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Autore: ohsomalik    07/03/2014    2 recensioni
"E' per questo che sono qua. Voglio uscire con te da questo inferno.- respirò un paio di volte -Voglio prendere a calci in culo Lucifero per te e risalire con te. Voglio tornare a viverti, a respirarti."
"Zayn io..."
"No ascoltami. Ho fatto 24 ore di aereo vicino ad un ciccione che dormiva appoggiato alla mia spalla e tra ragazzine urlanti che mi continuavano a chiedere foto. Ho letteralmente attraversato l'intero globo per venire qua da te a chiederti perdono. Se fosse servito mi sarei fatto l'intero oceano a nuoto per venire qua, e tu sai quanto io abbia paura dell'acqua, ma non me ne fregherebbe perché nulla è peggio dell'inferno che sto vivendo da quando non ci sei."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HELL

Guardò fuori dalla finestra distrattamente; stava arrivando un altro inverno e gli alberi del giardino erano ormai spogli.
"Dovrei pulire la piscina e togliere tutte quelle foglie." pensò, cercando di distrarsi.
Senza nemmeno accorgersene cominciò a torturarsi l'unghia dell'indice, levando quasi tutto lo smalto su di esso. Mark si sarebbe incazzato sicuramente; ci avevano messo una vita a farle una manicure così perfetta e il servizio fotografico sarebbe cominciato da lì a poche ore.
Sara guardò l'orologio: 14.56. Sarebbe dovuta uscire di casa nel giro di qualche minuto, per poi raggiungere il set.
Ogni tanto il suo lavoro le stava stretto, terribilmente stretto. I riflettori costantemente puntati su di lei, i paparazzi che aspettavano solo una sua mossa falsa, pronti ad immortalarla e successivamente ammonirla.
Aspettavano di vederla cadere davanti a tutti, insultare uno dei fotografi o rispondere male ad una fan, ma lei non si era mai lasciata fregare.
Oltretutto dalla rottura non l'avevano lasciata un giorno in pace. Lui era al sicuro, era in Australia per il termine del suo tour internazionale e lì i paparazzi non erano così insistenti. Si erano lasciati da mesi ormai e pensava che i media si fossero stancati di rilasciare ancora articoli o notizie riguardanti loro due, invece ogni settimana ne usciva uno diverso. Quella stessa mattina, accendendo la tv, si era ritrovata a guardare un servizio dal titolo "Zayn e Sara: era vero amore?" Certo che lo era, razza di avvoltoi maledetti. Era vero amore e per lei lo era anche dopo mesi di distanza. E potevano chiederlo a chiunque li avesse visti, chiunque. Non si era mai visto quella luce negli occhi di lui, nemmeno con la sua ex fidanzata, solo ed esclusivamente con Sara. Potevano vederlo nei piccoli gesti, nelle foto del red carpet e negli abbracci che lui era in grado di riservare solo a lei. Perché nessuno era mai riuscito a smuovere tanto Zayn Javaad Malik come Sara Porton, nessuno.
Tutti ancora cercavano di indovinare la causa della fine della relazione preferita dai media, ma nessuno sapeva la verità.
Ripensò a quando un giornale li aveva definiti "la coppia più elegante dell'anno" e sorrise senza accorgersene. Effettivamente erano davvero perfetti. Ricordò di quando, prima di una serata di beneficenza, avesse insistito per fare in modo che si mettesse un fazzoletto da taschino abbinato al suo vestito, riuscendo a convincerlo solo poco prima di dover uscire.
Sara scosse velocemente la testa, levandosi l'immagine di quella serata dalla mente.
Neanche la nuova "relazione" con il suo collega aveva fatto in modo che cessassero le pressioni su una storia ormai terminata.
La suoneria del telefono la risvegliò dai suoi pensieri. Lesse il nome sullo schermo e per qualche secondo si rifiutò di prendere in mano il cellulare e rispondere. Al quinto squillo cedette, maledicendo l'insistenza di quel ragazzo.
"Louis, che vuoi?" cercò di far sentire il più possibile il tono infastidito.
"Hey, hey, non merito di essere trattato così!"
Chiuse gli occhi, inspirando ed espirando un paio di volte cercando di calmarsi. "Lo so, ma sinceramente non so quanto possa aiutarmi parlare al cellulare con il migliore amico del mio ex fidanzato." Al suono di quella parola che non pronunciava da almeno due mesi sentì un conato di vomito salire. Fidanzato. Si sentiva quasi nuda senza quell'anello al dito, nonostante fosse passato del tempo.
La vita non li aveva voluti insieme, aveva posto mille ostacoli sul loro percorso e l'ultimo purtroppo fu insuperabile. Nessuno può capire quanto la fama di una persona possa distruggere un rapporto.
