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Autore: HaythamTacoKenway    07/03/2014    6 recensioni
Conosciamo tutti la storia di Connor, vero? E se le cose fossero andate diversamente? Cosa sarebbe successo se Connor avesse deciso di andare a cercare un'altra persona invece di recarsi dagli Assassini?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Connor Kenway, Haytham Kenway, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buonsalve a tutti! Questa è la prima volta che pubblico una fanfiction, perciò sono una novizia in questo campo. Questa fanfic è stata ispirata da quelle poche fan art di Templar!Connor che ho visto in giro e ultimamente sono stata attratta dalla prospettiva dei Templari così...è nata questa idea che mi ha colpita in piena notte. Vi auguro una buona lettura e spero sia di vostro gradimento ^^
                                                                                                                                                                                                                                                                                            


Era il 5 Marzo 1770 e la popolazione di Boston si era radunata numerosa di fronte alla Old State House, inveendo contro un drappello di giubbe rosse. Ultimamente i cittadini erano di malumore e si sentivano pressati dalla presenza dei soldati di Giorgio III, dalle numerose tasse; la gente si stava stancando e il malcontento serpeggiava tra la folla, dunque, l'aria era carica di tensione. Un drappello di giubbe rosse stava cercando di contenere la folla benché fossero numericamente svantaggiati in modo schiacciante. 'Non riusciranno a contere la folla' penserete. Invece, ci riuscirebbero eccome.. In fondo, quanto potrebbero ricavarci dei cittadini disarmati contro delle giubbe rosse armate di moschetti pronte a far fuoco su chiunque avesse alzato troppo il gomito?
Al di fuori della folla, un ragazzo di quattordici anni era intento a scrutare verso la Old State House.
Stava cercando una persona ma non sapendo se quest'ultima ci fosse in quella piazza, decise di avventurarsi tra la folla e chiedere informazioni ad uno degli uomini che stavano parlando sulle scalinate dell'edificio.
Facendosi strada con qualche "Mi scusi" "Permesso" appena accennato, il giovane riuscì ad arrivare, più o meno, vicino alla postazione del gruppo di uomini, che visti da vicino parevano dei gentiluomini per via dei loro abiti, i quali parlavano tra loro su quei pochi gradini che c'erano.
Il ragazzo si fece coraggio e cominciò a parlare. "S-scusatemi signori, potrei chiedervi se conoscete il signor Haytham Kenway?"
Nel sentire la voce del giovane, il gruppo smise di parlare e uno di loro guardò l'adolescente dalla testa ai piedi con un aria di disprezzo mal celato "Cosa abbiamo qui, un indiano a quanto vedo. Perché vorresti sapere di questa informazione?". Il ragazzo indiano guardò l'uomo che gli aveva rivolto la parola, quest'ultimo era un uomo dai capelli nero corvino, occhi di ghiaccio e portava, inoltre, un paio i baffi ma il ragazzo notò una strana luce negli occhi dell'uomo che gli ispirava tutt'altro che fiducia e simpatia. Dove l'aveva già visto questo sguardo? Ma prima che potesse rispondere, l'uomo dagli occhi di ghiaccio gli aveva già messo le mani addosso "Rispondi piccolo pezzente, ti ho chiesto una cosa" sibilò l'adulto con voce minacciosa. Il ragazzo impallidì "Io... Io..." vide negli occhi dell'uomo davanti a sé il nervosismo che cresceva. "Se non mi dai una risposta valida, giuro che io-" l'uomo lo minacciò ulteriormente ma venne poi fermato da una voce proveniente da una figura alle sue spalle "Calma Charles, con la violenza verbale non credo che riuscirai a farlo parlare. Lascia che me ne occupi io" "Ma-" l'uomo che si chiamava Charles cercò di controbattere ma l'altra figura, che ora si era accostata a lui e al ragazzo, lo zittitì con un gesto e gli fece segno di farsi da parte.
Il ragazzo indiano si sentì grato nei confronti del suo salvatore che nel frattempo lo stava guardando incuriosito "Dimmi un po' ragazzo, come ti chiami?" il nativo lo guardò un attimo e rispose "Ratonhnhaké:on, signore". L'uomo cercò di ripetere il suo nome senza successo "Bene Ranhaké-... Ratonhnké-... volevo dire.. Bene ragazzo, come mai sei venuto a cercare il signor Haytham Kenway?"
Ratonhnhaké:ton lo guardò attentamente. Era un uomo sulla quarantina e guardando i suoi vestiti, capì che doveva essere un uomo molto importante. Sotto il tricorno portava i capelli legati in una coda di cavallo da un nastrino rosso. Guardando negli occhi di quell'uomo, Ratonhnhaké:ton non vi scorse una minaccia, bensì, fiducia. Sì, in quegli occhi vi scorse un sentimento di fiducia ma non sapeva spiegarne il motivo.
"Beh..sono stato mandato qui dall'anziana del mio villaggio per cercarlo, si dice sia un grande guerriero e che forse sia in grado di aiutarci, signore" rispose il nativo guardandolo negli occhi.
"Ancora una cosa, come mai avete bisogno dell'aiuto del signor Kenway?" chiese l'uomo "Ecco...il nostro villaggio è stato distrutto dieci anni fa un brutto incendio ed ora il nostro popolo ha chiesto del signor Kenway per poterci proteggere in qualche modo. Sapete per caso dove si trovi il signore in questo momento?" L'uomo accennò un sorriso "Si dia il caso che il signor Haytham Kenway sia proprio qui di fronte a te ragazzo." Ratonhnhaké:ton parve riprendersi improvvisamente "Oh! Io.. Io non avevo idea che foste voi, signore.." Haytham tranquillizzò il giovane "Ora dimmi, chi vi ha parlato di me?"
Prima che Ratonhnhaké:ton potesse rispondere, un uomo si avvicinò ad Haytham "Mi dispiace interromperla signore ma siamo pronti" Il Templare annuì.
Ratonhnhaké:ton parve confuso e quello che accadde dopo non contribuì a schiarirgli le idee.
Tutto accadde in fretta: si sentì uno sparo e le guardie si mossero, scrutando nella folla alla ricerca dell'uomo che ha sparato. Haytham si avvicinò ad un soldato, sussurrò qualcosa al suo orecchio e puntò il dito verso il tetto di un palazzo che si affacciava sulla piazza; nel frattempo, un soldato disse che lo sparo proveniva dalla folla e in poco tempo, si è scatenato il caos. Gente che fuggiva e soldati che facevano fuoco sui civili uccidendone tre sul posto e ferendo gravemente altri due cittadini.
Il tempo sembrò rallentare per un momento, Ratonhnhaké:ton si guardò attorno e la sua confusione si tramutò in una sensazione di spaesamento ma si riprese non appena una mano gli toccò la spalla, era quella di Haytham "Dobbiamo allontarci, questo non è il posto adatto per conversare"
 
  
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