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Autore: _miky_    08/03/2014    5 recensioni
Sequel di “Ci sei stata sempre e solo tu”.
Sana e Akito dopo non poche difficoltà sono finalmente riusciti a dichiararsi e a trovare il loro giusto equilibrio.
Ma come in tutte le relazioni dovranno affrontare nuove sfide, nuove gelosie e nuovi problemi.
Riusciranno a rimanere uniti e a superare gli ostacoli che il futuro gli riserverà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 06 ● UN COMPLEANNO SORPRENDENTE (parte 1)


“Ultimo giorno di lezione della settimana per fortuna!” pensò Sana mentre si incamminava presso l’università.
Aveva scelto di andare a scuola a piedi per godersi le ultime giornate di sole, siccome le previsioni del tempo segnalavano pioggia per tutta la settimana successiva.
Durante il tragitto la mente di Sana era impegnata ad organizzare gli impegni della giornata: quel pomeriggio avrebbe dovuto lavorare sicuramente per almeno due servizi fotografici.
Anche se era ricominciata da poco la solita routine quotidiana, la ragazza faticava ancora a riprendere i ritmi dei vari impegni lavorativi e scolastici. Avrebbe voluto ritornare indietro nel tempo, precisamente all’inizio dell’estate, per poter rivivere quei splendidi pomeriggi soleggiati in compagnia di Akito e delle sue amiche.
“Ehi Rossa!” urlò una voce alle sue spalle.
Sana a quell’esclamazione si girò e vide accostarsi una moto accanto al marciapiede in cui stava camminando. Siccome il volto era coperto da un casco di colore blu e bianco, cercò di ricordarsi dove avesse già sentito quella voce, ma non riuscendo a riconoscerla gli chiese con sguardo confuso “Dici a me?”.
“Come, non mi riconosci?” ghignò il ragazzo.
Sana provò ad osservare meglio la figura del ragazzo, in cerca di un qualunque dettaglio che la potesse aiutare a scoprire l’identità dell’apparente sconosciuto.
Indossava una giacca a vento nera con sotto una maglietta bianca abbastanza attillata da poter notare tranquillamente i suoi pettorali, al collo portava una collana di oro bianco con un ciondolo a forma di croce.
“Ciao Marco!” affermò riconoscendo il pendente.
“Pensavo ti fossi già scordata di me!” scherzò il ragazzo togliendosi il casco.
Immediatamente lo sguardo della ragazza cadde sulle sue labbra: aveva veramente un sorriso bellissimo e pieno di allegria.
“Stai andando all’università?” le chiese passandosi una mano tra i corti capelli neri.
“Si e tu?” 
“Anch’io, vuoi un passaggio?” le domandò porgendole il suo casco.
“E tu come farai?”
“Non preoccuparti! Allora accetti?”
“Preferisco andare a piedi… Inoltre la scuola è qui a pochi passi. Sarà per la prossima volta!” rispose la ragazza dopo un attimo di silenzio.
“Come preferisci, ci vediamo a scuola. Non fare tardi!” le disse sorridendole e rimettendosi il casco per poi perdersi nuovamente in mezzo al traffico mattutino.
“A dopo!” esclamò la ragazza sospirando e rimettendosi in cammino.