"Scusa, so che sei occupata con il lavoro e non hai voglia di trattare l'argomento, ma volevo farti sapere che lui non è qui."
"Bene, sinceramente non mi interessa se sia lì con te o no."
"Non intendo questo.- Louis sbuffò rumorosamente, sapendo di star perdendo troppo tempo non andando direttamente al sodo. -intendo che non è proprio qui con noi."
"In che senso?"
"Che è sparito Sara, ecco cosa voglio dire."
"Cercatelo in qualche stanza di uno squallido motel lì intorno, sarà sicuramente a divertirsi con qualcuna.- si lasciò scappare una risata isterica -arrivano anche qua le notizie delle sue 'scappatelle' notturne con la prima ragazza che le si presenta davanti. Pensavo avesse almeno un po' più di buon gusto."
Louis alzò gli occhi al cielo, detestando il fatto che la conversazione stesse vertendo su un argomento così futile "E' sparito da due giorni, non può essere con una ragazza da così tanto tempo. E comunque non mi pare tu sia innocente sotto tutti i punti di vista, sai? Anche qui le notizie volano e abbiamo saputo proprio due giorni fa della tua nuova relazione con quel modellino da quattro soldi."
Non erano affari loro. Non dovevano neanche permettersi di giudicare la sua vita sentimentale, soprattutto Louis. Era stato quello a cui più si era legata tra gli amici di Zayn, quello che cominciava a ritenere un grande amico, e ora si ritrovava a discutere pure con lui.
"Della mia vita sentimentale non te ne deve fregare."
"Quanto ti hanno pagato per mettere in scena un teatrino così fatto bene, eh? Quanti soldi vi hanno promesso per fingere questa relazione?"
"Direi che dovreste saperlo, dato che se non mi sbaglio siete i primi a combinare relazioni per pubblicizzare altri artisti. Il tuo amico Zayn dovrebbe esserne informato o sbaglio?"
"Non tirare fuori Perrie Edwards, quello è stato un errore commesso anni fa, quando ancora eravamo dei fottuti burattini sotto il controllo di altri manager."
"E allora tu non intrometterti nella mia vita sentimentale!"
Louis chiuse gli occhi, cercando di ritrovare la calma. Lui voleva un bene dell'anima a quella ragazza e gliene voleva ancora. Non voleva litigare con lei, detestava farlo, ma gli avvenimenti dell'ultimo periodo avevano portato ad uno stress tale da non poterlo evitare.
"Ok, scusami bimba." sapeva che chiamandola così sarebbe riuscito a tranquillizzarla.
"Non ti preoccupare Louis.- si voltò verso l'orologio -ora però devo proprio andare, ho un servizio fotografico da fare. Non saprei proprio come aiutarvi riguardo Zayn e sinceramente non penso mi interessi." Bugiarda.
Buttò il telefono sul tavolo, correndo a recuperare l'occorrente per il servizio fotografico.
Quando salii in macchina un'onda di pensieri la invase totalmente.
Non doveva importargliene di Zayn, non voleva neanche sapere dove fosse. LUI aveva ceduto, LUI aveva deciso di non combattere più per la loro relazione e LUI era scappato dai problemi, rifugiandosi a Bradford. Era stato un codardo, un fottuto codardo che gli aveva rovinato tutto.
Come se il loro amore non fosse qualcosa per cui combattere. Come se la loro felicità non valesse la pena.
Odiava Zayn Malik per essersi rivelato così debole, per aver deciso di abbandonare lei e il loro sogno.
Sbatté la mano sul volante "ti odio!", come se qualcuno potesse sentirla. Come se quelle due parole riuscissero a liberarla da ogni pianto, sofferenza e sorriso finto di quei mesi. Come se potesse migliorare una situazione che ormai restava uguale da troppo, statica e misera.
Più di tutto e tutti, comunque, odiava se stessa per aver ceduto al bel cantante misterioso degli One Direction, per aver creduto alle sue promesse di combattere per il loro amore, per aver pensato che, per una sola volta, Zayn si potesse davvero impegnare in qualcosa che non fosse la sua sola vita.
Tre anni buttati al vento, credendo alle parole di un uomo che aveva mollato la presa appena i problemi si fecero un minimo più seri. Lui scelse la vita del cantante, lui sapeva a cosa poteva portare.
Arrivò al parcheggio degli studi sapendo benissimo di avere per l'ennesima volta il viso segnato dal pianto, ma fece finta di nulla, entrando con il suo miglior sorriso finto.
"Ciao Michelle! Scusa il ritardo."
Michelle notò subito il suo sguardo arrossato, "non ti preoccupare, vai a farti truccare."
