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Autore: SereNere_46    05/03/2014    0 recensioni
Dal capitolo II :
-Ti piacerebbe Zayn, se sei geloso non nasconderlo, non mi offendo.. - disse. Questa volta fu lui a scoppiare a ridere.
-Io geloso di te?! Ma per favore! - lui era arrogante, e questo a Ginni faceva venire i nervi, si odiava per i sentimenti che aveva provato per lui,
e per come si era lasciata imbrogliare da un essere prepotente com'era Zayn.
Dopo qualche minuto di silenzio Zayn si alzò dalla panca mettendo però il viso allo stesso livello di Ginni.
-Forse sarà il contrario.. - le sussurrò all'orecchio per poi andarsene.
Due ragazzi, una scelta: il ragazzo bastardo per cui soffre, o il ragazzo perfetto? Lo scoprirete solo leggendo :)
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tante volte era stata in Spagna per vedere sua madre, ma Ginni non aveva mai visto Madrid cosi bene come in quella settimana. 
Lei e Liam, spesso accompagnati da Gabriel, avevano visitato:  la maggior parte delle chiese, il museo del Prado, il palazzo reale, (museo arti regina), Liam poi
aveva insistito per vedere lo stadio del Real Madrid e la statua di Cristiano Ronaldo. 
Ginni si sentiva strana, di giorno, quando era con Liam o con sua madre, sembrava sentirsi bene, le sembrava che in poco tempo le cose potessero tornare
come erano prima dell'estate. Il problema arrivava di notte, quando era in camera sua, sola. Spesso si ritrovava in uno di quei pianti, che non si riescono a 
fermare, ripensava a Louis a Zayn e a quanto fosse stata stupida. Si poneva sempre la stessa domanda, e non sapeva darsi una risposta. 
'E se avesse avuto ragione Louis? E se i suoi sentimenti per Zayn fossero soltanto stati messi da parte distratta da Louis?' 
Si sentiva soffocare, aveva paura di aver deluso tutti, compresa se stessa. Poi arrivava Liam, l'unica persona in grado di calmarla, non che per lui fosse 
un periodo migliore di quello di Ginni, ma si facevano forza a vicenda. 
Sua madre e Gabriel sembrava che non sospettassero niente, e per Ginni era un bene, non voleva altre pressioni oltre a quelle che già doveva sopportare. 
Il giorno seguante i ragazzi sarebbero ripartiti, e ne approfittarono per fare le ultime compere al centro di Madrid. 
Mentre mangiavano in uno dei tanti fast food, Ginni vide un coppia vicino a lei, e rimase qualche istante ad osservarli, felici. 
-Ginni.. - la richiamò Liam. 
-Si? Che c'è? - chiese. 
-A cosa pensi? - le domandò l'amico. In realtà sapeva perfettamente la risposta, ma voleva che lei stessa lo ammettesse. Voleva che ammettesse che anche se si 
mostrava felice agli occhi degli altri, in realtà non era cosi, doveva farlo. 
-Niente, li stavo solo osservando.. - rispose lei tornando con gli occhi sul piatto, di cui tra l'altro non aveva ancora toccato niente. 
-Ginni ti prego.. come se non ti conoscessi.. - ribattè l'amico. 
-E va bene, stavo pensando a Louis.. stavo pensando che forse aveva ragione.. - confessò lei. L'amaro in bocca, la stupidità e la veridicità che si fondava in quel 
pensiero. 
-Cioè? - insistè Liam. 
-E se davvero provassi ancora qualcosa per Zayn? E se non fosse mai finita? E se.. - Liam scosse la testa, e la fermò. 
-Ginni, questa parte l'abbiamo già affrontata, eri sicura, cosa ha distrutto le tue certezze? - 
Quella domanda Ginni se l'era posta cosi tante volte che le faceva venire quasi la nausea. Non lo sapeva neanche lei, o forse non lo aveva mai amato, e la realtà
era che stava con Louis solo per non soffrire. Ma poi pensava che quello che provava quando era con Louis era assolutamente vero. Scosse la testa rassegnata. 
