Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: Namieee    05/03/2014    2 recensioni
“Sai perfettamente che senza di me non riusciresti ad andare lontano.”
Cosa credi? Che non lo sappia? Se non faccio qualcosa subito li ucciderà.
“Vorrai dire ci ucciderà, non credo che con te sarà clemente, lasciami prendere il controllo”
Sbuffai, era davvero l’unica cosa che potevo fare?
“Si è l’unica, o così o la morte”
Non potevo lasciarli morire.
Respirai affondo.
“Va bene”
Forse sarebbe stato un errore.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Black Star, Death the Kid, Maka Albarn, Nuovo Personaggio, Soul Eater Evans
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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 Arrivo alla Shibusen,
una nuova sfida per Black*Star e Soul?




“Soul! SVEGLIATI! È DA DIECI MINUTI CHE SUONA STA DANNATA SVEGLIA!”
Un’altra giornata era incominciata in casa Albarn- Evans.
La giovane weapon master stava perdendo la pazienza. Come sempre.
E, come ogni mattina che si rispetti era costretta a buttare, letteralmente, giù dal letto la sua arma dormigliona.
Ancora non si spiegava come era riuscita a trasformare un elemento del genere in una Death Scythe.
Soul mugugnò qualcosa di incomprensibile.
“Bene allora ti sveglierò con le cattive” disse Maka.
Nella sua voce c’era un non so che di sadico, come poteva affermare il suo sguardo e l’aura oscura dietro di lei.
In mano teneva un dizionario di inglese comparso da non si sa dove.
“Makaaa-Chop” il ‘grido di battaglia’ si propagò per tutta la casa.
Soul aprì gli occhi in tempo per vedere il libro schiantarsi sulla sua faccia con una potenza disumana.
“Ma porca di quella… Maka! Dannazione sono sveglio!” ribatté l’albino dopo essersi ripreso dal trauma.
“Certo come no.. ma se fino a due secondi fa eri spalmato sul letto!”
Soul diede un occhiata alla sveglia, spalancò gli occhi e si alzò di scatto.
In meno di un attimo Maka si ritrovò fuori dalla stanza.
Sbatté qualche volta gli occhi cercando di capire che cosa fosse accaduto.
Stupida falce della morte!
Non solo lo faceva, con le buone o con le cattive, arrivare in tempo a scuola, preparava la colazione, teneva pulita la casa, faceva il bucato e lui come si sdebitava? Sbattendola fuori dalla camera.
Così, un po’ (tanto) arrabbiata si avviò a preparare la colazione.
Nel frattempo Soul si stava vestendo.
Non si era vestito così velocemente in tutta la sua vita e così arrivò alla conclusione che sistemarsi rapidamente era molto poco fico.
Mise la fascia tra i capelli bianchi e si precipitò in cucina.
Maka appena lo vide arrivare non sapeva se mettegli le uova al beacon nel piatto o lanciagli la padella in testa per averla sfrattata malamente, e senza motivo, dalla camera.
Alla fine scelse la prima opzione.
“Allora… Soul mi spieghi il perché di tutta questa fretta?” disse la ragazza sedendosi dall’altro capo del tavolo.
La Death Scythe dal canto suo aveva iniziato ad ingozzarsi, la mancata risposta fece infuriare ancora di più l’ artigiana.
“Allora?!” disse minacciandolo con un cucchiaio.
“Mmm… nulla devo vedermi con…- alzò lo sguardo sull’orologio a muro- cavolo è tardissimo! Io ti precedo ci vediamo a scuola!” detto questo si alzò dalla sedia e si catapultò fuori di casa.
Maledetto! Con chi si deve vedere… ? E se si deve incontrare con una ragazza? Ma da quando in qua mi importa della sua vita sentimentale?
Si diede della stupida poi afferrò il suo mantello nero e uscì di casa, direzione Shibusen.

Ore 8.01 davanti all’atrio della Shibusen.

