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Autore: FlameOfLife    09/03/2014    3 recensioni
[Nuovi personaggi - Ace di OP - Goku di DB - Shinichi di DC]
Prendete la pazzia dell'autrice, tre otaku di cui leggete sopra il nome e i "loro" tre "mariti".
Cosa accadrebbe se tutto ciò venisse mescolato?
Tre ragazze un po' scatenate, avranno l'occasione di incontrare i loro personaggi preferiti... non esattamente, però, nella maniera che hanno sempre sognato.
- - - - -
Mi piace sperimentare, perciò ho voluto provare a fare un incontro particolare. Se siete pronti alla comicità, al no sense e altro ancora, allora posso solo dirvi "Buona lettura!" ;)
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Kri, Eri e Mary?... 3 otaku senza guarigione!!!



Erika e Mariline, alias Eri e Mary, sono due mie vicine di case, nonché delle carissime amiche. Tutte e tre abitiamo in una modesta villetta nella periferia di una piccola città d’Italia.

Le nostre famiglie, dalla prima volta che interagirono fra di loro, divennero sempre più unite, arrivando oggi a considerarsi una specie di famiglia allargata. Proprio per questo, un giorno, è stato deciso di unire i tre giardini per crearne uno in comune. Ecco spiegato il perché non mi preoccupai troppo di girare in certe tenute sebbene stessi andando da una delle due.

Appena uscii di casa, mi incamminai verso quella della Mary, scorgendo nel "suo" prato Eri in tuta che continuava a girare in tondo con una certa agitazione.

Una ragazza dai capelli castani e lunghi quasi fino al fondoschiena, esattamente come i miei. Porta gli occhiali da vista e si veste spesso con colori accesi e caldi. Molto solare e simpatica, non a caso, qualvolta si parlava con lei, si finiva a ridere per una cavolata detta.

«Oy, Eri!» la chiamai sventolando un braccio in aria.

«Kri! Meno male sei qui!» mi venne incontro correndo, «ho bisogno di parlare con voi!»

Era irrequieta e mostrava uno sguardo che esprimeva appieno il suo stato confusionale e la sua preoccupazione. Ero sicura al cento per cento che il mio non doveva essergli da meno.

«Ok, raccontami tutto nei minimi particolari» la esortai, vogliosa di vedere se viaggiava nella mia stessa barca.

«Ecco, vedi, stamattina m-» improvvisamente udimmo un urlo provenire dalla casa dietro di noi che ci fece ammutolire all’istante. Ci scambiammo un’occhiata d’intesa, annuendo a vicenda, per poi camminare a passo spedito verso la porta-finestra.

Provai ad aprirla spintonandola imprimendoci un po’ di forza, ma fu tutto invano.

«Vado a controllare da un’altra parte!» mi avvisò Eri, sparendo dietro l’angolo.

«Dannazione, vuoi cedere sì o no?! MARY! MARY!» gridai più volte il suo nome, non ottenendo nessuna risposta.

«Kri, vieni! Possiamo passare da qui!»

Per fortuna -anche se ammetto che l’idea di spaccare il vetro stile film mi stava decisamente allettando, pure parecchio aggiungerei- rivelammo una finestra aperta con la tapparella tirata giù per metà. Con qualche sforzo, stando attenta a non schiacciare Ace, riuscii ad entrare seguita a ruota della Eri, finendo così in cucina.

Un secondo gridolino ci fece scattare d’istinto al piano superiore. Quando fummo davanti la porta chiusa della camera della nostra amica, afferrai il primo oggetto che mi capitò a tiro, brandendolo come un’arma pericolosa, e senza farmi tanti problemi spalancai la porta con un calcio secco.

«Chi va là?! Fatti sotto, bastardo!» sbraitai analizzando guardinga ogni centimetro della stanza.

