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Autore: Allyn    08/03/2014    13 recensioni
Allyn torna con una storia a capitoletti un po' particolare!
Una serata al pub per festeggiare fu l'inizio di tutto.
Un Sasuke ancora vergine e confuso che nega l'evidenza.
Regole a cui il nostro eroe viene immancabilmente meno, con conseguenze disastrose per la sua reputazione e sanità mentale.
Tra risate, ricatti, gelosie, scatti di demenza, riusciranno i nostri eroi a mettersi insieme?
NaruSasuNaru un po' folle e comica, a tratti romantica, a tratti calda, per giocare con i nostri due eroi preferiti, per prendere un po' in giro quella papera di Sasuke, per dire ancora una volta, anche in una AU, che quei due SI AMANO
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Naruto/Sasuke
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Bentornati a tutti/e. A chi ancora segue questa stupida Long e mi sopporta. Prima di tutto grazie per essere arrivati fin qui, per avere la pazienza di continuare ad immergervi in questa follia...:)

Secondo, beh, spero di aver fatto abbastanza presto...diciamo che ero un po’ indecisa sul comportamento della papera, stronzo o no? Ahahaha alla fine...insomma, la smetto di fare l’idiota. Parliamo di Suigetsu, l’inzio della fic lo vede protagonista, con Karin ahahah tra tutti e due non sanno proprio tener la bocca chiusa, eh? Ahhah anche in momenti poco opportuni, e di chi parlano? J avete indovinato...

Spero che il capitolo risulti abbastanza gradevole, e più leggero rispetto ai precedenti, certe volte a contenuto un po’ più dramadramachesiamdepressi.

Insomma, non so scrivere le note inziali, l’avrete capito.

Io vi lascio a ‘sto sclero, vi ringrazio ancora con il cuore <3 e spero davvero di leggere tutte le vostre impressioni <3

Allyn

Ps: pallino color pomodoro (A Sasuke piace questo elemento)

 

VENTITREESIMA REGOLA: Parlare a letto? E di cosa? Il corpo già dice tutto quello che c’è da dire. Quando l’istinto ti dice di amare tu non contraddirlo.

[Suigetsu]

“Secondo te ora stanno scopando?” Chiese muovendosi lentamente.

“Ah, pensa alla tua di scopata” Gli rispose lei, stringendogli la schiena pallida con le gambe.

“Ehi, ti sto scopando, mi pare!” Le si piantò dentro con una spinta più forte e poi scoppiò a ridere.

Il letto era sottosopra, con le lenzuola stropicciate, il copriletto sul pavimento, loro per terra, uno sopra l’altro, incastrati, nudi.

“L’ho sempre immaginato, sai? Per Naruto, Hyuga, era solo una copertura, a Sasuke invece neanche gli si alza con una donna, finocchio fino al midollo!” Osservò lei, per poi leccare il collo del compagno.

“A te invece ti si alza, eh?” Ridacchiò lasciva.

“Non lo senti?” Sogghignò lui riprendendo a spingere a ritmo.

“Bene, spero davvero che quel frigido non faccia tante storie” Sbuffò subito dopo.

“Perché dovrebbe, da quello che mi hai raccontato non aspetta altro da mesi...il ritorno del biondo principe”.

“Conoscendolo lo starà prendendo a pugni” Suigetsu si fermò per immaginare la scena, fece cenno di no con la testa, demoralizzato, poi il suo viso venne catturato da un bacio della ragazza. “Ti sei fermato di nuovo, devo venirti sopra e fare tutto il lavoro sporco?” Chiese lei.

“Karin, ragazza ingorda!” Rispose al bacio, e la fece scivolare sopra di sé.

“Sei splendida” Le disse, portandole una mano sul fianco e l’altra sul seno.

“Come il fratello di Sasuke?” Domandò lei piegandosi sul suo petto e prendendo a dondolare con più forza sul suo bacino.

