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Autore: MireaAzul    07/03/2014    6 recensioni
13 Settembre 2013: un'intelligentissima ragazza di nome Penelope si trasferisce a Pasadena, per poter lavorare alla teoria delle stringhe presso il California Institute of Technology. Ma cosa succederebbe se il trasferimento la portasse a vivere di fianco ai quattro uomini più sexy che abbia mai conosciuto?
PARALLEL UNIVERSE dove Penny è la nerd, mentre Sheldon, Leonard, Howard e Rajesh i bellocci di turno! Cosa ne salterà fuori?
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione dell'autrice
Buongiorno a tutti i lettori, eccoci al quarto capitolo di questa FF! Uhm, che potrei dire nell’introduzione? Nello scorso capitolo vi ho lasciati con un Howard cotto a puntino dall’entrata della nostra bellissima Bernadette, e scommetto che la domanda di molti è stata “Non manca ancora qualcun altro?” Beh, dal titolo del capitolo si può ben intuire cosa succederà oggi... Non indugiamo oltre! Buona lettura a tutti, e se la mia storia vi piace lasciate una piccola recensione (: Ciao!
 
 
 
 
La prima settimana a Pasadena di Penny passò nel migliore dei modi; al lavoro stava facendo passi da gigante e tutti gli altri fisici si erano complimentati con lei, ogni giorno che passava diventava sempre più amica di Bernadette e, in tal proposito, Howard riuscì finalmente a parlarle senza prima svenire o avere dissanguamenti dal naso. Era sabato mattina, Penny era a letto a godersi la solita fresca brezza autunnale che entrava dalla finestra socchiusa, e a quel pensiero sorrise divertita. Tutto stava andando per il meglio, anche se aveva ancora qualche difficoltà a essere sciolta con Leonard, e le battute di Sheldon continuavano a darle un certo imbarazzo. Stava per riaddormentarsi, fregandosene del tardo orario, ma sentì la porta d’entrata aprirsi e richiudersi subito dopo. Temendo il peggio, la ragazza rimase immobile nel letto, gli occhi serrati e un leggero tremolio che le attraversava il corpo.
« Ah meno male, allora avevo ragione. Avevo paura di trovarti in intimo, ma in effetti la maglietta del supereroe di turno era l’unica cosa che dovevo aspettarmi »
Quella voce... Aprì gli occhi e se lo ritrovò di fronte, lui, con quel suo sorriso che mai mancava, e la bella pelle color del cappuccino caldo. Il tremolio aumentò, e si tirò le coperte fino al mento.
« Rajesh! Che caspita ci fai qua?! »
« Ma buongiorno dormigliona! Sono passato a salutarti, visto che è tutta settimana che non ci becchiamo, e anche per proporti una cosa! »
Tanto per cambiare, come facevano i suoi amici (fatta eccezione forse solo di Howard), Raj non sembrò notare il disagio che la sua naturale schiettezza provocava nell’imbranata scienziata, visto che questa indossava soltanto la maglietta di Lanterna Verde e un paio di mutande.
« Una cosa... da propormi? » arrossì nel chiederlo.
« Già. Vedi, oggi come ben sai dovrebbe essere il giorno del cibo messicano, ma Leonard e Sheldon sono via a fare chissà cosa, mentre Howard ha un appuntamento. Quindi volevo chiederti... ti andrebbe di fare uno strappo alla regola e di andare a mangiare al Cheesecake Factory? »
Ma Penny non aveva ascoltato la seconda metà della frase, troppo impegnata ad elaborare i dati della prima; dov’erano Sheldon e Leonard? Era successo qualcosa? Perché non aveva sentito nessun accenno a questa assenza, nonostante l’accompagnassero ogni giorno al lavoro? Ma soprattutto... l’appuntamento di Howard... era insieme a Bernadette? Perché nessuno dei due le aveva detto nulla? “Ahh mi sento così esclusa”
« Porco cane ma Penny, mi stai ascoltando? » la richiamò alla realtà Raj.
« C-certo! Ehm... » cercò di ricordarsi la domanda dell’amico, ma senza riuscirci. Lui sospirò.
« Ti ho chiesto se ti andava di andare a pranzare al Cheesecake Factory »
« Sì, è un’ottima idea! Ma perché sei venuto così presto a chiedermelo? »
... Attimi di silenzio.
« Penny, sono le 12:45 »
Scordandosi del pudore di essere in intimo, la ragazza saltò fuori dal letto, correndo da un lato all’altro della stanza maledicendosi per la lunga dormita.
« Com’è potuto accadere? Sapevo che non era prestissimo, ma non pensavo nemmeno così tardi! Oh Raj meno male che sei arrivato tu e che... » ma non finì la frase, realizzando di essere mezza nuda di fronte ad una bomba sexy. Si pietrificò dalla vergogna, ma d’altro canto, lui sogghignava divertito.