Calò un silenzio di tomba. Io ed Eri fissammo scioccate l’unica persona presente, la quale stava saltando sul tappeto al centro della camera fino a due secondi fa, e che ora ci fissava sbigottita per via della nostra irruzione.

Ragazza dai capelli lunghi fino alle spalle e neri, occhi del medesimo colore e di due anni più grande di noi. Pure lei molto simpatica, gentile e affettuosa.

«Cosa ci fate qui? E, Kri, perché hai in mano un quadretto?» domandò come se nulla fosse.

Io ed Eri ci guardammo, per poi posare nuovamente lo sguardo sulla Mary.

«CI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO URLANDO IN QUESTO MODO!» sbottammo con una sincronia perfetta.

«Ah… ehm, scusate?» dispiaciuta, ci rivolse un sorriso birichino. Capendo che non era niente di grave, ci tranquillizzammo e sbuffammo rassegnate.

«Comunque ho avuto i miei buon motivi!» si difese convinta. «Osservate!»

Si piombò davanti a noi con un balzo e tese le mani unite per mostrarci la causa del suo, chiamiamolo, piccolo momento di sfaso/delirio.

«Finalmente *coff coff*, ho temuto di morire» affermò una debole vocina.

«Ma lui è-»

«Sì, Eri, è proprio il mio bel Shinichi!» concluse Mary, sprizzando gioia da tutte le parti e con il luccichino agli occhi che mi ricordò Rufy quando vede Franky alle prese con una sua nuova invenzione.

«KYAAA, NONCICREDONONCICREDONONCICREDONONCICREDOOO…» continuò a ripetere ininterrottamente quelle tre parole, saltellando entusiasta.

«T-ti prego, lasciami, non re-respiro… a-aiutatemi!» ci supplicò tossendo il chibi-Shinichi.

«Mary, disattivati. Non vedi che lo stai soffocando?» le feci notare con tono ansioso.

Bastò averle detto che stava facendo del male al suo Shinichi, per farla smettere con immediatezza. Ottenni dal diretto interessato della vita appena attentata uno sguardo riconoscente.

«Ok, ok, che nessuno si muova!» cominciò a dire seria Eri, «qui occorre assolutamente fare quattro chiacchiere» impartì perentoria.

Ci sedemmo a terra -dopo che ebbi riappeso la cornice- disponendoci a cerchio sul tappeto marroncino, mentre Shinichi fu depositato su dei libri messi a pila in mezzo a noi. Proprio quando Eri aprì la bocca per parlare, venne interrotta da un altro dei presenti.

«YAAAWN» dalla mia tasca sbucò la testolina corvina di Ace. L’effetto della narcolessia doveva essere finito. Con la solita delicatezza, lo presi per i fianchi con due dita e lo posi vicino a Shinichi.

Ancora mezzo addormentato, non si accorse degli altri, pertanto si rivolse unicamente a me.

«Credo… credo di essermi appisolato» si scusò, sbattendo ripetutamente le palpebre per rimuovere le ultime tracce di sonno.

«Nessun problema, so che hai questa malattia» lo rassicurai.

«Uh? E questo come fai a saperlo?»

Ti pareva se, da idiota quale sono, non mi tradivo da sola per la terza volta, mettendomi nei casini.

“La tua intelligenza non finirà mai di sorprendermi, lo sai?”

Con violenza, azzittii mentalmente la voce della mia odiosa e scassaballe di una coscienza.

Ma quel giorno, oltre apparire strano, per la sottoscritta pareva anche fortunato, e dovetti ringraziare la Mary.

«KriKri, dimmi che quello che vedo è proprio il tuo Ace!»

«Uh-uhm» sorrisi felice con spontaneità, poiché mise quella bella parola davanti al nome del Fiammiferino.

Quest’ultimo, adesso sveglio del tutto, sentendo un’altra voce si volse verso la sua proprietaria, e quando si accorse che non eravamo soli come quella mattina a casa mia, si paralizzò proprio com’era accaduto al mio risveglio.

