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Autore: tre 88    08/03/2014    2 recensioni
Erano passati due anni dalla fine della guerra a Marineford ed Ace era stato salvato dai suoi compagni.
Dopo due anni passati in tranquillità, un'ombra aveva preso di mira la seconda flotta, un'ombra legata al passato di Ace.
***
Ace si fermò di colpo, era scioccato da ciò che stava vedendo.
La vide cadere nella voragine senza fondo, urlando con tutto il fiato che aveva in corpo:
-Te la farò pagare, Ace!-
poi la voragine si richiuse e lei scomparve nel nulla…

***
Buona Lettura ^^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9° CAPITOLO:

 
 
Era passata una settimana da quando Ace aveva ritrovato Kita e aveva di nuovo perso le sue tracce, in quei giorni aveva setacciato le piccole isole che aveva incontrato lungo la rotta ma di lei, non aveva trovato nessuna taccia.

Quel giorno, Ace era in una locanda a pranzare:

-“Non può essere andata molto lontana. Forse non è andata verso ovest ma ha seguito un’altra rotta. Se così fosse, dovrei ritornare indietro.”-

non sapeva che fare, se tornava indietro e Kita stava seguendo la rotta verso ovest, l’avrebbe persa e chissà quando l’avrebbe ritrovata, se invece proseguiva per quella rotta e lei ne stava seguendo un’altra, non l’avrebbe trovata comunque; qualsiasi cosa decideva di fare, c’era sempre il rischio di non ritrovarla, l’oceano era immenso e chissà quanto tempo ci avrebbe messo a ritrovarla:

-“Dannazione! Ero riuscito a trovarla e lei è sparita da sotto il mio naso! Chissà, forse è davvero scomparsa e quello è il suo spirito.”-

scosse la testa, era consapevole che non era possibile ciò che aveva appena pensato; Kita in qualche modo si era salvata anche se non riusciva a capire come lei sia sparita.

Ad un certo punto, Ace sentì il lumacofano suonare, lo tirò fuori dallo zaino e lo mise sul tavolo rimanendo ad osservarlo:

-“Forse è meglio se non rispondo. Se è il babbo o gli altri mi urlerebbero a dietro però, potrebbe trattarsi di Sabo.”-

alla fine si decise a rispondere, tirò su la cornetta e rimase in silenzio:

-Era ora che rispondessi! Quanto tempo ci vuole per rispondere, Ace!?-

Pugno di Fuoco rise:

-Scusa Sabo, pensavo che era qualcuno dei miei compagni.-

il rivoluzionario non aveva bisogno di chiedergli il perché non voleva rispondere, era a conoscenza che il fratello era partito nonostante gli era stato ordinato di non farlo e non si sarebbe stupito se i suoi compagni lo volevano rimproverare:

-Comunque perché mi hai chiamato?-

Sabo sorrise:

-Hai incontrato Rufy?-

Ace non riusciva a capire cosa aveva in mente, era impensabile che il fratello lo aveva chiamato solo per quel motivo, comunque decise di rispondergli e aspettare che arrivasse al dunque:

-Si, l’ho incontrato e su quella stessa isola ho incontrato Kita. E’ proprio lei, solo che non so dove sia.-

Sabo rise ed Ace non ne capiva il motivo:

-Qual è il vero motivo di questa chiamata?-

il rivoluzionario decise di arrivare al dunque anche perché, dal tono di voce del fratello, aveva capito che si stava arrabbiando e non aveva intenzione di scoprire se era capace di dargli fuoco attraverso il lumacofano:

-Calmati. Dimmi dove di trovi ora.-

Pugno di Fuoco sbuffò:

-Stò seguendo sempre la rotta verso ovest, ora sono su un’isola di pescatori.-

-Continua sempre su quella rotta. Tra un paio di giorni, dovresti arrivare su un’isola dove si trova una grande città, l’isola si chiama Ame.-

Ace non capiva il perché ci doveva andare ma Sabo gli rispose ancor prima che gli e lo chiedesse:

-Sono appena stato su quell’isola, lì ho incrociato una persona che dovrebbe essere chi cerchi. Non ne sono sicuro dato che è sparita tra la folla ma aveva una grande spada dalla lama scarlatta.-

Pugno di Fuoco sorrise:

-Grazie, partirò subito. Spero che non sia già ripartita.-

lo salutò e dopo aver rimesso nello zaino il lumacofano, uscì di corsa dalla locanda senza finire di mangiare, era strano che uno come lui interrompesse il pranzo ma per Ace, era troppo importante trovare Kita e non voleva perdere tempo ora che aveva un indizio su dove andare a cercarla.

