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Autore: _NAO 94    09/03/2014    1 recensioni
E se dalla guerra nascesse l'amore?
Quello strano e coinvolgente amore che ti porta quasi alla follia,che è come droga,da cui non puoi scappare,quell'amore di cui non puoi fare a meno...
La guerra è imminente:il momento di simulare è finito,ognuno ha deciso da che parte stare.
Anche chi sembrava essere perduto nel lato oscuro ha deciso di passare dal giusto.
Se tra il bene e il male si mettesse di mezzo Lei?
Se nascesse quello strano e folle amore grazie a Lei?
Se Lei riuscisse ad entrare nel cuore di tutti,stregandone uno e uno soltanto,il più difficile?
Se quegli occhi di ghiaccio si perdessero per sempre in quelli di Lei?
Se quello Strano Amore salvasse la guerra?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Mangiamorte, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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13. La Rubacuori




Faceva freddo.

Il suo respiro caldo si riversava nell'aria gelida in piccole nuvolette.
Intorno a sé terra e lapidi, desolazione e morte.
Era come se ci fosse già stato lì, forse ci era già stato.
Stringeva nella mano destra la bacchetta camminando tra la terra e il tappeto muschiato da cui spuntavano grosse lapidi di pietra, fino a che non si trovo dinnanzi ad un’enorme statua.
Quella l'aveva già vista ne era certo, tuttavia continuò ad avvicinarsi, come misticamente attratto, e ripulì le scritte in pietra ricoperte dal terriccio e dalle intricate ragnatele.
"Riddle"
Harry spalancò gli occhi, si allontanò lentamente facendo scattare a destra e a sinistra il capo ormai allerta, mentre un'echeggiante risata aumentava di volume riempiendo l’intero cimitero.
- Harry... - sibilò quasi fosse dietro di lui, facendolo voltare di scatto con la bacchetta sguainata.
- Fatti avanti!- esclamò Harry quasi urlando.
Di nuovo risentì la sua fredda risata echeggiare in tutto il cimitero.
- Fatti avanti!- urlò di nuovo al nulla con il cuore che gli batteva in gola.
Neanche a chiederlo dietro di lui si materializzo l'imponente figura del Signore Oscuro, il suo ghigno malvagio a scavargli il volto già scarno.
- Avada Kedavra!- esclamò poco prima che Harry ebbe i riflessi pronti tanto quanto bastava da saltare dietro una grossa lapide.
- Corri, corri pure Harry Potter!- lo canzonò il Voldemort divertito - Salvati pure! Chi salverà i tuoi amici?- aggiunse sibilando neanche fosse a due centimetri dal suo orecchio.
Harry a quelle parole si prese di coraggio e riemerse dal suo nascondiglio.
Dinnanzi a sé trovò lo scenario più orribile che potesse immaginare.
C'erano Ron, Hermione... pallidi e con gli occhi spalancati ai piedi di Voldemort. La pelle pallida ricoperta a tratti da terreno, a tratti sporca di sangue. Non si muovevano, non respiravano. Erano morti.
- No.- mormorò inorridito guardandoli. - NO!- urlò sentendo un enorme nodo alla gola.
- Harry.- sentì chiamare dietro di sé la sua voce inconfondibile tra tante.
- Ginny.- mormorò lui voltandosi e trovandosi a qualche metro di distanza Ginny Weasley che strisciava sofferente nella terra verso di lui, piena di tagli e graffi in viso, i vestiti lacerati e sangue che le usciva dalla bocca.
- Aiutami.- lo supplicò tendendo una mano verso di lui, mentre le lacrime le rigavano il viso sporco e insanguinato.
Harry non sprecò altro tempo e corse verso di lei pronto ad aiutarla.
Voldemort si lasciò cullare dal suono della sua risata fredda che rimbombava dappertutto, divertito da quella scena.
- Troppo tardi Potter...distruggerò ciò di cui hai più caro.- sibilò tornando serio come non mai - Avada Kedavra!- urlò subito dopo senza rimorso, mentre il suo lampo di luce verde andava dritto contro la bella Ginny, la quale spalancò gli occhi a dismisura e con le poche forze che le erano rimaste diede voce alla sua paura con un agghiacciante urlo prima che la luce la investì in pieno.
- No...- mormorò Harry pietrificato - NOOOOO!- sbraitò chiudendo gli occhi.

- Harry!-
- NO!-
- Harry, svegliati!- lo chiamò nuovamente il compagno e amico di stanza Ronald dandogli uno scossone dalle spalle.
Solo in quel momento Harry spalancò gli occhi a dismisura, il respiro irregolare, la faccia imperlata di sudore e una lieve forza rassicurante lo pervase nel constatare che si trovava ad Hogwarts.
Con la mano cercò i suoi occhiali sul comodino e l'inforcò mettendo a fuoco la sua stanza e il rosso dinnanzi a sè.
- Un'altro incubo?- domandò Ron preoccupato, sapendo che si trattava proprio di quello e che non aveva bisogno di conferme che di fatto non arrivarono.
- Stai tranquillo, va tutto bene.- lo rassicurò l'amico porgendogli un panno per potersi asciugare. - Siamo al castello, tra poco è ora di colazione.- gli ricordò con un debole sorriso.
Harry annuì seppur ancora sconcertato dal sogno appena fatto.
In teoria con l'Occlumanzia avrebbe dovuto evitare di fare quegli incubi, invece...
Si tirò su a sedere sul letto appoggiando la schiena contro la testata, tamponandosi il viso sudato.
Le immagini dei suoi amici e della sua ragazza inermi al suolo erano ancora impresse nella sua mente, le urla strazianti di Ginny rimbombavano nella sua testa forti come non mai, per non parlare di quella fredda e ormai familiare risata.
Venne percorso da mille brividi, e tentò di scacciare quei pensieri scuotendo il capo.
"Distruggerò ciò di cui hai più caro" sentì sibilare nella sua testa come se fosse una promessa.
Non poteva permetterlo, non poteva vivere nuovamente quell'incubo, non sarebbe stato in grado di sopportarlo realmente.
- Ginny..- mormorò quasi a volerla chiamare, pentendosene subito.
Era per quello che lei era a rischio, per il suo egoismo.
Sapeva benissimo che la scelta di stare con lei era stata azzardata proprio per i pericoli, eppure aveva sorvolato.
Dopo quel terribile incubo, il suo egoismo venne meno, sentì il desiderio di allontanarla, di metterla al sicuro.
Nessuno era al sicuro in sua compagnia ne aveva avuto sin troppe dimostrazioni.
I suoi genitori, Sirius... tutti volevano proteggerlo e stargli vicino, tutti lo amavano eppure tutti lo avevano abbandonato. Ed era colpa sua.
Non era così egoista da mettere in pericolo i suoi migliori amici e la ragazza che amava. Avrebbe fatto di tutto per proteggerli, anche se questo lo avrebbe fatto soffrire.
Sospirò affranto, consapevole più che mai che avrebbe dovuto smetterla di essere così egoista, che per un pò avrebbe dovuto rinunciare alla sua felicità, che ancora una volta era meglio soffrire per proteggere chi amava.