“Itachi...Itachi Uchiha, quel ragazzo è sesso allo stato puro” Disse con aria sognante l’Hozuki, che dopo la trascorsa vacanza con la famiglia di Sasuke si era portato in testa e nei pantaloni il ricordo del maggiore degli Uchiha.

“Ma te lo sei scopato?” Gli chiese Karin, dandogli uno schiaffetto e fingendosi gelosa.

“Cazzo no! Quello è più serio del fratellino-frigido. Un miraggio da contemplare in lontananza..non come te, che ti sciogli con un tocco” E le sfiorò le natiche con la punta di un polpastrello.

“Bella, porca e disponibile”

Invece di offendersi, Karin scoppiò a ridere di gusto e si staccò di lui, per baciargli l’addome e poi più giù, la pelle tesa di quell’asta rigida che fino a pochi minuti prima le era stata dentro.

“Non ti sostituirei mai con lui, ma...se potessi avervi tutti e due...Io, tu e Itachi. Cazzo Karin, cosa mi hai messo in testa!” E mugolò sofferente all’idea che il suo sogno erotico non sarebbe mai stato esaudito.

“Itachi, la versione adulta e vaccinata di Sasuke Uchiha” Sorrise lei, schioccandogli un bacio sulla coscia e salendo gattoni sul letto.

Suigetsu la raggiunse baciandole prima la schiena, poi le natiche tonde, poi toccandola piano con le dita, su e giù, senza affondare.

“Io spero stiano scopando sai? Naruto e Sasuke, almeno dovrebbero prendere esempio da noi” E la penetrò lentamente.

“Non pensare a loro, pensa a Itachi, almeno ti muovi decentemente” Lo schernì lei, accogliendo i suoi affondi cadenzati, stringendo le lenzuola con le unghie.

“Anche io ci penserò” Continuò lei, trattenendo un gemito e poi una risata.

Suigetsu sapeva com’era Karin, disinibita, ironica, aggressiva, velenosa, ma con un senso dell’umorismo che non era mai riuscito a trovare in nessun’altra donna con cui era stato.

Non faceva tante storie, avevi voglia di scoparla? Si faceva scopare, si dava anima e corpo, si faceva mordere a sangue e godeva pure. Era pazza, era spinta, ma non era troia. Amava il sesso, ecco, amava dare, darsi, farsi dare, sentire e vivere, e Suigetsu l’adorava per quello, ed adorava anche litigare con lei, far finta di odiarla, per poi sbatterla da dietro sulla scrivania.

Se non fosse stato così egoista da voler collezionare bei ragazzi, bei culi e belle donne, avrebbe anche potuto fermarsi a lei, ma quando vedeva tipi come Uchiha Itachi allora la sua indole da squalo lo riportava sulla via del cacciatore.

“Tanto pensi a me, lo sanno tutti, anche i muri” La prese in giro, aumentando le spinte, tirandola un po’ per i capelli per avvicinarsela e baciarla, mentre lei gli dava le spalle.

Karin rispose, con le labbra, con la lingua, con un sospiro forte, mentre lui la riempiva, a volte con le dita, a volte con il suo piacere, a volte con entrambi, giocando con lei come se fosse stata la sua bambola di pezza, una bambola che reagiva e mordeva, che lo sapeva trattar male e bene quanto bastava.

“Mmmh Itachi, baci bene” Finse lei, divertita.

“Mmmh Itachi, ti fai fottere bene” Le rispose lui a tono.

“Ecco, ora ho immaginato due Itachi che scopano tra loro” Scoppiò in una risata lei, anche Suigetsu si unì ai suoi singhiozzi. Non sapeva come fosse possibile, ma era stupido ed esilarante, eppure così naturale, essere se stessi, ridere, ammettere di desiderare certe cose, immaginare scenari assurdi come un Uchiha serio e pacato che scopava con una sua copia.

“Degno di una fan girl” Mormorò lei, inarcando la schiena e offrendosi di più, cominciando a tremare per la voglia di esplodere.

