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Autore: _Sarettola_    27/06/2008    5 recensioni
Sarah è un adolescente come tante, che per passione, si è iscritta ad un corso per truccatori di scena; è grazie a questo corso se si ritrova catapultata in germania per lavorare con la sua band preferita. Come se non bastasse, tra concerti, cadute in acqua, Natale e litigi, viene raggiunta dalle sue migliori amiche, che la aiuteranno a tenere a bada i 4 adolescenti...o forse è il contrario?!?!!!
Genere: Romantico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 2

 

 

 

 

 

 

 

RINGRAZIAMENTI: come sempre un grazie alle mie tesore, ma grazie anche a Stefi che è stata la prima a commentare il capitolo precedente…grazie davvero tanto! Kmq sappi che la poveretta ne passerà un bel po’ prima di raggiungere il suo scopo…quindi non perderti i prossimi capitoli !!!

Grazie ancora a tutti…e buona lettura

 

 

 

 

 

Una vita con i Kaulitz

Capitolo 2: lo sbarco nelle “lande della Lapponia”

 

Quanto mai gli ho detto che so il tedesco!!!... non potevo starmene zitta e buona-buona???” si ritrovò a pensare la brunetta “ io! Povera ragazza di paese, tranquilla e riservata, catapultata in Germania…”

Dall’altoparlante sopra la sua testa una voce dal tono elettrico annunciò

“ si prega i gentili passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza tra poco arriveremo a Francoforte”

“Inoltre io odio volare!!!” commentò mentalmente Sara eseguendo gli ordini annunciati il secondo prima.

Arrivata all’aeroporto la ragazza rintracciò i suoi bagagli che consistevano in 2 trolley formato famiglia che contenevano i suoi vestiti, 2 beauty-case personali più tre da lavoro e una valigia stile borsone dove teneva tutte le scarpe, e aspettò seduta su uno dei bagagli rigidi rosa, imbronciata sia per lo scherzo giocatole dal professore, sia per il ritardo di chi doveva venirla a prendere e la stava lasciando attendere nella sala “arrivi”.

Stava smadonnando a bassa voce fissando arrabbiata il pavimento, quando un paio di all star nere entrarono nella sua visuale.

-bist du Sarah?- chiese una voce dal tono profondo sicuramente appartenente ad un ragazzo che ora la fronteggiava.

-si si, sono io…- sbottò stizzita la bruna senza scostare lo sguardo dalla mattonella bianca, che ormai aveva catturato la sua attenzione.

-entschuldigung…aber wir müssen gehen-

La ragazza si alzò di scatto, tesa e rigida di rabbia, intoppando con un braccio uno dei 5 beauty, che cadde a terra trascinando con sé tutti gli altri.

-E vaffanculo. Cristo santo!!!!- un altro scatto d’ira da parte di Sarah, la cui vena, all’altezza della tempia, stava per esplodere.

Dopo aver alzato gli occhi al cielo in segno di rassegnazione, si accucciò a terra a raccogliere le cose uscite dai bauletti, che cadendo a terra si erano aperti; d’istinto anche l’accompagnatore della brunetta si accovacciò a terra, per aiutarla ma…

SDANG!!!

I due ragazzi si presero una poderosa testata provocando un “nuovo” vaffanculo da parte di Sarah.

- Vaffanculo- ripeté divertito e gioviale l’accompagnatore della ragazza, la quale per la prima volta da quando era sbarcata, alzò gli occhi dal suolo per vedere che parlava con lei…

Non poteva credere ai suoi occhi: capelli castani e rigorosamente piastrati lunghi fino alle spalle, occhi piccoli, quasi porcini, ma del colore del velluto marrone; sopra i jeans accuratamente strappati e lisi, spiccava la maglietta nera con lo stemma del gruppo che ormai spopolava un po’ ovunque, i Tokio Hotel.

-tu…sei Georg!!!- soffiò la brunetta sbalordita ed emozionata che una celebrità come lui era venuto a prenderla.