                                                                                 ********

- Hermione ti saluta, e mi ha chiesto di avvisarti che ti vuole parlare.- disse Blaise guardandosi allo specchio, rivolgendosi a Naomi visto che Draco era chiuso in bagno per prepararsi alla colazione.
La sera prima era rientrato tardi, tanto che sia lei che Malfoy stavano dormendo da un pezzo.
Il Sabato non c'erano le lezioni, e tutti gli studenti dal terzo anno in su potevano recarsi ad Hogsmead.
- Uhm...ok.- disse Naomi stiracchiandosi ancora seduta nel proprio letto. - Prima di andare ad Hogsmead andrò a cercarla.- disse lei guardando Blaise, il quale annuì molto incolore in realtà.
- Sei ancora arrabbiato per ieri?- domandò Naomi sentendosi quasi in colpa.
- Non sono arrabbiato.- sospirò Blaise voltandosi per poterla guardare - Sono preoccupato, non trovo una soluzione.- le confessò riferendosi più alla situazione di Draco che a lei.
Naomi non s'infastidì ovviamente, ammirava il rapporto di amicizia che c'era tra i due, e di certo non le piaceva vedere Blaise in quel modo.
- Malfoy non mi sembra così sprovveduto.- tentò lei di rincuorarlo alzandosi dal letto per potergli andare incontro - Certo è un'idiota patentato, vanesio e tanti altri aggettivi in cui potrei dilettarmi, ma credo che sappia cosa fare.- disse lei riuscendo a strappare un mezzo sorriso a Blaise.
- Vorrei che fosse così, ma credimi, io lo conosco. E' molto impulsivo, non è riflessivo e di certo in questo momento sa che quel che deve fare non coincide con ciò che desidera.-
- Non puoi pretendere che però vada alla Tana. Scoccia a me, posso immaginare a lui.- gli ricordò Naomi stranamente prendendo le difese del biondino.
- Lo so, hai ragione. Però se non la Tana dove?- le domandò ed era la domanda che ormai lo tormentava dal giorno prima.
In quel momento uscì Draco già vestito e ben profumato, zittendo i due.
- Parlavate di qualcuno che conosco?- domandò infatti con una frecciatina passandosi una mano tra i capelli biondissimi e leggermente umidi.
- Purtroppo di qualcuno che conosco anche io. - rispose Naomi con un sorrisetto in volto.
- Simpatica di prima mattina...- mormorò Draco seccato cercando la sua sciarpa e la sua mantella.
Naomi neanche gli rispose, si limitò ad alzare lo sguardo.
- Come mai sei ancora così?- domandò Blaise cambiando argomento e riferendosi al fatto che fosse ancora in pigiama.
- Ah già, dimenticavo. Ieri Millicent mi ha chiesto di andare con lei a colazione.- riferì Naomi essendoselo scordato la sera prima.
I due la guardarono sospettosi, non tanto sicuri di volerla lasciare da sola.
- Oh avanti smettetela!- esclamò Naomi guardando male entrambi - Il motivo principale per cui ho accettato tutta la buffonata è quello di non dovere sempre essere osservata da voi due! Starò in sua compagnia, ergo non sarò sola.- spiegò ai due in modo molto spiccio.
- Però...- tentò Blaise.
- Però niente. Su, voi che siete già pronti andate e godetevi la vostra colazione, su su. - quasi ci mancava che li buttava fuori dalla camera fisicamente.
I due si scambiarono un'occhiata d'intesa, tuttavia dopo essersi coperti con giubbotti e sciarpe uscirono dalla stanza.
Naomi sorrise soddisfatta, finalmente i primi frutti della sua apparentemente frivola scelta di volere fare parte del gruppo delle Slytherine.
Detto fatto, si catapultò nel proprio armadio in cerca di qualcosa di carino e non necessariamente stra largo come di solito prediligeva.
Dopo l'effetto riscontrato il giorno prima era piuttosto restia a tornare ai suoi larghi e comodi vestiti, o quanto meno restia a non mostrarsi per quello che era.
In particolare l'aveva fatta riflettere ciò che Malfoy le aveva detto la sera prima.
Le aveva dato della ragazza poco femminile e attraente in poche parole, quando invece lei sapeva essere molto attraente anche prima dell'intervento di Millicent o di quello di Ginny per la festa.
L'unico suo difetto è sempre stato quello di non valorizzarsi, ma dopo gli esperimenti scorsi aveva deciso di non incappare più in quell'errore, dopotutto chi avrebbe potuto impedirglielo? In quella scuola per fortuna nessuno.
Per cui rovistò nel suo armadio in cerca dei pochi capi delle giuste misure trovando un pantalone beige molto skinny, ed una maglietta marrone a maniche lunghe con lo scollo a V, alla quale abbinò un maglioncino color panna con il medesimo scollo e infine indossò un paio di stivaletti con un minimo di tacco marroni.
Si guardò allo specchio con occhio critico esaminando ogni sua angolazione.
Non era sexy come il giorno prima, ma di certo quel'abbigliamento sapeva calzarle bene.
Sciolse i capelli che la sera prima aveva legato in una lunga treccia trovandoli belli mossi e voluminosi, e accorse al portagioie chiuso nel suo cassetto del comodino.
Ne tirò fuori il suo inseparabile burrocacao alla rosa, una matita nera e un mascara ancora nuovi.
Regali della sorella che mai aveva sentito il bisogno di provare.
Così apprezziosì il suo sguardo con un filo di matita nera nella rima interna dell'occhio e riempì le sue ciglia da cerbiatta con una buona dose di rimmel per aprire lo sguardo, infine le sue belle labbra furono graziate con il solito tocco naturale.
Guardandosi allo specchio si trovò carina, i suoi occhi sembravano smeraldi incastonati in una cornice con quel filo di nero.
Era molto semplice, ma per una principiante alle prime armi si trovò a congratularsi con sè stessa e così con un bel sorriso in volto si coprì e avviò verso la sala comune dove sicuramente già la stava aspettando Millicent.


