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Autore: Michellouis    04/03/2014    0 recensioni
avevo solo bisogno di essere salvata.
Genere: Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"...We will find a way through the dark..."




«harry?»

Mi ero addormentata profondamente, strasportata dal suo profumo. Il risveglio era stato dolcissimo, raggomitolata accanto a lui, con le sue mani enormi che giocavano con le mi ciocche. Sembrava mi stesse osservando da tanto, come se non avesse dormito per guardarmi.

«si?»

Ora ne ero sicura, ero pronta a dirglielo. 

«avevi ragione questa mattina, ti amo ancora»

Un enorme sorriso era spuntato sul suo volto. Un sorriso compiaciuto, un sorriso reale. 

Harry mi amava e io amavo lui. Cosa potevo volere di più dalla vita?


«Tra poco arriveranno i ragazzi, hai voglia di fare qualcosa mentre aspettiamo?»


Dovevo mettere in chiaro le mie paure. Non volevo ancora concedermi a lui.


«guarda Harry se intendi sesso ti dico già che...»


La sua profonda risata mi aveva interroto, non consentendomi di concludere la frase.


«ma scema, non voglio fare sesso! Cioè se volessi si, ma farò due volte lo stesso sbaglio. Me lo dirai tu»


Il ragazzo perfetto, ero sempre più sicura di amarlo.


«grazie...»


«Non devi ringraziarmi, è giusto così. Allora, cosa vuoi fare piccola?»


Stare con lui per me era già abbastanza. Mi sentivo amata, rispettata. In quel momento mi stava dando tutto ciò di cui avevo bisogno.


«prima cantavi una canzone...»


Era il mio unico dubbio. Non ero riuscita a sentire le ultime parole della canzone. Harry aveva una voce bellissima, avevo voglia di risentirla.


«Ti piaceva?»


Eccome se mi piaceva. Aveva un tono molto particolare, roco, graffiante. La sua voce era penetrante, ricca di emozioni. Insomma, dire che mi piaceva era riduttivo.


«Molto... Hai una voce bellissima»


Per un attimo mi era parso di vederlo arrosire, ma avevo escluso subito l'idea. Harry non era il tipo, lui non lasciava trasparire i suoi sentimenti così facilmente.


«sono tutto bellissimo io!»


La sua solita modestia, tipica di Harry.


«sei tutto scemo altro che bellissimo! Comunque volevo chiederti se...»


«...se?»


«Canteresti una canzone con me?»


Non ero sicura della sua risposta, cantava raramente e non ero sicura se sarebbe stato disposto a cantare con me.


«ne sarei onorato»


Mi aveva sorpreso molto la sua risposta. Senza nemmeno lasciarmi il tempo di pensare ad una canzone aveva iniziato a cantare.

 

You tell me that you’re sad and lost your way

You tell me that your tears are here to stay

But I know you were only hiding

And I just wanna see you

 

Conoscevo bene la canzone, era tra le mie preferite del momento. Cantata da lui poi, era ancora più bella.

 

You tell me that you’re hurt, and you’re in pain

And I can see it here, it’s so in shake

But I just wanna see your smile again

See you smile again

 

Si era fermato, come per invitarmi a proseguire. Ero stranamente emozionata, avevo paura di non essere alla sua altezza e di poter in qualche modo rovinare la canzone.

 

But don’t burn out

Even if you scream and shout

It will come back to you

And I’ll be here for you

 

In quel preciso istante esistevamo solo noi due. Quando i miei occhi avevano incontrato i suoi, avevo sentito il cuore battere all’impazzata.

 

Oh I will carry you over, fire and water for your love

And I will hold you closer

Hope your heart is strong enough

When the night is coming down on you

We will find a way through the dark

 

Ora le nostre voci erano unite, i timbri diversi, la mia più acuta, la sua roca e profonda creavano un suono bellissimo. Era come se il mondo si fosse fermato.

 


I wish that I could take you to the stars

I’d never let you fall and break your heart

And if you wanna cry or fall apart

I’ll be there to hold you

 

La sua voce era roca, ma dolce allo stesso tempo, un miscuglio perfetto. Lui era perfetto.