“Fammi venire, Sui” Disse, quasi scorbutica.

E Suigetsu la esaudì, aumentando le spinte, senza pensare a niente, se non a quel corpo caldo e accogliente, o meglio, proprio a niente niente non riusciva a non pensare, in un angolino della sua testa da depravato c’era l’immagine di Naruto e Sasuke che forse, in quel preciso momento, stavano scopando proprio come loro.

***

[Sasuke]

Lo spogliò, con l’urgenza di toccare la sua pelle brunita, di confermare la presenza di quell’ombelico, tondo e perfetto sotto i vestiti, dell’addome duro, dell’odore forte di sole e di vita. Gli sfilò la felpa e la getto a terra, era la stessa di quel mattino, macchiata di caffè amaro.

Si baciarono cozzando con i corpi, con le fronti, con le labbra. Naruto provò ad accarezzargli il viso, i capelli, ma Sasuke gli sbatteva le mani sopra la testa, gli afferrava i polsi con una certa violenza, per poi dilaniargli il collo di morsi.

Si erano chiusi la porta alle spalle con un tonfo, per poi crollare sul letto ancora perfetto dell’albergo, spingendo via i cuscini di troppo.

Non avevano acceso la luce, non si erano preoccupati di travolgere la valigia ancora da disfare di Sasuke, di far cadere una lampada...no, non c’era più niente di importante, a parte la condivisa urgenza di fondersi, di toccarsi, di farsi male per capire che sì, erano reali, ed erano lì, entrambi sopravvissuti alle loro contraddizioni.

Poi un “Ah”, Naruto ansimò, di dolore e di desiderio, quando Sasuke lasciò la sua bocca e lo fissò quasi incredulo, l’aria svampita, come se fosse comparso lì in quell’istante, come se non si fossero mai baciati.

“Che cazzo ci fai qui?” Chiese, tenendogli sempre i polsi ben stretti sopra la testa, era il nemico che stava bloccando sotto di sé, era il nemico che aveva combattuto nella sua mente milioni di volte e che ora pareva arrendersi ad ogni sua condizione.

Il biondo non parlò, sorrise, un sorriso che ricordava quelli delle elementari, che non dicevano nulla ma dicevano tutto, e a Sasuke venne la voglia di spaccargli tutti i denti con un pugno.

Si trattenne, non voleva di certo sporcare il copriletto dell’albergo con il sangue di quel disgraziato, così si limitò a sospirare, digrignare e stringere con più forza i suoi polsi tra le dita.

“Io...” Iniziò Naruto.

“Non dire altro” Sasuke si alzò di scatto e andò ad aprire la porta, poi indicò l’ex amico e il corridoio.

“Veloce” Disse, laconico.

Naruto rimase dov’era, sordo agli ordini.

“Ora, prima che ti uccida e che mi facciano ripagare la moquette” Rantolò l’Uchiha, freddo.

Ma Naruto lo raggiunse e lo strinse a sé, inaspettatamente.

“Tu vuoi che rimanga, lo hai sempre voluto”

Sasuke si divincolò dalla sua presa ed indicò ancora fuori dalla stanza.

“A-D-E-S-S-O” Scandì bene.

“Buttami fuori, dimmi che non mi vuoi” Osò Uzumaki. “Dimmi che preferisci scopare con quel decrepito del tuo capo!” Lo sibilò, quasi fosse stata una minaccia.

Sasuke sbatté forte la porta, lo afferrò per i capelli e se lo portò vicino.

“Con chi scopo sono cazzi miei, miei soltanto, capito?”

Poteva sentire il respiro rabbioso del biondo contro il viso.

“Fottimi, voglio che tu mi scopi allora...” Disse deciso Naruto, tirandolo per la cravatta allentata e baciandolo sulle labbra.

Sasuke lo morse, lo colpì ad una spalla, provò ad afferrargli qualcosa in mezzo alle gambe per fargli finalmente male, poi l’erezione di Naruto lo costrinse a deglutire nel bacio, a sentire un brivido d’eccitazione percorrerlo da capo a piedi.