Entrarono insieme nella Sala Grande, dove mezza scuola già era alle proprie postazioni di combattimento.
- Vieni, ci sono Daph e Pansy.- le disse Millicent guardandola compiaciuta. Si era già congratulata con lei per come si era quanto meno sforzata di seguire i suoi consigli, ed ovviamente le aveva già detto che ad Hogsmead avrebbero fatto parecchie compere per rinnovare il suo guardaroba.
- Buongiorno.- salutò infatti sedendosi di fianco a Pansy.
- Giorno.- la imitò Naomi sedendosi però di fronte alle due brunette, vicino alla biondissima Daphne che le sorrise di rimando.
Vorrei potere dire che fece lo stesso Pansy, ma ovviamente non sarebbe verità, anzi seguì i suoi movimenti con lo sguardo inviperita come non mai.
Tuttavia Naomi non le diede peso andando piuttosto a cercare Blaise o Malfoy con lo sguardo per fargli sapere che era arrivata ed era sana e salva.
Il primo sguardo che incrociò fu quello di Draco, il quale ascoltava annoiato i discorsi di un ragazzo che Naomi non conosceva. Incrociando lo sguardo di lei rimase per un pò fisso nella sua direzione guardandola attentamente negli come se non li avesse mai visti in tutta la sua vita. Dopo un pò ghignò, finchè non fu riportato ad ascoltare il compagno di casa da una sua domanda.
Naomi si trovò ad accennare un debole sorriso e scosse impercettibilmente il capo non capendo per qualche motivo era rimasto a guardarla e ancor più strano le aveva rivolto quel ghignetto.
- Oggi Naomi aveva intenzione di andare ad Hogsmead per fare shopping.- annunciò Millicent riportandola lì nella zona ragazze e non al bel biondino.
- Bene! Anche io devo fare qualche piccolo acquisto!- esclamò entusiasta Daphne con un bel sorriso.
- Io no.- annunciò Pansy con un sorrisetto strafottente guardando Naomi dinnanzi a sè, la quale non distolse lo sguardo senza però dire o simulare alcuna espressione.

Per ora. si trovò a pensare, consapevole che la sua pazienza era limitata e il suo modo di fare molto aggressivo.

