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Autore: Sev_394    06/03/2014    4 recensioni
Qualcosa è andato storto, dovrebbe odiarla. Lei è una Mezzosangue! Può essere giusto qualcosa di davvero sbagliato? Per Draco Malfoy forse si...
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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~~Capitolo 2 : Bolidi
“Draco che hai? Sembri assente”. Pansy Parkinson lo guardava preoccupata, tentando di toccargli la mano. Lui la ritrasse brusco; gesto dal quale Pansy sembrò ferita. “Non ho nulla. E ora lasciami solo.” La ragazza si alzò sdegnata e uscì in tutta fretta dalla sala comune dei Serpeverde. E invece Draco qualcosa aveva, eccome se ce l’aveva. Tutta la mattinata a pensare al sogno che per la prima volta, quella notte, era cambiato “Fallo Draco, se mi ami davvero, fallo.” E lui l’aveva fatto. Un lampo di luce verde si era stagliato contro quel viso dolce, lasciandola tramortita a terra. In quell’istante qualcosa di caldo e stranamente umido era scivolato sul volto pallido di Draco Malfoy. Lacrime. Continuavano a scendere, dolorose e amare. Lui si era inginocchiato accanto al corpo ansimante di lei, prendendola tra le braccia, con il viso a pochi centimetri dal suo. “Ti amo anche io.” E si era spenta, con quelle parole dolci ancora sulle labbra. “Malfoy! Andiamo! Tra dieci minuti inizia la partita!” Zabini lo riscosse dai suoi pensieri riportandolo alla realtà. Ora non c’era tempo per rimuginare, doveva battere quei Grifondoro… ci sarebbe stata anche lei. Scosse la testa violentemente, lasciando ondeggiare i capelli biondo platino. Avrebbe battuto Potter, si, e gli avrebbe fatto capire chi era il migliore. Si cambiò in frette negli spogliatoi, uscì e montò sulla sua Nimbus  2001. Faceva freddo e le mani si aggrappavano alla scopa a fatica. Lo sguardo andò verso gli spalti e intercettarono una massa di capelli castani che nascondevano gli occhi nocciola. “Hermione!” si voltò di scatto. Tra gli anelli c’era Ron Weasley che salutava allegramente Hermione Granger. Si voltò ancora e vide la ragazza ricambiare il saluto con la mano, mentre con l’altra si spostava i capelli dal volto accarezzandosi la pelle. A Draco ribollì il sangue nelle vene, improvvisamente non faceva più tanto freddo. La partita cominciò e localizzò Harry Potter a un paio di metri sopra di lui. Sfrecciò giusto in tempo per evitare un bolide che si diresse dritto dritto sugli spalti di Grifondoro, mancando per poco Hermione. Le parole uscirono dalla bocca senza il suo consenso dirette al battitore della sua squadra “Hey brutto idiota! La stavi per colpire!” Agitandosi sulla scopa non si accorse del bolide che si stava scagliando verso di lui, e lo colpì proprio in mezzo alle scapole, facendolo cadere dalla scopa. Un dolore lancinante alla testa lo svegliò. L’infermeria era buia, probabilmente era sera. Sembrava essere da solo. Abbandonò la testa sul cuscino, permettendo ai pensieri di riaffiorare. L’aveva difesa, aveva difeso una Mezzosangue. Se suo padre lo avesse saputo sarebbe stata la fine per lui. Come gli era saltato in mente? Non lo sapeva, la sua bocca aveva fatto tutto da sola, agendo per una causa silenziosa portata avanti dal cuore. Chiuse gli occhi e le sue narici vennero invase dal suo profumo, così dolce e delicato. Un’allucinazione a cui decise di non opporsi, d’altronde era solo. L’allucinazione si evolse; sentì qualcuno sedersi sul materasso accanto a lui e prendergli la mano. L’altra mano era calda e morbida, sembrava reale. Si divertì a immaginare che fosse proprio Hermione Granger quella accanto a lui. E forse ci riuscì bene perché sentì addirittura la sua voce, come era nei sogni, soave e armoniosa, talmente chiara da suonare reale. “Draco, svegliati. Draco! Sono io, Granger.” Quando la mano morbida allentò la presa sulla sua, Draco si oppose e la strinse più forte. Aveva paura di aprire gli occhi e accorgersi che era tutto un sogno, ma se non lo fosse stato? Aprì gli occhi lentamente e subito si accorse di una luce che prima non c’era, una lampada appoggiata sul comodino. Gli occhi vagarono verso la mano che stringeva la sua. E effettivamente la mano c’era. Sollevò lo sguardo fino ad incrociare gli occhi dell’ospite. “Ciao Draco.” Disse Hermione sorridendo.
 
  
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