Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: PepsiCola    06/03/2014    2 recensioni
Sarebbe bello sapere di poter amare una sola persona per tutta la vita? La paura e la consapevolezza di essere vuoti senza la nostra metà ci farebbe vivere comunque? Sana e Akito lo sanno. L'hanno sempre saputo. Dal primo momento che hanno messo piede nella stessa classe in 5^ elementare. Il desiderio è sempre stato palpabile. La paura dell'abbandono anche.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era arrivato, il momento che attendeva da troppo tempo, il ritorno di Akito. Lo attendeva da così tanto che non sapeva ancora bene

come reagire alla notizia. Dapprima, quando Tsuyoshi fece l’annuncio, una scarica d’adrenalina le pervase tutto il corpo e il cuore

cominciò a batterle così forte che sembrava tutti potessero sentirlo. Mandò giù il cocktail che aveva davanti velocemente, in maniera

quasi meccanica, come a voler confondere la sensazione dovuta alla notizia con l’essere brilla. La testa le pulsava e rideva, rideva a

ogni minima cosa che le si diceva quella sera, non che di solito non lo facesse, ma quella sera tutto le sembrava diverso, le pareva un

po’ più vero. Diversa fu la reazione che ebbe arrivata a casa. L’alcool aveva questo strano potere su di lei: prima la rendeva euforica e

leggera, poi la deprimeva. E questo succedeva sempre quando si ritrovava da sola. Corse in bagno, vomitò velocemente quello che

aveva bevuto e si sedette di fronte allo specchio. Si guardò, voleva vedere la sua espressione, voleva vedere le sue reazioni quando

pensava che il momento dell’incontro con Akito Hayama non era più una fantasticheria a cui si lasciava andare di tanto in tanto, ma era

reale e molto, molto vicino. Si accarezzò il viso. Cosa avrebbe pensato di lei? Ora era una giovane donna. I lineamenti erano rimasti

sempre delicati, ma erano maturati, e diventati un po’ più decisi. I capelli, quelli che lui era solito accarezzare ed annusare per ore, erano

più lunghi, e al posto della frangetta ora portava la riga a lato, e un ciuffo di capelli pendeva morbido sul lato destro del viso. Alcune

lacrime cominciarono a rigarle il volto, facendo scogliere il mascara che ora segnava due lunghe righe. Era davvero pronta per quel

momento? E se non avesse voluto vederla? Se fosse tornato con qualcun'altra? In fondo lì si sarà fatto sicuramente una vita, una vita di

cui lei non sapeva niente. Se si fosse fidanzato? Sarebbe stato così meschino da portarla e presentarla? Aveva un brutto presentimento.

In fondo, essere lontani a loro due non aveva mai fatto bene, basta pensare al periodo in cui partì per le riprese de “La Villa dell’acqua”,

anche se il periodo di lontananza era ben più corto, erano stati capaci di rovinare tutto, con gelosie e fidanzamenti vendicatori. Si

sciacquò la faccia, e si lavò i denti, per poi buttarsi sul letto. Decise che doveva sforzarsi di non pensarci in maniera ossessiva. Aveva

già percepito che stava per accadere qualcosa, quando Tsuyoshi l’aveva chiamata per proporle una serata tutti insieme. La cosa gli era

sembrata strana. Non che non si frequentassero più, ma erano soliti vedersi a casa di qualcuno e senza “riunire tutti”, insomma, dopo la

partenza di Akito non c’era più stato un vero e proprio gruppo: Fuka era partita in Europa a studiare l’inglese, e tornava solo per le

vacanze estive, Hisae e Gomi lavoravano per mantenersi gli studi e Aya e Tsuyoshi erano andati a convivere. E lei? Lei era in un certo

senso scappata da quella città e da tutto ciò che le ricordava, non che non ci tornasse, anzi, ma viverci era un altro conto. Passare

davanti a quel dannato parco vicino casa sua non era fattibile. Guardare con occhi nuovi tutti i luoghi che per lei un tempo erano stati

spettatori di qualcosa, le faceva male. Si alzò di scatto dal letto e cominciò a camminare avanti e dietro. Non riusciva a prendere sonno

né poteva minimamente pensare di studiare qualche copione o mettersi al pc. Era assolutamente incapace di rimanere ferma, tanti