Prima che qualcun'altro potesse infilarsi nella conversazione, l'attenzione di tutti gli studenti fu richiamata dal tintinnare limpido e chiaro del bicchiere del Preside.
Dopo avere ottenuto il completo silenzio il vecchio professore si alzò in piedi sorridendo a tutti quanti.
- Buongiorno a tutti.- iniziò infatti alzando appena la voce per farsi sentire - Come bene sapete oggi gli studenti dal terzo anno in poi possono recarsi ad Hogsmead fino alle 18. Invito quindi tutti gli studenti del nuovo triennio a fornire le autorizzazioni firmate dai propri genitori alla Professoressa McGranitt, altrimenti non sarà loro permesso di uscire dal castello.- disse indicando con una mano Minerva al proprio fianco la quale sorrise appena.
- Inoltre sono felice di annunciare che, come ogni anno prima delle vacanze natalizie, il Comitato Scolastico degli Studenti ha deciso di organizzare un ballo per salutarci prima della ripresa delle lezioni. Tuttavia riceverete maggiori informazioni più avanti, quando tutti i dettagli saranno ben definiti.- aggiunse ed un felicitato brusio riempì la stanza.
Gli studenti erano decisamente entusiasti all'idea di un ballo, era evidente.
- Pare che qualcuno sia costretto a venire ad Hogsmead.- sogghignò divertita Daphne guardando l'amica Pansy, ricevendo in cambio un'occhiataccia vera e propria.
Naomi seguì distrattamente quello scambio di frecciatine non capendo per quale motivo fosse obbligata a venire, concentrandosi ancora sul preside che tentava di stabilizzare il silenzio.
- Vi raccomando di muovervi in gruppo ad Hogsmead, e di tenere sempre e comunque gli occhi aperti. Nel perimetro della città ci sono professori ed Auror per maggiore sicurezza, ma non è mai abbastanza di questi tempi.- riprese riuscendo oltre ad ottenere il silenzio, anche a fare calare un velo di serietà sugli studenti. - Detto questo, vi lascio alla vostra colazione. Buon appetito.- terminò con un sorrisetto prima di scoccare le dita e far si che sulle tavole apparissero tutti i tipi di pietanze, abbondanti e ricche come al solito.
- Mi sono persa qualcosa?- domandò Naomi guardando sia Daphne che Millicent.
- Con un ballo alle porte serve un vestito adeguato. Ed andando ad Hogsmead c'è giusto il tempo di ordinarlo per averlo pronto la settimana prossima.- spiegò Millicent compiaciuta mentre afferrava la caraffa di caffè e se ne versava nella tazza.
- La mia sarta personale è in grado di finire un vestito in due giorni!- esclamò Pansy stizzita afferrando un cornetto.
- Ci si accontenta cara.- replicò Daphne versandosi del thè nella tazza.
- Daph, tu fai parte del Comitato degli Studenti dacci qualche informazione!- esclamò Millicent curiosa.
La biondina parve pensarci su più di due volte prima di rivelare qualche dettaglio alle amiche, ma la verità era che non aspettava altro che parlarne.
- Sarà una festa elegante, suntuosa e sfarzosa con un ricco banchetto e decorazioni a tema natalizio per quanto riguarda la prima parte della serata.- rispose guardando un punto indefinito verso l’alto come se vedesse in quel punto realizzarsi ogni dettaglio della festa. – Dopodiché abbiamo convinto i professori a fare prendere una piega un po’ diversa alla serata.- aggiunse leccandosi le labbra pregustandosi la serata.
- Cioè?- domandò Pansy curiosa fissando la bionda.
- Cioè saprete più in là!- esclamò Daphne risentita sorseggiando la sua calda bevanda. – Vi ho dato le giuste informazioni per sapere che dobbiamo avere tutte un vestito spettacolare.-
- Shopping sfrenato dunque.- commentò Naomi con un sorriso poco accennato cercando di esserne entusiasta quando invece lo era ben poco. Le sue uscite all’insegna dello shopping si limitavano a qualche vecchio tentativo da parte di sua sorella che dopo un paio di volte vi aveva rinunciato.
- Esatto.- confermò Millicent facendole l’occhiolino.
Ripresero tutte a fare colazione, mentre qualche gufo planava sui tavoli lasciando posta, lettere e quotidiani davanti agli studenti.
Ricevettero tutte qualcosa tranne Naomi, la quale però non si preoccupò della cosa.
Le uniche persone con cui aveva corrispondenza erano sua madre e sua sorella, e non si scrivevano tutte le settimane.
- Poi me lo presti Milli?- domandò la neo serpe alla compagna di casa vedendo che stringeva tra le mani la Gazzetta del Profeta. Millicent annuì senza alzare lo sguardo immersa nella lettura.
- Io penso che tu debba leggere questo invece.- esclamò quasi con una certa soddisfazione Pansy dinnanzi a lei.
- Che?- domandò Naomi non capendo a cosa si stesse riferendo.
Lei e Daphne ricevevano tutte le mattine un quotidiano dalle pagine rosate, ci aveva fatto caso, ma in realtà lo aveva visto anche in mano di molti altri studenti.
Daphne al suo fianco ridacchiò divertita e le porse il giornale, il quale Naomi prese tra le dita ancora non capendo i comportamenti delle due.
Proprio in prima pagina spiccava un enorme titolo “La Rubacuori”, ma cosa che la lasciò letteralmente senza parole fu la foto sotto il titolo iniziale.
Era lei. Cioè lei con Mirko, era una foto di loro due insieme che si baciavano sotto le arcate della torre dell’orologio. La foto era in movimento, ma ormai a quello si era abituata, il problema era che non se lo aspettava proprio. La qualità dell’immagine non era delle migliori, come non lo era la prospettiva da cui era stata scattata, tuttavia era sufficientemente ben fatta da fare capire chi fossero i soggetti. E se quello non bastava, l’articolo sotto dava abbastanza chiarimenti.

“ La nuova arrivata smistata a Serpeverde, Naomi Viola Lorence,  sembrava non volere dare scalpore con la sua inaspettata entrata ad Hogwarts durante l’ultimo anno (come se già questo non fosse abbastanza strano), ma recenti avvenimenti ci hanno voluto fare credere il contrario. Infatti pare che alla nuova Serpeverde piaccia circondarsi di bei ragazzi tutt’altro che invisibili. In così poco tempo è riuscita a stringere amichevoli rapporti, e chissà forse anche più, con i famosi compagni di casata Blaise Zabini seppure ormai strettamente grimpegnato, e al lupo solitario Draco Malfoy, in poco tempo dalla sua entrata in scena ad Hogwarts. E non è tutto! Giorni fa è stata vista da un gruppo di studenti accoccolata tra le braccia del Grifondoro per eccellenza: esatto proprio lui, Harry Potter! I due piccioncini abbracciati erano diretti verso i corridoi Serpeverde! Se ha convinto Potter ad addentrarsi in campo nemico, la ragazza deve davvero avere delle ottime qualità nascoste (beh, forse non cosi tanto nascoste). E come ciliegina sulla torta proprio ieri pomeriggio la Rubacuori ha colpito ancora: questa volta si tratta del giovane Corvonero Mordon, che come vedete pare essere caduto anch’egli nelle spire della neo serpe. Se temeva di cadere nell’anonimato di certo adesso non corre il rischio!”

Naomi si sentì sprofondare. Aveva letto l’articolo due volte per certezza, per concretizzare quel mucchio di inchiostro e carta. Quando alzò lo sguardo per restituire il giornale a Daphne si sentì un mucchio di occhi puntati contro, e altrettanti mormorii raggiungerle le orecchie.
- L’intento era quello di andare nell’occhio no?- le disse Daphne ghignando appena.
Naomi guardò Millicent che a differenza sua era elettrizzata da quell’articolo.
- Sì, direi di sì.- commentò ancora un po’ spaesata Naomi.
- Tuttavia non comprendo perché Potty: è così insignificante.- commentò Pansy annoiata girando la pagina di quel dannato quotidiano.