Si guardò allo specchio, lasciandosi acconciare, e quasi non si riconobbe. Si faceva schifo sapendo di dipendere da una persona come Zayn Malik. Si faceva schifo perché sapeva che ormai la sua vitalità era andata a farsi fottere.
Non poteva continuare così.
 
"Ok Sara, mancano giusto dieci foto poi sei libera di andare."
Sara si posizionò meglio sul divano di pelle, lasciandosi immortalare per l'ennesima volta.
Guardò il vestito che stava indossando e sorrise. Nonostante tutto quel lavoro le piaceva. Le sfilate, i servizi fotografici e gli stilisti erano sempre stati qualcosa che l'avevano affascinata e riuscire ad entrare in quel mondo era stato un gran traguardo per lei.
Guardò la macchina fotografica, facendo scattare l'ennesima foto.
"Sei perfetta così."
Sorrise di nuovo, cambiando poi posa.
La porta alle spalle del fotografo si spalancò, facendo voltare tutti.
Sara si sporse per cercare di guardare cosa fosse successo.
Rimase pietrificata, senza riuscire a muovere un solo muscolo quando lo vide entrare. Non sapeva neanche come si respirasse in quel momento talmente la tensione si era fatta sentire.
"Perché?" ed ecco quella voce, la voce più bella di tutte. Amava quella voce più di ogni altra cosa e si maledisse per non riuscire a pensare altro se non quanto fosse ancora più bello con la pelle leggermente abbronzata dal sole australiano.
Voleva prenderlo a pugni, a calci, ma non si mosse. Il desiderio di vederlo soffrire fu sostituito in un attimo dalla voglia di baciarlo, abbracciarlo e piangere tra le sue braccia.
Zayn era stato l'amore della sua vita e probabilmente per lei lo sarebbe sempre stato. Era come aver trovato una boccata d'aria fresca nel bel mezzo del caldo torrido. Lui era stato la sua via d'uscita, il riscatto di una vita intera, il pezzo mancante per far ripartire l'intero meccanismo.
"Perché hai messo su quella farsa?" Zayn si avvicinò, quasi spostando di peso il fotografo.
"Non sono affari tuoi ormai Zayn."
"Allora non ti è chiaro- arrivò a pochi centimetri da lei, sovrastando la sua figura ancora seduta sul divano -tu sarai sempre affar mio."
Sara chiuse gli occhi, incassando quelle parole come un pugno in pieno stomaco.
"Vattene Zayn, direi che mi hai già distrutto abbastanza in passato."
"E' una trovata pubblicitaria o tieni veramente a quel modello da due soldi?"
"Zayn vattene."
"Tu rispondimi e me ne vado."
Alzò lo sguardo su di lui, ricordandosi quanto fossero accoglienti quelle iridi scure. Erano state la sua casa per tre interi anni e ora quasi sembrava rivivere sulla sua pelle quei ricordi che bruciavano come il fuoco.
"Tengo veramente a lui."
"Bugiarda."
"Dimmi cosa vuoi sentirti dire per fare in modo che te ne vada."
"Dimmi che mi ami ancora."
Si morse l'interno del labbro, così violentemente da sentire il sapore metallico del sangue in bocca.
"Ragazzi scusateci un attimo." si alzò prendendo per un braccio Zayn e portandolo fuori, nella zona fumatori che trovò deserta.
Si appoggiò al muro, lasciando qualche metro di distanza da lui.
"Perché sei qui?"
"Perché ti amo."
"Lo dici perché hai saputo della mia nuova relazione? O perché è un gioco che ti piace fare quello di rovinarmi la vita ogni quattro o cinque mesi?"
"Lo dico perché so di essere stato un coglione." si avvicinò a lei, quanto bastava per farle percepire il suo respiro sul viso.
"Su questo siamo tutti d'accordo."
Zayn abbassò lo sguardo, sapendo di non potersi difendere. Lei era sempre stata l'unica in grado di tenergli testa. Lui l'amava da morire, Dio solo sa quanto amore provasse per quella mora in piedi davanti a lui, ma il corso degli eventi non giocò mai a suo favore e questo tirò fuori il suo lato codardo, quello che non aveva la forza di combattere. Si detestava per ciò che aveva fatto, ogni mattina si svegliava odiandosi sempre di più sapendo di aver fatto soffrire la donna della sua vita.
Odiava se stesso e quella fama che aveva rovinato tutto.
Quando lesse della nuova relazione fu peggio di una doccia gelata e non resistette.
"O la riprendi ora o la perdi per sempre." pensò in quell'aeroporto australiano, pronto per tornare in Gran Bretagna.
