Se avesse dovuto descriverlo in una parola, avrebbe detto che era come il fuoco.
La sua anima persisteva in quella fiamma di caldo orgoglio, di cieca perseveranza. Non guardava negli occhi nessuno, lui. Come il fuoco. Corrompere ogni altro elemento, ecco la sua strada: ceneri nella retroguardia. Sospinto da un soffio ormai gelido, non si sarebbe lasciato piegare da nient'altro se non quella nemica carezza, suo schiavo. Alimentato, anzi, da essa.
La sua fiamma senza pace non avrebbe conosciuto ostacoli suoi pari, allontanati da una previa scottatura: inesorabile. Irrequieto come quella lingua ardente. Ma con un cuore incapace alla freddezza.
 
Sì, Sasuke era come il fuoco, pensò Naruto.










Angolo di thyandra: e anche questa raccolta è conclusa! Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguita fin qui, vi adoro!

Spero sia comprensibile che con "soffio gelido" intendevo il ricordo di Itachi. Mi piace scrivere per allusioni, lo sapete, che spesso tendono ad essere perfettamente sensate solo nella mia testa. Spero anche che anche questa drabble sia stata di vostro gradimento, perché, ad essere sincera, è quella che ha dato vita a tutto il progetto, nonché quella più difficile di tutte da scrivere. Beh, grazie ancora a tutti quanti!