« Se ci vedessero ora gli altri, ne parlerebbero per mesi di questa cosa, sai? »
Ma Penny non rispose, ancora pietrificata.
« Dai preparati che andiamo. Ho una fame che non immagini! » ed uscì dalla camera, chiudendo la porta dietro di sé. Penny rimase ancora ferma immobile per qualche minuto, incredula di ciò che aveva appena fatto. Rajesh aveva ragione, se gli altri avessero visto la ragazza in intimo di fronte all’amico, le avrebbero tirato le scatole per chissà quanto tempo; Sheldon ne sarebbe stato sicuramente divertito e incuriosito, Howard probabilmente sarebbe rimasto deluso da lei, mentre Leonard... come avrebbe reagito lui? Indifferente come al solito o avrebbe mostrato gelosia? Al pensiero di un Leonard geloso, Penny si rasserenò molto. Si vestì come suo solito e si recò in salotto, dove trovò Rajesh curiosare nella sua collezione di videogiochi.
« Per l’Angelo! Raj, erano tutti in ordine sia cronologico che alfabetico che di preferenza, perché diavolo me li hai spostati, si può sapere?! »
« Penny, una ragazza non dovrebbe mai avere a che fare con queste cose, soprattutto con questo... “God of Wall” »
« E’ “God of War”, e si dia il caso che è uno dei miei giochi preferiti! » e glielo strappò di mano, ponendolo sullo scaffale insieme agli altri.
« Dai scusa, non volevo offenderti » e le sorrise, fu un sorriso bello, candido, uno di quelli che solo l’allegria e la spontaneità dell’indiano potevano sfoderare. La ragazza sospirò, non riuscendo a resistergli, e sorrise di ricambio.
« Tranquillo, non mi sono offesa. Sistemerò tutto quando torneremo. Ma adesso andiamo! »
Uscirono di casa e si avviarono verso il Cheesecake Factory, che poterono raggiungere a piedi, non essendo troppo lontano, e Penny realizzò che era la prima volta che faceva qualcosa con Rajesh. Nella settimana appena passata aveva avuto modo di passare del tempo un po’ con tutti (Howard nel disperato tentativo di parlare alla sua adorata, Bernadette nelle pause pranzo e Leonard e Sheldon tutte le mattine nel tragitto per andare al lavoro) ma non con Rajesh. Gli sorrise quando questo le disse tutto contento che dove stavano andando servivano anche cibi senza glutine, felice che lui si fosse informato di ciò prima di invitarla.
« Siamo arrivati, Penny » ed entrarono nel locale, un po’ piccolo ma accogliente, e alla ragazza piacque molto. Si sedettero ad un tavolo vicino al bancone, nell’attesa della cameriera che prendesse i loro ordini.
« Sai, c’è un motivo in più se ti ho portata qui, oggi. In assenza di Sheldon dovevo assolutamente approfittarne... » iniziò a dire l’indiano, e la ragazza ebbe paura, mal interpretando le sue parole. “Oh no, si è accorto che è quello con cui ho legato di più e aspettava la sua assenza per fare il Don Giovanni di turno... e ti pareva, che stupida sono stata!”
« Penny, ti voglio presentare la mia amica Amy! Amy, lei è Penny, la ragazza di cui ti parlavo » la scienziata si staccò dai suoi pensieri e alzò gli occhi verso la ragazza che le stava presentando Rajesh e, come stava diventando frequente da quando era arrivata a Pasadena, rimase a bocca aperta per la sua bellezza; Amy era una ragazza alta, dal bel sorriso, i suoi occhi avevano una sottigliezza quasi orientale dai quali si scorgeva un bagliore grigio-azzurro, il suo viso era incorniciato da lunghi e lisci capelli castani, e per rendere il tutto ancor più meraviglioso, l’uniforme da cameriera le stringeva le curve al punto giusto, valorizzandole e senza renderla volgare. Questa le porse la mano, e Penny la strinse prontamente, soddisfatta di non essere ricaduta nel proprio mondo.
« Piacere di conoscerti, Amy »
« Piacere mio, Penny. Rajesh mi ha parlato di te l’altro giorno, mi ha detto che ti sei appena trasferita di fronte a Sheldon e Leonard. Tranquilla, non ci vuole provare con te, se avesse voluto non mi avrebbe detto proprio un accidente! » diede un tenero pugno sulla spalla dell’amico.
« Beh, cosa vi porto ragazzi? »
« A me il solito »
« A me un cheeseburger senza glutine e un’acqua naturale, grazie »
Amy prese nota, sorrise e se ne andò con un “arrivano subito!”. A Penny non le dispiaceva affatto, sembrava cortese, e se era così amica di Rajesh non poteva che essere una bella persona.