“Fottimi” Non l’aveva detto implorandolo, lo aveva detto sfidandolo, sprezzante e orgoglioso; perché sapeva che sarebbe stato vincitore anche nella sconfitta, anche nell’umiliazione -se così Sasuke poteva chiamarla- di star sotto; anche se lui, in un angolo del suo cuore, quella notte di Dicembre non si era sentito umiliato ma...amato.

“Bene”

Lo buttò nuovamente sul letto, si lasciò spogliare dalle sue mani grandi, si lasciò sfilare prima la cravatta, poi sganciare la camicia, e per ogni istante si guardarono negli occhi, senza sorridere, senza esprimere alcunché, eccetto una calma solo apparente

Naruto si tolse gli ultimi indumenti quasi con la fretta di essere nudi, uno sopra l’altro, ora affannati, persi, pazzi. Perché era bastato poco perché la calma si infrangesse, perché le loro labbra cozzassero ancora, perché le mani cercassero appigli, pelle, ossa, spalle, anima.

“Vuoi essere fottuto?” Per Sasuke doveva essere una sfida, e gli avrebbe fatto male, restituito il dolore trattenuto tacitamente in quei mesi di solitudine, se così poteva chiamarla.

Naruto rispose ad ogni suo bacio, ad ogni morso aumentò la presa sulle spalle chiare dell’Uchiha quando questo provò ad entrargli dentro, incontrando una certa resistenza.

“E’ questo che vuoi?” Gli domandò all’orecchio, dopo un primo faticosissimo centimetro.

Naruto gli tirò i capelli neri, gli afferrò la testa e se lo portò ancora più contro, infilandogli la lingua in bocca, incastrando le proprie labbra a quelle sottili e morbide del moro.

Sembrava un sì, pelle contro pelle, sudati, con i segni dei denti lividi sul collo e sulle braccia.

“Fammi male, se ti serve” Gli sussurrò, alzando il bacino, scegliendo di accogliere tutto di Sasuke, anche la spinta più forte che l’avrebbe dilaniato.

Uchiha indietreggiò un poco, si staccò dal calore del corpo dell’altro, pronto a spingere, pronto a spezzarlo. Esitò.

Naruto tremò impercettibilmente, ma non accadde niente.

Sasuke percorse con le dita la sua mascella, il collo, i pettorali, i fianchi, le gambe.

Quante volte lo aveva sognato così, suo, sconfitto sotto il suo peso, disponibile e bello, testardo, sudato, quante? Troppe. E in ogni sua fantasia non c’era mai sangue, o dolore, se non quello giocoso dei morsi, o della lotta per una supremazia sessuale che poco importava, che mai gli era importata veramente.

Lo baciò, senza spingere troppo con il bacino, afferrandogli i fianchi, poi una gamba, alzandola leggermente fino a poggiarne la caviglia sulla propria spalla, per poi riprendere a muoversi leggero.

Naruto sgranò gli occhi azzurri e lo fissò incredulo, poi gemette piano, ad ogni piccola spinta, ad ogni nuova e più profonda intrusione.

“Non fare rumore” Lo ammonì Sasuke, cercando di risultare freddo, anche questa volta senza riuscirci, perché Naruto sorrise tra un lamento e un altro, fino a quando i suoi occhi non si colmarono di lacrime. Scoppiò a ridere, un po’ per cacciar via il dolore di quell’intrusione nuova, un po’ perché era felice, un po’ perché lui era lì, se lo poteva sentir dentro, caldo, pulsante.

“Sasuke Uchiha che fa sesso, finalmente” E rise ancora.

Sasuke avrebbe voluto prenderlo a sberle, lì, su quel letto, dopo mesi che non si toccavano, parlavano, avrebbe voluto ucciderlo, ma contro ogni logica scoppiò a ridere anche lui, per poi baciarlo a fior di labbra, stringerlo a sé, riprendere un ritmo diverso, dettato dall’istinto.