Avevo proseguito cantando, cercando di non far vedere che ero emozionata e che, se il mio cuore non avesse smesso di battere all’impazzata, sarei svenuta lì.

 

You tell me that you heard it’s all in vain

But I can see your heart can love again

And I remember you laughing

So let’s just laugh again

 

I nostri sguardi non si staccavano l’un l’altro, mille brividi mi percorrevano ogni centimetro della mia pelle. Avevo completamente dimenticato come si respirava.

 

But don’t burn out

Even if you scream and shout

It will come back to you, back to you

 

Oh I will carry you over, fire and water for your love

And I will hold you closer

Hope your heart is strong enough

When the night is coming down on you

We will find a way through the dark

 

Quando le nostre voci si incontravano mi sentivo sempre più legata a lui. Era come se stessimo insieme da anni. Mi sentivo complice.

 

And you don’t need

You don’t need to worry

And you will see it’s easy to love

I know you wanna be loved

 

Oh I will carry you over, fire and water for your love

 

Oh I will carry you over, fire and water for your love

And I will hold you closer

Hope your heart is strong enough

When the night is coming down on you

We will find a way through the dark


«Hai una voce bellissima Michelle»


Detto da lui mi sembrava davvero un gran complimento. Avessi avuto solo un quarto della sua bravura sarei stata la ragazza più felice del mondo.


«Grazie... Anche tu...»


Ero felice, felice da far schifo, e dovevo la mia felicità solo a Harry.


«Dovremo farlo più spesso»


Non aspettavo altro.


«Non pensavo ti piacesse cantare»


«In realtà amo cantare, ma  non ho mai l'opportunità di farlo, mi sentirei in imbarazzo»


«Harry Styles che si sente in imbarazzo?»


Non ero riuscita a contenere la mia sorpresa. Senza dubbio questa era la cosa più strana che io avessi mai sentito. Lui, il ragazzo che poteva fare qualsiasi cosa mostrandosi sempre sicuro di se, conosceva l'emozone dell'imbarazzo?


«Sembra una barzelletta vero?»


Bingo.


«Mi hai letto nel pensiero. Non hai motivo di sentirti in imbarazzo, hai una voce fantastica»


Sentendo le mie parole, Harry sembrava strano. Sembrava stesse cercando di analizzare le mie parole, come se non fosse sicuro di qualcosa.


«Non sono sicuro che ai miei miei amici piaccia cantare»


«E con questo?»


Non capivo. Lui poteva fare quello che voleva, tutti lo idolavano. Se lui fosse venuto a scuola con i pantaloni a pois verdi, il giorno dopo tutti lo avrebbero imitato. Come riusciva a preoccuparsi del pensiero altrui? Alla fine tutti condividevano il suo, non capivo le sue preoccupazioni.


«Io appartengo a una determinata classe sociale Michelle, il capitano della squadra non può cantare»


«Mi sembra di vivere dentro "High school musicol". Non sei Troy Bolton, Harry. È un peccato che tu non voglia condividere la tua voce, è davvero bella»


«Non mi sento nemmeno abbastanza bravo per poterlo fare»


Ogni minuto lo capivo sempre meno. Se non si sentiva 'abbastanza bravo' lui, con quella voce, cosa dovevano pensare le altre persone che ogni giorno si esibivano a scuola cercando invani di non stonare negli acuti?


«Non devi essere perfetto in tutto, e non avresti nemmeno questo problema. Sei dannatamente bravo»


«E te sei dannatamente convincente, bravo il mio futuro avvocato!»


Alle sue parole era seguito un bacio, un bacio casto, molto dolce, come un segno di riconoscenza.


«Ci penserai?»


Volevo avere la certezza di averlo convinto, volevo essere sicura che altre persone potessero ascoltare la sua voce meravigliosa.


«Ci posso pensare...»


«Promettimelo Harry»


Ero determinata. Non aveva un valido motivo per non farlo.


«Riprenderai a mangiare?»


Ricattatore. Mi aveva fregato.


«Ecco io...»


Non ero sicura di riuscire a farlo. Il cibo mi disgustava, vedevo solam,ente le calorie che esso conteneva.


