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Autore: BabyLolita    07/03/2014    5 recensioni
Sophie e Kentin sono amici da sempre. Lei però si è accorta di essere innamorata di lui e decide di confessarglielo l'ultimo giorno di scuola. Ma i due, a causa del padre di lui, dovranno separarsi. Sophie vacillerà e non saprà più se dichiararsi o meno, fino a quando non prenderà una decisione definitiva, proprio quando lui sta per sparire davanti ai suoi occhi.
Preso dal capitolo 3:
Così dicendo mi sfila l’elastico dai capelli, che ricadono dolcemente alle mie spalle. Se lo infila al polso e poi mi passa una mano dietro la nuca accarezzandomi dolcemente. Poi mi percorre con la stessa mano tutta la schiena facendomi venire i brividi. Con l’altra mi stringe a lui mentre il suo respiro scalda le mie labbra. Sta per baciarmi ancora. E dio solo sa quanto desidero questo bacio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kentin, Nathaniel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi giro di scatto verso la madre di Nathaniel e sto per aprire bocca quando il delegato afferra la mia mano. Mi volto verso di lui che mi fa cenno di no con la testa. Mi guardo intorno e mi rendo contro che la situazione sta inevitabilmente precipitando. Ero già a conoscenza del fatto che Kentin si sarebbe messo con Ambra, infondo sono stata io a lasciarlo e sapevo per certo che si sarebbe messo con lei. Ma Nathaniel…di sicuro non mi aspettavo che mi avrebbe spacciata per la sua ragazza! Mentre cerco di elaborare un modo per uscire da questo casino la comparsa del padre dei due fratelli interrompe il momento. Io e Kentin ci presentiamo e poi ci accomodiamo a tavola. La serata è snervante ma cerco di non farci caso parlando con tutte le persone a tavola. Io e Kentin cerchiamo di scambiare qualche parola tra di noi per non destare sospetti ma la ferita dovuta alla nostra rottura è ancora troppo profonda per permettermi di guardarlo in volto senza soffrire dannatamente. Finito il dolce mi congedo un attimo con la scusa del bagno e, non appena mi ci intrufolo, mando un messaggio a Castiel spiegandogli la situazione. Quando torno in sala la tavola è sparecchiata ed al posto delle stoviglie sono comparsi un sacco di giochi da tavola. Grazie al cielo non sono mai stata molto brava a questi giochi e, non appena perdo, con la scusa di aver bisogno di una boccata d’aria esco fuori in veranda. Mi avvicino al muretto e mi ci appoggio. La neve sta ancora cadendo dal cielo mentre nella mia testa una marea di domande cavalcano incontrastate. Sento gli occhi riempirsi di lacrime quando la porta alle mie spalle si apre. Mi sposto di qualche passo immaginando di veder comparire accanto a me il delegato ma non appena mi accorgo di chi ho a lato mi pietrifico totalmente:
-   Ti prenderai un raffreddore. Sei uscita senza il cappotto –
-   Non è più un tuo problema che io mi ammali o meno. Hai una nuova ragazza adesso, è a lei che devi prestare le tue attenzioni –
-   E allora? Anche tu hai un nuovo ragazzo. Perché non ne presta a te? –
-   Vuoi davvero parlarne? –
-   Si. Parliamo. Parliamo del fatto che mi hai scaricato senza nemmeno lasciarmi il tempo di spiegare. Parliamo del fatto che adesso non hai negato di essere la sua ragazza. Parliamo del fatto che probabilmente la tua idea di rompere con me era dovuta al fatto che tu volevi cambiare aria, tu volevi fare quella grandiosa e cambiare ragazzo. Quelle parole non me le sono affatto meritate e questo lo sai anche tu –
-   Sta zitto! Se sei venuto qui per litigare puoi anche andartene! Stai con lei ora no?! E allora per quale motivo sei venuto alla ricerca di una spiegazione?! Ti ho dato tutte le motivazioni quel giorno a scuola! Non c’è nessun altro motivo per il quale ti ho lasciato! Tu…è lei che volevi. È lei che vuoi. Bene, ora stai con lei! Sei felice?! –
-   E tu? Sei felice di stare con il delegato?! –
-   Io non--- -
Il suono in lontananza di una moto attira la mia attenzione. Mi giro verso l’ingresso e vedo qualcuno fermarsi proprio in prossimità del cancello. Osservo la sagoma sfilarsi il casco e, non appena vedo dei capelli color del fuoco sbucare da sotto, faccio un balzo verso il cancello. Castiel mi sorride mentre apro il cancello e mi avvicino a lui:
-   Che ci fai qui?! –
-   Rispondo alla tua richiesta di aiuto –
-   Non lo sai che è pericolosissimo andare in moto mentre nevica?! –
-   Beh…mi pare che tu sia in una situazione altrettanto pericolosa – afferma mandando un’occhiata verso di Kentin – che è successo? –