«Ma che diavolo…?!»

«Tranquillo, sono mie amiche, non ti farebbero mai del male» mi premurai a chiarire.

«Dunque non sono l’unico ad essere più piccolo di voi» asserì Shinichi, studiando scrupolosamente il nuovo arrivato.

«Dove cavolo sono finito?!» si domandò Ace scompigliandosi i capelli.

«Bene, era esattamente di questo di cui volevo discutere con voi, ragazze» affermò Eri, appoggiando a sua volta un terzo chibi sulla pila: Goku.

«Uuuuurca, ma siete enormi! Incredibile, chissà quanto siete forti, ahahah» ne rimase affascinato.

Ace, con un ghigno divertito stampato in volto, mi guardò come per dire “Visto? Non lo dico solo io, ahahah”

Stetti per rispondergli a tono ma lui, dispettoso, si mise a parlare con i suoi simili.

“Un consiglio, caro Ace: preparati, perché quando meno te lo aspetterai, te la farò pagare, uhuhuh”

Nel frattempo, noi ragazze decidemmo di lasciarli da soli per potersi conoscere meglio, quindi ci allontanammo un po’ per parlare tra noi a nostra volta.

«Cosa significa tutto questo?» chiese legittimamente Eri.

«Non lo so» ammisi con sincerità, «action figures che, d’improvviso, prendono vita… se me lo avessero raccontato, scommetto quello che volete che mi sarei messa a piangere dal ridere»

«Vero, e in seguito ti saresti messa a fantasticare che una cosa simile accadesse a te» aggiunse ridacchiando Mary, contagiandoci poco dopo. Sapendo bene quanto otaku eravamo, non era difficile immaginare ciò che aveva detto.

«Sono felice di aver a che fare con i nostri personaggi preferiti» continuò il suo discorso, volgendo un’occhiata verso suddette persone, «però confesso di essere spaventata»

«Concordo. Va bene essere delle appassionate di Anime e Manga, ma addirittura ritrovarmi un vero Goku in camera… non so più a cosa credere» dichiarò Eri, visibilmente scossa.

«All’inizio ho valutato seriamente l’idea di farmi rinchiudere in un manicomio» mi intromisi, «ora che ho appurato che è accaduta la stessa cosa a voi, mi sento rincuorata»

Ci incantammo lì per qualche minuto, perdendoci nei nostri pensieri. Continuando di quel passo, probabilmente da un momento all’altro ci sarebbe venuto un terribile mal di testa.

«Ehm, SCUSATE, POSSO AVERE LA VOSTRA ATTEZIONE?» ci riportò alla realtà Shinichi, il quale aveva un’espressione riflessiva e teneva una mano sotto il mento. Da quello, dedussi che la modalità “Detective” aveva l’interruttore sull’On.

Invece, se vi state chiedendo cosa stessero facendo Ace e Goku… beh, meglio lasciar perdere. Talmente presi a confrontarsi a braccio di ferro, che manco si accorsero che eravamo tornate ai nostri posti di prima.

«Nessuno dei presenti in questa stanza sa cosa sia successo, né il perché, di conseguenza propongo di fare una seduta insieme, riportando ogni dettaglio dell’accaduto verificatosi nelle tre abitazioni»

«Buona idea» concordò Eri, esprimendosi per tutte e tre.

«Ihih, bravo il mio amore» lo adulò Mary.

In quel momento, due stomachi brontolarono con intensità. Seguendo tali rumori, arrivammo ad un Goku che si stava massaggiando la pancia, e ad un Ace che si grattava il collo leggermente in imbarazzo.

“Com’è possibile che l’abbiamo sentito se sono in versione ridotta?!”

«Uhm, è da troppo che non metto nulla nello stomaco» borbottò Goku.

«Possiamo avere qualcosa? ‘sta faccenda mi ha messo un certo appetito, eheheh» disse sorridendo Ace.