Nessuno gli aveva insegnato come fare, come muoversi, con quale intensità oscillare con il bacino, avanti e indietro, eppure, con Naruto tutto sembrava tanto naturale, scritto nelle sue cellule, nelle sue sinapsi.

Amare Naruto così, con il corpo, era la cosa più bella e semplice che avesse mai fatto in vita sua.

Si ritrovarono tesi e ansimanti, ancora incastrati, quando successe, Sasuke si stava muovendo velocemente, gli occhi socchiusi, le labbra dischiuse, la fronte imperlata di sudore, e la mano pallida contro la testata del letto, fu in quel momento che Naruto lo guardò, per poi allungare le dita sulla sua guancia, ricalcandone la morbidezza, scendendo sulle labbra sottili, lucide di saliva.

Lo sussurrò, pianissimo, e Sasuke non seppe cosa rispondere, perché poteva essere un gemito, o poteva essere un rantolo, poteva essere qualsiasi cosa, ma sussurrò anche lui, come un’eco di ritorno, caldo e immediato, senza pensarci oltre.

Lo toccò, a ritmo di quei movimenti ora serrati, chiuse gli occhi  e morì, per un secondo soltanto, forse due, morì dentro Naruto, con Naruto che gli si svuotava sull’addome e sulla mano, bagnato e caldo come lui, vivo e denso come lo era stato lui sulla sua pelle.

Gli crollò sopra, come crollano i bambini dopo una giornata lunga e felice, e si addormentò, senza accorgersi della mano che aveva preso a carezzargli la schiena, che con premura gli aveva spostato i capelli neri dalla fronte, per baciarlo dolcemente.

***

[Naruto]

Naruto ancora non ci credeva, ma sentiva il dolore urente in basso, a dilaniarlo, a pulsare attorno alla carne ancora calda e invadente di Sasuke. Faceva male, ma non importava, era andata come doveva andare, era stato rude e poi inaspettatamente dolce, e poi si era perso, un po’ guardando i suoi occhi neri, socchiusi e impegnati, un po’ amandolo e sentendosi amato come non accadeva da mesi.

Gli veniva da ridere, perché tempo prima era stato male, con Hinata addormentata tra le braccia, con il dispiacere di non aver condiviso con Sasuke quella prima volta tanto voluta, tanto bramata quand’era un ragazzino.

Ora era lì, e quel migliore amico di sempre gli dormiva addosso, esausto e fragile, tanto bello quanto irraggiungibile, barricato in una corazza che si teneva cucito addosso da sempre, venuta meno dopo quella notte di dicembre, e ricostruita con più tenacia dopo, per un errore.

Cosa sarebbe accaduto?

Sarebbero diventati una coppia? Non poté non immaginarsi un Sasuke tutto allegro, fuori personaggio, che lo teneva per mano in pubblico, era inverosimile, surreale. Si trattenne dallo sghignazzare, poi però la tristezza lo invase, anche in un momento tanto sereno. Come avrebbero fatto?

Erano due ragazzi, erano amici da sempre, se si escludeva quell’ultima insolita parentesi, ora erano...cosa? Amanti?

Due che -sì, gli faceva ancora uno strano effetto- scopavano?

Un brivido lo percorse da capo a piedi, era desiderio, ripensare a quella volta sul letto di Sasuke, e ai momenti vissuti poco prima, sentì che non avrebbe più potuto fare a meno di sentire quel ragazzo dentro di sé, e di entrargli dentro a sua volta, di valicare i suoi spazi, di bearsi di un’intimità che rasentava la fusione vera e propria.

Ricordava il dolore, certo, quello che non si sarebbe mai aspettato così acuto, ma era sicuramente dovuto alla scarsa gentilezza che l’altro aveva adottato, al suo violarlo senza neanche premurarsi di...insomma, a pensarlo un po’ gli faceva strano, ma quello era, quello rimaneva, e ora gli faceva male tutto.