-Ehi, ascoltami.. ritrova la vera te, quella sicura, quella che ha fatto impazzire mezza scuola, quella che ha voluto a tutti i costi una cresta rossa in testa, e che combatteva 
per ogni cosa! - . Ginni sollevò il volto per guardarlo in faccia. - La ritroverò, giuro che lo farò - disse lei. 




-Mi mancherai tantissimo mamma.. e anche tu Gab! - disse Ginni abbracciando forte entrambi. 
-Anche tu piccola mia.. fa buon viaggio - replicò sua madre. Dopo che anche Liam ebbe salutato entrambi, salirono sull'aereo che li avrebbe riportati a casa. 
L'umore di Ginni era in lotta continua, avrebbe rivisto i suoi amici, e suo padre, ma sarebbe andata a casa di Zayn per la fine dell'anno, e avrebbe rivisto Louis. 
Più volte si era chiesta in quella settimana, lui che cosa avesse fatto, ma poi arrivava alla conclusione che non era più affar suo. 
-Mi annoio.. - affermò Ginni. 
-Siamo su quest'aereo da 15 minuti e già ti annoi... bene! - disse Liam facendola ridere. 
-Liam ho un'idea.. - improvvisamente Ginni sembrava quella di prima, ma se Liam la conosceva bene, avrebbe giurato che era tutta apparenza. 
-Non mi piace quello sguardo.. - asserì il ragazzo spaventato. 
-Vedi quel ragazzo laggiù in fondo? E' da un po' che mi sta fissando, che ne pensi di divertirci un po'? - chiese entusiasta. 
-Ginni l'ultima volta ho rimediato un occhio nero per questo giochetto.. - protestò Liam. 
-Daai, mi annoio e penso a quanto faccia schifo la mia vita, ti prego.. - lo implorò con il sopracciglio tremolante. 
-Ti odio! - le disse lui. 
-Anche io.. - replicò lei. 
Ginni strappò un fogliettino dal suo quaderno e ci scrisse sopra 'Seguimi'. Si alzò nella più assoluta calma e mentre si dirigeva ai bagni, lasciò cadere il biglietto 
sulle gambe di quel povero ragazzo che stava per soccombere ad uno degli scherzi che Ginni amava di più.
Il ragazzo per quanto fosse stupito del gesto di Ginni non si fece scappare l'occasione e la seguì nei bagni. Liam scosse la testa sperando che quel ragazzo non fosse
stato cosi ingenuo da andarle dietro. Rimase seduto ancora qualche minuto. 
Nel frattempo Ginni intavolava una bella conversazione con la vittima. Sempre se quello scambio di frasi avrebbe potuto essere chiamata 'conversazione'. 
-Posso sapere perchè mi hai chiesto di seguirti? - chiese il ragazzo con un pizzico di malizia nella voce. 
-Mi stavi fissando da quando abbiamo preso posto sull'aereo... - rispose Ginni senza peli sulla lingua. Il ragazzo finse un'espressione innocente. 
-E se per caso stessi guardando il tuo amico? - Ginni quasi non si strozzò con la sua stessa saliva, vedendo il suo piano fallire. 
-Aspetta, tu sei gay? - chiese. 
-No, ma volevo vedere la tua reazione.. - il ragazzo fece un sorrisetto da macho, ma Ginni non gliela diede vinta. 
-Posso sapere il tuo nome, ragazzo presuntuoso? - domandò Ginni facendoglisi più vicina. 
-Mi chiamo Mike.. - rispose posandole le mani sui fianchi. 
Qualcuno dietro di loro si schiarì la voce. - Giù le zampe da lei amico... - disse Liam. 
-Tu saresti? - chiese il ragazzo. 
-Non avevi chiuso a chiave? - rincarò la dose Ginni fingendosi sconvolta. 
-Certo che avevo chiuso? A proposito, come sei entrato? - sbottò Mike infastidito. 
-La porta era aperta, e poi sono il suo ragazzo.. - affermò Liam. 
Mike guardò Ginni stralunato, mentre la ragazza scuoteva la testa. - Di nuovo.. Liam io non sono la tua ragazza.. - disse lei con la voce colma di comprensione. 
-Cosa? Davvero? AH.. Giusto, sono tuo fratello.. - gli occhi gonfi di domande e l'espressione smarrita dipinta sul volto. 
