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Autore: CallieAM    27/06/2008    5 recensioni
Una nuova ragazza arriva a Forks per aiutare i nonni in un periodo un pò difficile! Addie è molto simile a Bella per alcuni versi ma l'opposto per altri! Riuscirà la ragazza a farsi accettare in una città talmente diversa dalla sua? Riuscirà a trovare il suo vero amore? Se si sarà un vampiro? Un umano? O un licantropo?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emmett Cullen, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Emmett guida come un pazzo, troppo veloce per i miei gusti.

“Ehi puoi rallentare?” gli chiedo tentando si sistemarmi un po’ i capelli che, per via del vento, stanno svolazzando qua e la scompigliandosi.

Lui mi sorride, deve aver letto il panico nella mia voce.

“Non ti facevo tanto fifona Addie!” mi dice ghignando malefico.

Accelera ulteriormente, è proprio dispettoso.

Io mi avvicino più che posso allo schienale del sedile e stringo con le dita la cintura, la mia unica ancora di salvezza in un ipotetico incidente stradale.

Da quando sono piccolissima odio la velocità.

Avevo poco più di sei anni quando, tornando dal mare con una mia amica e la sua mamma, la macchina ha sbandato paurosamente.

Christine, la mamma di Elene, la mia migliore amica, di solito prestava molta attenzione quando era alla guida ma, quella sera, c’era qualcosa di diverso.

Elene aveva preso troppo sole era ustionata, aveva la febbre alta e, ogni tanto, delirava.

Io le tenevo la mano.

Christine non si accorse delle condizioni non proprio ottimali dell’asfalto e perse il controllo della macchina.

Finimmo in una scarpata.

Quando arrivò l’ambulanza Christine aveva perso i sensi e Elene rannicchiata in un angolo tremava sgranando gli occhi verso di me che, riversa sul sedile, perdevo talmente tanto sangue che i paramedici temettero per la mia vita.

Ci trasportarono con urgenza all’ospedale dove i medici tentarono per ore di fermare l’emorragia, il finestrino dell’auto era esploso e centinaia di pezzi di vetro mi avevano lacerato in profondità la carne.

Dopo due ore di intervento e trasfusioni varie si accorsero di aver finito tutte le sacche di sangue 0 RH negativo, il mio gruppo sanguigno.

I miei genitori non erano ancora arrivati e i medici furono costretti a chiedere se qualcuno avesse il mio gruppo sanguigno tra i ricoverati in “buona salute”, cioè quelli che non avevano malattie importanti trasmissibili con la trasfusioni.

Trovarono una donna, in coma da anni, non dava il minimo segnale di ripresa, anche se negli ultimi giorni le sue condizioni erano leggermente peggiorate ma, era la loro unica possibilità per salvarmi la vita.

Chiesero al marito della donna il permesso di prelevarle del sangue, lui accettò con riluttanza, non se la sentiva di lasciare morire una bambina.

Poche ero dopo le mie condizioni precipitarono ulteriormente, urlavo anche durante il sonno per i dolori causati dalle lacerazioni che bruciavano quanto il fuoco.

Mi fecero entrare in coma farmacologico per una settimana, somministrandomi antibiotici ed antidolorifici che mi guarirono completamente ma, da allora ho il terrore di ripetere la stessa esperienza.

“Ho paura Emmett ti prego rallenta” gli dico piagnucolando. Sono arrivata allo stremo, sto quasi per piangere.

Di solito so controllare meglio l’agitazione ma adesso non ce la faccio proprio a sorridere tranquilla.

Lui mi guarda perplesso.

“Pensavo stessi scherzando!” mi dice rallentando dolcemente.

Io tiro un sospiro di sollievo e mi metto a sedere di nuovo tranquilla.

“Grazie” gli dico ora che la macchina ha raggiunto una andatura “normale” per quanto normale possa essere andare a ottanta kilometri orari in una strada tutta curve.

“La velocità mi terrorizza! Non riuscirei a scherzare su un fatto tanto serio!” dico sporgendomi verso l’auto radio per cambiare stazione e così anche argomento di conversazione.

“Certo che ascolti musica proprio deprimenti!” gli dico sorridendo.

“E certo che tu ti riprendi molto velocemente!” risponde alzando gli occhi al cielo con un ghigno cattivo.

“Se la cambi di nuovo torno a correre!” mi dice quando, facendo zapping tra le varie frequenze, ribecco la sua stazione preferita.