Però c’era stato anche un piacere nuovo, torrido, quello di sentirsi presi, posseduti, amati.

Naruto chiuse gli occhi e sospirò, smuovendo le ciocche nere dell’altro, per poi carezzargli ancora le spalle, i fianchi. Si addormentò e non sognò niente, era felice, tremendamente completo.

***

[Sasuke]

Era giorno, ed era presto. Aprì gli occhi e lo vide, addormentato sotto di sé, con le labbra morbide e generose, dischiuse nell’abbandono del sonno.

Il suo cuore perse un battito, poi due, poi si sentì preda di un’emozione che lo travolse come un’onda anomala.

Cos’era quel calore nel petto, quel rombare in basso, quello stare bene tanto estraneo alla sua persona?

“Cazzo” Sussurrò, e riusciva a riassumere tutte quelle sensazioni, perciò lo ripetè ancora, sottovoce: “Cazzo”.

Avevano scopato di nuovo, e questa volta Naruto si era lasciato prendere, senza opporre alcuna resistenza, si era lasciato invadere, mordere, stringere, e l’aveva anche baciato,           quando gli era venuto dentro, quasi con gratitudine, con le guance ancora umide di quelle lacrime folli e insensate.

Lo guardò per bene, passò le dita tra i capelli biondi, così ribelli e morbidi, poi le guance, il collo.

“Sei bellissimo” Pensò involontariamente, e arrossì, sentendosi stupido, poi sorrise e lo baciò sulla bocca.

“Quanto ti odio” Mormorò contro le sue labbra. Gli aveva fatto male, certo, a suo modo si era vendicato, però gli dispiaceva, era stato più per pura bramosia di averlo, di sentirlo, che per vendetta.

Un rumore indistinto, passi nel silenzio di quel mattino soleggiato. Sprazzi di luce sul copriletto sgualcito, sui loro corpi nudi coperti dalla felpa di Naruto.

Voltò la testa verso la porta, per poi sentire ben distinti i colpi.

Avevano bussato.

“Sasuke?” La voce ovattata dall’altra parte del legno lo chiamava.

Naruto doveva sparire, e subito.

 

MINIEXTRA: Ancora di incubi e strane sensazioni  [Itachi]

Si svegliò nel cuore della notte, sudato come l’ultima volta, i lunghi capelli neri che gli aderivano alla fronte umida, al collo. Li sciolse, per poi rilegarli nella consueta coda bassa, grazie alla quale suo fratello l’aveva soprannominato Hippie-dark.

Un sogno, o meglio un incubo, ancora lui, ancora il ragazzo della vacanza, quel tale con il ghigno da squalo...Su...come si chiamava? Sui qualcosa.

“Suigetsu” Sussurrò.

Era una maledizione.

Questa volta l’aveva sognato nudo, lo sguardo affamato, stranamente non era rivolto a Sasuke, ma a lui, a lui!

Suigetsu, nel sogno, come se in vacanza non l’avesse fatto, gli aveva tirato un bacio, poi si era spostato i capelli chiari all’indietro e si era portato le mani sotto l’ombelico.

“E’ tuo, se vuoi!” Aveva detto, sorridendo lascivo, toccandosi con le dita il membro teso.

Si era svegliato, certo, ma quella sensazione di terrore gli era rimasta nelle ossa, e lì sarebbe rimasta per due giorni buoni.

Note di Allyn:

Ok, era a pallino rossastro ma dolce, su, Sasukino non è stato così cattivo, i cattivi qui sono Suigetsu e Karin che sì, ci danno dentro! Spero davvero che questo capitolo via sia piaciuto, spero di non aver tardato troppo, e spero di leggere tutte le vostre impressioni...ahaha il prossimo sarà quasi comico, insomma, però Naruto verrà scaraventato in un armadio, nudo, con indosso solo una felpa macchiata di caffè.

Un bacio <3

   
 
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