Il povero Mike in tutto questo non ci stava capendo molto, spostava lo sguardo da Ginni a Liam e viceversa. 
-Non sei nemmeno mio fratello.. - disse stufa Ginni. 
-Sono tuo nonno per caso? - sbottò impaurito. 
-Liam hai preso le tue medicine? - chiese Ginni. 
-No Gin, e tu? - la ragazza scosse la testa. 
Mike guardò i due ragazzi con aria prima impaurita e poi completamente sconvolta. - Posso chiedere da dove venite? - domandò anche se se ne era già pentito.
-Non ti piacerebbe saperlo credimi.. - disse Liam, giocherellando con la serratura della porta. 
-Siamo scappati da una stupida clinica, ma non dirlo alla suora, è cattiva! - mentre raccontava l'ennesima cazzata Ginni scoppiò a ridere, e con le anche Liam. 
La povera vittima di turno dopo quell'ultima risposta decise di mandarli a quel paese e di andarsene, decisione molto saggia. 
Ginni e Liam continuarono a ridere come due cretini per circa 5 minuti. D'un tratto però sembrò come se quello scherzo non fosse mai esistito, e Liam sapeva bene 
che quel momento prima o poi sarebbe arrivato. Sapeva che Ginni non avrebbe potuto sfogarsi solo di notte, sotto il calore delle lenzuola. Prima o poi avrebbe dovuto 
affrontare la fredda luce del giorno. Ginni poteva distrarsi, fare scherzi alla gente, chiudere la mente, bere fino a star male, ma i suoi pensieri, quelli che le rendevano 
le giornate tristi le occupavano la testa, quelli tornavano e non davano tregua. 
Era come se non fosse lei a controllare le lacrime, come se un fiume avesse accumulato troppa acqua e poi fosse esondato. Mentre Ginni dava sfogo a quel dolore che 
teneva ben nascosto sotto la sua corazza di ferro, Liam la teneva stretta in uno di quegli abbracci che solo un migliore amico, un fratello sapevano darti. 
Un dolore inspiegabile, come la sensazione di vuoto che provava. Un volo strano, divertente, doloroso e riflessivo. Un sentimento strano, confusionario. 



-Ma in questa casa non c'è mai nessuno? - chiese Liam appena messo piede in casa di Ginni. 
-Liam, ti ho già detto che puoi andare, sto bene, e tu non vedi la tua famiglia da una settimana, e si.. ti sto cacciando di casa! - rispose poco dolcemente Ginni. 
-A che ora torna tuo padre? - domandò ancora il ragazzo. 
Ginni gli lanciò un'occhiataccia e Liam si arrese. Non avrebbe vinto contro quella testa dura. -Va bene me ne vado, ma se hai bisogno chiamami.. - disse. 
Lei gli si aggrappò su un braccio baciandogli teneramente la guancia. - Lo farò.. - affermò forzando un sorriso. 
Dopo che Liam se ne fu andato Ginni si precipitò in camera sua. Le era mancata. Era l'unico posto dove era sempre stata se stessa. Raramente permetteva a qualcuno di 
entrarci, era come la sua tana.
Si stese sul letto fermandosi qualche secondo a contemplare il bianco perfetto del soffitto. I suoi pensieri andavano e destra e a manca e lei non sapeva quale seguire
di preciso. Se avesse pensato a Louis sarebbe ripiombata nel dolore, se avesse pensato a Zyan avrebbe vinto l'ira. A cosa doveva pensare allora? Cosa avrebbe dovuto fare?
Esisteva una risposta a tutto questo?
Il tonfo della porta d'ingresso risuonò di nuovo, e per la prima volta nella vita, o meglio, da quando l'aveva conosciuta, sperava che fosse Jennifer. 
Scese di sotto, e constatò che il suo desiderio era stato esaudito. 
-Cara, quando sei tornata? - chiese la donna. Le diede un breve abbraccio. Ultimamente andavano d'accordo, ma tra loro c'era sempre un passato. Un passato di odio. 
-Poco fa.. - rispose sorridendo. 
-Quello sguardo non mi piace.. hai gli occhi di chi ha un disperato bisogno di dormire.. - disse Jennifer mentre si accomodava in salotto. 