Black*Star e Tsubaki si trovavano a metà dell’imponente scalinata della Shibusen.
“Come osa Soul fare ASPETTARE un DIO come ME?!” disse Black*Star alla sua arma.
“Capita a tutti di essere un po’ in ritardo…” rispose la dolce ragazza.
“Vieni Tsubaki! ANDIAMO a cercare i NUOVI ARRIVATI!!!” la camelia non ebbe tempo di replicare che il ragazzo  la trascinò davanti all’entrata.
“YAAAAAAOOOOHHH!!! NUOVI DOVE SIETEEE?!!!” un gruppetto di studenti si girarono nella loro direzione.
Tsubaki disse un paio di ‘Scusatelo…’ imbarazzata per il comportamento dell’azzurro.
“Su! Black*Star stai calmo!” cercò di tranquillizzare il suo artigiano che gridava come un ossesso.

Qualche metro più in la… (prov. Daiki)

“Emmm… Jun, non hai anche tu l’impressione che quel tipo ci stia cercando?” chiesi alla mia fidata arma indicando con la testa un tipo con i capelli a punta azzurri.
Jun posò il suo sguardo blu notte su di me e poi sul tipo che si agitava tanto.
“Può darsi… ma sinceramente non voglio rogne visto che siamo appena arrivati!”
“A chi lo dici… anche se non ci tireremo di sicuro indietro” sistemai il cappuccio meglio sulla fronte in modo da vederci più chiaramente.
Jun sorrise orgoglioso.
Death City, non era cambiata di una virgola da quando ero andata via anni prima.
Ero ancora una bambina quando i miei si trasferirono in Giappone.
Tornai sulla terra in tempo per vedere un ragazzo dai capelli talmente chiari da risultare bianchi arrivare vicino all’azzurro.
Il secondo parve riprendere il nuovo arrivato poi si guardarono intorno.
Sorrisi strafottente, se volevano una sfida, beh l’avrebbero avuta.
***

“Soul! Come ti permetti a farmi aspettare! UN DIO NON ASPETTA MAI!” disse Black*Star, falsamente arrabbiato.
“Scusami Star! Ma Maka mi ha tempestato di domande e per di più mi sono svegliato tardi. Allora li hai trovati?” chiese all’azzurro.
“Ragazzi… vi farete male come quando avete combattuto con Kid... ho sentito che sono molto forti” esclamò preoccupata la camelia.
“TACI TSUBAKI! Il BIG ME ha bisogno del suo spettacolo quotidiano!”  disse con entusiasmo Black*Star.
Se lo avessi detto a Maka mi avrebbe Makachoppato all’infinito.
Pensò Soul guardandosi attorno.
E fu allora che li vide.
Erano seduti a lato dell’ultimo gradino dell’imponente scalinata.
Chi dava più nell’occhio era la ragazza, con quel fare misterioso.
Di fatti portava un mantello blu notte, simile a quello di Maka, ma con un ampio cappuccio con le nascondeva abilmente gli occhi.
Il ragazzo al suo fianco aveva i capelli neri e gli occhi davvero scuri, da quella distanza non sapeva dire di che colore fossero.
“Star… guarda” fece Soul al suo losco compare indicando i due ragazzi.
“YAAAOHHH!!! LI ABBIAMO TROVATI!!!”
***

