Personaggi: Kagami Taiga / Tetsuya Kuroko
Rating: Rosso.
Note dell'autore: Flashfic / Erotica
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.
.Pudore.
Da quando era tornato
dall'America -ma anche come carattere, sempre troppo diretto-
ciò che più fastidio aveva dato a Kagami era quel
pudore tutto giapponese con cui aveva perso i contatti. Era troppo
artificioso per uno come lui, abituato invece a dire le cose in faccia,
dirette e concise, il più possibile sincere. Non avrebbe mai
avuto il pudore necessario per evitare argomenti spinosi o aggirare i
problemi, eppure in un campo ben preciso qualcuno lo superava. Ed era
pazzesco che quel qualcuno fosse Kuroko.
« Kagami-kun... » Il bagno della palestra, le tenebre della sera post-allenamento oltre la piccola finestrella del cubicolo: un luogo dove entrambi non si sarebbero dovuti trovare, soprattutto con Kuroko inginocchiato a terra, le mani chiare strette attorno al cavallo dei pantaloni altrui e gli occhi, resi liquidi dalla foga concitata del momento, sollevati verso l'alto viso di Taiga.
Lo aveva proposto lui, lo aveva spinto lui dentro al bagno, gli aveva abbassato lui i pantaloni. Kagami non era stato in grado di fare nulla se non spremersi le mani sugli occhi, tingersi dello stesso rosso della sua chioma ribelle e rifiutarsi categoricamente di guardare Kuroko chino con la bocca sulla propria -maledetta- eccitazione. Per questo in risposta ottenne un grugnito disperato perché, nonostante le gambe forti tremassero come dopo una partita sotto gli assalti lenti, profondi, calibrati della bocca bollente dell'altro, tutto il pudore allontanato durante la giornata ritornava prepotente a trasformarlo nell'uomo più adorabile che Tetsuya avesse mai conosciuto.
« Kagami-kun... » Il bagno della palestra, le tenebre della sera post-allenamento oltre la piccola finestrella del cubicolo: un luogo dove entrambi non si sarebbero dovuti trovare, soprattutto con Kuroko inginocchiato a terra, le mani chiare strette attorno al cavallo dei pantaloni altrui e gli occhi, resi liquidi dalla foga concitata del momento, sollevati verso l'alto viso di Taiga.
Lo aveva proposto lui, lo aveva spinto lui dentro al bagno, gli aveva abbassato lui i pantaloni. Kagami non era stato in grado di fare nulla se non spremersi le mani sugli occhi, tingersi dello stesso rosso della sua chioma ribelle e rifiutarsi categoricamente di guardare Kuroko chino con la bocca sulla propria -maledetta- eccitazione. Per questo in risposta ottenne un grugnito disperato perché, nonostante le gambe forti tremassero come dopo una partita sotto gli assalti lenti, profondi, calibrati della bocca bollente dell'altro, tutto il pudore allontanato durante la giornata ritornava prepotente a trasformarlo nell'uomo più adorabile che Tetsuya avesse mai conosciuto.
.Fine.