-   Io non lo so. Non sto capendo più nulla maledizione! Ambra e Kentin si sono messi assieme e Nathaniel mi ha presentato a tutti come la sua ragazza! Senza nemmeno interpellarmi! –
-   E per quale motivo non ti sei opposta? –
-   Ci ho provato ma mi ha bloccata prima che lo facessi e poi la tensione che avevo addosso a causa della presenza di Kentin mi ha tolto la parola –
-   Che cosa hai intenzione di fare? Se vuoi ti porto via –
-   Mi piacerebbe, non sai quanto, ma devo chiarire questa situazione con Nathaniel. Il resto…beh…dubito che io possa fare davvero qualcosa –
-   Ti riferisci ad Ambra e Kentin? –
-   Beh…se stanno assieme vuol dire che lo volevano entrambi –
-   E non pensi che potrebbe essere tutto un inganno proprio come quello che Nathaniel ha fatto con te? –
-   E come potrebbe? Kentin è una persona sveglia non si farebbe mai fregare in questo modo. E poi per quale altro motivo avrebbe dovuto venire a cena da loro se non per invito della sua ragazza? –
-   E tu? Per quale motivo ci sei venuta? –
-   Beh per--- -
Le parole mi muoiono in gola. Castiel ha ragione ancora una volta. Io…sono venuta qui perché volevo distrarmi e non pensare alla fine della mia relazione. E se per Kentin…fosse la stessa cosa? Osservo Castiel e lui mi sorride, come se avesse capito che ho realizzato il senso delle sue parole. Sorrido mentre lo osservo scendere dalla moto e venirmi incontro allargando le braccia:
-   Che stai facendo? –
-   Ti do il mio regalo di natale –
-   E…sarebbe? –
-   Non ti pare ovvio? Secondo te sto facendo ginnastica? Voglio abbracciarti –
-   Da quando sei così sentimentale? –
-   Da quando ho scoperto che veder soffrire la propria migliore amica è più frustrante di quanto pensassi –
I miei occhi increduli cercano di incrociare i suoi ma lui distoglie immediatamente lo sguardo:
-   Allora…lo vuoi questo abbraccio si o no? Altrimenti me ne vado –
Con un balzo mi avvicino a lui abbracciandolo. Lui osserva altrove mentre la neve rende tutto irreale. Le sue braccia si stringono intorno a me avvolgendomi completamente:
-   Ammettilo, tu conquisti le ragazze con la dolcezza non con l’arroganza –
-   Chi ti credi di essere per fare un’affermazione tanto azzardata? –
-   …la tua migliore amica? –
-   Ti stai montando la testa ranocchia! –
-   Sisi...ho capito – aggiungo ridendo -…Castiel –
-   Mmm? –
-   Grazie –
Lui non risponde ma vedo dal chiarore del lampione che mi sta sorridendo. Quando sciogliamo l’abbraccio mi fa un cenno di saluto prima di risalire sulla moto e ripartire. Lo osservo scomparire infondo alla strada prima di voltarmi e di tornare da dove sono venuta. Non appena mi volto mi accorgo subito che Kentin non c’è più. Un’espressione mista tra gioia e tristezza si dipinge sul mio volto mentre, a passo lento, raggiungo la veranda. I miei occhi fissano il pavimento dove ancora sono impresse le sue impronte. Mi avvicino e metto i miei piedi dove prima poggiavano i suoi. Chiudo gli occhi e lo immagino qui, come se ci fosse ancora, come se potessi abbracciarlo e stringerlo, come se fosse ancora mio. Riapro gli occhi ed osservo il mucchio di neve accumulato sul muretto difronte a me. Sento il mio corpo muoversi da solo mentre la mia mano si avvicina a quel soffice manto bianco scrivendo sopra l’unica frase che vorrei sentirmi dire da lui e che io, in cuor mio, so che contraccambierei. Rientro in casa e Nathaniel subito mi accoglie:
-   Mi stavo preoccupando, dov’eri finita? –
-   Dobbiamo parlare –
Lui fa cenno di si con la testa e mi accompagna al piano di sopra. Camminiamo per qualche metro prima che Nathaniel mi faccia entrare in quella che, molto probabilmente, è la sua stanza. Faccio timorosamente qualche passo all’interno. La stanza è grande e spaziosa: c’è un grosso televisore e alle pareti sono presenti quattro librerie ricolme di libri. Un letto ad una piazza e mezza è situato in fondo sulla destra ed accanto una pila di fogli è sistemata ordinatamente su una scrivania. Nathaniel mi passa accanto sedendosi sul letto e facendomi cenno di raggiungerlo. Mi avvicino a lui, ma resto in piedi:
-   Perché lo hai fatto? –
-   Fatto cosa? –
-   Invitarmi qui…hai detto che lo avresti fatto per aiutarmi a distrarmi, ma sapevi che il motivo del mio dolore sarebbe stato presente. E allora perché?! Perché lo hai fatto?! –
Nathaniel scatta in piedi raggiungendomi ed abbracciandomi. Cerco di divincolarmi dalla presa ma la sua forza è più della mia.