«O questo o niente mia cara»


I suoi occhi mi guardavano con sguardo di sfida.


«Va bene...»


Non potevo lasciargliela vincere così facilmente. Avevo bisogno di sentire ancora la sua voce.


«Mignolino?»


Non ero riuscita a trattenere una risata. Il lato infantile di Harry era tremendamente tenero.


«Come i bambini?»


«Certo, non si può fare una promessa senza il mignolino»


Il mio esile mignolo si era intrecciato al suo. Avevamo stretto il nostro accordo, ero soddisfatta.


«Promesso»


In lontananza la campana rintoccava le sedici, questo aveva portato l'attenzione di Harry sull'orologio, appeso sulla parete davanti a noi.


«Uhm, è tardi, devo andare a farmi la doccia»


«E io che faccio?»


Non sapevo cosa fare, ero annoiata e non avevo molta voglia di aspettare da sola.


«Vieni con me»


«Harold!»


Evidentemente non aveva capito nula del discorso che avevo fatto prima.


«scherzo scherzo, fai come se fossi a casa tua. Tra poco arriveranno i ragazzi, falli entrare. Sono simpatici vedrai. Io tanto ci metto poco...»

Noncurante della mioa presenza, aveva iniziato a spogliarsi tranquillamente davanti a me.

«Sei sicura di non voler...»


Facendo una corsetta ero arrivata davanti a harry, che sembrava sorpreso dalla mia scelta.


«Vai stupido!»

Gli avevo chiuso la porta del bagno in faccia scoppiando in una fragorosa risata. Povero illuso, pensava male.

 

 Neanche dieci minuti dopo, arrivarono anche i ragazzi, Zayn, Niall e... Louis.

Sembrava come sorpreso di vedermi li, e anche io lo ero. Mi aveva detto di dover accompagnare Eleanor dal dottore. 

Mi ero girata a guardare l'orologio, ed effetivamente era passato più tempo di quello che pensavo. Poteva benissimo essere già tornato.


«Ehy Michelle» 


Da quando Zayn mi salutava? Non mi dispiaceva come ragazzo. Era anche lui nella squadra con Harry. Era un bel ragazzo, molto diverso da Harry. Aveva un ciuffo nero corvino, grandi occhi marroni con qualche screziatura dorata, con le ciglia lunghe e nere, da far invidia a qualsiasi ragazza. Sembrava portasse il mascara da quanto erano belle. Portava un orecchino appariscente che faceva contrasto con la pelle ambrata. Aveva origine Pakistane. Come Harry aveva moltissimi tatuaggi. Sembrava un opera d'arte vivente. Sapevo da Harry che la maggior parte dei suoi tatuaggi gli aveva disegnati lui. Amava l'arte e osservando i suoi lavori era davvero bravo. 


«Ciao Zayn, come stai?»


Volevo seguire il consiglio di Harry, essere più aperta, socievole. Non volevo più essere il punto di ritorno, la sedia in più riservata agli ospiti inattesi, la riserva di benzina della tua automobile o una valigia usata solo durante le vacanze estive. Volevo essere il punto di non ritorno; le quattro gambe di un tavolo, quelle che reggono i malumori della gente; la benzina che carbura le giornate, che fa venire voglia di alzare ogni mattina dal letto, anche se si è assonnati o si è reduce dalla sbronza della sera prima; la casa, voglio essere la villa per cui apri un mutuo che pagherai per la metà della tua vita. Volevo essere una priorità, la priorità, la priorità di Harry. E per farlo dovevo iniziare a diventare amica dei suoi amici.


«Non c'è male grazie,te? Harry dove è?»


«È andato a farsi una doccia veloce, arriva subito»


Non ero sicura della parola "subito". Harry amava stare sotto la doccia, trascorreva parecchio tempo per curare la sua immagine. Probabilmente non sarebbe uscito uscito dal bagno molto presto.


«Come mai non sei andata con lui?»


