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Autore: Sara_Lau21    07/03/2014    0 recensioni
Gaia ha undici anni e vive con il fratello di ventotto anni ormai da anni, neppure si ricorda che faccia abbiano i suoi genitori.
Un giorno come tanti va a scuola e al suo ritorno a casa il suo supplente d'inglese l'attacca.
Una nuova vita si prospetta per Gaia, dei poteri tutto fuorchè umani è una missione da portare a termine assieme ad altri tre ragazzi.
La storia di una diretta discendente di uno degli elementali durante un periodo che rischia di portare due mondi completamente diversi alla rovina, due universi alla più completa devastazione.
[La storia è sempre sotto costante rivisitazione per via dei possibili errori grammaticali, non per il contenuto -che rimarrà sempre invariato- quindi, se in una recensione troverete che mi indicano degli errori non presenti nel capitolo è perché ho modificato usando quei suggerimenti :) ]
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5° capitolo: Un allenamento speciale.

 

I giorni passarono, ormai Gaia era lì dentro da quasi un mese e si stava ambientando alla grande, stringendo amicizie tra i compagni del suo anno e pure con qualcuno degli altri elementi.

Ogni tanto aveva la possibilità di rivedere Anila e doveva ammettere che stare con una studentessa più esperta era stimolante, anche se era di un altro elemento e quindi non poteva insegnarle poi molto.

-Vedo che te la cavi bene, anche se nelle materie teoriche non sei un granché...- Gaia aprì gli occhi e si ritrovò Alexis in piedi davanti al suo letto, il quale la stava guardando con aria seria.

-Scusa?- aveva capito dove voleva arrivare a parare il maggiore, ma non voleva parlare del suo rendimento scolastico proprio in quel momento.

Il mago si sedette al borso del suo letto e continuò a guardarla con un'espressione seria.

-I tuoi voti nella teoria potrebbero andare meglio e in quanto tuo fratello maggiore mi sento in dovere di starti dietro- Gaia si mise a sedere e guardò il maggiore negli occhi, per poi alzarsi dal letto.

-Io mi ricordo di aver scoperto che tu non sei mio fratello maggiore, ma un mago che mi ha presa con sè- aveva parlato molto poco con Alexis nell'ultimo mese e non voleva riprendere ad averci lo stesso rapporto di prima così, da un giorno all'altro.

-Ma ti ho allevata come un fratello maggiore. Anzi, ti ho allevata quasi come una figlia, presentandomi a te come tuo fratello- Gaia a quelle parole tacque, il mago aveva ragione e lei era semplicemente irritata dal fatto di essere stata all'oscuro di tutto troppo a lungo, o almeno, era quello che pensava.

-Se non ti avessi presa con me tu a quest'ora saresti ancora in Russia, ricordatelo- era stato diretto e freddo e ciò aveva colpito molto Gaia.

Odiava ammetterlo, ma aveva ragione ancora una volta, dopo tutto lei era nata a Pietrogrado ed era cresciuta in un orfanotrofio, in un posto malsano, anche se dopo un anno era stata salvata.

-Senti, credo di sapermi gestire da sola le ore di studio e penso di essere in grado di recuperare le materie che ho sotto- non pensava che un discorso del genere sarebbe mai avvenuto proprio tra quelle mura, ma nel mondo reale, ma in fondo anche quella era una scuola e i voti erano importanti allo stesso modo.

-Bene. Se i risultati del primo periodo non sono soddisfacenti troverò qualcuno che ti dia ripetizioni- concluse l'uomo, alzandosi.

Proprio mentre i due stavano per finire quella piccola conversazione nel dormitorio femminile entrò Anila e rimase sorpresa nel vedere il rpofessore dentro la stanza assieme all'amica e anche Alexis rimase sorpreso nel vedere la ragazzina.

-Che ci fai tu qui? Non è la tua casa- commentò Alexis, incrociando le braccia e osservando la giovane, la quale salutò cordialmente l'uomo.

-Sono qui per Gaia, professore- e Gaia passò accanto al fratello, sorridendogli appena, mentre si dirigeva verso la bionda.

-E' mia amica. Adesso scusami, ma devo andare- e quindi uscì dalla stanza con Anila.

Le due uscirono dalla casa e si misero a parlare, anche se Anila rimase sempre abbastanza distante dall'altra e il suo comportamento non mutò mai, si vedeva quant'era fiera, sicura di sé stessa e decisa.

-Gli hai deto del tu o è una mia impressione?- chiese la silfide a Gaia, la quale si limitò a scrollare le spalle tranquilla.

-E' il mio tutore. Mi ha cresciuta lui, è come se fosse mio fratello- si limitò a dire, lasciando che l'altra rimanesse basita, come se quella notizia fosse troppo assurda anche per lei.

-Tu mi stai dicendo di essere cresciuta assieme ad uno dei quattro custodi che negli ultimi undici anni è quasi sempre stato nell'altro mondo? Tu non sei di questo mondo, vero? Non sei cresciuta qui- l'ultima frase era più una costatazione che una domanda e Gaia non comprese il motivo di tanta eccitazione, era come se ciò fosse una cosa troppo inusuale anche per Anila.

-Sì, non sono di qui, sono dell'altro mondo, sono nata in Russia. Alexis mi ha portata fin qui poco prima dell'inizio della scuola, perché mai dovvrebbe essere così strano, scusa?- l'altra rimase a pensare per un po', per poi osservare l'amica e prendere, infine, una decisione, come se avesse avuto una strana idea.

