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Autore: Notteinfinita    07/03/2014    3 recensioni
Prendi un'Hermione e mettila in imbarazzo, aggiungi un Fred e lascia che si scateni. Condisci con un pizzico di famiglia Weasley, mescola bene il tutto e ottieni o una bella ff o un grosso mal di pancia.
*****
Dal testo:
Hermione fece scattare la serratura del bagno sospirando, esausta.
Da quando si era trasferita a Grimmauld Place, su invito dei Weasley e di Sirius, due settimane fa, aveva passato ogni giorno a ripulire le stanze della casa dagli orrori presenti.
Sistemato il cambio su uno sgabello, aprì il rubinetto per far riempire l'antica vasca dai piedi leonini e si stiracchiò stancamente.
Liberatasi dai vestiti, entrò nella vasca, mugolando soddisfatta.
Canticchiando sottovoce, iniziò ad insaponarsi il corpo con foga per poi riservare lo stesso trattamento anche ai capelli.
Quando ogni traccia di sporco fu sparita, insieme alla stanchezza, uscì dalla vasca e si avvolse in un morbido asciugamano bianco.
Portatasi davanti al lavandino, passò una mano sullo specchio per disappannarlo e scrutò il suo riflesso.
Quasi quasi avrebbe ringraziato Malfoy. Se non fosse stato per lui Madama Chips lo scorso anno non le avrebbe rimpicciolito i denti con la magia e adesso si ritroverebbe ancora con gli incisivi da castoro.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger, Molly Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Gavettoni e rivelazioni.


Hermione fece scattare la serratura del bagno sospirando, esausta.

Da quando si era trasferita a Grimmauld Place, su invito dei Weasley e di Sirius, due settimane fa, aveva passato ogni giorno a ripulire le stanze della casa dagli orrori presenti.

Sistemato il cambio su uno sgabello, aprì il rubinetto per far riempire l'antica vasca dai piedi leonini e si stiracchiò stancamente.

Liberatasi dai vestiti, entrò nella vasca, mugolando soddisfatta.

Canticchiando sottovoce, iniziò ad insaponarsi il corpo con foga per poi riservare lo stesso trattamento anche ai capelli.

Quando ogni traccia di sporco fu sparita, insieme alla stanchezza, uscì dalla vasca e si avvolse in un morbido asciugamano bianco.

Portatasi davanti al lavandino, passò una mano sullo specchio per disappannarlo e scrutò il suo riflesso.

Quasi quasi avrebbe ringraziato Malfoy. Se non fosse stato per lui Madama Chips lo scorso anno non le avrebbe rimpicciolito i denti con la magia e adesso si ritroverebbe ancora con gli incisivi da castoro.

Con uno sbuffo osservò i suoi capelli; rassegnata prese la bacchetta e li asciugò con un incantesimo. Gli anni erano passati, lei era cresciuta ma i suoi capelli erano rimasti indomabili e di certo non aveva tempo da perdere con la Tricopozione lisciariccio, il Ballo del Ceppo era e rimaneva un'eccezione.

Finito di asciugarsi si spalmò di crema idratante profumata per allontanare anche il ricordo della puzza degli spray usati per debellare i Doxy iniziò a rivestirsi. Con suo enorme disappunto si rese immediatamente conto di aver dimenticato di prendere il reggiseno. Per un attimo valutò l'idea di appellarlo ma, visto il numero di persone presenti in casa, la probabilità che qualcuno lo vedesse svolazzare in direzione del bagno era troppo alto, così desistette dal progetto.

Non potendo fare altro, si agganciò i jeans e, anche se titubante, infilò la camicetta bianca a cui arrotolò le maniche quindi indossò le scarpe da ginnastica.

Raccolti gli indumenti sporchi, se li strinse al petto e, sbloccata la porta del bagno si affacciò. Il corridoio era deserto così si slanciò fuori dal bagno in direzione di camera sua, dall'altra parte del corridoio.

Era quasi giunta a destinazione quando avvertì un “Pop” e si ritrovò a terra, infradiciata e con qualcosa che gli pesava addosso.

«Fred e George Weasley, non pensate di passarla liscia!» si sentì urlare dal pianterreno, dall'inconfondibile voce della madre dei ragazzi.

A quel punto Hermione non ebbe dubbio su chi le fosse crollato addosso.

Con uno scatto repentino i due si rialzarono e uno dei due, che Hermione suppose fosse Fred, a giudicare dalla F stampata sulla maglietta le porse la mano per aiutarla a rialzarsi.