erano i pensieri contrastanti che l’attraversavano. Prese il cellulare e compose frettolosamente un numero -Ehi. Dove sei? Puoi

venire…ora?- 20 minuti dopo la porta di casa Kurata si apriva. -Ciao, ho degli alcolici, che dici beviamo un po’ prima?- Sana sorrise con

una bottiglia di vodka in mano. -Volentieri, anche se tu sei già brilla così- Il ragazzo si tolse il cappotto e la baciò, palpandola. -Oh, non mi

farai la paternale spero!- Sana lo prese per il colletto della camicia e lo tirò verso di sé, buttandosi sul divano e trascinando anche lui.

Mezz’ora e mezza bottiglia le bastarono per lasciarsi andare e non curarsi dei pensieri che le affollavano la mente. Si alzò dal divano, e

si mise in “posa da sfilata” imitando le modelle, barcollando non poco. -Allora, sono credibile?- Fece una piroetta, grazie alla quale

cominciò a barcollare ancora di più e si tolse la maglietta extralarge che aveva addosso, buttandola chissà dove. Ora era nuda, con

addosso solo uno striminzito paio di mutande. -Credimi, sei molto meglio di una modella Sana!- il ragazzo diventava leggermente troppo

sincero con l’aiuto dell’alcool. -Ma non dire stronzate!- Ridendo Sana si ributtò su di lui, levandogli la camicia e iniziando a baciargli il

petto con foga. Lo fecero. Tutta la notte sul divano nuovo, sul pavimento e finalmente a letto. Sana chiudeva gli occhi, lo faceva tutte le

volte, toccava dei pettorali e immaginava quelli di Hayama, accarezzava dei capelli e faceva finta di star toccando i suoi. Lo faceva, con

quanto più trasporto possibile e quando l’immaginazione finiva, si girava dall’altra parte del letto facendo finta d’essere sola. La parte

delle smancerie non riusciva proprio ad immaginarla. Perché l’aveva avuta, con Akito e aveva paura che nulla sarebbe stato all’altezza.

Per questo era capace di essere un amante così focosa e allo stesso così fredda. Si risvegliò il mattino dopo che era sabato e per

fortuna non aveva impegni lavorativi in giornata. Vuoto di memoria, si alzò e si guardò intorno, tutte le scene le rivennero in mente. Vide il

ragazzo dormire ancora beatamente, e decise di non disturbarlo per il momento. Fece un po’ d’ordine e si buttò sotto la doccia, ne

aveva un disperato bisogno per rinfrescarsi e far ragionare la mente in maniera lucida. -Buongiorno principessa…- il ragazzo entrò nella

doccia, e lei quasi non se ne accorse, tanto era immersa nei suoi pensieri e a contemplare il rumore dell’acqua. La abbracciò da dietro

e cominciò a lasciarle dei piccoli baci nell’incavo del collo. -Nao, dai, lasciami fare la doccia….- Sana si girò e gli sorrise sforzatamente

spingendolo delicatamente fuori dal box. -Ho capito.. tra un paio d’ore ho un impegno agli Studi Tv, torno a casa a sistemarmi. Ci

sentiamo domani- il ragazzo dagli occhi azzurri fece un sorriso tirato e si apprestò a uscire dal bagno. -Naozumi…. Scusami è che

anche io vado di fretta…- -Tranquilla.- detto questo se ne andò, dopo aver rimesso i vestiti e Sana non potè che tirare un sospiro di

sollievo. Quante notti aveva passato a spassarsela? Ma la mattina, no, quella non era fatta per nessuno che potesse stare al suo fianco.

Un po’ si sentiva in colpa. Sapeva benissimo che non avrebbe mai potuto ricambiare i sentimenti di Naozumi, che era cotto di lei, a volte

però, i ricordi erano così insopportabili che ne aveva bisogno, davvero. E sapeva che Nao in un modo o nell’altro l’aveva capito. Non

poteva farci niente, non sarebbe mai stata sua come voleva lui. Non finchè il passato continuava a interferire con il suo presente. E il

passato sarebbe tornato presente (per 10 minuti, per sempre o per un secondo) tra più o meno una settimana.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: PepsiCola