Questa volta a parlare era Niall, il biondino. A differenza degli altri non faceva parte della squadra di football. Non credo avesse qualche ruolo particolare nella scuola. Era semplicemnte diventato amico della gente giusta. D'altronde il biondo aveva una risata contagiosissima, era sempre pronto a far ridere la gente. Ero convinta però che, anche se non fosse diventato amico con i ragazzi, si sarebbe comuqnue distinto a scuola per la sua bellezza. Sembrava più piccolo della sua età. Aveva grandi occhi azzurri. Un azzurro che faceva pensare al mare dei tropici, di quella tonalità brillante e accesa in cui sogni di nuotare o che vorresti fotografare attraverso il fondo trasparente di una barca. Aveva pelle chiara, il sorriso aperto, non perfetto ma che esprimeva calore. Aveva i capelli biondi e scompigliati. 

Il mio esatto riflesso se non fosse per gli occhi.

Con Niall avevo già avuto occasione di parlare, era il migliore amico di Liam.


«Come scusa?»


Non credevo di aver capito bene. Dove dovevo andare?


«Dovresti essere sotto la doccia con lui a quest'ora»


Mi aveva risposto Zayn, guardandomi con un sorriso carico di malizia. 


«Dai ragazzi, stanno insieme da due giorni, poi è piccola, siete i soliti maiali!»


La voce dolce di Louis sovrastava sulle altre. Aveva preso le mie difese. Come immaginavo doveva aver capito i miei problemi. Quel ragazzo avrebbe dovuto fare lo psicologo.


«Ma dai Tommo, come sei! Sai benissimo che Harry è sempre stato molto aperto su certe cose»


Certo, molto aperto. La lista infinita delle ragazze che si era portato a letto era sicuramente conosciuta ai suoi amici. La sua fama da playboy doveva essere costantemente mantenuta. 


«Lo so bene, ma non lo vedi che è imbarazzata?»


Sei pupille erano puntate su di me, osservando le mie guance colorite che ardevano più che mai. Quel discorso mi metteva non poco in imbarazzo, ma dovevo apparire spensierata, come se le loro parole non mi turbassero per niente.


«Tranquillo Louis, non c'è problema...»


Quante bugie nelle mie parole.


«Sei vergine Michelle?»


Tasto dolente. Il mio tallone d'Achille. 


«ecco io...»


Non riuscivo a continuare, avevo bisogno di tempo anche per parlarne.


«Siete sempre i soliti!»


Il cuscino del divano era volato in faccia al pakistano, colpendo il suo ciuffo e spettinandolo irrimediabilmente. La sua faccia era un misto tra disperazione e... no, era solo tremendamente disperato. Le sue espressioni mi ricordavano quelle di un bambino a cui è appena caduto un gelato. Era così tenero, le sue espressioni buffe erano riuscite a farmi ridere, seguita a ruota da Louis e Niall.

Dopo cinque minuti passati ad armeggiare con un pettine e la cera trovati nel bagno di Harry, Zayn era tornato alla carica con il suo discorso.


«Io l'ho sempre detto ad Harry che eri carina, ma non mi ha mai dato retta. Se non stessi con Perrie un pensierino lo avrei fatto»


Questo mi faceva sentire bene. Qualcuno ogni tanto mi notava. Nonostante la schiettezza di quel ragazzo lo trovavo davvero simpatico, non pensavo fosse così. Avevo un'idea completamente sbagliata di lui. Lo consideravoo un narciso estroverso, un ragazzo che se la tirava, un montato. In parte avevo ragione, un po' vanitoso lo era, ma sicuramente era molto più simpatico di moltissima gente che avevo conosciuto di recente. Riusciva a farmi ridere, era già qualcosa.

Da un lato ero sollevata, avevo paura che la compagnia del mio ragazzo fosse formata da persone odiose, come la maggior parte delle dei nostri compagni di scuola. Invece avevo trovato gente simpatica. Strana, ma simpatica.


«La tua ragazza sarà bella quanto vuoi ma è una rompicoglioni Zayn»


Niall era molto aperto, la schiettezza tra di loro era una cosa che avevo apprezzato subito. Non c'erano maschere, nessun velo. Solo la verità. 


«Io la trovo vuota...»