“Ciao Sana! Hai visto che bel sole che c’è oggi?” esclamò Fuka andandole incontro.
“Ehi Fuka! Hai proprio ragione, oggi è una splendida giornata!” rispose Sana con un sorriso.
“Potremmo andare a far l’aperitivo in centro oggi, che ne dici?” le domandò l’amica mentre entrambe si dirigevano in aula.
“Purtroppo oggi non posso…”
“Di la verità, hai un impegno con Akito” la stuzzicò Fuka dandole una leggera gomitata e guardandola maliziosa.
“Ehi ma cosa dici?!” arrossì Sana imbarazzata.
“Dai stavo scherzando, cosa devi fare oggi?” 
“Indovina? Lavorare! Inoltre Hayama oggi pomeriggio è impegnato, ha lezione in palestra!” le disse amareggiata.
“È severo come insegnante?”
“Un po’… Non so se ti ricordi, ma quelle poche volte che mi dava ripetizioni di matematica Hayama andava sempre in escandescenza!” rise Sana ricordandosi le offese gratuite che gli regalava.
“Ci credo! Facevi perdere la pazienza anche ad un santo!” esclamò Fuka.
“La solita esagerata!” affermò Sana.
“Ciao ragazze!” salutò Aya raggiungendole e abbracciandole dal dietro.
“Ehi tutto bene?” risposero all’unisono le altre due ragazze.
“Si, avete già fatto colazione?”
“Io si e voi?” confermò Fuka.
“Anche, ma c’è sempre posto per una brioches alla nutella!” esclamò ridendo Sana.
“Sana!” la rimproverò Fuka intanto che Aya chiedeva alle amiche se l’accompagnassero al bar.
“Che c’è?” domandò Sana non capendo.
“Devi stare attenta! A furia di mangiare ti ritroverai a pubblicizzare abiti per balene!” scherzò Fuka.
“Ti immagini? Una balena con due buffe code!” rise Aya ordinando un spremuta e una brioches alla crema.
“Chissà cosa direbbe Akito!” affermò Fuka con il sorriso sulle labbra.
“A parte che i codini li ho abbandonati alle medie e inoltre sarei carina lo stesso!” si imbronciò la ragazza.
“Dai stiamo scherzando!” dissero in coro Aya e Fuka.
“Non siete per nulla simpatiche! E comunque vi dimostrerò che so rinunciare ai miei piccoli vizi di gola!” affermò con una linguaccia.
Tra una chiacchiera e l’altra le tre ragazze si diressero nell’aula dove si sarebbe tenuta la lezione e trovarono Hisae già seduta al loro solito posto.
Per Sana quelle due ore sembravano davvero interminabili. Tutta colpa di un professore che rendeva la lezione decisamente noiosa rispetto alla materia che poteva risultare anche interessante; dalla bella giornata che si presentava al di fuori da quelle mura, ma che come aveva già ribadito, quel giorno non avrebbe avuto l’opportunità di godere se non attraverso la finestra dell’aula.
“Sicuramente Akito si starà allenando fuori!” pensò Sana con un sorriso sulle labbra mentre prendeva appunti.
E ultimo motivo, ma non meno importante, le sue amiche continuavano a farle domande su Marco, su come, dove, quando e perché si conoscevano. Inutile dire che quella lezione fu un vero e proprio disastro, perfino Aya e Fuka erano più interessate a conoscere i dettagli tra Sana e il bel ragazzo che stare attente.
Ma come aveva fatto a cacciarsi in quell’interrogatorio?
Cosa diamine le era saltato in mente di osservare Marco entrare in aula a lezione già iniziata?
E per giunta salutarlo con un sorriso che lui aveva ricambiato immediatamente insieme ad un cenno con il capo.
Meno male che stamattina le aveva raccomandato di non arrivare tardi! Chissà cosa lo aveva trattenuto.
“Allora Sana? Chi è quel ragazzo?” le domandò Aya girandosi completamente verso la diretta interessata una volta termina la lezione.
“Certo che è proprio bello!” esclamò Fuka guardandolo nuovamente mentre chiacchierava con dei suoi amici.
“Ma non è il ragazzo che ti si era avvicinato durante l’esame?” chiese Hisae guardandolo meglio.
“Calma ragazze! Una alla volta…” rispose Sana imbarazzata.
“Allora l’hai conosciuto all’esame? La solita fortunata!” affermò Fuka.
“Fortunata? Se vuoi la prossima volta ti faccio fare al posto mio l'esame!” disse la ragazza raccogliendo gli appunti per infilarli nella borsa.

In quel preciso momento, Marco sentendosi osservato, si voltò verso le quattro ragazze regalando un ultimo sorriso a Sana prima di uscire dall'aula in compagnia dei suoi amici.
“Allora come si chiama?”
“Chi?”
“Come chi? Quel ragazzo!”
“Marco… Abbiamo chiacchierato un paio di volte…” spiegò brevemente Sana.
“E…” cercò di incitarla Fuka.
“E niente! Comunque Aya ho bisogno di un favore!” cercò di cambiare discorso la ragazza sperando che la prendessero sul serio.
“Di cosa hai bisogno?” le domandò l’amica.
“Beh sai che ho iniziato a frequentare il corso di cucina?! Ecco… Mi chiedevo se ti farebbe piacere preparare una torta insieme a me per il compleanno di Hayama, in modo da non creare disastri!” le disse Sana toccandosi gli indici in segno di imbarazzo.
“Certo! Se non sbaglio il suo compleanno è dopo domani, quando preferisci vederci?”
“Se per te non è un problema domani sera!” propose Sana.
“Perfetto! Vengo da te prima di cena, va bene?”
“Ok!”