Ridacchiai.
Come pensavo cercavano noi, sicuramente devono aver sentito del nostro arrivo, o hanno scoperto della missione affidataci da Shinigami in persona.
Decisi di osservare le loro anime.
Iniziai dall’azzurro che sembrava quello più forte dei due.
Un grande anima forte ed egocentrica. È un maestro d’armi.
Intuì che la ragazza con i capelli neri legati in una coda alta fosse la sua arma.
“Wow… interessante…!” Jun mi guardò enigmatico.
“Stai controllando le loro anime?” annuì distrattamente.
Passai all’albino che aveva iniziato a guardare sia noi sia le scale… che stesse aspettando qualcuno? Bah.
Un’ anima altrettanto forte, leggermente piena di se ma gentile allo stesso tempo. È un arma, no anzi è più forte di una qualsiasi arma… che sia...
Mi alzai di scatto attirando l’attenzione di Jun.
“Ehi Daiki tutto bene?”
Che sia l’ultima falce della morte creata alla Shibusen? Che sia Soul Eater Evans l’arma della mia amica Maka?
Eppure quest’ultima non si era ancora fatta vedere…
“Jun… il ragazzo con i capelli bianchi… deve essere l’ultima Death Scythe creata alla Shibusen…” una voce attirò la nostra attenzione.
Alzai lo sguardo inquadrando una figura nera su uno degli spuntoni del tetto della scuola.
“EHI! VOI DUE! SI VOI NUOVI! IO SONO BLACK*STAR! COLUI CHE TRASCENDERÁ GLI DEI! IL GRANDE ME E SOUL VI SFIDANO!”
Scoppiai a ridere.
“Ma cos’è uno scherzo?“ avevo già capito che era egocentrico ma non credevo fino a questo punto!
L’ azzurro… no.. Black*Star saltellò vivacemente sullo spuntone che si ruppe facendolo precipitare violentemente al suolo.
“Poco stupido mi dicono eh?” disse Jun sghignazzando accanto a me.
Per quanto sia stupido deve essere davvero forte…
La ragazza dai capelli neri fece per avvicinarsi al suo artigiano ma quest’ ultimo la fermò.
“Tranquilla Tsubaki! Ci vuole molto di più per uccidere un DIO COME ME! Vai a chiamare il Professor. Stein”
Tsubaki fece come richiedeva il ragazzo ed entrò nella scuola.
“Allora accettate?” disse Soul con aria di sfida.
Ridacchiai.
“Pensavo fosse ovvio…”dissi prima di essere interrotta.
“SOUL. EATER .EVANS! TU!” il ragazzo si voltò di scatto seguito a ruota da me e Jun.
L’albino sbiancò non appena vide una ragazza bionda con due codini svolazzanti e un gigantesco libro in mano.
Certe cose non cambieranno mai.
Sorrisi involontariamente.
“MAKAAAA-CHOPPPP!”  dopo il colpo, il povero Soul si ritrovò con la faccia spiaccicata al pavimento e una fontanella di sangue che usciva dalla testa.
“Ecco! Così impari ad andartene senza darmi spiegazioni dettagliate!”
“Massì Maka! Doveva incontrare IL GRANDE ME!!! Noi dobbiamo…” la bionda lo fermò allungando il libro nella sua direzione.
“Black*Star, giuro che se dici un'altra parola di troppo ti ritroverai nelle medesime condizioni di Soul” mi girai verso Jun che si stava dando una sonora manata sulla fronte.
“Daiki, ma dove ci hanno spedito?” chiese a bassissima voce.
“Credimi questo è nulla…” sussurrai.
“Tutto… questo... è molto poco fico. Per colpa tua Maka ora appariremo come dei perdenti agli occhi dei nuovi!”
La ragazza lo fulminò con uno sguardo.
“Bene… mi sono stufata. Non ci avevate sfidato? È da dieci minuti che aspettiamo i vostri comodi” dissi spazientita, anche se era una scena esilarante.
“È per questo che dovevi vederti con Black*Star?” chiese Maka sconcertata.
“E già! Dobbiamo far vedere chi sono i più forti qui…” disse la Death Scythe.
Tsubaki arrivò seguita da un professore che si muoveva seduto su una sedia con le ruote, quelle tipiche da ufficio.
“Mi hanno detto che qualcuno si doveva sfidare…” e così lui era il tanto decantato Dottor Stein…