Chissà se Louis trovava vuota pure me. Non avevo riferimenti, con conoscevo la ragazza di Zayn. Chissà cosa intendeva con vuota...


«Scusate, ma chi è Perrie?»


Volevo capirlo per potermi confrontare con lei. La mia vita era una gara continua, dove io perdevo sempre. Ogni ragazza era più bella, più magra, più simpatica, più intelligente. Ogni ragazza era più di me. 


«È stata la protagonista dello spettacolo dell'anno scorso, è un anno più grande di te Michelle»


Non avevo presente la ragazza. Non mi ero mai interessata delle recite scolastiche. Non mi piaceva recitare, non ero capace. Non avrei mai retto centinaia di sguardi sul mio. Avevo sempre preferito rimanere anonima.


«Comunque da il culo, non fa storie ed è fica, cosa posso volere di più?»


Ero particolarmente imbarazzata. Non volevo conoscere i dettagli del loro rapporto. 


«Una ragazza con un cervello forse?»


"Bella e senza cervello" dovevo immaginarlo. Louis non si accontentava di due grandi occhioni e un fisico da modella, lui voleva una ragazza intelligente. 


«Beh, quando si tratta di inventare certi giochini ce lo ha eccome...Comuqnue non hai ancora risposto alla mia domanda Michelle»


Le attenzioni dei ragazzi si erano concentrate su di me. Non sapevo cosa rispondere. Chissà cosa gli aveva raccontato Harry. Ero in un vicolo cieco.


«Avete già fatto qualcosa?»


"Qualcosa". Quel qualcosa era il mio tutto, tutte le mie esperienze erano state con lui. 


«No.. cioè... Si, non ora...»


«Ma la finite brutti maiali? Piuttosto, come sta Liam?»


Amavo quel ragazzo. Era riuscito nuovamente a  tirarmi fuori da quella situazione imbarazzante.

Tuttavia avevo un dubbio.

Louis conosceva Liam? Se ne era andato prima del suo arrivo, come era possibile?


«Lo conosci pure te Louis?»


«Certo! Fino alle medie siamo stati compagni di classe, poi mi sono trasferito»


Liam poteva presentarmelo, questa non potevo perdonargliela.


«Comunque no, non l'ho più sentito... mi manca un sacco»


Mi mancava tantissimo, più di chiunque altro. In questo ultimo periodo non ci eravamo più sentiti, perché gli avevano rubato il telefono. Avevo una paura terribile di perdere il rapporto con lui.

Senza volerlo gli occhi erano diventati lucidi. Le lacrime scendevano incontrollate, facendo colare tutto il trucco che avevo.


«Manca un sacco a tutti noi...»


Avevo appoggiato la testa sulla spalla di Niall, accolta dal suo braccio intorno a me, come per esprimermi il suo appoggio.


«Che stai facendo?»


La figura di Harry era apparsa dalla porta del bagno, e fissava il punto in cui la spalla di Niall veniva a contatto ci la mia testa.


«Hazza! Alla buon ora!»


«Quando il gatto dorme i topi ballano? Mi fido di voi, non vorrei dovermi pentirmi di ciò. Che ci fai Michelle appoggiata a lui?»


Si era avvicinato bruscamente a me facendomi alzare e avvicinare a lui. In un secondo le mie labbra erano contro le sue. Mi stava baciando come se non lo facesse da troppo tempo, con foga e passione, come se mi dovesse dimostrare quanto avesse bisogno della mia lingua contro la sua. Nella foga mi aveva anche morso un labbro piuttosto violentemente. Mi ero resa conto che stava facendo tutto quel teatrino per un solo motivo: la sua solita gelosia e possessività.


Mi ero separata da lui nonostante cercasse ancora le mie labbra, per poi fare qualche passo indietro e tornare al fianco di Niall.


«Harry non ne vale la pena fare sta scenata, stavamo solo parlando»


Io ero spaventata, avevo paura che Harry facesse qualcosa a Niall, lo vedevo così nervoso, scocciato. 

Tuttavia Il biondo aveva mantenuto la calma. I suoi occhi lasciavano trasparire la stessa serenità che aveva mostrato prima dell'arrivo del mio ragazzo. Forse era semplicemente abituato al carattere possessivo di Harry.