-   Io…volevo farti capire. Dimostrarti che ti ha sempre mentito, che ti ha tradita e che non ti merita. Tu non hai bisogno di lui. Lui non può renderti felice! Ma io…io si! Posso farlo! Posso farti sorridere ogni giorno! Con me dimenticherai che cosa sono le lacrime e la tristezza scomparirà per sempre! –
-   Non puoi chiedermi questo! E se ti stessi sbagliando? Se tua sorella avesse invitato qui Kentin con la stessa scusa che hai usato tu con me?! –
-   No…non è così –
-   Come puoi esserne così sicuro?! –
-   Vuoi davvero saperlo? –
-   Si! –
Gli occhi di Nathaniel scrutano intensamente i miei prima di abbassarsi arrendevoli:
-   E va bene, vieni con me –
Sento la sua presa diventare sempre più debole fino a sciogliersi del tutto. Mi fa cenno di seguirlo ed io lo faccio senza fiatare. Scendiamo al piano di sotto dirigendoci in un’area della casa che non conosco. Ci avviciniamo ad un enorme portone in legno e il delegato mi fa cenno di non far rumore mentre apre leggermente la porta giusto per avere uno spiraglio verso l’interno. I suoi occhi mi fissano intensamente mentre mi fa cenno di avvicinarmi e guardare. Mi avvicino titubante osservando da quel piccolo spiraglio che cela dietro di se la verità. Non appena intravedo quello che c’è dietro il mio cuore si ferma. Kentin ed Ambra sono seduti su un divano, davanti al focolare. Kentin cinge le spalle alla sorella del delegato mentre, sotto un rametto di vischio, i due si scambiano un bacio appassionato. D’istinto scatto indietro portandomi le mani alla bocca per non urlare. Le lacrime iniziano a scendere velocemente e Nathaniel richiude la porta prima di avvicinarsi a me e stringermi forte:
-   Ora hai capito? Loro non stanno fingendo. Mettiti con me, ti prego. Io ti amo molto di più di quanto abbia mai fatto lui. Io posso darti molto più di quello che ti ha dato lui. Io non ti farò mai soffrire –
-   …si… -
Le parole escono involontarie dalle mie labbra mentre il calore del corpo di Nathaniel mi avvolge totalmente. Sono le undici di sera quando il mio nuovo ragazzo mi accompagna alla porta. Declino numerose volte la sua proposta di accompagnarmi e alla fine riesco a partire verso casa mia da sola. So che mi ci vorrà più di mezz’ora prima di arrivare ma non mi importa. Ho bisogno di stare da sola con i miei pensieri. Mentre cammino la strada illuminata si presenta davanti a me come un sentiero in mezzo ad un paesaggio innevato. Tutto è chiaro e candido intorno a me. Continuo a camminare, immersa nei miei dilemmi, quando mi accorgo che qualcuno mi sta seguendo. Aumento il passo e sento che anche la persona dietro di me fa altrettanto. Comincio a correre terrorizzata. Forse avrei dovuto accettare di farmi accompagnare maledizione! Comincio a non avere più fiato quando accanto a me scorgo un piccolo boschetto. Mi ci infilo svelta tentando si seminare il mio probabile futuro aggressore. Mi nascondo dietro un albero e riprendo fiato. Il cuore mi batte ancora a mille mentre le gambe mi tremano. Dopo qualche minuto esco dal mio nascondiglio e mi avvicino all’uscita quando sento una mano posarsi sulla mia spalla:
-   Lasciami! –
Urlo voltandomi di scatto ma scivolando goffamente sulla neve trascinando con me il mio aggressore. Ho gli occhi chiusi ed un corpo più grande del mio mi stringe come intento a proteggermi:
-   Stai bene? –
La voce di Kentin mi fa spalancare immediatamente gli occhi sbattendomi in faccia la realtà. Il suo viso è a pochi centimetri dal mio mentre le sue braccia mi avvolgono. Durante la caduta ha ribaltato la situazione attutendo lui il colpo al posto mio. Rimaniamo qualche secondo in silenzio prima che il mio sguardo ricada sulle sue labbra. Immediatamente ricordo il suo bacio con Ambra e di scatto mi tiro su allontanandomi da lui ed alzandomi in piedi:
-   Si sto bene. Ora scusa, devo andare a casa. Non è prudente che una ragazza giri da sola di notte –
Mi volto e riprendo a camminare quando la sua mano afferra la mia:
-   Hai ragione, non è prudente per te girare da sola. Vieni, ti accompagno –