Certo i due non si aspettavano ciò che videro: i gavettoni che avevano in mano erano esplosi nell'urto inzuppando i vestiti della ragazza e rendendo trasparente la camicia.

Stupito, George si grattò il capo, lievemente a disagio e si Smaterializzò mentre Fred rimase a fissarla con la mano tesa a mezz'aria.

«Mi, mi dispiace.» balbettò, prima di Smaterializzarsi a sua volta.

Rimasta sola e col volto in fiamme, Hermione raccolse le sue cose e si barricò in camera.

Gettati i vestiti sporchi in un angolo, si asciugò con un incantesimo e si buttò sul letto seppellendo la faccia nel cuscino.

Non poteva credere a ciò che le era appena successo.

Se ci pensava si sentiva morire.

I gemelli l'avevano vista in quelle condizioni; Fred l'aveva vista in quelle condizioni, non avrebbe più avuto il coraggio di uscire da quella stanza.

«Wow, questi gavettoni hanno avuto un risvolto imprevisto!» esclamò George, ghignando, appollaiato sul davanzale della finestra nella camera che divideva col suo gemello.

Se si aspettava una qualche risposta da lui rimase deluso perché Fred rimase immobile, seduto sul suo letto e con lo sguardo fisso a contemplare qualcosa di non meglio definito di fronte a se.

Anche se avesse voluto indagare non ne ebbe la possibilità perché un potente “Alohomora!” fece spalancare la porta e una infuriata e bagnata Molly Weasley fece irruzione in camera.

«Non ho cresciuto dei piccoli selvaggi e non pensiate che il fatto che adesso abbiate diciassette anni m'impedisca di punirvi!» minacciò, avvicinandosi ai due e afferrandoli per le orecchie.

«Mamma ma i gavettoni erano per Ron, ci dispiace che ci sia andata di mezzo tu.» provò a giustificarsi George.

«Non m'importa per chi fossero, non è un comportamento corretto e basta.» affermò la donna.«Per punizione pulirete le patate per la cena manualmente.»

«Ma mamma!» esclamarono in coro i due ragazzi, disperati.

«Niente ma e non provate a Smaterializzarvi perché stringo così bene le vostre orecchie che finireste per spaccarvi.»

Continuando a protestare, i due seguirono la madre giù per le scale rifilando un'occhiataccia alla sorella che, vedendoli, era corsa al piano di sopra sbellicandosi dalle risate (con uno dei gavettoni le avevano inzuppato le ultime Api Frizzole rimastile e lei non aveva gradito la cosa).

Spalancata la porta della camera che divideva con Hermione,entrò, la richiuse e vi si appoggiò, sfinita dalle risate.

«Oddio, Hermione, avresti dovuto vedere i gemelli, la mamma li ha strapazzati per bene!» esclamò, asciugandosi le lacrime dal troppo ridere.

Non ottenendo risposta, alzò gli occhi e vide che la sua amica era rimasta immobile sul letto.

Preoccupata le si avvicinò.

«Hermione, che ti è successo?»

La ragazza si limitò a scuotere i ricci in un gesto di negazione.

«Su, dimmi cosa è successo.» la esortò, sedendosi di fianco a lei sul letto.

«Oh, Ginny, non sai che figuraccia che ho fatto.» confessò sconsolata.

«Dai, racconta tutto alla tua Ginny.» la incoraggiò.

«Sono andata a farmi la doccia ma ho dimenticato il reggiseno, così mi sono vestita e stavo tornando di corsa in camera ma i gemelli mi si sono Materializzati addosso con i loro gavettoni e mi hanno inzuppato.» raccontò arrossendo.

«In pratica Fred ti ha visto in versione osé.» tradusse la ragazza, ridacchiando.

«Certo, brava, ridi.» rimbeccò Hermione, imbronciata. «Io però non ho più il coraggio di scendere di sotto e di guardarli in faccia.»

«Non farla così tragica, magari non se ne sono neanche accorti.» provò a consolarla.

«Oh, se ne sono accorti e come. Fred è rimasto a fissarmi imbambolato.» la corresse.

«Bene!» esclamò Ginny, saltellando sul letto.

«Cosa ci vedi di buono?» chiese Hermione, nervosamente.

«Io non ho le fette di prosciutto sugli occhi, a te piace Fred.» rispose la piccola Weasley, serafica.

Se avesse avuto ancora qualche dubbio, il rossore salito al volto dell'amica li avrebbe spazzati via.

«Che dici, Ginny!» protestò l'altra, debolmente.

«La verità. Mi sono accorta di come hai iniziato a guardarlo da un anno a questa parte.» affermò Ginny, sicura.

