Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: ily95    06/03/2014    5 recensioni
Una piccola long su alcuni momenti della storia tra Jack ed Elsa, vista da me.
Un po' angst, un po' fluff. 100% Jelsa.
Dal capitolo 2:
Le sue labbra perfette si incurvarono in un sorriso.
«E’ bello rivederti.» disse.
Jack si guardò intorno, certo di non essere il destinatario di quelle parole. Ma non c’era nessun altro lì.

[Jelsa/ FrostQueen]
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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#3- Winter nights
 
On the way you stand, on the way you sway
The way your hair curls in the rain
The little lines write your face
So do winter nights you'd come and stay


«Che noia.» commentò Jack, sedendosi scompostamente sul bracciolo del trono di Elsa.
«…il trattato commerciale con Weselton prevede un’esclusiva sulle importazioni di materie prime quali carbone, ferro e…»
«Questo tipo sta parlando da due ore e non ho ancora capito mezza parola.» continuò lo spirito. «Dai, andiamo a fare un pupazzo di neve. Scommetto che ad Olaf piacerebbe avere un amico con cui giocare…»
«Sssh.» lo zittì Elsa, stando bene attenta a non farsi sentire dai membri del Consiglio. Ci mancava solo che pensassero che la loro regina parlasse da sola.
«Una volta eri più divertente.» commentò seccato il ragazzo.
Ad Elsa sfuggì un sorriso, mentre allungava la schiena per mettersi ancora più composta.

«Una volta non ero una regina.» sussurrò.
Jack borbottò qualcosa e poi si alzò.

«Io vado a farmi un giro. Chiamami quando avrai voglia di fare qualcosa di divertente, miss Serietà.»
Elsa roteò gli occhi, pensando che quel ragazzo era davvero impossibile, e poi lo osservò scomparire trasportato dal vento.
Cosa avrebbe dato per potersi sottrarre a quelle noiose riunioni ed andarsene in giro libera, come faceva lui.

Un’ora e molte parole dopo, Elsa se ne stava immersa tranquilla nella vasca da bagno. L’acqua era diventata ormai gelida, a contatto con la pelle della regina, ma a lei non sembrava dare fastidio. Teneva gli occhi chiusi e si beava del silenzio che la avvolgeva: dopo tante chiacchiere aveva iniziato a dolerle la testa e un po’ di pace era giusto quello di cui aveva bisogno.

«Elsa!» Anna si precipitò nella stanza da bagno, senza prendersi la briga di bussare.
La sorella sospirò, capendo che il suo momento di tranquillità aveva avuto vita breve.

«Ciao, Anna.» la salutò con voce ferma e calma. «Come posso aiutarti?»
«Mi dispiace di averti disturbata!» si scusò la minore. «Ma ho pensato che ti sarebbe piaciuto sapere che... sta nevicando!» esclamò contenta. «Andiamo a fare un pupazzo di neve? Oppure potresti ghiacciare il giardino, così invitiamo tutti a pattinare! Oh, e Kristoff dovrà andare ad estrarre un po’ di ghiaccio dalle montagne! E Olaf…»
«Anna, stai calma. Probabilmente nevicherà per qualche giorno, è normale. Perché non inizi ad andare a fare un giro in giardino? Io mi vesto e ti raggiungo. Per le altre attività, potremo fare tutto nei prossimi giorni, ora è troppo tardi.»
«Giusto, hai ragione.» acconsentì l’altra, smorzato un po’ l’entusiasmo. «Ci vediamo giù.»
La regina si asciugò e si vestì, dopodiché scese in giardino.
Varcate le porte che davano sul cortile interno, la sua visione divenne completamente bianca. Al vedere tutta quella neve, si sentì –paradossalmente- riscaldare il cuore.

«Piaciuta la sorpresa?» fece Jack, sbucandole davanti, a testa in giù.
«Non c’è male.» rispose la regina, aprendosi in un sorriso.
Jack planò davanti a lei, scrollandosi la neve dai capelli.
Elsa lo osservò con un sopracciglio alzato.

«Che c’è?» domandò lo spirito, incrociando il suo sguardo.
Un sorriso si formò sulle labbra della regina.

«Non eri tu quello che voleva fare un pupazzo di neve?» domandò, scattando in avanti.
Jack la osservò correre nella neve, imbambolato.

«Dai, muoviti, Anna mi sta aspettando!» lo chiamò Elsa.
Il ragazzo si riscosse e la seguì, volteggiando nel vento invernale.




Spazio autrice
Ciao a tutti! Innanzitutto volevo scusarmi per l'immenso ritardo, ma purtroppo sono stata vittima di quella terribile piaga comunemente conosciuta con il nome di simulazione di terza prova. Ahimè, tempi duri per i maturandi! However, come sempre ringrazio le fantastiche persone che leggono/recensiscono/seguono/ecc ecc questa storia. Ci vediamo presto con il prossimo capitolo!
La citazione iniziale viene da I Know di Tom Odell.
Tanti caldi abbracci,
ily

 
  
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