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Autore: Eliessa    05/03/2014    3 recensioni
Anna ed Emiliano, due vite ed un solo cammino.
Quello che i due ragazzi non sanno, è che il destino ha riservato per loro una sorpresa.
Riusciranno ad essere più forti di tutto quello che, forse, li sta allontanando?
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Felici quando lo saremo?



 
Il mattino seguente, alle 7 e un quarto tutta la famiglia Martini era in cucina per la colazione.
In ritardo ad arrivare furono Anna ed Emiliano.
-Stamattina ve la siete presa comoda, eh?- chiese con tono scherzoso Lele.
-Non so perché, ma questa mattina mi sono svegliata con un senso di leggerezza e sono riuscita a dormire tutta la notte senza svegliarmi.- continuò Anna.
-Beh meglio così.-
-Permesso?!- chiese Gus entrando dalla porta-fienstra della cucina insieme a Monica e la figlia.
-Papà!- esclamò Inge andandolo a salutare mentre Kate si avvicino ai suoi zii per poi andare in salotto con Jonathan e Palù.
-Buongiorno a tut...- disse Monica, ma non fu in tempo a finire la frase che subito Emiliano la fermò.
-Ho visto… papà ieri!-
-Perché non mi hai detto nulla?-
-Perché non mi sembrava il caso, comunque vuoi sapere com’è andata?- Monica annuì ma aveva paura di quello che il fratello le stava per dire.
-Non tornerà, siamo liberi!-
-E’ uno scherzo?- rispose incredula.
-No, non è uno scherzo.-
-No, non ci credo. Uno come papà, insomma uno con il suo carattere, forte, determinato si è arreso? Non è possibile.-
-Le persone cambiamo. Per un attimo ieri ho creduto di aver fatto un viaggio di sola andata da lui, però mi sbagliavo.-
-Possiamo andare di la a parlare? Da soli.- Emiliano rimase sorpreso dalla richiesta della sorella, sapeva bene che non aveva segreti né con i Martini, né con Anna ma decise si accontentarla.
-Si, certo.- rispose Emiliano sorpreso. –Andiamo in camera.- Monica seguì il fratello il camera sotto lo sguardo sorpreso di Anna. Non capiva il perché di tanto mistero. Cosa doveva dirgli di così segreto? Riguardava il padre?
-Vabbeh io vado a portare i bambini a scuola e poi vado al lavoro.- disse Maria anche per rompere quel silenzio imbarazzante che si era creato.
-Io vado in redazione allora.- continuò Marco.
-Ragazzi preparatevi anche voi perché tra poco andiamo- disse Lele ai ragazzi.
-Si.- risposero in coro.
-Vado a prendere lo zaino e sono pronto.- continuò Bobò.
-Anna, tutto bene?- chiese il nonno.
-Si certo nonno.-
-Sei, strana, pensierosa e sai che non mi piace vederti così a nonno tuo.-
-Ma se non sai neanche a cosa stavo pensando nonno.-
-Pensavi a qualche branco di “Lupi” di nome Emiliano.-
-Nonno!- Anna si mise a ridere.
-Tuo nonno ha ragione Anna.- continuò Enrica.
-Vuoi vedere come vi faccio tornare il sorriso, soprattutto a te nonna?-
-Sentiamo!- rispose Lele.
-Nonna, conosci qualche locale esclusivo?-
-E che ci devi fare?-
-Mah, non so. Una festa. Una festa per i miei 18 anni.-
-Abbiamo poco tempo per trovarne uno, e poi la lista degli invitati? Ecco, dobbiamo farci sempre riconoscere, sempre all’ultimo minuto dobbiamo organizzare le cose. Che figura!-
-Ah, eccoti.- disse Anna andando ad abbracciare la nonna. –Eccola la mia nonna!-
-Ohh, Anna!- esclamò Enrica.
-Tu trova un locale nonna, al resto ci penso io.-
-Ma a tuo padre hai chiesto il permesso?-
-Lele, non hai capito che oramai i genitori non servono a niente. Vuole festeggiare e festeggia, azzo se non festeggia. Se poi ci si mette anche Enrica… chi le ferma più.-
-Ma tu Anna non eri per le piccole feste?-
-E’ la mia prima vera festa e vorrei che fosse indimenticabile.  Corro a dirlo ad Emiliano.-
-Aspetta è in camera con Moni…- Lele non finì la frase perché Anna era già davanti la porta della sua camera, dimenticandosi che era in camera con Monica. La porta era socchiusa e li sentiva parlare a bassa voca, ma nello stesso tempo alta da poter sentire per bene quello che stava succedendo.
-Papà non si è arreso Emi! Ritornerà, perché non vuoi capirlo?-
-E tu perché non pensi che finalmente può essere andato via per sempre?-        
-Ma se non credi neanche tu stesso alla bugia che mi stai raccontando! Le persone come lui si nascondono solamente e poi ritornano. Ritornano sempre, infatti si è visto. Emi, lascio Roma. Io non posso vivere qui, nella città dove abita lui. Non ci riesco. E se succedesse qualcosa a Kate? Io ho una figlia a cui pensare?-
-Perché io? Io ho una ragazza, un figlio e una famiglia. E li devo proteggere da una sola persona. Per il momento non ritornerà.-
-Appunto, per il momento. Io non posso vivere di momenti.-
-E dove vorresti andare?-
-Il più lontano possibile.-
-No, non puoi farlo.-
-Invece si, e dovresti farlo anche tu.-
-No, non farò mai questo, non farò quello che vuole nostro padre. Roma è la mia casa ed io resterò qui. A costo di affrontarlo io resterò qui e dovresti farlo anche tu. E poi se andrai via non ci rivedremo più.-