«Amico davvero, lo sai che non mi interessano le bionde»


Attimo di silenzio durato in eterno. Niall e Harry si stavano scrutando in un modo che non mi piaceva per niente. Zayn e Louis tenevano la testa bassa. Il loro sguardo era fisso sul pavimento, come se stessero contando le piastrelle, estraniati dal resto del mondo.


«Scusate, sono solo un po' nervoso. Che si fa?»


«Io proporrei un film»


«Non ho porno Zayn, mi dispiace deluderti»


«Ma ehy, come siete, non intendevo questo»


Le conversazoni dei ragazzi mi mettevano allegria, erano le persone più sceme che avessi mai conosciuto.


«Un horror?»


Stavo maledicendo mentalmente Louis e le sue scelte. Tutto tranne un Horror.


«Per me va bene, te Michelle? Hai qualche preferenza?»


«No, mi va bene tutto, vada per l'horror»


In realtà non ero molto convinta. Non ero mai riuscita a finirne uno. Mi facevano paura.


Per tutto il film ero rimasta attaccata ad Harry, che non sembrava minimamente turbato dalla mia ricerca di contatto. Ogni cinque minuti il film veniva interrotto dal suono del telefono delpakistano, che continuava a ricevere chiamate e messaggi.


«Zayn, te e il tuo telefono vibrante state disturbando il film»


« È Perrie, vuole vedermi»


Sembrava un po' scocciato pure lui, evidentemente era stufo di venire assillato continuamente dalla ragazza.


«Falla venire qui, almeno riuscirai a levare gli occhi di dosso dalla mia ragazza e dal suo culo»


Ero ansiosa di vederla, speravo che Zayn le inoltrasse l'invito.


«Come non potrei Hazza, l'occhio cade! Scusa Michelle, ma sono un tipo diretto. Va bene le dico di raggiungerci»


Neanche quindici minuti dopo, una ragazza aveva fatto capolino alla porta. Era bellissima. La sua era una bellezza particolare, la evidenziava con stile. I grandi occhi azzuri venivano risaltati dal forte contrasto creato dallo smokey nero. Le labbra erano rosa, tipo quelle delle barbie. I capelli erano raccolti, ma si intravedevano delle ciocchie fucsia uscire ribelli dall'elastico che le intappolava. Aveva gli zigomi molto marcati, e le sue guanciotte erano evidenziate da un blush pesca. Indossava un largo maglione di lana multicolor, con le sfumature dell'arcobaleno. Le gambe magre erano accentuate dai leggins neri. Ai piedi portava un paio di vans nere. Era vestita nel mio stile, amavo il suo outfit. Avrei dato qualsiasi cosa per poter indossare quei vestiti piuttosto che quello che mi ritrovavo addosso in quel momento.

Il suo sguardo si era posato su di me, come se fosse stupita dalla mia presenza.


«Io sono Perrie»


Oltre a essere bella aveva anche una voce molto profonda. Aveva un timbro piacevole, non stridulo e assordante come Samantha. Sembrava tranquilla e sicura di se.


«Io sono Michelle, piacere»


Nonostante le mie buoni impressioni lei non sembrava molto contenta di conoscermi. 

Anzi, sembrava piuttosto scocciata all'idea di porgermi la mano.


«Sono la ragazza di Zayn»


Non c'era bisogno di specificarlo. Lo aveva detto con un tono piuttosto minaccioso, come se in qualche modo avesse paura che mi potessi intromettere nella loro relazione.


«Si lo s...»


non ero neanche riuscita a terminare la frase che Perrie aveva continuato impreterrita.


«Zayn Malik»


Iniziavo a ricredermi. Mi ricordava particolarmente Harry in quel momento. Lei era possessiva con Zayn come Harry lo era per me. 

Mi irritava parecchio quella situazione.

Per chi mi aveva preso? Sicuramente non ero il tipo da fare le corna, sopratutto con uno dei migliori amici del mio ragazzo. 