“Se lo fa veramente giuro che mi butto fuori dalla macchina – rispondo minacciosa puntandogli un dito verso il petto – e poi avrai sulla coscienza la mia morte, non potrai vivere con un peso del genere. Una bella ragazza che si suicida per uno come te”

Lui ride della mia buffa espressione, non sono troppo brava a fare la seria.

Si rigira verso avanti per guardare la strada, io mi rilasso continuando a fissarlo, è talmente carino che quasi toglie il fiato.

Non me ne ero ancora accorta ma, la pelle diafana i capelli neri e quegli occhi color della pece, rendono il suo volto ancora più bello e affascinante.

“Ti ho mai detto che sei proprio strana?!” mi dice d’un tratto ridestandomi dai miei pensieri.

“Bhe ci conosciamo da troppo poco… è un onore che in – guardo l’orologio nel cruscotto avvicinandomi il più possibile a lui per godermi a pieno il suo odore fresco di pino – neanche trenta minuti, io ti abbia parlato talmente tanto da lasciarti fare un idea così chiara su di me!”

Io mi ritraggo e lui sghignazza un po’.

“Che bello non sono mai riuscita a far ridere così tanto, e di gusto soprattutto, qualcuno. Di solito dicono che sono noiosa”

“No sei simpatica e vedi che per far ridere me ce ne vuole, ho fatto bene a seguirti, quando ti ho vista all’aereoporto ho pensato subito che tu fossi una persona parecchio interessante”

“Oh allora sei uno spione, lo sapevo Emmett Cullen tu ci stai provando con me… e come darti torto sono talmente bella!” io ridacchio un po’ di solito uso l’umorismo quando non so cosa dire.

“Sei ancora più strana di quanto pensassi, ti dico che seguo le tue mosse da quando siamo in Florida e tu non ti preoccupi minimamente! Sei ingenua o stupida?”

Io lo guardo di traverso “Emmett non ti permetto di darmi della stupida. Okay ho accettato il tuo passaggio senza neanche conoscerti ed è una cosa da incoscienti, che non ho mai fatto nella tua vita ma… ma il tuo sguardo mi rassicura. Sembri troppo buono per farmi del male e poi so difendermi benissimo dai tipi come te”

Lui ride ancora, allora è un vizio?. Non capisco se mi sta prendendo in giro o meno.

“Emmett posso farti una domanda?” dico quasi senza pensarci, più per uscire da quella strana sensazione di imbarazzo che sento in questo momento che per reale curiosità.

“Certo, spara!” 

“Cosa stai andando a fare a Forks?”

“Vivo laggiù con la mia famiglia” mi risponde pacato.

“Ho passato lì tutte le estati della mia infanzia ma, non ricordo di averti mai visto, vi siete trasferiti da poco?”

“Già! Mio padre Carlisle ha ottenuto un trasferimento all’ospedale di Forks e noi l’abbiamo seguito qui.”

“Prima stavate in Florida?” gli chiedo curiosa. Forks è una piccola cittadina di certo mi sarei accorta di lui ma la Florida è talmente grande che, probabilmente, non avrei fatto caso a lui anche se, attira non poco l’attenzione delle persone su di se.

“No, prima stavamo in Alaska!”

“Wow, bello, anche se non amo molto i luoghi freddi e senza sole… Ma allora che ci facevi in Florida?”

“Scappavo dalla mia famiglia… da mia moglie!”

“Sei sposato?!” gli chiedo atona appena recepisco le sue parole. Mi sento triste dopo questa scoperta ma non so perché.

“Già mi ero fatta i film sulla nostra vita insieme” dico tentando di non fargli capire che si sono rimasta proprio male.

Lui ride

“In effetti non siamo ancora sposati, lei è la mia sorellastra... è una storia troppo lunga da raccontare e noi siamo quasi arrivati a Forks!” mi dice sbrigativo.

“In caso te la racconterò la prossima volta che ci vedremo” mi strizza l’occhio, io gli sorrido.

Mentre torno a guardare davanti a me e faccio mente locale su quale strada far fare ad Emmet per arrivare a casa dei nonni, sento il suo sguardo che mi scruta indagatore.

Mi sento molto in imbarazzo per questo.

È come se fossi nuda davanti ad una platea di persone.

Chi sa cosa vorrà?!

“Non hai freddo?” mi chiede come per rispondere alla mia muta domanda.

Io lo guardo con aria interrogativa poi abbasso lo sguardo, seguendo il suo, sul mio corpo.

Gli shorts è il top sembrano troppo leggeri ma io non ho ancora freddo, mi sembra strano che nelle vicinanze di Forks stia ancora bene con questi vestiti buoni solo per il mare.

Mi sporgo per guardare nel quadro della macchina: 6 gradi.