-Ma che dici?!-
-E’ così Monica! Come quando sei scappata a Londra, se tu non fossi tornata per papà non ci saremmo più rivisti. Una cosa ha fatto di buono, ci ha riunito, non separiamoci di nuovo ora.-
-Non ci riesco.-
-Ora ci sono io! C’è la mia famiglia, c’è Sonia, non sei sola.-
-I Martini ti hanno cambiato.-
-Mi hanno dato tutto quello che volevo: una famiglia. Sono duro e scontroso, ma chi mi conosce sa che non sono così.-
-No infatti, tu sei uno di quei ragazzi che nonostante tutto crede nell’amore vero e che regala ancora le rose alle ragazze.-
-Eh, ma non dirlo in giro, il mio lato romantico lasciamolo riservato.-
-Non dirmi che ad Anna non hai mai regalato una rosa?-
-No, ma volevo fare qualcosa di speciale per il suo compleanno e per questo ho bisogno dell’aiuto di qualche donna…-
-D’accordo, d’accordo.-
-Resti?-
-Sì, resto.- rispose Monica dopo qualche attimo di esitazione ed abbracciò il fratello. Intanto Anna era ancora fuori la porta e aveva capito che Emiliano le aveva mentito. Il padre non era andato via per sempre, non erano liberi. Ed ecco che ritornavano le ansie e le paure.  E la fiducia dov’era finita? La realtà? Ecco che iniziavano di nuovo le bugie ed i segreti. Dopo qualche attimo Anna entrò nella stanza.
-Ehi, scricciolo tutto bene? Sei pallida!-
-Si, tutto bene. Volevo diti che… che…-
-Che?- chiese Emiliano ma Anna non rispose, era come imbambolata, ripensava ancora a quello che aveva sentito. –Si può sapere che hai?-
-Niente Emi, non ho niente! Comunque ho chiesto a nonna di trovare un locale per festeggiare i miei 18 anni. Voglio fare una cosa in grande.-
-Sono contento. Sarà tutto perfetto.-
-Lo spero.- rispose Anna per poi andare via. Andando in cucina si scontrò con Marco.
-Anna, tutto bene?-
-E che palle, si sto bene.-
-Ok, ho capito è un momento no. Ti lascio stare. Il mio numero te lo ricordi, se hai bisogno…- Anna abbracciò Marco e all’orecchio gli sussurrò “Scusami” prima di iniziare a piangere.
-Hai litigato con Emi?-
-Come si fa a litigare con uno che non ti dice la verità?-
-Vuoi parlarne?- Anna fece di si con il capo. –Io devo andare in redazione a prendere del materiale per un servizio, vieni con me?-
-Si, ti prego. Vado a prendere la giacca, aspettami.- Anna ritornò in camera e prese la giacca.
-Esco con Marco torno tra qualche ora.-
-Ok, ma aspetta.- Anna lo guarda come a dire “perché”. –Mi raccomando, se la mamma si stanca tu ricordale di fermarsi.- Ad Anna scappò un sorriso. In quel momento, forse, aveva capito perché il suo Emi le aveva mentito, voleva proteggerla, ma lei non voleva essere protetta, voleva essere amata e amare vuol dire fidarsi e dirsi tutto.
-A dopo.- disse Anna baciando Emiliano. Ciao Monica.-
-Ciao Anna.- rispose la donna.
Intanto Marco ed Anna andarono in redazione e poi andarono a farsi un giro a Villa Borghese.
-Marco, tu per proteggere Maria saresti capace di dirle qualche bugia?- chiese Anna.
-Dopo quello che è successo tra me e Maria no, credo che non riuscirei più a mentirle, a dirle una bugia grande.-
-A me Emiliano ha detto che il padre era andato via, ma ho scoperto che non è così. Stavo entrando in camera dopo aver fatto colazione ed ho sentito Emiliano e Monica parlarne. Ho sentito che lui è ancora un problema per noi, tanto che Monica voleva ripartire.-
-Io giuro che non ne so niente. Ieri sera tua padre a cena ha detto che Giampiero era andato via.-
-Io so che mi ha mentito per proteggere me e questo bambino, ma se non mi dice la verità come posso aiutarlo? Non è riempiendomi di bugie che io starò meglio, la verità prima o poi si sa ed io la voglio sapere ora, non dopo quando ormai sarà troppo tardi.-
-Come sempre chiedi le risposte alle tue domande alle persone sbagliate. Solo Emiliano sa perché ti ha mentito, solo lui può darti alcune rispose.-
-Lo so, però se io vado adesso da lui, non gli darei neanche il tempo di rispondere perché lo aggredirei subito, mi conosco.-
-Ah beh, sei proprio una ragazza pacifica tu, eh!-
-Sai cosa? Io sono convita che amare vuol dire essere una persona sola. Alla fine se io ed Emiliano non ci confidiamo  e fidiamo di noi, di chi dovremo farlo?-
-Ed io ti do anche ragione. Io di Maria mi fido, eppure quando avevo deciso di girare i documentari in Africa ho preferito mentire. Se invece mi fossi fidato di lei e ne avremmo parlato molto più di quanto avevamo fatto forse non le avrei mentito, anzi sicuramente.-
-Che dici, andiamo a casa? Emiliano avrà fatto già i capelli bianchi non vedendomi tornare.- risero entrambi.
-Sì, andiamo Anna.-
 
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Ed eccomi qui con un nuovo capitolo! 
Scusate il ritardo nell'aggiornare ma a momenti non ho neanche il tempo di respirare ;)
Ma Anna ed Emiliano quand’è che saranno felici?
Chi lo sa :P
Come sempre vi ricordo le mie pagine facebook e… alla prossima!
 
 
 
   
 
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