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Autore: aznlolienvazn    08/03/2014    6 recensioni
Hinata si sposerà nel giro di due settimane, confusa tra quel che vuole e quel che ci si aspetta da lei. Un biondo a caso non l'aiutava di certo a decidersi finché proprio lui non deciderà di passare un po' di tempo con lei. Allora, ci arriverà al matrimonio?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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"Allora cosa stavi dicendo?" Hinata ruppe il silenzio.

Avevano deciso di andarsene dai pressi dell'Accademia e proseguivano dove i loro stessi piedi li stavano portando.

"Eh?" Naruto distolse l'attenzione dalla pietra che era intento a calciare. Il fatto che riguardava Sakura ancora lo preoccupava.

"Riguardo i tuoi genitori." Hinata guardò verso la pietra con cui Naruto aveva appena finito di prendersela. "Stavi per dirmi qualcosa su di loro."

Lei sapeva che lui era preoccupato.

Lui sapeva che lei era giù, così parlò.

"Oh giusto, ok allora. Mio padre era lo shinobi più forte. Tutti lo temevano e rispettavano. Anche Ero-sennin. Ho sentito che era intimidito da mio padre. (Hinata sorrise.) E' un eroe per tutti. Anche i nemici di Konoha lo rispettavano." Naruto si arrotolò le maniche della felpa. "La gente dice che ci assomigliamo molto, ma mia madre e mio padre dicono che assomiglio molto più a mia madre. Ho solo ereditato i capelli e il colore degli occhi da mio padre."

"Non dirmelo!" Hinata trattenne il respiro, i suoi occhi saettarono verso la rupe su cui vi erano i monumenti scolpiti a pietra, dalla parte del canyon. "Il Quarto era tuo padre?"

"Già." Naruto seguì il suo sguardo e fissò il volto del padre. "E presto la mia faccia andrà a fargli compagnia lassù!"

Hinata rise della sua spensieratezza. Bene, non sembra più preoccupato. "E tua madre?"

"Mia mamma," il viso di Naruto si addolcì. "Era bellissima. Nel suo villaggio natale era come una principessa. Era una kunoichi molto forte. Tutti i ragazzi avevano paura di lei perché non aveva paura di batterli."

"Un tipo come Sakura." mormorò Hinata.

"No, non ha niente di Sakura." Naruto fissò il terreno. "Mia mamma, picchiava solo quando era lei stessa a essere insultata. I suoi capelli rossi erano più lunghi dei tuoi ma setosi allo stesso modo. Siamo molto simili. A entrambi piace spronare quelli a cui teniamo e avere un nostro intercalare."

"Intercalare?" Hinata alzò un sopracciglio.

Le piaceva guardare e ascoltare Naruto parlare così. Era così tenero ed era sicura di capire in sincrono i sentimenti di lui.

"Se non te ne fossi accorta finora," Naruto rise beffardo, rivolgendole uno sguardo da mi-stai-prendendo-in-giro. "Dico 'dattebayo' alla fine di ogni mia frase mentre lei diceva 'dattebane'."

"Oh, questo è un intercalare?" Hinata sorrise. "Pensavo fosse semplicemente il modo in cui parlavi. Ti da l’aria da straniero."

"Ah ah." Naruto si passò il pollice sotto il naso. "Uno straniero figo da cui non puoi togliere gli occhi di dosso!"

Hinata trattenne il fiato mentre soffocava, il viso in fiamme. "Que-que-questa poi—!"

"Stavo solo scherzando! Che ti succede? Hai ricominciato a balbettare spesso ultimamente." Naruto rise nervoso. "Non volevo."

Il disappunto di Hinata salì in superficie. "O-oh, certo non v-volevi."

Abbassò lo sguardo fissandosi i piedi. Mi chiedo se davvero si sia dimenticato della mia confessione. "Se i tuoi genitori erano persone così importanti—?" chiese lentamente Hinata, scegliendo con cura le parole in modo da non infastidirlo.

"Perché sono stato trattato nel modo in cui sono stato trattato?" finì Naruto per lei.

"S-sì." Hinata tornò alla sua abitudine di torturarsi le dita.

"Immagino che le persone non mi abbiano mai visto nel modo in cui mio padre avrebbe voluto che facessero. In più, se avessero saputo di chi ero figlio, mi avrebbero rispettato per partito preso. Non voglio che la gente provi false emozioni verso di me. É per questo che nel paese del Ferro, quando Sakura mi ha con—." aveva deragliato.

Hinata aggrottò leggermente la fronte. Quando Sakura ha fatto cosa?

Naruto si schiarì la gola prima di continuare con l'argomento precedente.

"Inoltre sarei stato bersagliato frequentemente, considerando che sono l'ultimo degli Uzumaki e del clan dei Namikaze." Naruto scrollò le spalle. "Quindi immagino sia meglio in questo modo che nell'alternativa. Anche perché fosse stato in quel modo, non ti avrei mai detto nulla di tutto questo."