Si è esattamente come me lo ha descritto mio padre.
Impressionante la vite conficcata nella testa…
“Forza Soul, TRASFORMATI!!!” gridò Black*Star.
“Okay, ma vedi di non fare come l’ultima volta” ribatté l’altro.
Il corpo del ragazzo sparì in una luce azzurra, al suo posto comparve una falce nera e rossa.
Black*Star lo afferrò, con un po’ di titubanza.
Maka e Tsubaki si misero vicino al professor Stein.
“Jun” dissi.
“Si subito!” saltò verso l’altro e si trasformò anche lui in una falce.
Lo afferrai al volo facendolo roteare sulla mia testa per poi fermarmi in posizione d’attacco.
La lama blu scuro, come i suoi occhi, splendeva alla luce del sole.
L’energia scorreva tra me e lui.
Eravamo pronti a combattere.
“Prima voglio sapere contro chi ci dovremo battere” disse Soul apparendo come riflesso sulla lama.
Sorrisi scaltra.
Con un mano feci cadere il cappuccio all’indietro.
Sentì il respiro di Maka mozzarsi da quella distanza.
“Io, sono la maestra delle multi-armi Daiki Yamada, la mia weapon è Jun Ikeda” strinsi la presa su Jun.
“Ikeda hai detto… è l’unica famiglia che può trasformarsi in più armi differenti” disse il Professor. Stein ficcandosi in bocca una sigaretta.
Il suo sguardo non prometteva nulla di buono.
“Il loro potere è molto raro... quanto vorrei poter vivisezionare quel ragazzo” concluse con uno sguardo sadico.
“Possibile che qui nessuno sia normale?” disse Jun mentalmente così che potessi sentire solo io.
In risposta ridacchiai.
“ALLORA VOGLIAMO INIZIARE?!” chiese Black*Star esaltato.
“Quando vuoi, ti concedo la prima mossa…” ribattei.
Se i miei calcoli sono giusti dovrebbe saper controllare molto bene la sua lunghezza d’anima.
L’azzurro lasciò a terra il povero Soul.
“MA DI UN PO’SEI IMPAZZITO?!?!” chiese l’arma sbucando dalla lama.
“Mi dispiace Soul ma per questo attacco mi sei d’intralcio!!!” poi si fiondò verso di me ad una velocità strabiliante.
Abbassai la falce facendo cadere la mia unica difesa.
“Attenta Daiki!” chiese Jun preoccupato.
“Ho tutto sotto controllo”
“A che gioco vuoi giocare?”
“Vedrai”
mi concentrai e regolai la mia lunghezza d’anima sulla stessa di Black*Star.
“Assaggerai il potere di un DIOOOO!” mi colpì all’altezza dello stomaco e rilasciò un’ondata di energia potentissima.
Mi stordì per un secondo ma bastò per farmi cadere in ginocchio.
“Daiki!”
Bene ora giocherai al mio gioco Black*Star.
Feci finta di aver subito un colpo bello forte per far abbassare la guardia all’azzurro.
“HAHAHAHA E VOI SARESTE FORTI? Ma fatemi il piacere! Battervi è stato un gioco da ragazzi!” si avvicinò a Soul per dagli il cinque e in quel momento mi alzai.
Iniziai a ridere.
“Davvero credevi di potermi battere così facilmente?!” lessi stupore sugli occhi di tutti.
“Ma com’è possibile?” chiese Soul.
“Semplice, ho regolato la mia lunghezza d’anima alla sua e così il colpo e stato minimo” risposi.
“Proprio come ha fatto il Professor Stein quando abbiamo combattuto contro di lui” disse Maka stupita.
Quella tecnica l’avevo presa da un libro che parlava di tutti i più grandi maestri d’armi del nostro secolo, era una delle mie carte vincenti, il più delle volte.
“Forza Jun tocca a noi” presi la rincorsa e caricai il colpo su Black*Star, colpo che venne fermato da Soul con il suo braccio trasformato.
Le due lame stridettero al loro contatto.
“Ti eri dimenticata di me giusto?”
Anche se questo attacco non era andato secondo i miei piani non mi scoraggiai, così velocemente pensai al contrattacco.
“Oh no per niente… mmm… Soul mi sembri un’ anima musicale…  vediamo se riesci a tenere il mio ritmo” visto che in quel momento non mi veniva in mente nessuna canzone inventai un motivetto.