 

 
***
 
 
Da qualche parte nel Nuovo Mondo, a bordo di una della navi pirata più conosciute:

-Sono settimane, che Ace è partito senza avere il permesso dal babbo e non si è nemmeno degnato di contattarci. Tutta colpa di quel pennuto che lo ha lasciato andare.-

era più tosto agitato e non era l’unico:

-Stai un po’ calmo, Vista.-

lo spadaccino si girò verso il compagno dando le spalle all’oceano che fino ad un attimo prima stava scrutando:

-Come posso calmarmi, Jaws!? L’ultima volta che quello stupido fiammifero è partito senza permesso, si è cacciato nei guai ed è scoppiata una guerra!-

Jaws sospirò, a bordo della “Moby Dick” stavano andando tutti fuori di testa solo perché Ace non si era ancora fatto sentire:

-Credo che non succederà nulla sta volta. Comunque, anche se Marco lo ha lasciato andare, il babbo non ha avuto nulla da ridire.-

Vista sbuffò e si mise ad osservare un gruppetto di compagni che stavano giocando a carte sul ponte:

-Certo che quelli della seconda flotta sono tranquilli, forse è perché non si devono preoccupare di tenere a bada Ace, dato che è chissà dove a fare chissà cosa.-

il compagno annuì:

-Comunque quelli che un tempo erano nella vecchia ciurma di Ace sono parecchio strani, forse anche loro hanno capito chi è che li ha presi di mira.-

Vista si ritrovò ad essere d’accordo con Jaws, era scontato che la misteriosa ombra era legata ad Ace e alla sua vecchia ciurma e l’unico modo per sapere chi era e il perché ce l’aveva con loro, era quello di aspettare il ritorno di Ace.

 

 
***
 
 
Ace, dopo due giorni di viaggio, raggiunse l’isola di Ame e lasciò lo striker al porto per poi incamminarsi verso la città.

La città era grande e affollata ed era difficile muoversi:

-“Per una volta Sabo si è sbagliato. Questa città non è grande ma è immensa, ci vorrà un sacco di tempo per trovare Kita, sempre se è ancora qui.”-

Ace ormai si era convito che era stato più semplice trovare Teach, nonostante ci aveva impiegato un anno a trovarlo, Kita invece sembrava impossibile da trovare.

Dopo ore chi girava a vuoto tra la folla, notò una figura incappucciata con una grossa spada sulla schiena, Pugno di Fuoco era più che certo che si trattava proprio di lei e la seguì fino a raggiungere la spiaggia.

Non c’era nulla in quel luogo, solo una distesa infinita di sabbia e l’oceano:

-Kita!-

la ragazza si girò:

-“Accidenti. Non doveva trovarmi così presto.”-

da quando Ace l’aveva scoperta, aveva deciso di rimandare per un po’ la vendetta per riorganizzare le idee, doveva trovare un modo per convincerlo a combattere e ancora non l’aveva trovato:

-Sta volta non ti lascerò fuggire!-

un cerchio di fuoco li circondò, impedendo ogni via di fuga.

Kita capì che non l’avrebbe lasciata andare:

-“E va bene, lo obbligherò a combattere.”-

si calò il cappuccio rivelando il suo sguardo freddo come il ghiaccio ed impugnò la spada, Ace era intenzionato a parlare con lei ed era pronto a difendersi dai suoi attacchi, non aveva intenzione di attaccarla e lei lo aveva capito.

 

 
Continua…
 
 
 

Ciao, eccomi qui.

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. ^O^

“Ame” in giapponese significa “pioggia”.

Questo doveva essere l’ultimo capitolo ma alla fine ho deciso di concludere la storia con il prossimo. =)

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) i precedenti capitoli.

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato o domenica.
  
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