Capì che neanche il più grosso dei problemi avrebbe potuto trafiggere ciò che lui provava per Sara. Capì che neanche la ragazza più bella avrebbe potuto superare la sua fidanzata. Aveva provato in tutti i modi a dimenticarla e ogni volta era come se sprofondasse un metro più in giù. Ogni bacio dato ad un'altra ragazza, ogni fan portata a letto in hotel era un metro più vicino all'inferno, fino a quando si rese conto di star completamente bruciando nel suo incubo personale.
"Sto vivendo un inferno vero e proprio senza di te, Sara. E penso sia ciò che mi merito per quello che ti ho fatto."
"Sai qual è il problema? Hai trascinato anche me tra le fiamme e io non lo meritavo. Sei stato tu il codardo, non io. Tu hai mollato, non io. Eppure mi sono ritrovata a soffocare come te, a soffrire come te e a morire dentro come te per una cosa più grossa di me, che non ho deciso io."
"E' per questo che sono qua. Voglio uscire con te da questo inferno.- respirò un paio di volte -Voglio prendere a calci in culo Lucifero per te e risalire con te. Voglio tornare a viverti, a respirarti."
"Zayn io..."
"No ascoltami. Ho fatto 24 ore di aereo vicino ad un ciccione che dormiva appoggiato alla mia spalla e tra ragazzine urlanti che mi continuavano a chiedere foto. Ho letteralmente attraversato l'intero globo per venire qua da te a chiederti perdono. Se fosse servito mi sarei fatto l'intero oceano a nuoto per venire qua, e tu sai quanto io abbia paura dell'acqua, ma non me ne fregherebbe perché nulla è peggio dell'inferno che sto vivendo da quando non ci sei."
"Chi me lo dice che non rinuncerai di nuovo?"
"Te lo dico io, perché ho lasciato la mia parte codarda su quell'aereo, vicino al ciccione."
Sara, per la prima volta dopo settimane, sorrise sinceramente.
"Dio quanto mi era mancato quel sorriso."
"Era mancato anche a me."
"Vivimi di nuovo Sara, ti prego."
Zayn frugò nelle tasche dei suoi jeans rovinati, tirando fuori qualcosa che Sara non vedeva da mesi.
"Nonostante tu l'abbia lanciato nei cespugli di casa mia l'ho ritrovato, dopo ore e ore di ricerca."
Il ragazzo si inginocchiò davanti alla donna della sua vita.
"Sara Porton, amore mio, ti andrebbe di ritentare? Sono qua davanti a te sapendo di avere tra le mani la cosa più preziosa, ossia tu. Sapendo di avere mandato a puttane tutto già una volta, odiandomi da morire per ciò che ho fatto, facendomi così schifo da neanche riuscire a guardarmi allo specchio.
Sono qua a chiederti di perdonarmi e di aiutarmi a perdonare me stesso, di combattere di nuovo con me e risalire questo inferno, lasciandomi prendere a pugni chiunque si metterà tra di noi.
Sono qua a chiederti di lasciarti vivere di nuovo da me. Io voglio sposarti Sara, voglio vederti vestita di bianco e fare l'amore con te durante la nostra luna di miele. Voglio lasciare che la gente parli di noi senza darne peso. Voglio avere figli da te, voglio tornare ad essere il tuo riscatto di una vita intera, perché non me lo sono dimenticato. Ti prego Sara perdonami, sposami e vivimi come solo tu sai fare."
A quel punto cosa poteva rispondere Sara? Era tornata a vedere la luce del giorno e non esistevano parole per poter descrivere l'uragano di emozioni presenti in lei in quel momento.
Annuì, lasciando che le venisse infilato l'anello al dito.
Zayn si alzò, prendendo il suo viso tra le mani.
"Questa volta giuro che ti faccio vivere il paradiso."
La baciò, lasciandole intendere che era una promessa valida per una vita intera.
Perché è questo che fa un innamorato, no? Supera mari e montagne per dimostrare qualcosa alla sua amata. Combatte con le unghie e con i denti i demoni peggiori, pur di tornare ad essere la sua luce.
Quei due innamorati erano pronti. Avevano vissuto nel buio per mesi senza trovare la soluzione, avevano sofferto e pianto intere notti, non trovando pace. Per loro oramai era giunto il momento di vivere, vivere realmente, vivere tanto da far quasi male, ma quel male che ti fa sorridere e gridare di gioia.
Quel giorno era il loro momento.

Hola! Questa oneshot non so neanche come mi sia nata.
Stavo ascoltando "roll up" di wiz khalifa e mi è venuta in mente.
E' una cosa scritta di getto, in un'ora, perciò non so come possa sembrarvi.
Spero vi piaccia! x

 
 
  
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