«Guarda che lo so, io sono la ragazza di Harry, Harry Styles»


Il mio tono da finta strafottente era riuscito a spegnerla.

Un misto tra soddisfazione, calma ma anche imbarazzo era apparso nel suo sguardo. 


«Ah...»


Ero riuscita a zittire qualcuno. Ero soddisfatta. Per una volta mi ero fatta valere, senza lasciare che qualcuuno mi mettesse i piedi in testa. 

Compiaciuta di ciò, ero tornata sul divano vicino a Harry che mi aspettava soddisfatto invitandomi a sedermi in braccio a lui.

Continuavo svogliatamente a seguire il film, cercando ogni scusa possibile per distrarmi.

Ad un certo punto, avevo deciso di andare in cucina, utilizzando la scusa di voler portare da bere ai ragazzi.

Dietro di me era apparsa Perrie.

Non ero contenta di questo. Non avevo voglia di litigare, non volevo avere a che fare con problemi inesistenti creati da una ragazza gelosa.

Volevo semplicemente vivermi la mia vita, la mia felicità senza preoccupazioni inutilil.


«Ho frainteso scusami, sono abituata a tutte le ochette che girano dietro al mio ragazzo»


Era la stessa Perrie con cui mi ero scontrata prima?


«Stai tranquilla, ti capisco bene»


Era davvero pentita, sembrava davvero imbarazzata per quello che era accaduto prima. Poche persone sarebbero venute a scusarsi per così poco. In fondo, conciata come ero, anche io avrei pensato male. 

Potevo capirla bene. 


«Mi dispiace di essermi comportata così, non volevo essere scortese, in fondo non mi hai mai fatto niente... solo che ti ho visto, vestita così... ho pensato davvero che ci stessi provando con Zayn»


Come biasimarla?

Stavo per rispondere, ma la vibrazione del mio telefono mi aveva fatto sconcentrare e notare l'ora.

Dovevo essere a casa più o meno da un'ora.

Le chiamate perse e i messaggi di mamma mi facevano dedurre che fosse davvero preoccupata per me.


Michelle, dove sei? È tardissimo vieni subito a casa!


Non riuscivo a capire se era arrabbiata o semplicemente preoccupata.


Sono con Harry mamma, arrivo subito 

L'unica cosa di cui ero sicura in quel momento era che prima sarei tornata a casa meglio era.


«Scusa Perrie, io devo andare...Mi ha fatto piacere conoscerti»


«Pure a me Michelle, è colpa mia se siamo partite con il piede sbagliato. Ci vediamo domani a scuola!»


Avevo trovato un'amica, o almeno lo sembrava. Avevo trovato una compagnia. Avevo trovato un ragazzo. Avevo trovato Louis...


Ero tornata in salotto, il film era appena finito e i ragazzi sembravano curiosi di sapere i risultati della mia conversazione con Perrie.


«Io dovrei andare...»


L'espressione di Harry a sentire quelle parole era cambiata.


«Già? Piccola pensavo potessi rimanere ancora un po'...»


Sembrava dispiaciuto. Ero sicura che sperasse che sarei rimasta ancora, magari per concludere meglio la serata.


«Mia mamma ha detto di andare a casa, mi sarebbe piaciuto, ma non posso...»


In quel momento sembrava pensieroso. Si era messo a scrutare tutti i suoi amici, come se gli stesse esaminando uno per uno.


«Louis, accompagnala, io devo aspettare mia madre. Non voglio farla andare da sola» 


Fantastico.

Perchè proprio lui? Non sapevo se essere contenta o triste. 

Nel dubbio, avevo preso silenziosamente la mia giacca e la sciarpa e mi ero diretta verso l'ingresso, raggiunta subito dopo da Harry e Louis.


«Stai attento»


Sapevo che non si riferiva solo ai pericoli del buio. Lo potevo capire dal suo sguardo, con il quale stava fulminando Louis, come per avvertirlo.


«Chiamami quando arrivi, ciao Lou, ciao piccola»


Lo aveva praticamente obbligato ad accompagnarmi, cacciandolo da casa sua. Forse aveva scelto lui perchè probabilmente era l'unico disposto a farlo.


