"Mika,
tieni le mani a posto!"
Eleonora
correva in giro per la casa ridendo, inseguita da Mika.
Era vestita
solo con un paio di slip ed una maglietta di Mika. Il riccio invece
aveva solo
dei boxer.
La biondina
si fermò un attimo a guardare i muscoli del cantante
flettersi mentre le
saltava addosso.
Poi
connetté
occhi e cervello, ma era troppo tardi.
Atterrò
sul
letto, con il dolce peso di Mika addosso.
"Amore..."
"Sì?"
chiese il ragazzo, guardandola da sotto un ciuffo di capelli ricci.
"Mi
stai soffocando."
Mika rise e
si alzò.
"Ti amo
piccola mia..."
Eleonora
arrossì.
"Mika,
io... Mi sento un po' imbarazzata."
"Perché?"
Il ragazzo
sembrava perplesso.
"Io non
ho mai creduto nell'amore, Michael. Poi sei arrivato tu."
Michael
sorrise.
"Hai
stravolto il mio modo di vedere la vita. Ero sempre così
depressa. Tu mi fai
sorridere."
Mika rise,
contento.
"Ho
preso il sorriso dal sole e l'ho messo sulle tue labbra. Sei bellissima
quando
sorridi."
La biondina
arrossì. Prese le mani del ragazzo tra le sue.
"Mika,
voglio che tu sappia che all’inizio non ti ho respinto
perché tu non mi
piacessi o perché volevo fare la fighetta che resiste al
ragazzo sexy."
Sopirò
triste.
"Avevo
solo paura che tu mi stessi prendendo in giro, che non fosse amore. Ho
paura
dell'amore Michael."
Il ragazzo
si avvicinò ancora più lei per abbracciarla.
"Supereremo
questa paura insieme, okay? È l'unico modo."
"Oh,
amore mio."
La ragazza
prese i viso del moretto tra le mani e gli diede un bacio pieno di
passione e
di amore, torcendo i capelli del riccio.
"Sei
splendido."
"Esatto
Marco."
"Okay."
Morgan si
voltò.
"Ti
sembro la persona giusta per un consiglio di questo genere? Sono nella
sua
stessa situazione."
"Marco,
aiutami."
"Non
saprei. È da un po' che non la vedo. Come sta? È
cresciuta ancora? Quella
birbona, non vuole smettere di crescere e diventare più
bella ogni
giorno."
"Marco!
Mi ascolti?"
"Oh,
sì
scusa Mika. Sto invecchiando."
"Non
sei vecchio. Hai solo quarantaquattro anni... Quasi."
"Tu hai
solo trentatré anni, non puoi capire."
"Lei ha
diciotto anni."
"Sì."
"Ha
diciotto anni e già non crede nell'amore e ne ha paura. Non
so come fare."
"Amala."
"Come,
scusa?"
"Dimostrale
tutto il tuo amore. Falle capire che la ami veramente. Lo
capirà. Fidati. Si
scioglierà, prima o poi. Si abbandonerà a te.
Insomma, non avrà più paura di te
o dell'amore."
"Pensi
che abbia paura di me?"
"Penso
che abbia paura del mondo. Tu sei il suo nido. Sei la sua luce, il suo
sostegno. Forse ha avuto una brutta esperienza con un ragazzo prima di
te."
"Secondo
me tu la ami e lei ama te, Marco. Siete molto affiatati."
"È un
amore
paterno. La tratto come una figlia e lei mi tratta come un padre. Beh,
no,
forse più come un amico, un fratello. Okay, lo ammetto,
l'anno scorso stavo
'rischiando' di prendermi una cotta adolescenziale per lei.
Però ora è passata.
Voglio dire, abbiamo ventisei anni di differenza. Sarebbero un po'
troppi."
"Marco,
ma tu non smetti mai di parlare?"
Morgan rise.
"Quasi
mai. Diciamo che in alcune situazioni sono troppo impegnato a fare
altro, non
ho il tempo di parlare. In quei casi ho proprio altro da fare,
chissenefrega di
parlare."
"Sei
logorroico, Morgan. E anche un po’ fissato."
L'uomo dai
capelli argentei rise di nuovo.
"Perché
tu no, Mika? C'est la vie, Mika."
"Je
sais, je sais. C'est un peu difficile, la vie."
"Mi
fido di quello che hai detto, Mika. Non parlo il francese."
"Lei
sì."
"Lo
so."
"Und
sie spricht auch gut Deutsch."
Mika
arricciò il naso.
"Non
parlo il tedesco."
Morgan
scoppiò a ridere vedendo l'espressione di Mika.
"Ma,
Marco, tu non mi hai ancora detto cosa devo fare per lei."
"Sì
che
te l'ho detto. Amala."
"Ma
cosa vuol dire 'amala'?"
Marco
sospirò.
"Fai
quello che io non so fare."
"Cioè?"
"Senti,
Mika, fai tutto quello che hai fatto fino ad ora, okay?"
“Sono
tornato!”
Il bacio che
Michael diede ad Eleonora fu lungo e passionale.
Poi la
abbracciò forte, mentre la ragazza appoggiava la testa al
suo petto.
"Ti
proteggerò io." disse il moro.
La
ragazza si appese al suo collo in cerca di
conforto.
"Oh,
Mika, diresti mai che ho diciott'anni?"
"Sei
piccola. Ma io ti amo."
Le sorrise.
"Vedi
che era qualcosa di più di una cotta adolescenziale?" disse
il riccio.
Eleonora, un
po' offesa, avvicinò le sue labbra a quelle del ragazzo. Le
loro lingue si
incontrarono e danzarono nelle loro bocche fino allo sfinimento.
Il ragazzo
fece sdraiare la biondina sul letto, si mise a cavalcioni su di lei e
prese a
baciargli il collo.
"Mika,"
lo fermò la ragazza, già con il fiato corto
"davvero saresti disposto a
farci venire in tour con te per promuovere l'album?"
Il moretto
sorrise malizioso.
"Solo
se adesso ti lasci baciare."
"Che
maniaco che sei!" commentò lei ridendo "Affare fatto. Anche
perché
non mi dispiace farmi baciare da te, peluche."
"Peluche?"
"Sì,
sei dolce, morbido e rassicurante come un peluche."
Mika rise.
"Ecco
perché mi piaci così tanto: sei pazza."
Fu il turno
della biondina di ridere.
"Anche
tu non scherzi, Mr. Penniman"
Risero tutti
e due, uno sopra l'altro.
"Penso
che non mi accontenterò di baciarti, peluche."
"Neanch'io."
NOTA
DELL’AUTRICE:
Ciao,
ragassuole.
Ecco
l’idea de
nostro Michael per promuovere l’album dei Black Wolf.
Vi piace
l’appellativo
‘peluche’? A me tanto. –Love-
Bene, a
presto
(credo)