"Pe-perché no?" Hinata respirò a fatica.

"Perché sarebbe stato difficile sapere di chi fidarsi se tutti avessero recitato." Naruto ghignò. "Ma basta con me, è arrivato il tuo turno per parlarmi di te stessa."

"M-me stessa? Ma la mia vita non è interessante." disse Hinata senza nemmeno prendere fiato. "E' la vita di una ragazza come le altre."

"Davvero? Nessuno scheletro nell'armadio?" Naruto si fermò al ponte che collegava il campo d'allenamento con le terme. "Niente di niente?"

"A parte essere stata rifiutata per metà della mia vita? No, nulla." Hinata incrociò le braccia sulla balaustra di legno e abbassò la testa, fissando l'acqua increspata dai tocchi del vento.

"Sei stata rifiutata?" Naruto saltò e si sedette sulla balaustra, guardando verso la mora.

Non riusciva a vederle il volto.

"Pochi mesi dopo la morte di mia madre, sono stata rapita da un ninja di Kumo che voleva ottenere il Byakugan. Kō, il mio guardiano, mi ha trovata e l'ha ucciso. Il popolo di Kumo era arrabbiato e chiese la testa di mio padre per non scatenare una guerra. Mio zio, il padre di Neji, andò al suo posto."

"E' per questo che Neji—?" Naruto si sentì come se non avrebbe dovuto saperne nulla.

"Sì." Hinata strinse la presa sul proprio avambraccio. "Neji e mio padre mi accusano di essere la causa dell'incidente. Per essere stata debole e incapace di comportarmi da shinobi. Così mi lasciò a Kurenai, non che fosse una brutta cosa, ma praticamente, non voleva avere niente a che fare con me."

"Questo non è vero." Naruto scosse la testa con forza. "Tu non sei debole! Non era colpa tua. Eri solo una bambina."

"Non ci sono scusanti."

"Hey, non affondarti da sola." Naruto le picchiettò dolcemente sulla testa. "Ed è un bene che tu sia così. Almeno non sei una bastarda senza cuore, che prova piacere a uccidere i suoi compagni shinobi durante le battaglie che capitano in missione."

"Cavolo, Naruto-kun." Hinata sollevò la testa e lo guardò. "Sicuramente sai come far sentire meglio le persone."

"Ci provo!" Saltò giù dalla balaustra. "Ora andiamo, non diamoci alla depressione e continuiamo con la nostra fitta agenda dei divertimenti."

"E-ehm, si sta facendo un po' tardi." Hinata guardò attentamente il sole che calava in cielo.

"O-oh, di già? Beh, allora immagino di doverti riaccompagnare a casa." Naruto sembrava leggermente scoraggiato.

"Hey, Naruto-kun." Hinata gli si parò di fronte. "Vuoi che ti prepari quel ramen stasera? Considerando che non ci siamo preoccupati di mangiare nulla, a parte quando hai fatto infuriare i bambini…"

"Lo faresti?" I suoi occhi blu brillarono speranzosi.

"Andiamo, così avremo tempo di mangiarlo." Hinata lo spinse in direzione della Tenuta degli Hyuuga.

"Davvero, Hinata?" Naruto faceva resistenza pendendo verso di lei. "Questa è tutta la tua forza? Stiamo sprecando tempo!"

Detto questo, Hinata fece un passo di lato lasciando Naruto senza sostegno, solo per fortuna lui riuscì a riprendere l'equilibrio prima di cadere a terra e fracassarsi la testa.

Hinata colse l'occasione per correre.

"Perché l'hai fatto?" le urlò Naruto dietro.

"Perché hai fatto il Sasuke della situazione!" Rise e indirizzò il proprio chakra ai piedi, aumentando la velocità, distanziando Naruto.

Doveva dare a se stessa il tempo di asciugarsi le lacrime prima che Naruto la raggiungesse.

Lo sentì sforzarsi in una risata.

_-_

Neji udì gli allegri urletti sempre più vicino ai cancelli della Tenuta degli Hyuuga. Il suo turno di guarda al cancello stava per terminare e poi sarebbe stato libero di fare quel che voleva.

"Neji, lascia che ci pensi io."

La voce lo fece trasalire e Neji sobbalzò, si voltò di scatto solo per vedere suo zio. L'uomo stava ovviamente trattenendo il proprio chakra. Lo guardò sospettosamente.

"Hiashi-sama." Neji si inchinò. "E' tutto a posto. Mi manca ancora qualche minuto per finire il turno."

"Ci penso io, Neji." Hiashi fissò austero i suoi occhi perlati. "Tenten-san ha aspettato abbastanza."

Neji era perplesso ma d'un tratto capì, quando le figure furono ancora più vicine al cancello.

Riconobbe quel chakra.

"Molto bene, Hiashi-sama." annuì Neji. "Sarò fuori a cena con Tenten."

"Salutala da parte mia." Hiashi si girò verso il cancello aspettando che si aprisse.