« Adesso ti starai chiedendo perché ti ho portata qui e ti ho fatto conoscere Amy, vero? »
Non era del tutto esatto, ma gli rispose di sì.
« Devi sapere che ho aspettato un giorno in cui non ci fosse stato Sheldon perché è proprio di lui che ti devo parlare. So che è lui a portarti al lavoro ogni mattina,e che quindi gli sei abbastanza vicina, o sbaglio? »
« Sì è tutto giusto, ma non riesco a collegare tutte queste cose alla nostra presenza qui al Cheesecake Factory »
« Davvero? Secondo me lo capirai tra poco, sei intelligente. Noi quattro ogni tanto veniamo qua a mangiare, e qualche mese fa abbiamo conosciuto Amy. Per il fatto che Sheldon spesso è via per i suoi doveri da attore, che Howard deve badare alla madre anziana e Leonard è semplicemente un cagacazzi, molte volte mi sono ritrovato a venire a mangiare qui da solo, così ho avuto l’opportunità di conoscere più a fondo Amy, così tanto che lei ora è la mia migliore amica. Ma comunque, il punto è che la devi aiutare a fare una cosa! »
Penny ascoltava interessata il racconto, quando arrivarono le loro ordinazioni, portate ancora dalla stessa cameriera di prima. I due la ringraziarono, e prima che lei potesse girarsi per andarsene, le sorrise e le disse:
« Quindi ti devo dare una mano a conquistare Sheldon? »
Amy per poco non cadde a terra sfinita, mentre Rajesh guardava la scienziata soddisfatto e con gli occhi luminosi.
« Sapevo che avresti capito senza ulteriori informazioni, sei mitica Penny! »
« Oh mio Dio Raj, ma cosa le hai raccontato? Non mi va che spifferi tutto a tutti, sono cose private! Stupido indiano mancato! Se non fossi sul posto di lavoro te le avrei suonate di santa ragione! » e dopo questa sfuriata, se ne andò a prendere ordini dagli altri clienti. Penny iniziò a preoccuparsi seriamente per come aveva reagito, ma vide che Raj era tranquillo e si stava godendo la sua bistecca. Rispose al suo sguardo con un’altra alzata di spalle, continuando a masticare.
« Tranquilla, ha reagito così perché non ti conosce e si vergogna. Dice che Sheldon non la noterà mai, ma è tonta. Devo farle capire che non è colpa sua, ma di quel zuccone, che preferisce provarci a destra e a manca senza concludere nulla di serio e non accorgendosi che così facendo rischia di ferire seriamente qualcuno » e riprese a mangiare. La bionda si girò verso la castana, che camminava agile tra i tavoli, e solo allora notò che aveva le guance rosse. Poi pensò a Sheldon che le faceva l’occhiolino, che le apriva la portiera dell’auto, che insisteva tanto per aiutarla a pulire casa...
« Se Sheldon la ferisce non può farci nulla. Non ha chiesto lui ad Amy di farsi prendere una cotta. Lui è fatto così, ma non ci prova MAI seriamente » e diede un morso al cheeseburger. Rajesh la guardò comprensivo, come se avesse previsto che gli avrebbe risposto così.
« Io lo so bene Penny, lo conosco da molto più tempo di te. E’ Amy che non lo sa. Non ha mai avuto la possibilità di avvicinarlo più di tanto, lei è una semplice cameriera mentre lui un attore di teatro. Ma ora che ci sei tu nel gruppo, ora che c’è un’altra ragazza, ha la possibilità di avvicinarsi! Ti prego Penny, non ti chiedo molto, solo di provare ad inserire Amy nel gruppo, di diventare sua amica! »
“Com’è buffa la vita, a volte; una ragazza passa un’intera esistenza in solitudine, fino ad arrivare al punto che ora ha un sacco di amici, tra i quali uno di loro addirittura la supplica di essere amica di qualcun altro! Pazzesco” Si rigirò verso la cameriera e se la immaginò tra le braccia di Sheldon, e l’idea non le dispiaceva affatto.
« Va bene, farò quello che mi hai chiesto, Raj. Anche se... non sono sicura che tu abbia chiesto alla persona giusta, in verità... » disse, lasciando il suo cheeseburger a metà, sentendo un nodo allo stomaco. L’amico le mise una mano sopra la sua, accarezzandogliela appena e sorridendo. Il suo sorriso aveva un effetto ‘rallegrante’ su Penny; se quello di Howard la tranquillizzava, quello di Sheldon la faceva sentire a casa e quello di Leonard le accelerava il battito cardiaco, invece quello di Rajesh la entusiasmava, le faceva venire voglia di andare in mezzo alla strada e di correre e urlare dalla felicità. “Perché mi faccio condizionare così tanto da questi quattro?”