-Nell'ultima settimana il verbo 'dormire' è sparito letteralmente dal mio vocabolario.. - Ginni si lanciò sul grosso divano, molto meno elegantemente della sua matrigna, 
che a quanto pareva non le diede molto peso. 
-Non ti sei divertita neanche un po'? - domandò. 
-Certo che mi sono divertita, ho rivisto la mamma, e ho conosciuto Gabe, e ho girato Madrid - rispose sincera. 
-Basta torturarti Ginevra, affronta questi pensieri, la tua è solo paura, scopri chi vuoi amare veramente, qualcuno soffrirà in questa storia, è inevitabile, 
ma ti prego fa che quella persona non sia tu, te ne pentiresti.. - Jennifer le accarezzò la mano. A parole sembrava facile, ma farlo sembrava impossibile. 
-Ci proverò, ma non ora, ho un mal di testa incredibile e ho una gran fame.. - affermò Ginni. 
-Che ne dici se chiamiamo tuo padre, e ci facciamo raggiungere al ristorante? Cosi ci racconti anche quello che hai fatto a Madrid .. Eh? - a Ginni non sembrava una brutta 
idea, anzi, dopo averci ragionato per qualche secondo annuì. 
Chiamarono il Sig.Robinson e dall'autista si fecero accompagnare nel ristorante che frequentavano spesso nel centro della città. Non attesero molto prima che l'uomo arrivasse. 
Si sedettero nel tavolo prenotato, e ordinarono da bere. 
-Scusate il ritardo.. lavoro.. Ginni, amore mio. - Ginni si alzò e si tuffò tra le braccia di suo padre. 
-Ciao papà.. - si strinse forte a lui respirando il suo profumo a pieni polmoni. 
-Com'è andato il viaggio? Problemi? - chiese. 
Ginni ci pensò un attimo e quasi le venne da ridere. In fin dei conti il volo era andato bene, ma dopo lo scherzo a Mike era stata malissimo. 
-No, è andato tutto liscio. - rispose sforzando un sorriso. Si sedettero uno di fronte all'altro dopo che il Sig. Robinson ebbe salutato anche Jennifer. 
-Allora raccontami, come sta tua madre? - domandò. 
-Papà so che l'hai chiamata durante la settimana, ma comunque sta bene.. - affermò Ginni divertita.
-E Gabe com'è? - chiese ancora. 
-Geloso? - intervenne Jennifer. 
-Certo che no, sono solo curioso.. - sbuffò suo marito. Jennifer scoppiò a ridere e contagiò anche Ginni. 
-Comunque... - Ginni si schiarì la voce - è davvero un brav'uomo, ci ha fatto vedere praticamente tutta Madrid, è simpatico, e gentile - finì.
-Sono contento.. ma non lo dici solo perchè vuoi tornare in Spagna vero? - Jennifer lo colpì al braccio e tutti e tre si misero a ridere. 
-Papà, la Spagna mi piace, la mamma mi manca tantissimo, ma .. il mio posto è qui. Non posso e non voglio andarmene. - disse.
Suo padre la guardò con gli occhi che brillavano. Ginni era sempre stata una ragazza ribelle, niente le andava mai veramente bene e ora era fiero di lei. 
Ginni era cambiata. L'amore l'aveva cambiata. 



Spazio Autrice: Vi prego non mi odiate troppo!! 
Lo so, non pubblico da una vita, ma credetemi mi sono impegnata al massimo per riuscire a scrivere un tratto del capitolo ogni giorno. 
Scuola, compiti, sport.. davvero è un casino.
Comunque spero che l'attesa sia ripagata da questo capitolo, non è molto lungo ma dentro c'è tanto. Ginni comincia a far vedere chi e cosa prova davvero 
e questo sarà un cambiamento importante per il finale. 
So che lo scherzo di Mike è un po' banale e stupido, ma serviva qualcosa che sdrammatizzava la situazione, Ginni non è mai realmente troppo seria, e questo lo sapete.
Che dirvi? Spero di riuscire a pubblicare presto il prossimo capitolo.. se ci metto troppo anche la prossima volta date la colpa ai miei prof ;) 
Buona lettura, alla prossima! <3 
  
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