Oh no, Harry. Pensò Naomi alle parole della compagna di casata. Si alzò appena per cercarlo con lo sguardo, ma non lo trovò. Incontrò piuttosto quello di Hermione la quale le indicò due posti vuoti al suo fianco. Mancavano sia Ginny che Harry. Naomi si passò una mano tra i capelli imprecando tra i denti, facendo uno più uno, mentre si rimetteva a sedere composta.
Chissà come si era arrabbiata Ginny! Harry aveva una gran bella gatta da pelare.
Inevitabilmente andò poi a cercare lo sguardo di Mirko tra il tavolo Corvonero, e lo trovò facilmente. Non sembrava arrabbiato, anzi le sorrideva sereno mentre sorseggiava da una tazzina con al fianco un paio di amici che ridevano e scherzavano con lui. Lei ricambiò il sorriso anche se debolmente. La rassicurava il fatto che non si fosse arrabbiato, ma si sentiva stranamente in colpa per la faccenda di Harry. Si ricordava di quella sera che Harry la stava riaccompagnando in dormitorio perché si era ferita durante l’esercitazione, e sperava con tutta sé stessa che Ginny avrebbe capito che tutto quell’articolo era mirato a montare più del dovuto la situazione.
- Ragazze, ci troviamo tra mezz’ora davanti al porticato?- domandò Daphne alzandosi dal tavolo richiamata dalla sorella minore al suo fianco.
- Sì.- annuirono Pansy e Millicent imitandola. – Io e Pansy andiamo un attimo in dormitorio, Naomi tu vieni con noi?- domandò la Bullstrode sorridendole. Per lei era tutto un successo quello che era appena accaduto, per Naomi una totale fonte di preoccupazione che lentamente si trasformava in voglia di uccidere il redattore di quell’articolo.
- No, andate pure, vi aspetto lì.- disse lei semplicemente alla ricerca di Blaise.
Doveva avvisare sia lui che Draco che sarebbe andata ad Hogsmead con le ragazze.
Così si alzò dalle panchine e camminò controcorrente per raggiungere Blaise e Draco ancora seduti al tavolo, ovviamente seguita da occhiate da tutte le parti.
- Complimenti, sei appena diventata famosa.- l’accolse Blaise sghignazzando.
- Fanculo.- mormorò Naomi abbassando lo sguardo e accomodandosi vicino a quest’ultimo. – Appena mi torna un minimo di razionalità vedi cosa succede all’idiota che ha scritto questo dannato articolo!-
- Lupo solitario. A me? Potevano trovare un modo più carino di definirmi.- si lamentava Malfoy leggendo ancora il quotidiano. – Beh sempre meglio che grimpegnato Zab.- canzonò il moretto – Un’immensa fantasia per definirti impegnato con una Grifondoro.-
- Fai sparire quel dannato giornale.- sibilò Naomi spazientita guardando in tutte le direzioni scoprendo di avere ricambiato lo sguardo da gente che neanche conosceva.
- Lo scopo di Millicent era questo no?- domandò Blaise pacato.
- Sì, è che mi dispiace per Harry… è sparito e Ginny pure.- gli confessò quasi sussurrandolo per paura che orecchie indiscrete potessero sentirla e interpretare male.
- Io lo dicevo che Potty non me la raccontava giusta!- gongolava Draco lasciando il quotidiano sul tavolo – Mi preoccuperei più per la foto: non è venuta benissimo. A quel vanesio di Mordon sicuramente dispiacerà.- continuò sghignazzando.
- Sai non mi sono messa in posa per lo scatto, come vedi ero impegnata a fare altro!- rispose a tono lei con un sorrisetto – E senti chi parla poi! Mirko un vanesio! Da che pulpito!- aggiunse scuotendo il capo seccata.
- Beh che eri impegnata a fare altro lo ha visto tutta la scuola.- commentò Blaise osservando più da vicino la foto sull’articolo di giornale.
- Da qua!- esclamò quella strappandoglielo dalle mani riducendolo in mille brandelli. – Chi scrive questo giornale schifoso?!- domandò poco dopo guardando entrambi.
I due fecero spallucce interrogativi.
- Non c’interessano i gossip scolastici.- sbottò Draco annoiato.
- Vedo, però gli affaracci miei t’interessano sempre!- replicò quella gettandogli i frammenti di carta in viso. –  E’ meglio che esco da qui. Devo parlare con Mirko, e chiedere ad Hermione che cosa è successo. Ah, a proposito! Vado ad Hogsmead con Millicent, Daphne e Pansy.- gli informò Naomi alzandosi lentamente dalla panchina.
- Come va tra te e Pansy a proposito? La sentivo parlare in sala comune, era incazzata perché la sostituirai come prefetto in queste ultime due settimane.- chiese Blaise curioso.
- Finché non perdo la pazienza, andrà tutto bene.- annuì sicura Naomi – E per quanto mi riguarda può benissimo riprendersela la sua carica di prefetto! Non muoio dalla voglia di stare a stretto contatto con Mr. Ambivalenza!- esclamò Naomi riferendosi a Malfoy il quale si limitò a sorridere sornione.
- Ah, Lorence, Lorence… quante vorrebbero essere al tuo posto!-
- Taci va.- si lagnò lei scuotendo il capo e sospirando. – Vado…ci vediamo questa sera! Buona giornata.- li salutò prima di dirigersi fuori dalla Sala Grande il prima possibile, cercando di evitare occhiate e sentire i commenti che la raggiunsero finché non fu fuori dall’enorme stanza.
- Eccoti. Ti aspettavo fuori.-
- Mirko!- esclamò lei quasi spalancando gli occhi vedendoselo appoggiato contro il muro a fianco della porta d’ingresso alla sala. – Ti devo parlare…- tentò lei sfregandosi le mani tra loro. Non sapeva che dirgli in realtà, non capiva se fosse turbato, se fosse offeso. Di certo non aveva intenzione di scusarsi, non aveva fatto niente. Forse era solo il cado di spiegargli come erano andate veramente le cose.
- Di cosa?- domandò lui sorridendo e avvicinandosi a lei – Di quel ridicolo articolo sul Giornalino Scolastico?- chiese ridacchiando divertito.
- Beh si! Non vorrei che ti facessi un’idea sbagliata, cioè hanno stravolto le cose.- tentò lei di riassumere il più possibile.
- Immaginavo, cioè è un giornaletto scandalistico da quattro soldi. Non è la prima volta che prendono di mira le persone, io per primo sono già stato messo di mezzo.- la rassicurò lui prendendole le mani.
- Ok.- tirò un sospiro di sollievo lei sorridendo. Almeno con lui la cosa era sistemata, gli mancava assicurarsi che la faccenda con Harry fosse ben chiarita, anche se ne dubitava parecchio. – Pensavo te la fossi presa.-
- Figurati, ci vuole di peggio per farmi arrabbiare. Ho un buon… autocontrollo.- disse lui con un lieve ghignetto titubante sulla parola da usare. – Piuttosto i miei amici si sono fatti quattro risate alle mie spalle.-
- Cioè?- chiese lei senza staccare il contatto con le mani di lui.
- Commenti stupidi tra uomini… nessuno importante.-