-   Non hai nessun diritto di farlo –
-   E tu non hai il diritto di darmi degli ordini –
Conclude stringendo ancora più forte la mia mano e trascinandomi con lui. Sono alcuni minuti che camminiamo in silenzio. La sua mano stringe la mia anche se le nostre dita non sono intrecciate. I passi svelti di Kentin piano piano iniziano a rallentare fino a diventare quella che sembra una passeggiata romantica sotto la neve. Sento la sua mano allentare la presa prima di spostarla facendo scivolare le sue dita fra le mie. Il cuore mi sobbalza nel petto mentre mi avvicino a lui appoggiandomi al suo braccio. Continuiamo a camminare così, come se ancora fossimo l’uno il ragazzo dell’altra, senza che nessuno faccia domande irrilevanti. Non appena arriviamo a casa mia il mio cuore si ferma. Sento come se l’ultima parte di noi sia appena morta per sempre lasciando spazio ad un vuoto che nessuno colmerà mai. Kentin si mette difronte a me mentre le nostre mani non vogliono lasciarsi. Tengo lo sguardo basso, non ce la faccio a guardarlo. Il solo pensiero fa riemergere nei miei ricordi quel doloroso bacio. Kentin mi tira a se stringendomi. Chiudo gli occhi e mi immergo nel suo profumo che mi sembra quasi nostalgico. Assecondo quell’abbraccio pregando che non finisca mai.
-   Grazie –
-   Per cosa? –
-   Per avermi permesso di accompagnarti a casa –
-   Dubito che avrei avuto altra scelta. Infondo, come hai detto tu, non posso darti degli ordini –
-   Beh avresti potuto comunque opporti ma non l’hai fatto –
-   Sei più forte di me, anche volendo non potrei mai batterti tesoro –
Un brivido mi percorre la schiena mentre il suo abbraccio si fa più stretto. Involontariamente dalle mie labbra sono uscite parole che non dovevo pronunciare.
-   S-scusami…credo che da oggi in poi sia meglio che ti chiami solo Kentin… - il solo pronunciare del suo nome mi logora ancora di più.
-   Già…ed io dovrò chiamarti Sophie –
-   Sai forse…sarebbe meglio se evitassimo…-
-   Cosa? –
-   Di…chiamarci per nome. Sai io…non è da me. Dico…restare amici con il proprio ex. Dubito sia davvero possibile. Quindi preferirei farla finita qui – il problema non è che non credo all’amicizia tra ex…è che io ti amo ancora troppo per sopportare di averti accanto ma non come mio ragazzo. Se posso averti solo come amico…allora preferisco dirti addio per sempre.
-   Già…anche io credo di essere quel genere di persona –
Con queste sue parole mi allontano da lui, asciugandomi le lacrime appena uscite e guardandolo sorridente per un ultima volta:
-   Grazie per avermi accompagnata –
-   Grazie per aver mantenuto la promessa –
-   Che promessa? –
-   Di passare il natale insieme –
-   Ma io non lo avevo promesso –
-   Beh per me era una promessa e sono contento che, anche se non sono più io il tuo ragazzo, tu l’abbia mantenuta passandolo con me –
-   …grazie a te di avermela fatta fare quella promessa –
Dico correndo fino davanti alla porta di casa mia. Quando mi volto Kentin mi da le spalle e lo osservo sfregarsi li occhi. Piangi? Sento la mia forza venir meno mentre lui inizia ad allontanarsi:
-   Kentin! –
Lo osservo tornare con uno scatto sui suoi passi mentre i suoi occhi incatenano i miei:
-   Si? –
-   …addio –
Dico lasciando che una lacrima scivoli sul mio volto. Kentin abbassa lo sguardo facendo cenno di si con la testa. Poi lo osservo allontanare prima di rientrare in casa mia confusa, delusa ed amareggiata. Ora non ci sono più dubbi…è finita per sempre.



Commento Dell'Autore: Scusate ho pubblicato il capitolo sbagliato prima (sono un disastro lo so...chiedo perdono!) in ogni caso spero che abbiate trovato questo interessante! Il prossimo è già scritto quindi se ricevo subito parecchie recensioni lo pubblico subito xD Sappiate che ci saranno parecchi risvolti (ma i migliori saranno tra due capitoli! Per questo spero di pubblicare presto il prossimo così quello dopo vi travolgerà...spero xD) Detto questo spero di leggere presto delle recensioni con quello che ne pensate :D Grazie a tutti!!!

 
   
 
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