Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: Patta97    05/03/2014    4 recensioni
E se esistessero delle persone che, leggendo, possano portare alla vita i personaggi che vivono fra le pagine di un libro? E se, in cambio, il libro si prendesse qualcuno dal nostro, di mondo?
- Hai visto la mia martora?
John non capì subito la domanda, era troppo preso dal registrare il fiato caldo sul suo viso e quelli che sembravano soffici capelli che gli sfioravano la fronte.

Note: Inkheart!AU, child!John, teen!lock
Genere: Fluff, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao!
Okay, premettendo che ho letto la (bellissima) saga di Inkheart più di quattro anni fa, quindi certe parti potrebbero essere un po' vaghe... ecco qui questa nuova long. O almeno, spero che sarà una long. Per chi avesse letto i libri (o visto il film, anche se non è fatto molto bene, a parer mio), sa che chi ha il "dono" viene chiamato un Lingua di Fata e in un questo mondo, inoltre, i mangiafuoco sanno giocare molto bene col fuoco. Molto. E ci sono anche un bel po' di persone poco buone.
Credo di aver finito con le premesse, spero vi piaccia,
Chiara














- Bambini, siete pronti per la buona notte?
 
- Sì, mamma!
 
- Avete lavato bene i denti? Harry, John?
 
- Certo che sì! Ora leggi!
 
- Va bene… Quale?
 
- ‘Cuore d’Inchiostro’!
 
- Ma a me fa paura…
 
- Oh, John, sei una femminuccia.
 
- Harriet! Coraggio, tesoro. Solo le parti belle, va bene?
 
- Per fare bei sogni.
 
- Certo, per fare bei sogni… Allora, pagina 221: ‘Sherlock Holmes, detto Dita di Polvere, era uno dei mangiafuoco che si esibiva nella piazza del mercato. Si accompagnava sempre con una piccola martora cornuta dal pelo rosso come cannella, Redbeard, e si diceva che sapesse usare il fuoco come nessuno nel Regno. Nessuno sapeva con esattezza dove abitasse o da dove venisse, ma giravano voci che suo fratello stesso fosse il Re e lui avesse deciso di non sottostare alla vita di corte. Tuttavia amava la vita brulicante della città e dei campi intorno e non se ne sarebbe mai allontanato…’
 
- Mamma, guarda! C’è un animale sopra l’armadio!
 
- Oh, è vero. Sarà entrato prima dalla porta sul retro. John, chiameresti papà? Forse lui riesce ad acciuffarlo… Dov’è John?
 
- Era qui, sul suo letto.
 
- John? John! Tesoro, dove ti sei nascosto?
 
- Mamma…
 
- Non ora, Harry…
 
- No, è che… quell’animaletto ha delle corna.
 
*
 
Vento.
 
Vento caldo e sole dorato. Luce bianca e rossa che danzava dietro le palpebre chiuse.
 
Una melodia ruvida e delicata, un fruscio di foglie secche sfiorate l’una dall’altra.
 
Qualcosa che pungeva piano sulla schiena e dietro la testa e sulle piante nude dei piedi, contro i capelli e il cotone leggero del pigiama.
 
John respirò un’aria che non era del suo mondo e spalancò gli occhi blu su un cielo del più azzurro degli azzurri con le nuvole più bianche che avesse mai visto.
 
Ricordava che non avrebbe dovuto essere lì, ma al momento si sentiva troppo pigro e quello che aveva attorno era troppo magnifico per pensare a cose dolorose.
 
Una corsa felpata da qualche parte vicino a lui e lo scostare giocoso delle spighe di grano che lo circondavano come una tenda tiepida.
 
Chiuse di nuovo gli occhi.
 
Quando li riaprì, per un attimo gli sembrò di stare osservando ancora il cielo, tanto era cristallino lo sguardo a pochi centimetri dal suo.
 
- Hai visto la mia martora?
 
John non capì subito la domanda, era troppo preso dal registrare il fiato caldo sul suo viso e quelli che sembravano soffici capelli che gli sfioravano la fronte.
 
- Cosa?
 
- La mia martora. Grande quanto un avambraccio, col pelo rosso e due piccole corna accanto alle orecchie. L’hai vista?
 
- Come fa una martora ad avere le corna?
 
- Tutte le martore hanno le corna. Di’ un po’, sei nato ieri?
 
- Io… no. Ho nove anni.
 
- Era una domanda retorica. Comunque… se non hai visto Redbeard mi servi a ben poco.
Il ragazzino si scostò da John e si mise agilmente in piedi, svettando alto e dinoccolato accanto a lui. Aveva addosso una camicia bianca leggera, dei pantaloncini neri al ginocchio e delle bretelle viola. Nonostante gli abiti leggeri, le mani affusolate erano coperte da un paio di guanti neri, con i buchi per le dita.
 
- Che hai da guardare? Seguimi, no?
 
- Ma hai detto che se non avevo visto la tua martora…
 
- Non importa.
 
John si rimise in piedi a fatica e si rese conto, imbarazzato, di indossare ancora il suo pigiama azzurro con sopra gli orsacchiotti.
 
- Posso trovarti altri vestiti al mercato, se vuoi.
 
- Quindi adesso io… devo venire con te?
 
- Mi hanno preso la martora.
Il ragazzino dai riccioli neri si esibì in un breve broncio desolato.
 
- Ma non so neanche il tuo nome! E tu non sai il mio.
 
- Sherlock Holmes e… - adocchiò il nome ricamato sul colletto del pigiama di John. - È un piacere conoscerti, John.
 
Senza un’altra parola, Sherlock iniziò a farsi largo fra le spighe di grano verso un viottolo poco lontano e John lo seguì, silenzioso.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Patta97