-bitte???-

-ah…ehm… du bist Georg-

Lui gonfiò il petto orgoglioso, mettendo in evidenza il marchio del suo gruppo, dove aveva il ruolo di bassista.

perfetto e ora? Come gli parlo?l’unica lingua che straniera che so perfettamente è l’inglese, ma dubito che…” rifletté la ragazza, ma il suo ragionamento fu interrotto dalla suoneria del suo cellulare che intonava “scream” dei TH, che fece voltare l’intera saletta degli arrivi e sorridere il bassista.

L’ italiana recuperò l’apparecchio nero dalla borsa che teneva al braccio, guardò il display e sorrise quando vide apparire il nome “Miky”.

-“pronto?”-

-“aloha Sasy… ma dove sei? Tua mamma ci ha detto che eri via…”-

-“effettivamente…”-

-“ vuoi dirmi dove sei finita? Io e la Ally volevamo andare a fare shopping in centro”-.

-“diciamo che non sono minimamente in zona…”-

-“e dove sei? Nelle lande della Lapponia???”-

-“più o meno…si…”-

-“ va bene…basta scherzare…”-

-“ma non stò scherzando…sono in Germania in compagnia di Georg”-

-“ cooooosaaaaa???”-

Da dietro la voce di Michela si sentiva un’altra persona che chiedeva ripetutamente in formazioni sull’amica “dispersa”.

-“passami la Ally”- chiese Sarah, sperando che la seconda amica avrebbe retto il colpo.

Dall’altro capo del telefono si sentì un po’ di movimento e poi la voce di Alice fece la sua comparsa.

-“Ally non urlare anche tu alla notizia”-

-“oky Sasy… vai e spara”-

-“va bene…allora sono a Francoforte, in compagnia di Georg, il bassista dei Tokio e credo che tra poco andrò da loro per incontrarli”-

-“ah va bene…ehi no…aspetta!!! Tu…”-

-“... si…”-

-“... a Francoforte…”-

-“…sì …”-

-“... con Georg…”-

-“…per Bill e compagnia bella”-

-“ esatto!!!”-

Il silenzio prese posto alle parole delle ragazze, che per diversi secondi non fiatarono, fino a che, in coro, esplosero in un poderoso e risonante urlo di gioia, che fece sobbalzare l’intero aeroporto di Francoforte.

- ehm…- esordì Georg dando una bussatine alla spalla della ragazza, la quale piano-piano e bianca cadaverica, si voltò per ritrovarsi faccia a faccia col problema “comunicazione”.

-“ehm…ragazze…ho un problema alquanto catastrofico…”-

-“vai, dicci tutto, socia”-

-“io, con questi, come ci parlo? Il tedesco non lo so molto bene, spagnolo non so se sanno che esista e italiano è decisamente da escludere…sembra che l’unica cosa che sanno dire sia “vaffanculo”…”-.

-“mai pensato alla possibilità dell’inglese?”-

-“sinceramente…”-

-“...no!”- finirono la frase le due rimaste in patria.

-“ok ragazze…”- sospirò Sarah infelice per dover già lasciare le compagne –“ora devo andare se no credo mi potrebbero spellare viva…mi mancate già tantissimo”-

-“mi raccomando fai la brava e non saltare addosso a Bill…”- le disse Michela prima di salutarla e passare il cellulare ad Alice.

-“ hola Sasy…fatti onore e se hai bisogno chiama!!!”-

-“ ovvio…grazie mille stelle…a presto”- e chiuse la chiamata asciugandosi velocemente le lacrime che minacciavano di cadere e rovinarle così il trucco.

-well…- sospirò la giovane sorridendo gentilmente al suo accompagnatore – don’t we go?!

Georg chiamò un fattorino che lo aiutasse a trasportare fino alla Cadillac nera parcheggiata fuori, i bagagli della brunetta; da bravo gentil uomo, il bassista dei Tokio Hotel aprì la portiera posteriore alla ragazza che, prima di salire, gli rivolse un sorriso di ringraziamento, il primo da quando era atterrata in terra Tedesca.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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