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Autore: Relou    08/03/2014    2 recensioni
Questa è quella che sembra l'unica soluzione per tenere al sicuro Molly Hooper. Sarà sicuramente una convivenza curiosa e interessante, sia per Sherlock che per Molly. Chissà quanto durerà, chissà che svolte porterà.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Molly Hooper, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si stavano divertendo. Sherlock e Molly tornavano spesso dal laboratorio con parti del corpo umano da studiare e su cui sperimentare. Non potevano trascorrere l’intera giornata al Bart’s, non ci lavorava solo Molly. Ma a Sherlock non importava. Aveva sempre fatto esperimenti in casa e ne era sempre rimasto soddisfatto, in un modo o nell’altro. Adesso erano in due. Sembravano dei bambini con un nuovo giocattolo. Molly ne approfittava per apprendere metodi e teorie nuove, era davvero interessata agli studi di Sherlock. Anche lei vantava profonde conoscenze sull’argomento e a Sherlock, a volte, questo, dava fastidio, perché non poteva mettersi in mostra con lei, come con gli altri ma riusciva, comunque a farle brillare gli occhi, mostrandole i suoi pazzi esperimenti. La cucina, solitamente, viene usata per cucinare, loro non facevano proprio questo. Chi non li conosceva avrebbe potuto scambiarli per una coppia di cannibali, tipo Hannibal Lecter , professionisti cuochi di carne umana. Una coppia. È a questo che poteva pensare la gente, vedendoli? Molly non poté non soffermarmi su quel dettaglio. Quando Sherlock e John vivevano insieme tutti li scambiavano per un adorabile coppia. La signora Hudson sembra ancora non rassegnarsi alla realtà.
- Molly, ti sei distratta. – la riprese Sherlock.
- Si, scusami. – Molly cercò di ricomporsi ed evitare che Sherlock individuasse il genere di pensiero che le era passato per la mente.



Molly lavorava spesso, quindi non trascorreva molto tempo in casa. I suoi giorni liberi li passava a leggere qualcosa, seduta sulla poltrona di John, o a intraprendere una, sempre, interessante conversazione con Sherlock. Mary e John, venivano molto spesso a far visita e questo faceva molto piacere a Molly anche se, molte volte, si sentiva in profondo imbarazzo, perché sembrava tutto così strano. Si sentiva in una di quelle assurde, ma davvero piacevoli, uscite a quattro.
- Com’è vivere con Sherlock? – chiese Mary raggiungendo Molly in cucina.
- Direi che va bene. Abbiamo raggiunto un equilibrio. Io non ho particolari abitudini e, a me, le sue non disturbano, anzi. Casa mia è sempre così vuota e silenziosa. Sherlock è un soggetto interessante e quindi ciò che fa non mi disturba.- Molly accompagnò queste sue parole con uno dei suoi sorrisi semplici e genuini che coinvolsero pure Mary.
- Se osa infastidirti troppo, fammelo sapere. Io e John gli daremo una bella strigliata. – Mary era così dolce.


I Watson se ne andarono, ma era ancora molto presto e a Molly non andava andare a letto, anche perché l’indomani non avrebbe lavorato. Sherlock sembrava della stessa idea.
  • Giochiamo. – propose Sherlock, vedendo l’indecisione sul da farsi sul volto di Molly.
  • Come vorresti giocare? È tardi per degli esperimenti. – a Molly non andava andare a letto ma si sentiva, comunque, stanca per concentrarsi in qualcosa di importante. Non voleva rischiare di non assimilare i suggerimenti di Sherlock.
  • Potresti aiutarmi a risolvere un caso. –
  • Questo non sarebbe proprio un gioco, non che mi aspettassi che tu mi proponessi un gioco con le carte- rispose Molly ridendo.
  • Carte, no. Ma dovrei avere dei giochi da tavolo. – Sherlock affilò lo sguardo verso Molly. Per quanto l’attirasse l’idea di giocare, ad un qualunque gioco da tavolo, con Sherlock Holmes, preferì il brivido e la responsabilità di provare a risolvere un caso.
  • Ok, allora. – Sherlock cominciò ad esporre la situazione – Mettiamo che io abbia diverse spie sparse in tutto il mondo. Sto cercando qualcuno ma non lo trovo, però, trovo degli indizi. I casi a cui mi sono dedicato ultimamente, erano semplici ma sembravano avere tutti qualcosa in comune. –
  • Pensi ad un serial killer? Sherlock, tu stai parlando di Moriarty? – nonostante, Molly, avesse detto qualcosa che avrebbe provocato timore in chiunque, lei , sembrava tranquilla come prima. Sherlock non aveva trovato Moriarty ma aveva una pista. Sherlock Holmes, ha sempre una pista.
  • Si, sto parlando di lui. Io credo si stia avvicinando ma non riesco a scoprire dove si nasconde, chi sta lavorando con lui, niente. – Sherlock si portò le mani unite alle labbra, stava pensando.  
  • Lo troverai Sherlock, quando sarà il momento, lo troverai. – Molly cercò di confortarlo.
  • Lo troverò quando, lui, vorrà essere trovato- sputò Sherlock. Detestava trovarsi così indietro. Stava deludendo se stesso ed era preoccupato.
  • Sherlock, non ti farà altro male, ne a te, ne a John, ne a nessun’altro. Lo sconfiggerai come la prima volta, anzi, stavolta, una volta per tutte. – Molly era sicura e fiduciosa. Quanta fiducia riponeva in quell’uomo, lo faceva sentire forte ma allo stesso tempo non degno di tutto ciò.
  • Molly Hooper, come puoi, tu consolare, me?! – disse Sherlock, triste, forse.
  • È te che verrà a cercare per prima e poi me. Io, sono, io. È scontato che gli tenga testa. È ciò che vuole. Ma tu, una semplice ragazza, hai contribuito alla sua sconfitta. Io e Moriaty abbiamo molte cose in comune, tra cui l’orgoglio e fidati, che quello è stato colpito per bene. – Sherlock rivolse a Molly un sorriso complice. Lei quasi se lo immaginò avvicinarsi e abbracciarla. Naturalmente non lo fece ma Molly sentii comunque un piacevole calore.
  • Tu e Moriarty non avete nulla in comune. – Molly ne era sicura.


    Alla fine, il resto della serata passò con una tranquilla sfida a Cluedo. 
   
 
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