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Autore: aradiathewitch    08/03/2014    8 recensioni
Ciao a tutti! Sono una nuova iscritta al sito e pubblico per la prima volta in assoluto! accetto critiche sia positive che negative, mi aiuteranno a migliorare. La storia è ispirata ad una canzone di Antonello Venditti.
Erano ormai passati tre mesi da quando si era arruolato per seguire la sua amata e come ogni sera si trovò sdraiato sulla sua brandina a pensare... Un fiume in piena di pensieri scorreva veloce senza che lui potesse controllarlo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Ricordati...
Erano ormai passati tre mesi da quando si era arruolato per seguire la sua amata e come ogni sera si trovò sdraiato sulla sua brandina a pensare... Un fiume in piena di pensieri scorreva veloce senza che lui potesse controllarlo. Chi sa cosa stava facendo in quel preciso momento. Lei era tornata a palazzo Jarjayes, dato che in caserma per quel giorno non c'era più nulla da fare. Poche volte si bloccavano i suoi pensieri, quando tuoni meschini rombavano all'improvviso e il ticchettìo della pioggia all'esterno era sempre più intenso.
-"Ricordati di me, questa sera che non hai da fare e tutta la città è allagata da questo temporale..." sospirò -"Oscar..."
Soffriva molto, in silenzio soffriva e piangeva; e con lui il cielo.
In un attimo rivide l'immagine di lei a cavallo  -"Non ce l'ho con te, ma preferisco dimenticare" quelle parole era come se qualcuno gliele avesse impresse sulla pelle con il fuoco. Non si era accorto che Alain gli era vicino; caduta l'ultima lacrima sussurrò  -"e non c'è sesso e non c'è amore, né tenerezza nel tuo cuore" Alain scosse la testa  -"amico mio devi smetterla di pensare a lei, non merita né il tuo amore né il tuo dolore".
Ma André già dormiva.

****

In quello stesso momento nella scuderia, seduta sul fieno, Oscar si teneva la testa tra le mani. Era disperata, il dottore le aveva detto che presto la sua vita sarebbe finita.

Finita...

Finita...

Finita...

Quella parola riecheggiava nella sua mente e non smetteva di darle il tormento. Fu in quell'istante che le passò tutta la sua vita davanti e un'altra sconcertante verità venne a galla; una verità che aveva sempre represso lei con i suoi comportamenti. Ogni cosa che faceva, ogni decisione che prendeva a sostenerla c'era sempre lui... Quell'uomo che poco tempo prima aveva detto d'amarla e lei lo aveva respinto. Ma ora aveva compreso che la sua era stata solo stoltezza perché anche lei lo amava. Da sempre. Ma aveva avuto paura del padre che voleva farle condurre una vita maschile. Aveva avuto paura del fatto che lui non fosse nobile e così prima di dare un nome a ciò che provava aveva fatto di tutto per non pensare a lui come qualcosa di più di un amico. Perfino provando a conquistare il Conte di Fersen.
-"Che stupida, la paura si vince lottando e vivendo. Ma io non ho mai lottato e ora poteri anche non vivere più!" Calde lacrime rigavano il suo viso. Aveva deciso, qualsiasi fosse stato il tempo che le rimaneva lo avrebbe passato accanto alui; avrebbe lottato per amore e per la vita.

****

Ancora una lacrima era rimasta in mezzo alla sua guancia, e alle prime luci del sole sembrava rugiada. Si svegliò e sorrise... Dopo tanto finalmente era tornata a sorridere.

****

Poche ore più tardi, seduta nel suo ufficio guardava carte carte e ancora carte davanti a lei senza la minima intenzione di voler capire di cosa si trattasse. Aveva ben altro per la testa. Chiuse gli occhi  -"André... Capita anche a te di pensare che al di là del mare vive una città, dove gli uomini sanno già volare?" Li riaprì; la sua mente volava e fantasticava, non c'era più solo posto per la vita militare. Qualcuno bussò alla porta, era proprio André. Gli occhi di Oscar brillavano, si alzò di scatto dalla sedia e lo abbracciò affondando la testa nel suo petto. Percepiva i battiti del suo cuore e ciò la rassicurava; questo significava che lui, nonostante tutto, l'amava ancora. André non riusciva a credere a ciò che stava accadendo, temeva di svegliarsi e che fosse solo un sogno.  -"Oscar che ti succede?" Lei alzò la testa e lo guardò, piangeva perché non voleva perderlo morendo.  -" André io ti amo, da sempre. Ma ho avuto paura di tutto e di tutti, anche se ora la mia più grande paura è la morte imminente. Voglio vivere ciò che mi resta con te. Da ora." Singhiozzava tra una parola e l'altra. Lui si preoccupò  -"Che significa morte imminente? Che significa che vuoi vivere con me da ora? Lo sai che non possiamo. E se arrivasse qualcuno?" Lei lo baciò. Un bacio lieve. Poi si staccò, sorrise  -" Sarà quel che sarà! Questa vita è solo un'autostrada, che mi porterà alla fine di questa giornata; e sono niente senza amore, sei tu il rimpianto e il mio dolore che come il tempo mi consuma... André non mi importa più nulla io lotterò per te, per noi! Per quanto mi sarà possibile." E si amarono, senza curarsi del fatto che qulacuno sarebbe potuto entrare in ufficio. Da quel momento in poi le giornate trascorrevano liete, finché un mese dopo Oscar non peggiorò. Il generale Jarjayes venuto a conoscienza dello stato di sua figlia chiamò il migliore medico di tutta la Francia per poterla salvare. Il dottor Leclair, un uomo di trentacinque anni, nobile facoltoso riuscì nell'impresa. E si innamorò di Lei. Il generale felice, decise di concedergli la mano della figlia la quale era all'oscuro di tutto. Una mattina, la nonna di André entò in camera sua con un vestito bianco e la convinse ad indossarlo dicendole che avrebbe preso parte ad una festa in suo onore.