É il momento. Prese un profondo respiro.

Neji non era più visibile, ma Hiashi sapeva che era nascosto dietro uno dei cespugli, aspettando il destino che sua cugina stava per subire.

Il cancello cigolò e una figura fece il suo ingresso.

Hiashi sapeva che era Hinata, ma dopo di lei entrò qualcuno che non si aspettava davvero di vedere.

Naruto Uzumaki la seguiva all'interno della tenuta.

"Ne sei proprio sicura?" chiedeva lui guardandosi nervosamente attorno.

"E' tutto a posto, Naruto-kun, sei forse un fifone?"

Hiashi batté le palpebre. Quella non poteva essere sua figlia. Questa Hinata era troppo schietta e suonava troppo sicura di sé.

Sapeva che la sua Hinata era cresciuta e cambiata, ma non così tanto!

Lo feriva dentro pensare che Hinata gli aveva nascosto qualcosa, suo padre! Vero è che lui l'aveva ignorata da quando era diventata grande.

"Sì—No! Non sono un fifone!" disse Naruto a voce molto alta, solo per essere zittito da Hinata.

"Bene allora, dobbiamo sbrigarci, o altrimenti non potremmo farlo perché chiunque ci vedesse potrebbe fermarci." sibilò Hinata, guardandosi attorno nervosa.

Le orecchie allenate di Hiashi sentirono il battito di lei aumentare.

Oh no! Non t'azzardare, non con mia figlia! (Hiashi già pensava a qualcosa di molto spinto.)

Fu allora che decise di rivelarsi.

"E cos'è che sareste venuti a fare voi due?"

Hinata quasi saltò fuori dalla propria pelle mentre Naruto si congelò sul posto.

"Ripeto." Hiashi fissò l'ospitante del Kyuubi. "Cosa, voi due, sareste venuti a fare?"

"Ah! P-padre!" Hinata restò senza fiato. "Buona sera. Naruto-kun e io ci stavamo dirigendo in cucina per preparare del ramen."

"No non lo farete. Tu, ragazzo!" Hiashi puntò il dito verso Naruto.

"I-io?" gli occhi di Naruto saettarono da destra a sinistra, come se fossero in cerca di una via di fuga. "Che centro io?"

"Fuori."

"Padre!" Hinata si accigliò. "Non è questo il modo di parlare a un mio amico!"

"Non farmelo ripetere ancora, ragazzo." il Byakugan di Hiashi iniziò lentamente ad attivarsi. "Fuori. Adesso."

Naruto ebbe un brivido quando Hinata si irrigidì, stringendo la mano a pugno.

"O-oh, ci vediamo Hinata. Mangeremo ramen un'altra volta! Ciao!" Detto questo, Naruto saltò sul tetto della casa e sparì nella notte.

_-_

Hinata era furiosa. "Perché l'hai fatto?"

"Cosa stai combinando, Hinata?" ringhiò Hiashi. "Sei una donna promessa! Non puoi andartene in giro a fraternizzare con gli uomini! Non ragioni su quel che potrebbero pensare di te?"

"Lascia che pensino!" urlò Hinata. "Prima di tutto non ho mai acconsentito a questo matrimonio combinato!"

"Non parlarmi con quel tono, ragazzina!" gridò Hiashi. "L'accordo è già stato firmato e deciso. Non c'è modo di tornare indietro."

"Oh sì, tutto per il buon nome del clan." Hinata rise amaramente. "D'accordo. Farò a modo tuo. Ma tiene bene in mente che maledirò il clan ogni giorno della mia vita.."

"Smettila di essere irrazionale." Hiashi scosse la testa. "Non ti ho cresciuta perché ti comportassi in questo modo."

"E' proprio questo il fatto! Non mi hai mai cresciuta."

Sapeva di aver fatto centro perché Hiashi chiuse la bocca, le labbra divennero un lunga linea sottile.

Hinata si voltò dall'altra parte per non guardare il padre. "Ora se vuoi scusarmi, vado in camera mia."

Hiashi poté solo guardare la figlia dirigersi verso camera sua, attonito dalla sua prova di carattere.

Si fermò e lo guardò oltre la propria spalla.

"Oh, e padre, continuerò a vedermi con Naruto-kun." Hinata disse l'ultima parte con più dolcezza. "Ma non preoccuparti, non ci stiamo corteggiando a vicenda o chissà cos'altro. Siamo semplicemente compagni di squadra che provano ad essere amici."




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Questa storia è vecchietta e Nagato e Karin non erano ancora conosciuti come membri del clan Uzumaki. Per questo Naruto crede d'essere l'unico. :)

Ora che ci penso mi chiedo se ci siano anche biondi Namikaze nascosti da qualche parte... :P

E' bello sapere che parlo da sola, tanta gente segue e mette la storia nei preferiti e nessuno che abbia la pietà di recensire (a parte due anime pie)... No, mentivo, non è bello!

Non capisco se questa storia piace o no! @__@
  
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