“Jun modalità Katana Ninja” la mia arma si trasformò sotto i miei occhi prendendo la forma di una katana.
Negli occhi rossi di Soul lessi insicurezza, non sapeva dove sarei andata a parare.
“DANCE OF DEATH FAST!” spezzai il contatto tra le due armi e iniziai a girare rapidamente su me stessa accerchiando Soul che cercava di tenermi d’occhio.
“ORA JUN…”
“RISONANZA DELL’ANIMA!” gridammo in contemporanea.
 Jun tornò nella modalità falce.
Sentì le nostre anime entrare in contatto, era come se fossimo un’unica persona.
Con un rapido salto, che fece confondere Soul, lo bloccai con la lama.
Trasmisi la mia lunghezza d’anima a Jun facendolo scintillare d’energia.
In pratica stavo usando Jun come conduttore, di fatti l’energia entrò in contatto con il corpo di Soul che fece una smorfia di dolore.
“Daiki dietro di te!”
Con la mano libera fermai il pugno che aveva caricato Black*Star e gli scagliai contro la mia lunghezza d’onda.
Ad un tratto venni colpita da un giramento di testa.
“Ti stai affaticando troppo, sai che cosa può succedere Daiki” interruppi entrambi i contatti e feci un salto all’indietro usando Jun come slancio.
“Non è nulla” rassicurai la mia arma, in pensiero per me.
I nostri due sfidanti erano ancora in piedi.
Non sono facili da piegare questi due…
“Beh… siete indubbiamente forti…” disse Soul ficcando le mani in tasca.
D’istinto strinsi la presa su Jun.
“Soul, l’unico modo per sconfiggerli è….” Pensò ad alta voce Black*Star.
“Si lo penso anche io” l’albino si ritrasformò in falce.
Girai lo sguardo verso gli spettatori.
Maka e Tsubaki erano sbiancate, la prima aveva lo sguardo spento come se fosse entrata in una sorta di trance, la seconda era visibilmente preoccupata.
“RISONANZA DELL’ANIMA”
Ma che cavolo…? La loro risonanza è... stabile (?).
Okay Daiki, non farti prendere dal panico.
Ragionai rapidamente.
“Jun, Gun Mode” annunciai.
La mia arma si rimpicciolì fino a raggiungere le dimensioni di una pistola laccata di nero con le finiture argentee.
“Riproviamo con la risonanza?” annuì lentamente.
“Ehi Soul?! Dici che riusciamo a fare il Majogari ?!” chiese Black*Star entusiasta.
“È totalmente impazzito! Così si faranno male!”
In effetti Maka non aveva tutti i torti, okay le loro anime erano sulla stessa lunghezza ma la loro risonanza non era così forte e stabile.
“Massì perché non provarci!” rispose Soul  ridacchiando.
La mascella delle due spettatrici sfiorò il pavimento mentre Stein seguiva l’incontro con un certo entusiasmo.
“Si vogliono fare molto male allora…” dissi.
“Già sono un po’ incoscienti…” le parole di Jun mi suonarono nella mente subito prima che i due idioti gridassero:” MAJOGARI!”
La lama rossa e nera cedette il posto ad una più spessa e argentea.
Black*Star fece un passo in avanti, per prendere la rincorsa, ma cadde stremato al pavimento privo di forze.
La falce cadde accanto a lui e successivamente ritornò in forma umana.
“Puah idioti…” fece Maka leggermente irritata.
Tsubaki corse in contro al suo master.
“Tu non provare a muoverti! Stiamo ancora combattendo” disse Soul trasformando il braccio.
“E chi si muove. Sai siete davvero uno spasso qui alla Shibusen!” dissi.
“Concordo in pieno con Daiki” ribatté Jun.
“Beh allora… RISONANZA DELL’ANIMA!” la medesima sensazione di prima mi percorse lungo il corpo.
“CANNON OF JUSTICE!” Jun si espanse ricoprendo metà del mio braccio prendendo la forma di un cannone, appunto.
Percepì la mia anima ingrandirsi, una brezza carica di energia mi sollevò i capelli e la coda del mantello.
“Pronto?”
“Spara pure!”