Naomi ridacchiò divertita intuendo che probabilmente si riferiva al fatto che i suoi amici si fossero quasi congratulati con lui per essersi guadagnato la prima pagina con la nuova arrivata.
- Beh almeno ho fatto diventare famoso un po’ anche te.- commentò lei ghignando – La cosa negativa è che adesso tutti mi vedono come la ragazza facile bisognosa di attenzione di turno.- aggiunse sospirando con una lieve nota di ironia.
Non era straniera alle voci di corridoio sul suo conto, quindi in realtà le importava poco quello che credevano le persone. Era dispiaciuta di tutto quel grosso malinteso per le persone che erano indirettamente coinvolte come Mirko, Harry e Ginny.
- Ehi..- disse lui con un tenero sorriso sulle labbra mentre risaliva con una mano sulla guancia di lei accarezzandola appena. – Non dare peso a quel che dice la gente. L’importante è che io e te sappiamo come sono andate le cose.- le disse rassicurante.
Naomi si trovò a sorridergli, ricordando con immenso piacere l’effetto che quel ragazzo esercitava su di lei. La faceva sentire a proprio agio, come se non dovesse dargli alcun tipo di spiegazione, come se viaggiassero sulla stessa linea d’onda, come se quel semplice contatto fisico che avevano bastasse a confondere l’uno con l’altra in una stranissima sintonia, come se avessero qualcosa in comune da condividere, qualcosa che tuttavia le sfuggiva.
- Lo sa quasi tutto il castello in realtà.- ghignò poi lei prendendogli la mano tra le proprie – Il paparazzo che ha scattato la foto era in una pessima posizione, ma era chiaro che non stessimo parlando di Divinazione.- lo provocò lei abbassando la voce maliziosa.
Lui si lasciò andare ad una breve risata e la trasse a sé prendendola dal polso, lasciando che i loro nasi quasi si sfiorassero.
- Beh la prossima volta ricordiamoci di renderci più visibili allora.- le disse con un sorriso sghembo.
- Più visibili di così! Siamo proprio davanti alla Sala Grande.- disse lei ridacchiando e riferendosi all’entri esci di studenti per la colazione.
- Perfetto. Sorridi allora.- mormorò lui sorridendo appena prima di posare le proprie labbra su quelle di lei per rubarle un breve bacio che lei ricambiò sorridendo per davvero.
- Spero di essere venuta bene questa volta.- scherzò lei prima di prendere nuovamente le distanze dal ragazzo.
- Sarebbe quasi impossibile che tu venga male.- le disse lui baciandole il dorso della mano.
- Insisti proprio a riempirmi di complimenti eh!- lo scherzò Naomi sospirando.
- Te l’ho detto: sono un buon corteggiatore.- si giustificò lui – Piuttosto… ti va di venire con me ad Hogsmead?- le chiese senza perdere tempo.
Naomi si morse il labbro inferiore scuotendo il capo.
- Mi dispiace, ma sono già d’accordo per andare con delle mie compagne. Sarà una giornata all’insegna dello shopping. Evvai..- commentò alzando un braccio in un lontanissimo segno di entusiasmo che risultò poco credibile.
Il corvo annuì, forse un po’ deluso, ma continuò comunque a sorriderle. Era dura fargli perdere quel dannato sorriso contagioso.
- Ok, tranquilla. Allora vorrà dire che sei per davvero costretta a venirmi a vedere domani alla partita di Quidditch.- le strizzò l’occhio lui.
- Naomi!-
La diretta interessata e il corvetto vennero interrotti dall’arrivo di Hermione, la quale s’intromise un po’ titubante consapevole che aveva interrotto qualcosa.
- Ciao Herm.- la salutò la serpe verde facendo saettare lo sguardo da lei al corvetto. Probabilmente avrebbe dovuto fare le presentazioni. – Herm, lui è…-
- Mordon.- terminò Hermione con un sorrisetto guardando il ragazzo e porgendogli la mano che venne stretta dal giovane senza esitazioni – Piacere.- le sorrise.
- Piacere mio.- replicò il giovane ricambiando il sorriso.
- Vedrò cosa posso fare per domani…- ritornò sul discorso Naomi riferendosi a Mirko.
- Ci conto.- le disse lui guardandola seriamente, mentre si allontanava dalle due camminando all’indietro.
Naomi le sorrise e lo salutò con un gesto della mano, che lui ricambiò e sparì con altri studenti.
- Hermione!- esclamò Naomi sbuffando quasi svuotando tutta l’aria che contenevano i polmoni.
- Ok, una cosa per volta!- le venne incontro la riccia annuendo e capendo che Naomi aveva un sacco di cose da dirgli.
- Allora innanzitutto: Harry e Ginny? Dimmi che non se l’è presa.- chiese Naomi afferrando Hermione per gli avambracci quasi a supplicarla.
- In realtà sì. Questa mattina Harry e Ginny non erano esattamente in sintonia, quello stupido giornale non ha fatto altro che fare straboccare il vaso.- smentì subito le poche speranze dell’amica.
Naomi si colpì la faccia stropicciandosela tutta. Avrebbe voluto prendere a testate un muro.
- Dannazione dai.- mormorò sbuffando – Hanno stravolto tutto! Hanno insinuato che avessi chissà quale stretta relazione con Blai e con Malfoy, e in più da un semplice aiuto che mi stava dando Harry è andata a finire che siamo diventati la coppietta felice dell’anno!-
- Lo so, quel quotidiano è un insulto al giornalismo.- annuì Hermione apprensiva. – Pare che l’unica cosa vera sia questa nuova relazione tra te e Mordon.- aggiunse la Grifondoro con un sorriso.
Naomi si trovò a sorridere a sua volta.
- Beh sì, ma non parlerei di relazione. Non sbilanciarti troppo! Diciamo che ci stiamo conoscendo.- specificò Naomi con tono pacato. – Comunque questa non è la mia preoccupazione principale! Devo sapere come sta Ginny, come sta Harry! Mi sento dannatamente in colpa…- ammise la serpe lamentandosi.
- Non ti preoccupare. Cerco d’indagare, poi questa sera ti faccio sapere!-
- Grazie Herm, ora però devo andare. Il club apparenza mi aspetta.- disse riferendosi alle altre serpeverdi.
Le due si salutarono velocemente, ed ognuna prese strade diverse.
Naomi s’incamminò verso il porticato, dove altri studenti già aspettavano il permesso della Vice Preside per andare nella cittadina vicina. Appellò il suo montgomery beige, e il suo cappello e sciarpa marroni di lana. Dovevano attraversare un vialetto innevato a piedi, era il caso di coprirsi. Mentre si vestiva raggiunse Daphne e le altre.
- Eccoti!- esclamò Millicent vedendola venire incontro.
- Ho già fatto un programma per i negozi e le cose da prendere.- esclamò entusiasta Daphne, mentre una Pansy annoiata aspirava fumo e nicotina dalla sigaretta che teneva stretta tra le dita.
- Evviva.- si finse entusiasta Naomi con un sorriso.
Si prospettava un pomeriggio lungo, molto lungo.