Sentendosi scoperta, Hermione prese il cuscino e se lo portò davanti la faccia.

«Al Ballo del Ceppo mi ha detto che ero molto carina e poi è stato sempre gentile con me...ma non importa, tanto lui mi vede solo come l'amica di Ron.» ammise, infine.

«Quei due sono dei buffoni, non è facile capire cosa pensano ma, secondo me, non dovresti buttarti giù così.»

«È meglio non farsi illusioni, così non si rischia di rimanere delusi.» ribatté Hermione, convinta.

«A tavola! La cena è pronta!» urlò la signora Weasley dal pianterreno.

Prima che Hermione potesse tentare qualche forma di resistenza, Ginny la prese per un braccio e la trascinò giù per le scale.

La cena si svolse come sempre, con il signor Weasley e Malocchio Moody che parlavano del Ministero, Sirius intento a raccontare con l'aiuto di Remus le sue avventure da Malandrino e Tonks che faceva ridere i ragazzi con le sue metamorfosi.

Le uniche note stonate erano rappresentate da Hermione che mangiava in silenzio con gli occhi bassi e da Fred che appariva stranamente distratto e assente.

Fortunatamente, nessuno sembrò notare le loro stranezze.

Finita la cena, ognuno si ritirò nella propria stanza, se l'obiettivo della signora Weasley era quello di sfinirli c'era riuscita.

Arrivato nella sua stanza, Fred si lasciò cadere pesantemente sul suo letto, subito imitato dal gemello.

«Hey, fratello, che ti prende?» chiese George, puntellandosi con un gomito per tenere la testa sollevata.

«Perché?» chiese l'altro, rimanendo disteso supino e portandosi un braccio a coprire gli occhi.

«Dall'incidente con Hermione sembra che ti abbia colpito un Bolide.» affermò George.

«Peggio, è un casino.» rispose Fred mettendosi a sedere con le gambe penzoloni e la testa tra le mani.

«E così ti piace la piccola Granger!» esclamò il gemello, sorridendo. «Bé, in realtà ormai tanto piccola non è.» commentò ammiccando.

L'occhiataccia che si guadagnò dal fratello fece nascere un largo sorriso sul suo volto.

«Ahi, ahi, qui la cosa si fa seria. Se mi lanci certi sguardi per i miei commenti innocenti vuol dire che non soltanto ti piace ma ti sei proprio innamorato!» esclamò, esterrefatto.

Nonostante quello di fronte a lui fosse il suo gemello, quasi una parte di se, non poté fare a meno di sentirsi imbarazzato.

«George, tu non capisci. Lei quest'anno è stata scelta come Prefetto, io rappresento tutto ciò che per lei è sbagliato.» spiegò, tormentandosi i capelli. «Fortuna che presto torneremo a scuola, lì avrò di che distrarmi.»

«Ancora, però, abbiamo del tempo da trascorrere qui, magari potremmo mandarle un messaggio di scuse, giusto per pacificare l'atmosfera.» propose George.

Un identico sorriso sghembo lampeggiò sui loro volti, quindi George si spostò alla scrivania e recuperò un pezzo di pergamena.

Quando ebbe finito di scrivere ed entrambi ebbero firmato, incantò il foglio affinché, sotto forma di aeroplanino di carta, volasse fino alla camera delle ragazze.

Lanciatolo fuori dalla stanza i due tornarono dentro e si misero a letto.

Fred sospirò chiudendo gli occhi, sperando che quel messaggio avesse il potere di dileguare il velo d'imbarazzo che era calato tra lei e Hermione, ignaro del sorriso sornione che aleggiava sul volto del suo gemello.

Giunto alla sua meta, l'aeroplanino iniziò a picchettare sulla porta.

Hermione era sola in camera e, udito quel lieve fruscio alla porta, l'aprì, titubante. Immediatamente l'aeroplanino le volò in mano e si fermò.


Per Hermione Granger, lesse su una delle ali.


Incuriosita aprì la pergamena.


Ci dispiace per quanto è successo stasera...anche se lo spettacolo involontario è stato niente male. ^___-

Per compensare promettiamo di non comportarci troppo male nei giorni a seguire.

Gli inimitabili George e Fred.


Hermione sorrise, quello era il loro bizzarro modo per chiederle scusa.

Certo, l'incidente era stato imbarazzante ma non aveva cuore di rimanere arrabbiata con loro dopo quel biglietto.

Continuando a ridere, la ragazza si coricò.