“FINAL ATTACK!” rilasciai il colpo.
“Un'altra volta no!” disse Soul parando il colpo ma, per i potentissimo contraccolpo, volò all’indietro andando addosso a Black*Star, che stava già saltellando sul posto.
Inutile dire che tutti e due andarono a finire a gambe all’aria.
“ALLORA? LA VOGLIAMO FINIRE CON STA PAGLIACCIATA?!” chiesi.
Ero stanca, sia della situazione sia psicologicamente.
Jun, nel frattempo, era ritornato normale.
Maka stava dicendo qualcosa al Dottor. Stein mentre Tsubaki aiutava i due ragazzi ad alzarsi.
Mi avvicinai.
“Wow! Siete davvero dei degni avversari!” disse Soul mentre si toglieva la polvere dai pantaloni.
“Beh anche voi non siete male.. da quanto so non siete partner”
In col tempo, la bionda si era avvicinata al gruppetto.
“Non so se prendermela prima con Soul o con Daiki… ahhh!” inizialmente credevo che stesse per darmi un libro in testa, invece mi abbracciò sotto gli occhi sconvolti di tutti.
Ricambiai l’abbraccio.
“Non sai quanto mi sei mancata! Shinigami, è da anni che non ci vediamo!” disse Maka emozionata.
“Già anche a me sei mancata! Ma guarda, ti ho lasciata che avevi i codini e li hai ancora!!” la strinsi di più a me.
“V-voi due vi conoscete?” chiese Soul visibilmente sconvolto.
“Già!” risposi.
Maka sciolse l’abbraccio e si girò verso Soul.
Comparve un libro da non si sa dove e gli tirò un Maka-Ciop.
“Ti ho già detto l’altra volta che non devi combattere come un idiota!” disse infuriata.
Gli sbalzi d’umore di Maka sono incredibili.
“Okay, chiedo perdono” sussurrò quasi fosse in punto di morte.
“Ragazzi mi dispiace interrompervi ma Lord Shinigami vuole vedervi, tutti” ci informò il Dottor. Stein ruotando la vite conficcata nella testa provocando un rumore a dir poco agghiacciante.
“Dottor. Stein; Kid, Liz e Patty non sono ancora arrivati” disse Tsubaki.
Kid ha detto?
“Non importa, quando arriveranno verranno nella Stanza della Morte” Jun alzò lo sguardo verso di me.
Allora rivedrò anche lui…
“Bene andiamo” dissi entrando nell’atrio della scuola.





Ciao a tutti!!!
Sono nuova di questa sezione.
Dopo aver scoperto che su questo bellissimo sito c'era anche una parte dedicata a questo manga/anime, che da un po' di mesi è diventato uno dei miei preferiti, mi sono detta "perchè no" così mi sono imbattuta in questa nuova avventura.
Beh che dire questo capitolo è lunghissimo! Nei prossimi capitoli spiegherò meglio la tecnica di combattimento di Daiki e Jun.
Mmm che altro dire... Soul e Black*Star sono stati nuovamente sconfitti XD e come avete letto le classiche battute non mancheranno.
Per i fan (tra cui la sottoscritta) di Death The Kid comparirà nel prossimo capitolo... si la sua mania nevrotica per la simmetria ci sarà XD.
Bene ora spa...
Daiki: ehi baka di un autrice.
Io: senti, in anzi tutto ti calmi. Poi a me baka non lo dici perchè senza di me tu non ci saresti capito?!
Daiki: si... *baka*
Io: Jun portati via la tua maestra d'armi che è meglio va...
Jun: sisignora! *si porta via Daiki che si dimena* 
Dicevo... a si! Ora sparisco. Spero vi sia piaciuto.
Alla prossima!










 
  
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