“Emh” dico guardando Emmett, anche lui è vestito in un modo molto leggero.

Una canotta bianca con un drago tribale disegnato sul davanti e su di un fianco che gli mette in risalto i muscoli fa bella mostra di se su un paio di jeans poco attillati.

Quando siamo saliti in macchina ha sistemato il giubbotto di pelle sul sedile posteriore.

“Se non hai freddo tu non ce l’ho neanch’io. Sono forte te l’ho detto!”

Lui mi guarda perplesso mentre io sorrido.

Scoppia in una fragorosa risata.

“Sono sicuro che io e te diventeremo grandi amici!”

Anch’io scoppio a ridere.

“Eccoci arrivati Addie” mi dice subito dopo fermando la macchina nel vialetto di ingresso davanti alla casa dei nonni.

Mi devo essere distratta di nuovo.

La fisso attentamente, non me la ricordavo talmente grande e bella, si vede che i nonni hanno fatto qualche cambiamento durante il nostro “esilio volontario”.

Torno a fissare Emmett.

“Ma come facevi a sapere che i miei nonni stavano qui?” gli chiedo stranita.

“Tua nonna, all’ospedale, ha parlato di te continuamente a mio padre, ed anche a me quando passavo da li per andare a trovare Carlisle, mi hai incuriosita anche per questo!”

Io divento rossa.

“Speravo che ti avesse colpito la mia bellezza!” gli dico ironica, si vede che mi sento in imbarazzo?

“Anche quella!” mi risponde scompigliandomi i capelli.

Io faccio una smorfia.

Lui avvicina leggermente il suo viso verso il mio lasciando scoperto lo specchietto retrovisore.

Vedo un bagliore sul mio viso riflesso nello specchietto.

“Ah è vero!”

Lui mi guarda perplesso mentre sfilo dalla borsetta una trousse e gliela porgo.

“Stai fermo così” gli dico aprendola nelle sue mani.

Mentre mi specchio svito velocemente il piercing da sotto il labbro.

“I miei nonni ne morirebbero!” gli dico riponendolo nella tasca degli shorts.

Lui sbuffa intenerito, posandomi la trousse sulle gambe, e scende dalla macchina lasciandomi lì.

Non faccio in tempo a seguirlo con lo sguardo che lo sento aprire la portiera dal mio lato.

“Oh allora sei veramente un gentiluomo!” dico, non facendo molto caso alla sua velocità.

Lui sorride

“Solo quando mi va.”

Io scendo e lo precedo verso i cofano.

Lui lo apre ed io mi appoggio alla fiancata della macchina ad osservarlo mentre con i muscoli contratti, con facilità estrema, sfila la mi pesante valigia, la poggia in terra per sistemare la sua ed estrarre anche il mio beauty.

Si avvia verso casa ma io continuo a guardarlo dalla mia scomoda posizione.

Sono rimasta nuovamente incantata da lui.

Svegliati Addie, non è da te fare così, non hai mai corteggiato un uomo non puoi iniziare proprio adesso in questa città che non sopporti.

Rimarrai bloccata qui per molto tempo se ti innamori di lui.

 

“Addie prendi il mio giubbotto dalla macchina e mettitelo addosso, i tuoi nonni si preoccuperebbero vedendoti arrivare conciata in quel modo.”

Io sorrido afferrando il giubbotto e tutte le mie paranoie sfumano completamente.

“Simatico, Bellissimo e Dolcissimo…dove sei stato per tutti questi anni?” gli dico sbuffando e corro verso di lui.

“Ora mi hai trovato” dice suonando il campanello.

“E non ti lascerò più” sussurro nel vento.

 

 

 

 

Anche questo secondo capitolo è finito. Che ne pensate? Addie si sta innamorando di Emmett ma sarà lui quel ragazzo che sta aspettando da anni? Quell’amore che cerca da quando è bambina? Che le ricordi quello che di bello c’è tra i suoi genitori?

Leggete i prossimi capitoli e lo saprete.

Ringrazio tutti quelli che hanno letto la storia.

Ringrazio GreenHair: amora grazie tante XDspero ti piaccia anche questo capitoletto anche se è un po’ corto ^^

_Sefiri_ Grazie mille ^^

Musa93: Wow grazie mille, per il commentino e grazie anche per aver messo la ff tra i preferiti^^ spero di non deluderti.

Gianna88:Agli ordini, le minacce mi spaventano quindi continuerò sicuramente la storia XD. Spero che anche questo cap ti sia piaciuto^^

Un bacione e alla prox

Callie^^

 

 

  
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