 
***

Sabato mattina.
Mancavano ancora tre minuti all’esito del test e sembravano i minuti più lunghi della sua vita. Si era posta più domande in quell’arco di tempo che in tutta la sua vita.
Cosa avrebbe fatto se il risultato fosse stato positivo?
Come avrebbe reagito il suo ragazzo? E soprattutto i suoi genitori?
Sarebbe stata pronta? E lui?
Era sempre stata così attenta e sicura mentre facevano l’amore e inoltre si era completamente fidata di lui. 
Di lui che riusciva a trasmetterle solo certezze. 
Ma ora… Cosa avrebbero fatto? Come era possibile che proprio lei si trovasse in quell’interminabile attesa?
Si sentiva imponente. Insicura. Indifesa. 
Proprio lei che cercava di vedere il mondo con allegria, lei che trovava sempre il lato positivo anche nelle situazioni più spiacevoli.
Ma ora? Ora perché non riusciva a rimanere in equilibrio?
Forse avrebbe dovuto eseguire il test con una delle sue amiche o meglio ancora con il suo ragazzo, così da aver un supporto morale e magari quei lunghissimi cinque minuti sarebbero passati più velocemente.
Istintivamente guardò l’orologio da polso: un minuto e mezzo.
Tra novanta secondi esatti avrebbe scoperto la bella o la brutta notizia osservando semplicemente delle lineette comparire su una finestrella.
In quel momento sperò con tutta sé stessa che quei pochi secondi che mancavano durassero il più a lungo possibile, perché non era pronta. Non era ancora pronta a conoscere la verità e sapere che quel risultato avrebbe potuto cambiare radicalmente la propria, anzi la loro vita.
Riguardò l’orologio nuovamente: trenta secondi.
Aveva paura, una fottuta paura di scoprire cosa il futuro le riservasse, di dover affrontare una realtà più grande di lei.
Ovviamente avrebbe voluto diventare madre, ma in un futuro. Un futuro molto lontano, non ancora calcolato… Magari terminati gli studi.
Con un grosso sospiro controllò per l’ultima volta l’orologio, perche sapeva che ormai era arrivato il momento. Prese lentamente in mano quello che all’apparenza poteva assomigliare un comunissimo pennarello e nel vedere il risultato le scese una lacrima lungo la guancia.
Positivo.
Nella finestrella c’erano due lineette. Due barrette. Due segni. Ma che significano un solo bambino.
Le sue non erano lacrime di tristezza, ma di gioia nel sapere che sarebbe diventata presto madre.

 
***

“Ti ringrazio ancora per essere venuta ad aiutarmi Aya!” affermò sorridendo Sana mentre infilava la torta appena preparata nel forno.
“Non preoccuparti, lo faccio molto volentieri! Inoltre ci tengo alla salute di Akito!” rise Aya che stava controllando la temperatura.
“Ehi! Non voglio assolutamente avvelenarlo!” si imbronciò.
“Lo so, dai stavo solo scherzando! Pensi di cucinare qualcos’altro?” le domandò dolcemente.
“Avevo intenzione di ordinare del sushi… Sai penso che farò un’eccezione per il suo compleanno!” rispose Sana sedendosi su una sedia imitata subito dopo da Aya.
“Andrete al cimitero domani mattina?”
“Si! Ci siamo messi d’accordo prima, passa a prendermi intorno alle 10:00”
“Molto bene!” affermò sorridendo Aya.
“E tu con Tsuyoshi come va? Dopo che avete chiarito non ti ho chiesto più niente…” le domandò Sana.
“Oh… Bene! Solite cose…” rispose l’amica.
“Solite cose? Tutto qui?” si sorprese la rossa.
Solitamente Aya era solita riempire di complimenti Tsuyoshi.
“Beh stiamo insieme da così tanto tempo che certe volte mi sembra monotono raccontare di me e Tsuyoshi… Com’è che ci definisce Luci? Ah si, la coppia storica!” spiegò Aya.
“Ma ogni giorno è sempre una novità, perché il futuro è così insolito che tu non potrai mai sapere che sfide dovrai affrontare l’indomani! E forse è proprio questo il bello: l’imprevedibilità!” affermò Sana mentre Aya ascoltando quelle parole le sorrise sinceramente.
“E con Nao come va? Ho visto che avete legato molto!” le domandò poco dopo.
“Oh… Con Nao mi trovo bene… Ci siamo visti l’altro ieri e da quest’estate ho instaurato un buon rapporto con lui, imparando a conoscerlo e a comprenderlo! È un bravo ragazzo e in sua compagnia mi trovo molto bene” le disse mangiando un biscotto.
“Sono contenta che vi troviate bene insieme, Nao ha bisogno di un’amica sincera! Soprattutto di distrarsi dal lavoro, so quanto può essere stressante a volte!” affermò Sana.
“Fuka e Hisae mi hanno detto che secondo loro Tsuyoshi è geloso del rapporto nato tra me e Naozumi” le confessò Aya.
“Sarà la novità del momento! Magari non sarà abituato nel vedervi seduti vicini a scherzare”
“Novità?” pensò Aya “Proprio quello che manca a me e a Tsuyoshi… La novità, il sorprendere l’un l’altro…”.
“Può essere” si limitò a rispondere Aya.