Quando Ginny, dopo aver finito la doccia, raggiunse la sua amica in camera non poté fare a meno di chiedersi a cosa stesse pensando per essersi addormentata con quel volto sorridente.


*****


La mattina dopo fu con una certa titubanza che Fred scene in cucina. Se da un lato aveva voglia di vedere Hermione, dall'altro non poteva fare a meno di chiedersi come si sarebbe comportata vedendolo e se l'avesse perdonata.

Affacciatosi nella stanza vide sua madre di spalle, intenta a preparare la colazione e la ragazza dei suoi pensieri che, di fianco a lei, le dava una mano.

«Buongiorno!» esclamò, entrando con andatura dinoccolata e avvicinandosi al tavolo.

«Buongiorno caro!» gli rispose la madre sorridendogli da dietro i fornelli, l'arrabbiatura per i gavettoni del giorno prima era ormai storia passata.

«Buongiorno Fred.» rispose Hermione, alzando lo sguardo su di lui e rivolgendogli un sorriso timido.

Quella visione rincuorò Fred.

In pochi secondi la cucina fu riempita da tutti gli occupanti della casa e la colazione ebbe inizio rumorosamente, così come di consueto.

«Ragazzi, oggi c'è da finire il primo piano e iniziare il secondo.» annunciò Molly quando tutti ebbero finito di mangiare.

Tutti gli interpellati sospirarono rassegnati. Da quando erano ospiti a Grimmauld Place la signora Weasley aveva escogitato ogni espediente pur d'impedirgli di assistere o di origliare le sedute dell'Ordine delle Fenice.

«Ciao caro, buon lavoro.» disse rivolta al marito, dandogli un lieve bacio sulla guancia mentre usciva dalla cucina. «Ron, Ginny e Harry si occuperanno della sala da tè al primo piano mentre Hermione, Fred e George ripuliranno il salotto al secondo piano. Io devo occuparmi dell'organizzazione della dispensa.»

Come dei bravi soldatini, ognuno prese gli strumenti di lavoro e si avviò verso la propria destinazione.

Mentre saliva le scale, Hermione si chiese il perché di quella suddivisione; normalmente lei aveva sempre fatto squadra con Harry e Ron mentre i gemelli e Ginny lavoravano sotto le direttive della signora Weasley (non che le dispiacesse stare un po' con Fred ma doveva ammettere che stare da sola in compagnia di quei due un po' l'agitava...ci si poteva aspettare di tutto da loro). Probabilmente, si disse, la signora Weasley temeva che se avesse lasciato i gemelli soli con Ginny si sarebbero dati agli scherzi anziché lavorare.

Arrivati nel salotto i tre depositarono a terra tutto l'occorrente per le pulizie e diedero un'occhiata in giro.

Per fortuna la stanza non era molto grande, si trattava, probabilmente, di un salottino privato attiguo ad una camera degli ospiti. Purtroppo, però, le sue condizioni non erano dissimili da quelle delle altre stanze. I due divani, presumibilmente rivestiti di seta erano ricoperti di polvere e ragnatele, così come il tavolo basso posto tra i divani, il piccolo scrittoio collocato in un angolo e lo scaffale che lo sovrastava.

Le tende poste alla finestra, inoltre, ronzavano in maniera sospetta lasciando intuire la presenza di un'infestazione di Doxy non indifferente.

Rassegnata, Hermione tirò fuori una sciarpa dalla tasca per coprirsi naso e bocca.

«Preparatevi, per prima cosa dobbiamo debellare i Doxy.» affermò.

Quando tutti furono adeguatamente coperti, impugnarono ognuno uno spray Doxycida e si prepararono alla lotta.

«Al mio tre spruzziamo.» avvisò Hermione.

Utilizzando i gesti, la ragazza iniziò il conto alla rovescia.

Al tre i ragazzi premettero ognuno il loro erogatore ma non successe nulla.

Perplessa, Hermione osservò lo spray.

«Eppure sono nuovi.» protestò la ragazza.

«Vado a farli vedere alla mamma.» annunciò George strappando di mano il Doxycida agli altri due e precipitandosi fuori dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

Maledetto imbroglione!” pensò Fred, subodorando la non casualità dell'accaduto.

«Allora, tutto bene?» chiese Ginny che attendeva George ai piedi della scala.

«L'incantesimo è riuscito, gli spray non hanno funzionato. Li ho lasciati soli, ora spero che il mio caro fratellino si dia una mossa.» rispose lui, sedendosi su uno dei gradini.

«E se andassimo a controllare?» propose la sorella, ammiccando.

Il sorriso sornione sfoderato dall'altro valse più di una risposta.