«Goku! Ace! Questa è una situazione delicata!» li rimbeccai.

«Ma noi abbiamo fame!» brontolarono indispettiti.

«Uff, sempre i soliti» sostenne Eri, scuotendo la testa.

“Ho come l’impressione che diventeranno ottimi amici”

«Siete voi ad aver scelto due ottime forchette come mariti» scoppiò a ridere Mary.

Terminato di parlare, un altro brontolio di stomaco -anche se in maniera totalmente diversa-, si aggregò ai precedenti che ancora stavano reclamando cibo.

«Chi…?» la nostra amica fissò Shinichi.

«Ah ah ah… come si suol dire: “a stomaco pieno di ragiona di più”, no?»

Adesso scoppiamo a ridere io ed Eri.

«Bravo Shinichi!»

«Dicevi, Mary?» le domandò Eri tra una risata e l’altra.

Anche Ace e Goku gli fecero i complimenti, a modo loro, s’intende: una pacca sulla schiena. Data la loro forza in confronto al detective, lo fecero quasi cadere al suolo.

«Sì, insomma… è normale avere fame. Caspita, sono già le 12:30!» urlò Mary.

«Non pensavo fosse così tardi. E’ proprio volato il tempo» dissi sorpresa.

«Ehi, che ne dite se mangiassimo tutti insieme?» propose una Eri allegra.

«Per me va bene»

«Visto che siete qui, pranziamo da me?» ci chiese Mary e acconsentimmo sia io che Eri.

«Perfetto, allora inizio a preparare da mangiare» si alzò.

«Io posso preparare la tavola» si offrì con disponibilità Eri.

«FAME!» urlarono Ace e Goku.

«Se continuate a parlare, a voi non daremo un bel niente» gli intimai, e da come si azzittirono, dovettero aver recepito il messaggio. Toglieteli tutto, ma non i viveri!

“Non oso immaginare se alla Mary piaceva uno come Rufy”

«C’è qualcosa che possiamo fare anche noi?» domandò cordialmente Shinichi.

«Voi siete nostri ospiti, perciò restate pure comodi. Inoltre, non credo potreste fare molto nelle vostre condizioni» dichiarò Mary.

«Ok, allora grazie… ehm…»

«Oh, giusto, non ci siamo ancora presentate: io sono Mariline, questa alla mia sinistra è Erika, mentre lei è Kristal, ma chiamateci semplicemente Mary, Eri e Kri»

«Da quello che ho potuto verificare, voi sapete chi siamo. Piacere di conoscervi»

«Piacere» rispondemmo in coro.

Ace e Goku, all'opposto, non proferirono parola. Continuarono a rimanere rigidi e a fissarmi.

«Potete parlare, non mordo mica, eh» gli informai.

«P-piacere!»

«Ahahah, ok, andiamo va, se no questi qui ci svengono» mi alzai ridendo, «faccio un salto veloce a cambiarmi. Non mi piace mangiare in pigiama al di fuori della colazione»

«A dopo!» mi salutò Eri.

Andai a mettermi la tuta e, quando tornai, ci accomodammo a tavola, pronti a passare un pranzo a dir poco raro.


Angolo autrice:


Ciao e buona domenica!
Ho approfittato del tempo libero che avrei impiegato a vedere il nuovo ep di OP -che, mortacci loro, non uscirà <.<- per dare gli ultimi ritocchi al 3° capitolo.

Ed ecco che sono apparse le pazzerelle amiche della protagonista e i rispettivi chibi: l'intelligente Shinichi e lo spassoso Goku.

Chissà mai cosa attende alle tre ragazze. Già che stanno per mangiare con individui come loro, si preannuncia un pranzo tutt'altro che calmo XD

Bene, vi ringrazio per averlo letto e ci sentiamo al prox aggiornamento!

Kiss :3
Flame
  
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