***

Era il 12 ottobre, precisamente le 8:00 di mattina quando Akito sentì suonare il suo telefonino appoggiato dalla sera prima sul comodino.
Senza aprire gli occhi allungò una mano per recuperare l’oggetto che emanava quel fastidioso rumore e con voce assonnata e abbastanza infastidita rispose alla telefonata. Inizialmente pensò che fosse il suo migliore amico, che come al solito, lo chiamava per informarlo di qualcosa che a lui non sarebbe minimamente importato, ma quando sentì uscire dall’altoparlante una voce allegra e spensierata Akito si svegliò immediatamente da quello stato di dormiveglia.
Scese dal letto e infilandosi velocemente una tuta andò ad aprirle la porta.
“Tantissimi auguri di buon compleanno Amore!” esclamò Sana dandogli un dolce bacio che lui approfondì non appena incontrò le sue labbra.
“Ho portato la colazione!” affermò sorridendogli ed entrando in casa.
“Mi stupisci Kurata… Oltre ad essere sveglia di primo mattino, hai anche con te delle brioches appena sfornate!” ghignò il ragazzo prendendo un cornetto alla crema.
“E non smetterò mai di stupirti…” gli sussurrò maliziosa mentre Akito catturò nuovamente le sue morbide labbra.
“Sana?!” esclamò la sorella di Akito.
“Buongiorno Nat! Ho portato la colazione” la salutò Sana.
“Oh ma non dovevi… Anche se sono sicura che papà non vedrà l’ora di assaggiarne una! Vieni è di là in cucina” le disse.
“Vado subito a salutarlo!” rispose la ragazza seguita da Akito che al contrario fu fermato dalla sorella.
“Volevo farti gli auguri di buon compleanno” affermò Natsumi abbracciandolo “Anche se so che per te oggi non è un giorno particolarmente felice e che soprattutto non trovi nessun motivo per festeggiare…”.
“Non preoccuparmi Nat” la rassicurò.
“Invece si” spiegò Natsumi mentre i suoi occhi si inumidivano “Perché è colpa mia che ho passato metà della mia vita ad odiarti… Volevo scusarmi ancora una volta con te per averti trattato da schifo. Per averti offeso. Per averti fatto crescere troppo velocemente… Perché in fondo tu non ti meriti una sorella come me”.
“Smettila, non voglio sentirti dire queste cose e soprattutto non voglio che tu le pensa” la interrupe Akito abbracciandola forte a sé.
Rimasero racchiusi in quell’abbraccio fraterno per un tempo indefinito, fino a quando Natsumi decise di sciogliere quella stretta per porgergli un piccolo dono.
“Volevo darti questo…” gli disse consegnandogli un pacchetto incartato.
Akito era sorpreso, non si aspettava di certo un risveglio così. La sua ragazza era piombata a casa sua in un orario improbabile per la sua natura da orso in letargo, mentre sua sorella Natsumi che di solito si dimostrava forte e sempre con il sorriso sulle labbra, gli aveva chiesto scusa in lacrime per il suo comportamento adolescenziale. 
Cosa avrebbe dovuto aspettarsi da suo padre andando in cucina?
“Coraggio aprilo!” lo incoraggiò la sorella asciugandosi il viso con la manica del pigiama.
Il ragazzo lentamente strappò la carta regalo curioso di conoscere cosa si nascondeva in quella scatola. L’aprì lentamente e all’interno vi era un piccolo ciondolo a forma di bussola.
“Hai paura che mi perda?” ghignò Akito cercando di alleggerire la situazione.
“Se mai dovessi perderti e non riuscissi più a trovare l’orientamento, ti basterà guardare la bussola e seguire la lettera N” affermò Natsumi.
“La lettera N che indica…”
“Natsumi… Il destino ha voluto che tu non avessi una figura materna al tuo fianco, e mi dispiace che tu non abbia avuto modo di conoscere la mamma a differenza di me… Però vorrei che tu sapessi che per ogni tipo di difficoltà, tu potrai sempre contare su di me!” affermò la sorella riprendendo a piangere.
Immediatamente Akito l’abbracciò forte tra le sue braccia sussurrandole un tenero e inaspettato "Grazie...".
“Ora andiamo di là a fare colazione che poi dobbiamo andare a trovare la mamma!” affermò sorridendogli.
Il fratello indossò la collana ma prima di raggiungere la cucina le prese la mano dicendole “La mamma sarà sempre qui con noi…”.
“Lo so” confermò stringendosi al suo braccio.