« E invece ho chiesto alla persona più giusta, fidati di me » e lei decise di farlo. Si fidò.
***
Dopo aver finito di mangiare, tornarono a casa di Penny, dove si rilassarono e lei provò a far giocare l’amico alla Play Station. Fu la prima volta in cui la nerd vide un maschio negato per i videogiochi. Passarono qualche ora a ridere sulle gaffe video ludiche dell’indiano, quando qualcuno bussò alla porta.
« Sono Howard! Penny sbrigati, che ho novità! »
Penny e Rajesh si guardarono negli occhi, turbati, e la bionda andò ad aprire. Entrò in casa un Howard tutto elegante, vestito in camicia attillata che faceva risaltare il bel fisico, pantaloni firmati altrettanto stretti e mocassini. Si vedeva lontano un miglio che fosse emozionato, e i suoi capelli avevano un non so ché di spettinato, come se avesse appena corso. Si appoggiò sul bancone della cucina e si mise una mano sul cuore, guardando gli altri due con un sorriso che pareva andare da un orecchio all’altro.
« Mi sa che a qualcuno è andato bene il primo appuntamento » disse Raj, al che Howard tirò un sospiro lento, annuendo.
« Bene è dire poco. Sono stato benissimo, Bernadette è fantastica, e oggi era più bella del solito, quindi era... di una bellezza indescrivibile... » sospirò di nuovo, andandosi a sedere sul divano.
« E voi che avete fatto oggi? Avete giocato tutto il tempo a questi cosi da console? » chiese, guardando con curiosità lo schermo della tv, in cui c’era stoppata una scena di Kingdom Hearts.
« No, abbiamo pranzato al Cheesecake Factory e le ho presentato Amy »
« Amy! Da quant’è che non la vedo? Potremmo andare a trovarla settimana prossima insieme anche a Leonard e Sheldon, o no? »
« A me e a Penny farebbe molto piacere, soprattutto perché lei ha un compito da svolgere, vero? » e guardò l’amica con sguardo profondo e interrogativo, facendola imbarazzare.
« Ehm... Certo che sì! Sarebbe un piacere tornarci » rispose, non del tutto sicura. Non aveva ancora pensato a cosa fare sotto questo aspetto; come aveva intenzione di avvicinarsi ad Amy per poterci diventare addirittura amica? Tutte le persone che conosceva lì a Pasadena si erano presentate loro per prima, mai il contrario, era una frana nelle relazioni sociali. Aveva promesso a Rajesh l’impossibile, e stava iniziando a pentirsene. Ma ormai i dadi erano tratti.
« Allora è deciso, quando torneranno quei due glielo proporremo, anche se sono sicuro che non rifiuteranno. Leonard adora Amy, con lei è un vero zuccherino » disse Howard, per poi rendersi conto di ciò che aveva appena annunciato, pentirsene, e tappandosi la bocca con una mano. Penny lo guardava incredula e con la bocca spalancata, non riuscendo a capacitarsi di ciò.
« Vuoi dire che c’è qualcuno in questo dannato mondo con cui Leonard non fa lo stronzo? »
Rajesh e Howard si guardarono, restando muti come pesci.
« Allora? » insistette lei.
« Beh sì. Ma fai conto che Amy ha occhi solo per Sheldon dall’esatto momento in cui l’abbiamo conosciuta, è l’unica ragazza che ha qualche possibilità di far svegliare fuori quel poveretto di un attore, ed essendo lui il migliore amico di Leonard, è ovvio che la tratti con i guanti! »
Più si andava avanti con quel discorso e meno ci capiva.
« Frena! Che significa “fare svegliare fuori quel poveretto”? Che è successo a Sheldon? »
Howard si tappò la bocca di nuovo, beccandosi un’occhiataccia da parte dell’altro.
« Oggi non riesci proprio a stare zitto, vero? Mi dispiace Penny, ma non siamo noi a dovertelo dire. Il diretto interessato te lo dirà quando se la sentirà, e conoscendolo succederà molto presto. Ora però io e Howard dobbiamo andare, abbiamo un paio di cosette di cui parlare » e nel dire ciò fece arrossire l’amico, che gli diede ragione. Entrambi salutarono Penny di fretta, per poi lasciarla da sola nell’appartamento. Questa sospirò, tornando sul divano e riprendendo il videogioco da dove lo avevo lasciato. Ma i pensieri che aveva in testa erano molti e confusi, e dopo la settimana pesante che aveva appena passato, e tutto il lavoro che la aspettava di lì a pochi giorni, la fecero addormentare, in una posizione scomoda, ma rilassata come non lo era da tempo.
  
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