non sembrava  nemmeno il Luca che conoscevo io.
Con il pollice seguì tutti i lineamenti del mio viso,dalle tempie fino alle labbra dove si soffermò un po’ di piu’.
Adesso si che ero impaurita.
I suoi occhi continuavano a spostarsi in ogni singola parte del mio viso,e il suo pollice non dava pace alla mia pelle.
“Sei ferita?” mi domandò.
“No. Stavamo solo parlando” mi tradii. Una lacrima scivolò via da me.
Lo stesso pollice che qualche minuto prima,aveva studiato attentamente il mio viso,asciugò quella lacrima e le successive.
Mi trascinò a sé,in un abbraccio che sconvolse ogni parte di me.
Mi scompigliò i capelli e il cuore.
Un fiume di lacrime bagnò il mio viso e la sua maglietta blu.
“Guarda che ti ha fatto quel bastardo..”
Continuai a singhiozzare per non so quanto tempo,prima di entrare in casa.

“Cosi quell’incidente fu causa tua”.
Mi strinsi nelle ginocchia.
Se solo penso che l’incidente che portò via i genitori a Lee fu colpa della persona che mi è stata accanto in questi due anni,mi si gela il cuore.
“Allora perché Kim fuori dalla discoteca non ti ha riconosciuto?”
“Ha solo fatto finta. Ci eravamo promessi questo,avremmo fatto finta di non conoscerci”
“E con Lee?”
“Quando ha deciso di partire,non è stato per realizzare i suoi sogni. E’ stato per fuggire da tutto ciò che gli stava attanagliando l’animo. Ecco perché è sparito per cosi tanto tempo”
Bevvi un sorso di tè caldo,era stata cosi dannatamente estenuante quella giornata.
“Per oggi basta cosi,ho voglia di dormire”
“Riuscirai a farlo?”
“Non credo”
Mi afferrò le mani e le incastrò con le sue,fissandomi negli occhi. “Ascolta bene. Ho una sola domanda da farti.”
Sospirai.
“Lo ami?”
Lo fissai senza dire nulla,con gli occhi sgranati e il cuore incerto.
“Capisco” proseguì sciogliendo quel complicato intreccio di mani. Prese il suo casco e prima di uscire,quando ormai era gia’ di spalle mi disse “Se vorrai amarlo,te lo impedirò con tutte le mie forze. A costo di perderti.  Buonanotte”
“Buonanotte.”

Sembrava il giorno della terza prova della maturita’.
Domande su domande.
Amare.. ricordavo ancora questo verbo?
Ero capace di amare di nuovo?
E poi,la piu’ importante di tutte le domande che in quel periodo erano passate dalla mia mente e mi erano poi scivolate sulle labbra: chi avevo voglia di amare?
No.
Non ero pronta per amare nessuno.
 Non amavo me stessa,non amavo la mia vita,non amavo niente di niente.
Mi accasciai sul divano,che quella sera era troppo freddo,fissai la porta aperta,senza chiuderla e mi addormentai in un sonno profondo.

Mi risvegliai con un odore di pancake in tutta casa.
Avrei riconosciuto quell’odore fra miliardi,i pancake di Lisha.
Mi alzai sorridendo,mi stiracchiai e la trovai in cucina.
“Buongiorno! Ho fatto bene a lasciare la porta aperta!”
“Ciiiiiiiiindyyyy abbracciamiiiii mi sei mancata cosi tanto!”
Non mi diede il tempo di poterlo fare,che mi saltò al collo.

“Wow. Tutto questo nell’arco di due giorni?”
“Gia’”
La sua espressione restò incredula per qualche secondo. Dio come mi era mancata la mia amica e la sua espressione perennemente incredula.
“oh! Ho un’idea!”
“Fattela passare” sentii la porta spalancarsi,era Lee.
“L..” mi afferrò con dolcezza il polso e mi trascinò fuori. “Vieni con me” aggiunse.
Non so per quale strana ragione,ma sentivo che era giusto fare ciò che lui mi stava ordinando.
Entrai in macchina,una Charger rossa fiammante.

“Te lo ricordi questo posto?”

Quel panorama.

Quell’odore di erba fresca.

Quel tramonto perenne.

Lo avrei riconosciuto fra mille. “Il nostro ultimo bacio”. Le parole scivolarono via dalla mia bocca senza che io lo volessi,e sentii gli occhi pizzicare,la gola seccarsi e le guance arrossare.
“Se la metti su questo campo..” sospirò “è stato il nostro primo e ultimo bacio”
“Prima che tu partissi” continuai.
“Siamo stati due idioti”
Non risposi,e il silenzio ci avvolse per dieci minuti o poco piu’.
“Luca mi ha detto che se avessi voluto amarti ancora,me lo avrebbe impedito con tutte le forze.”
“Hai voglia di amare ancora?” e mi cinse con le sue braccia.
Il mio orecchio sul suo petto,potevo sentire il battito del suo cuore.

Quanto mi era mancato quel cuore,e che stupida che ero stata.
Mi stavo facendo abbindolare di nuovo,un’altra volta.

Deglutii a fatica,e riuscii a dire a stento “Tu..riusciresti ad amarmi?”
Allontanò il mio viso dal suo petto,e i nostri sguardi tornarono quelli di un tempo.
“Si”

“Io ho paura.”
“Io ti proteggerò”

I nostri visi si avvicinarono spaventosamente,le punte dei nostri nasi si toccavano e il suo pollice disegnava piccoli cerchi sulle mie guance.

Driiiiiiin.

Cellulare benedetto.
Mi ricomposi e prima che me ne potessi accorgere Lee aveva preso fra le mani il mio telefono.
“Hai interrotto il nostro secondo bacio,cosa diamine vuoi ancora?”
Dal tono mi fu subito chiaro contro chi sbraitava.
Agitai a stento le mani,nel tentativo di fargli capire che era meglio smettere,ma fu tutto inutile. Adesso ero davvero nei guai.


Angolo autrice,
spero che questo capitolo possa avervi colpito,un grazie a tutti coloro che continuano a leggere,recensire,seguire la storia anche nonostante la mia incostanza considerati i vari impegni scolastici.
Amo scrivere,ma purtroppo prima vengono molte altre cose che purtroppo,alcune volte,sono incapace di gestire.
Stay tuned,vi voglio bene.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Magikgio96