Salì sulla carrozza.

****

André che le era stato sempre accanto in modo discreto senza destare aclun sospetto, ora si trovava di nuovo in caserma.
-"Ehi André ci sono visite!" disse Alain.
Era sua nonna che gli annunciava del matrimonio di Oscar.
-"Così ha voluto suo padre. Ma lei non sa ancora nulla, crede di partecipare ad una festa in suo onore". Se ne andò.

André come ipnotizzato tornò alla camerata. Quasi non respirava più. Fu un baleno. La nonna gli aveve anche detto che la cerimonia si sarebbe svolta a Notre Dame. Prese il cavallo e corse veloce, più veloce del vento.

Ma all'ingresso c'erano delle guardie  -"L'accesso è acconsentito solo ai nobili"! André iniziava a infuriarsi  -"Ma io DEVO entrare"! Iniziò a scuotere uno dei due, ma poi volarono i primi pugni. Loro risposeroe lo pestarono, lui intanto uralava il suo nome  -"Oscaaaaaaar" Cadde a terra e con le lacrime agli occhi disse  -"Oscar ti prego non ti sposare, ti prego Oscar! Ricordati di me e della mia pelle, ricordati di te com'eri prima". Ancora lacrime.

Intanto Oscar dentro era venuta a conoscenza delle intenzioni del padre e dopo aver sentito André urlare, prese la spada di una delle guardie all'interno della cattedrale.
-"Chiunque proverà a fermarmi se la dovrà vedere con me. Padre io amo già un uomo. Io amo André e per lui sono pronta a tutto. Qui davanti a tutti voi rinuncio al mio titolo di contessa, rinuncio alle ricchezze dei Jarjayes perché non c'è ricchezza più preziosa dell'amore per André!"
Il generale era livido in volto  -"Sei una sconsiederta! Non puoi rinunciare alla tua vita"

-"No padre, se rinunciassi ad André allora sarebbe rinunicare alla mia vita. Lasciatemi passare o userò questa spada anche contro voi" Jarjayes rassegnato si spostò. Uscì di corsa e trovò André ancora a terra privo di forze.

-"André amore sono quì, che ti hanno fatto? Per favore riprenditi"!

Lui aprì gli occhi  -"Oscar sei quì, sei tornata da me. Grazie amore. Grazie".

E fecero il loro ingresso nella cattedrale. Come progettato ci fu un matrimonio, e le vite di Oscar e André furono unite per sempre.

Dieci mesi più tardi
****

Era una calda mattina d'estate, nella casa di Arres lontano da tutti e dalla rivoluzione, Oscar era ancora nel letto con un corpicino che dormiva sul suo petto e un altro appallottolato vicino al suo braccio. André che era sveglio da un po' rientrò in camera e proprio in quel momento Oscar si svegliò, la baciò teneramente e prese in braccio il piccolo Pierre mentre Gabrielle era aggrappata con la manina al seno della madre. Continuavano a dormire. Oscar sorrise  -"Grazie André, non mi hai mai abbandonata; mi hai dato tutto e hai dato forma al nostro amore". Si fermò a riflettere per un secondo guardando quei due piccoli angioletti e aggiunse  -" anzi due forme al nostro amore". Rise.

-"No Oscar sono io che devo ringraziarti! Eri pronta a lasciare tutto per me, ma tuo padre è stato magnanimo. Sei bellissima quando ridi". La baciò nuovamente.  -"Ricordati Oscar, ricordati di me quando ridi o quando sei da sola. Nulla distruggerà la nostra felicità, ci sarò sempre per te".

Due pianti spezzarono quell'attimo di romanticismo.

Era l'inizio di una grande avventura.

  
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