Era una serata tranquilla. Il cielo era sereno, si potevano benissimo osservare tutte le stelle. I primi cento metri gli avevamo percorsi in completo silenzio. Cercavo di tenere la mia mente occupata, un po' per scacciare brutti pensieri romantici che potevo fare su me e Louis, un po' per distrarmi e non pensare al freddo pungente che mi faceva gelare le gambe coperte solo dalle collant.


«È un pochino geloso Harry con te?»


Aveva rotto il silenzio con questa domanda. Sì, Harry con me era tremendamente geloso, ma lo faceva per il mio bene, come sempre. O forse no?


«Nemmeno tanto dai, si preoccupa solo per me»


Sicuramente si riferiva alla scenata di gelosia che aveva fatto oggi uscito dal bagno. Efettivamente Harry era geloso. E non si faceva troppi problemi a mostrarlo.


«Sarà...»


Non ero abile a mentire. Anche un ritardato avrebbe capito la falsità delle mie parole.


«Hai freddo?»


Louis stava osservando le mie mani, rosse e tremanti. Non potevo fregarlo, soprattuto perchè era evidente che avessi freddo.


«No, sto bene»


Mi stava fulminando con lo sguardo. Non potevo mentire con lui. La dovevo smettere. Lui riusciva sempre a capire come mi stentivo, tanto valeva dire la verità.


«Stai tremando come una foglia Michelle, io lo avevo detto che questi vestiti non erano adatti»


Era vero, ero vestita troppo leggera. Ma a Harry piacevo così.


«Forse un po' alle mani...»


«Da qui»


Aveva preso le mie mani e messe nelle sue tasche. Erano calde, in pile. Piano piano stavo ricominciando a sentirle. Se Harry mi avevsse visto in questa situazione si sarebbe arrabbiato moltissimo. Avevo paura in qualche modo di fargli un torto.


«Ma Louis...»


«Fidati di me»


Mi veniva scomodo camminare in quella posizione, ma stavo così bene, al caldo. E non era solo il caldo della sua giacca, ma era calore umano. 


La sdrada sembrava essersi accorciata notevolmente. Eravamo arrivati prestissimo e, anche se mi costava doverlo ammettere, mi dispiaceva dover separarmi da Louis.


«Eccoci arrivati piccoletta, come stanno le tue mani?»


Ancora quel soprannome. Era così dolce.


«Stanno bene... grazie davvero, ancora una volta!»


«Sei così persa, in non so nemmeno cosa. Hai bisogno di qulcuno che ti salvi...»


Cosa intendeva con questo? Le sue frasi erano sempre avvolte da un alone di mistero.

Avevo bisogno di essere salvata, ma non lo stava facendo Harry?


«Cosa intendi Louis?»


Sembrava sorpreso dalla mia domanda, come se non se l'aspettasse.


«Niente tranquilla, mi capisco da solo!»

Un sorriso beffardo era apparso sul suo volto. Ero sicura che non sarei riuscito a strappargli una parola di più.

«Ora vai a casa, se no tra un po' dovrò scongelarti! Ciao piccoletta, ci vediamo domani!»


Senza rendermene conto, le sue labbra si erano posate sulla mia guancia. Un brivido mi aveva percorso tutta la schiena. Era possibile che quel ragazzo mi facesse quell'effetto anche solo con un bacio sulla guancia?


Con mille pensieri ero salita in camera mia e mi ero buttata sul letto. Troppi pensieri, troppe domande. L'unica cosa di cui ero sicura era che tutta questa confusione aveva il nome di Louis Tomlinson.

 

** Spazio aurice **

Lo so.
è TANTO che non aggiorno.
il capitolo è scritto da cani.
non ho ricontrollato.

Mi scuso per eventuali errori, non sono molto ispirata in questo periodo. Mi sono praticamente obbligata a scrivere questo, infatti è scritto male. Cercherò di recuperare con i prossimi!
purtroppo sono sempre impegnata, quest'anno ho tantissimo da studiare! non so quando aggiornerò. Grazie a Oceaneye e anche a chi continua a seguire la storia. Un bacio, a presto! Michellouis xx

 

   
 
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