-Voglio provare a fare una cosa, se sei d'accordo, Un allenamento, io e te, va bene?- non spiegò nient'altro a Gaia, ma ella accettò di buon grado la proposta, andando verso una pianura assieme all'amica.

Fu la più grande a dare il via e quindi partirono.

Gaia all'inizio riusciva a mala pena a schivare gli attacchi, d aprima Anila cercava di colpirla solo con attacchi fisici, pugni, calci, niente di che, ma quando la vide fermarsi per riprendere fiato dopo aver schivato all'ultimo l'ennesimo attacco lanciò verso la più piccola un tornado di medie dimensioni e quindi Gaia si ritrovò a dover schivare qualcosa di più grande di lei.

La ragazzina rimase bloccata, chiuse gli occhi ed ebbe paura, mise le mani davanti a sé senza neppure rendersene conto, ma quel che accade stupì persino sé stessa, di nuovo.

Dopo pochi istanti riaprì gli occhi e si ritrovò protetta da un muro completamente fatto di terra, quindi nella sua mano vide una spada, sembrava fatta di roccia.

Avava paura e non sapeva cosa fare, ma quando vide il muro che aveva dinanzi iniziare a sgretolarsi il suo corpo si mosse da solo, smise di pensare.

Corse a destra e mentre corse dietro di lei si creavano via via dei muri di terra, finchè il tornado non smise di seguirla, quindi lei partì all'attacco, con l'elsa della spada stretta nella mano destra.

In quel momento attaccò mirando alla spalla di Anila, ma l'altra si creò un semplice scudo d'aria, uno scudo che stranamente resisteva nonostante il materiale di cui era fatto, quindi Gaia si ritrovò a terra per colpa di un calcio per assestato della sua avversaria.

Ciò che successe dopo fu quello che Anila aspettava dall'inizio dell'allenamento.

Appena la maggiore stava per attaccare Gaia diventò un tutt'uno con la terra, scomparendo, mischiandosi al suo stesso elemento.

Era troppo inesperta per arrivare a quei livelli e Anila lo sapeva, ma quella ragazzina nascondeva più potenziale di quanto avesse mai potuto credere.

Quando riapparse Gaia era dietro ad Anila, ma ebbe giusto il tempo si ritrovarsi in piedi sulla terra ferma, perchè poi perse l'equilibrio, ma due braccia la sorressero.

-Che stavate facendo?!- ebbe giusto il tempo di capire che quella voce era di Axiel, perché poi svenne.

 

-Come sta?- Gaia sentiva una voce parlare con un'altra voce, ma non riusciva a visualizzarne i volti, non riusciva ad aprire gli occhi.

-Bene. Adesso sta molto meglio. Ha solo usato troppo il suo potere- spiegò una voce femminile.

Ma dove sono?” pensò Gaia, iniziando ad aprire gli occhi e rendendosi conto di che cos'era successo.

I ricordi le ritornarono in mente, o meglio, alcuni di essi si riaffacciarono nel suo cervello e comprese almeno per metà che cos'era accaduto.

Un allenamento improvvistao con Anila, degli attacchi non calcolati, un potere che non sapeva gestire... Alexis che le aveva trovate poco prima che lei svenisse.

-Gaia?- Alexis si era reso conto che la minore stava riacquistando conoscienza.

Inizialmente la ragazzina non riuscì a parlare, cercava di farlo, ma inutilmente, ma poi iniziò a dire ciò che pensava.

-Dove sono?

-Nell'infermieria, va tutto bene- in quel momento nel suo campo visivo ci entrò pure Anila, la quale le sorrise appena.

-Mi dispiace, avrei dovuto stare più attenta- si scusò, ma Gaia scosse la testa, anche se ancora non comprendeva che cosa fosse realmente successo.

-Voi due dovete spiegarmi che cosa vi è saltato in mente- pretese Axiel, notando che la minore ormai era abbastanza cosciente e sveglia per poter parlare in modo conscio.

-E' tutta colpa mia, professore- iniziò Anila, precedendo l'amica.

-Che vuoi dire? Mi siete allenate tutte e due, siete di due anni diversi, tu hai dei poteri superiori alla media e lei lo sa, è colpa di tutte e due- concluse l'uomo, la Anila continuò, imperterrita, spiegando la sua posizione.

-E' solo colpa mia. Volevo testare una cosa e sicuramente lei sa a che cosa mi riferisco- a quelle parole Axiel sospirò, comprendendo quel che voleva dire la studentessa.

-Ho capito, ma lei non è ancora pronta. Ora come ora è solo un enorme rischio metterla così tanto alla prova- tali parole quasi elettrizzarono Anila, la quale rimase ferma e impassibile solo perché non voleva far vedere la sua curiosità, la sua eccitazione, ma Gaia comprese che qualcosa non quadrava.

-Quindi è lei?

-Sì, è lei- e detto questo l'uomo congedò la ragazzina, facendola andar via per poter lasciar riposare Gaia.

-Passerò prima di andare a letto per vedere come stai. All'ora di cena ti porteranno qualcosa da mangiare. Dovresti essere rimessa velocemente, ma vedi di non fare più cavolate del genere- le disse Axiel, salutandola e lasciandola da sola.

 

Angolo autrice:

 

Scusatemi.

Fucilatemi pure.

Non immaginavo di poter avere un blocco del genere, davvero.

E pensare che adesso ne sto per avere un altro per colpa di uno stupidissimo nome africano che non so trovare... devo trovare i significati dei nomi africani, accidenti a me!

Va be', spero che il capitolo vi sia piaciuto ^_^

  
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