Il più silenziosamente possibile iniziarono a salire le scale sperando che il sonno perso la notte precedente per architettare tutto non fosse sprecato.


«Aspettando che George torni che facciamo?» chiese Hermione, guardandosi intorno.

Fred la guardò e si disse che lui avrebbe ben saputo cosa fare solo lì con lei. Immagini di lei come l'aveva vista la sera precedente iniziarono a occupare la sua mente.

«Se spostiamo le cose ho paura che i Doxy s'innervosiscano.» continuò a spiegare Hermione.

«Cosa?» chiese Fred, dopo essersi riscosso dai suoi pensieri.

«Fred, tutto ok?» domando, vedendolo distratto.

«Si, si.» rispose il ragazzo, sfuggendo lo sguardo di lei.

Finché erano rimasti in compagnia non aveva avuto problemi a starle accanto ma, adesso che erano da soli, non riusciva a non pensare quanto sarebbe stato bello stringerla tra le braccia e baciarla...ok, se doveva dare retta al suo amico ai piani bassi avrebbe fatto ben più che baciarla, ma in fondo che pretendevano, era pur sempre un diciassettenne con gli ormoni in subbuglio. Tutto ciò, però, non aveva importanza perché non sarebbe successo nulla di tutto questo. Lei non avrebbe voluto.

Vedendolo distogliere lo sguardo per poi perdersi nuovamente nei suoi pensieri, Hermione gli si avvicinò e lo strattonò per un braccio.

«Insomma, che ti prende?» gli chiese, cominciando ad innervosirsi.

«Lascia stare, è meglio se esco da qui.» rispose lui avviandosi alla porta.

«Non ti capisco, dovrei essere io quella a disagio, sono stata io quella che si è ritrovata mezza nuda in corridoio!» protestò, perdendo le staffe.

«Si, ma non sei tu quella a cui viene un'irrefrenabile voglia di baciarti ogni volta che ti vede!» rispose, alzando a sua volta la voce.

«Che cosa?» chiese Hermione, sbigottita.

«Mi piaci...io credo di essermi innamorato di te.» confessò serio, guardandolo dritta negli occhi.

«Non scherzare!» lo rimproverò lei, arrossendo e abbassando il capo.

«Ecco, appunto, ero certo che non mi avresti creduto. Sappi però che se c'è una cosa su cui non scherzo mai è l'amore.» disse Fred, facendo un altro passo verso la porta.

«Allora parlavi sul serio?» chiese Hermione raggiungendolo e sentendo il suo cuore accelerare i battiti.

«Si, ma che importa?» rispose lui, sospirando.

«Importa per questo.» ribatté Hermione, piazzandoglisi davanti per impedirgli di uscire.

Prima che lui potesse dire altro, si alzò sulle punte e, portate le braccia dietro al suo collo, lo baciò.

Fu un castissimo bacio a fior di labbra ma Fred si sentì come se un Bolide lo avesse colpito in pieno.

«Cosa significa?» chiese, stordito, allontanandola da se quei pochi centimetri che gli bastavano per guardarla negli occhi.

«Significa che anche tu mi piaci.» spiegò Hermione, arrossendo. «Solo avevo paura che non volessi avere nulla a che fare con Prefetto.»

«Ed io temevo che tu non avresti mai voluto avere a che fare con il “Terrore dei Prefetti”.» rispose Fred ridendo.

Tornato serio, si avvicinò nuovamente ad Hermione con l'intento di approfondire il contatto avuto prima. Stava quasi per sfiorare le sue labbra quando un fruscio fuori dalla porta attirò la sua attenzione.

Fatto segno di tacere alla ragazza si avvicinò all'uscio e lo spalancò all'improvviso. Davanti a loro stava uno spettacolo alquanto particolare:George e Ginny se ne stavano carponi col sedere per aria e l'orecchio appiccicato alla porta.

Vistisi scoperti cercarono di ricomporsi ma era difficile trovare una scusa plausibile per la loro presenza lì.

«Fratello, me la pagherai per aver tramato alle mie spalle ed anche tu, signorina non la passerai liscia.» minacciò, scrutando i due che ostentavano un'aria innocente.«Adesso, però, ho di meglio da fare.» detto questo sbatté la porta in faccia ai due e strinse a se Hermione.

L'ultima cosa che i due al di là della porta udirono fu la risata di Hermione. A quel punto non gli rimase che tornare sui propri passi sperando che la loro amica riuscisse a far dimenticare a Fred i suoi propositi di vendetta.



Fine.






  
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