                         
                                                                                       *********

- Ginny ti prego aspettami!- la supplicava un ansante Harry Potter di rallentare il passo.
- Non ho nient’altro da dirti, sparisci!- gli rispose lei di rimando senza neanche voltarsi.
Harry le stava dietro da quando malauguratamente Ginny aveva letto quel dannato articolo, proprio quel giorno proprio non ci voleva.
Lo aveva insultato, aveva insultavo Naomi, si era ben sfogata, ma non gli aveva dato modo di parlare, di spiegare. Avrebbe dovuto oltretutto parlarle dopo l’incubo che aveva fatto quella notte, e tutto quel quadro generale gli rendeva la cosa più difficile di come si era prospettato.
Si erano distanziati dal resto del gruppo di studenti, e si erano allontanati dalle vie principali di Hogsmead, in realtà Harry la stava proprio inseguendo, perché lei non accennava a rallentare il passo.
- Fermati!- esclamò Harry per l’ennesima volta raggiungendola con una breve corsetta afferrandola dal braccio.
- Non mi toccare!- scattò subito cercando di liberarsi della presa, che tuttavia non accennò a volersi sciogliere. – Lasciami stare!- gli gridò in faccia con gli occhi lucidi.
- No, devi prima ascoltarmi.- le disse non lasciandosi intimorire da quel tono a da quegli occhioni azzurri velati di lacrime.
- Ho poco da sentire, ho letto tutto nel dettaglio questa mattina!- ribatté l’altra tentando di liberarsi ancora una volta.
- Quel giornale dice cazzate!- sbottò spazientito Harry appuntandosi mentalmente di farci un pensierino per quanto riguarda l’incolumità del redattore.
- Ah davvero?- lo sfidò Ginny portando le braccia conserte – Allora è una cazzata che tenevi in braccio Naomi?!- domandò aggressiva, ma con la speranza che lui le rispondesse come sperava, cioè che sì, era una diavoleria inventata di sana pianta.
- E’ vero che la tenevo in braccio.- invece si sentì rispondere – Ma di certo non perché si voleva accoccolare Ginny!- aggiunse rapido prima che la ragazza gli sfuggisse di nuovo.
- E perché allora?!- domandò lei alzando la voce sentendola echeggiare nel vuoto di quella via isolata della cittadina.
- Ti ricordi che avevamo un allenamento nella Stanza delle Necessità?- le domandò lui cauto.
- Sì, me ne hai raccontato.- gli concesse lei tuttavia mantenendo un tono di voce duro e inflessibile.
Harry aveva raccontato l’episodio a lei e ai due amici Hermione e Ronald, pregandoli di tenerselo per loro, sapeva che a Naomi non piaceva avere pubblicità.
- Ti ho anche detto che sono intervenuto un po’ tardi, il molliccio l’aveva già colpita più volte, non riusciva a reggersi in piedi! Allora l’ho scortata per un tratto di strada in braccio, ed un gruppo di Tassorosso pettegole ci hanno visti!-
- Se è davvero così, allora perché non me lo hai detto?- gli chiese lei esasperata.
- Me lo domandi pure!?- sbottò in quell’attimo Harry – Guarda come stai reagendo Ginny!- continuò indicandola. – Avresti reagito diversamente da come stai facendo ora? Non credo. Era una cosa senza importanza, quindi alla fine ho deciso di non dirti niente per evitare una discussione inutile.- si spiegò meglio lui.
- Adesso stai a vedere che è colpa mia!- esclamò quella indicandosi con ironia.
- Non sto dicendo questo!- alzò la voce a sua volta Harry – Sto dicendo che sei molto suscettibile e gelosa!-
Ginny indurì i tratti del viso, sapendo che il suo ragazzo aveva parzialmente ragione, lo sapeva anche lei, solo che detto da lui specialmente in quel momento prendeva una piega e un intonazione ben diversa.
- Se ho così tanti difetti puoi anche smettere di stare con me.- replicò lei con un certo contegno ancora colpita dall’affermazione di lui.
- Io ti amo Ginny.- le disse lui guardandola dritta negli occhi, cercando di metterci in quelle parole più sentimenti possibili perché gli sarebbe servita ogni abilità a sua disposizione per dirle ciò che aveva deciso la mattina stessa. – Amo tutto quello che sei, ogni più piccola sfaccettatura. Ti amo più della mia stessa vita.- le confessò quasi con voce tremante abbassando poi lo sguardo sentendo crescere in gola un nodo e aggrovigliarsi gli intestini.