Una volta che gli Hayama furono pronti uscirono di casa per dirigersi al cimitero ad incontrare la signora Koharu Hayama.
Natsumi e Sana una volta scese dalla macchina andarono dal fiorista per scegliere un mazzo di fiori dai colori vivaci e allegri in modo da rendere più accogliente la tomba.
Sana avrebbe desiderato tanto conoscere la signora Hayama.
Poter entrare in casa del suo fidanzato e vedere il signor Fuyuki accanto alla donna che non aveva mai smesso di amare.
Poter sedersi a tavola con loro e chiacchierare di tutto ciò che il mondo li circondava, seguire ogni genere di conversazione: dalle litigate alle risate, dai rimproveri agli incoraggiamenti, dai giorni di festa ai giorni più tranquilli.
Poter conoscere le assomiglianze e le differenze caratteriali e vedere la loro famiglia unita crescere giorno dopo giorno.
Ma purtroppo tutto questo non sarebbe mai potuto accadere perché la moglie del signor Fuyuki nonché madre di Natsumi e Akito, ventuno anni fa aveva fatto una scelta coraggiosa.
Aveva donato la sua vita al suo secondo e ultimo figlio per potergli fare vivere tutte le emozioni che questa meravigliosa vita poteva riservargli e, che magari lei non aveva avuto ancora la possibilità di provare.
La famiglia Hayama poteva solo osservare le foto di Koharu. Vederla e sentirla parlare nei video registrati, leggere i suoi pensieri e le sue dediche e ricordare ciò che il signor Fuyuki e la migliore amica della madre avevano deciso di raccontarli.
 
SPOILER:
“Ascolta Rossa oggi pomeriggio hai impegni?”.
“O-oggi pomeriggio?” ripeté Sana come se non avesse capito bene.
“L’altro giorno io e il mio gruppo abbiamo concluso la nuova canzone e ho deciso di fartela sentire!” spiegò Marco avvicinandosi al viso della ragazza.
“Vu-vuoi farla se-sentire a me?”


Ciao a tutte ragazze ! ^.^
Innanzitutto volevo fare gli auguri a tutte le Donne! 
Finalmente ho pubblicato il sesto capitolo che come avrete ben notato è diviso in due parti, cercherò di pubblicare la seconda parte il più presto possibile!
Il capitolo si apre con un incontro tra Sana e Marco seguito da un interrogatorio di terzo grado da parte di Hisae, Fuka e Aya. 
Finalmente il 12 ottobre è arrivato e Sana è riuscita a stupire il suo ragazzo! Anche se non è l'unica persona ad aver sorpreso Akito, infatti anche sua sorella si è presentata con un discorso inaspettato. 
Adoro la scena della bussola *.* e vi anticipo che se ne parlerà ancora nel prossimo capitolo =)
Inoltre in questo sesto capitolo compaiono alcuni piccoli... Colpi di scena (?) ! 
Aya confessa indirettamente all'amica che il rapporto con Tsuyoshi secondo lei è diventato monotono a differenza di quello creatosi nell'ultimo periodo con Naozumi; per di più una delle nostre protagoniste è rimasta incinta. 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Voglio ringraziare di cuore Lolimik che mi incoraggia e mi consiglia ogni volta! ^,^ Sono contenta di aver fatto la sua conoscenza! Inoltre vi consiglio di andare a visitare la sua FF "Wonderwall" che secondo me è una storia che merita per l'incredibile suspance che creano i suoi capitoli (soprattutto l'ultimo da lei pubblicato), per le descrizioni impeccabili dei personaggi e nello scrivere la storia e soprattutto per l'idea originale della trama.

Colgo l'opportunità per ringraziare anche tutte le altre persone che hanno recensito e inseriscono la FF in una delle tre modalità!
Elamela
piccolasognatrice91
angel92
daino
Giuly sapientona 2000
helloalic
Bgirlblody4ever 
emy89 
lillixsana
Morea_90 
MrsHoran__
vale_89

E tutti coloro che leggono solamente la mia FF!

Un abbraccio e un bacione!
Spero di sentirvi presto in modo da poter conoscere un vostro parere sul capitolo o sulla FF!
A presto,
Buon fine settimana!!

Miky





 
  
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