Chiuse per un istante gli occhi stringendo i pugni lungo i fianchi per prendere il coraggio, per riuscire a dirle ciò che doveva, per il suo bene.
- Ed è proprio perché ti amo che non possiamo stare più insieme.- disse con la voce bassa e tremolante.
Sentire quelle parole pronunciate dalla sua stessa bocca fu come privarsi dell’ossigeno che respirava, sentì una piccola parte di sé svanire, dissolversi.
D’altra parte Ginny lo guardava senza sapere cosa dire, come se fosse rimasta in trance, non riusciva a spiccicare parola, si aspettava che da un momento all’altro lui sarebbe scoppiato a ridere e le avrebbe detto che scherzava, che era tutto uno scherzo, che l’avrebbe abbracciata e insieme avrebbero dimenticato quella terribile mattinata.
Però Harry non parlò, non aggiunse altro, non riuscì a proferire neanche una sola sillaba dopo la bomba che aveva sganciato.
Ginny prese un forte respiro, spezzato dai singulti e dai singhiozzi che volevano uscire dalla sua gola.
- Certo.- disse drizzandosi quasi con orgoglio – Mi ami così tanto da dovermi lasciare.- constatò con amarezza guardandolo duramente. – Sembra una pessima barzelletta Harry.- aggiunse cercando di trattenere le lacrime che spingevano per uscire.
- Ginny, non sai quanto è difficile per me. Lo faccio per il tuo bene.- tentò di piazzare una frase con poche e semplici parole quando in realtà avrebbe voluto spiegarle la faccenda nei minimi dettagli, dirle dell’ennesimo incubo che aveva fatto, del terrore di perderla per sempre, di quanto stesse soffrendo in quel momento. Eppure non riusciva a dire niente di tutto quello che provava in quel momento.
- Zitto…- lo zittì lei chiudendo gli occhi e comprimendo le labbra per trattenersi dall’esplodere. – Non ho bisogno del contentino. Direi che è tutto più che chiaro.- annuì tra sé e sé sospirando e deglutendo saliva e bile.
Non aggiunse altro, mise un piede uno davanti all’altro allontanandosi da lui, dandogli le spalle cercando di soffocare il dolore che sembrava non volerla abbandonare, ma anzi che cresceva passo dopo passo.
D’altra parte Harry non tentò di fermarla, aveva deciso di non essere egoista per una buona volta. Era meglio che non fosse presente nella sua vita in quel momento, piuttosto che non averla in quel momento né mai.
- Ginny…- mormorò al nulla sospirando affranto.


RAINBOW   LINE
 Eccoci a fine capitolo!
Sì, sono in stra ritardo, più del solito intendo, però come se non bastasse l’assenza di una connessione internet  stabile, la scuola e il resto ci si mette pure l’improvviso black out del computer! Attualmente scrocco quello di mia sorella nei momenti in cui non ne ha bisogno, quindi vado molto a rilento rispetto alla tabella di marcia, siate pazienti please ._.

Parliamo del capitolo dai…che ne pensate?Questa volta i protagonisti sono Ginny ed Harry, sono l’attrazione principale del capitolo. Non shippo moltissimo questa coppia, infatti ho ben deciso di distruggerla!
Ovviamente tutto ciò avrà delle forti ripercussioni sulla storia…
Poooi. Alle porte c’è un grande evento mondano, la festa di Natale!
Ci sarà da ridere, credetemi.
Inoltre vediamo un ulteriore consolidamento tra Mirko e Naomi, la famosa Morence, ma non solo! Naomi inizia a diventare “famosa” a scuola, e accettata dal gruppo delle serpeverdi. Tuttavia nel prossimo capitolo (che inizio a scrivere seduta stante,post commento), vedremo meglio di che parlo!
Questa volta la Draomi l’ho tenuta fuori deliberatamente, sorry, vi voglio fare assaporare la Morence :P
Aspetto commentucci!
Per il resto vi saluto, e spero tra due settimane, perché lunedì parto per Barcellona baby!:D
Grazie ai lettori, e alle persone che si ritagliano un po’ di tempo per recensire, mi fa molto piacere vedere che la storia interessa a qualche malcapitato :3
Bacioni  Nao94







  
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