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Autore: Amika_Chan    09/03/2014    1 recensioni
Tsunami e Kentin sono amici da sempre, lui timido e introverso e lei temeraria e pronta a difenderlo dai compagni di scuola.
Questo fino a quando per lavoro, i genitori di Tsunami si devono trasferire per lavoro e lei li deve seguire lasciando l'amico in quella scuola dove tutti gli sono contro.
Lei farà nuove conoscenze, nuove amicizie ma anche nuovi spiacevoli incontri.
Lui invece verrà obbligato dal padre ad andare in un accademia militare.
Nuove verità sconvolgeranno non solo la loro vita ma anche tutta quella del liceo Dolce Amoris.
Il loro passato tornerà e cercherà vendetta, nel modo più terribile.
Vecchie conoscenze, antichi rivali e segreti orribili si nascondono dietro il loro Io.
La maschera sta per cedere e nessuno potrà mentire a se stesso: la guerra contro la propria anima sta per iniziare, sarete pronti ad affrontarla rimanendo lucidi?
***
Salve salve.
eccomi qui, mi presento: sono Ami, la folle a cui vengono idee idiote .
questa storia sarà abbastanza intrecciata e difficile da seguire e quindi se non ci sarà almeno una recensione (di qualsiasi genere) per ogni capitolo, la storia non andrà avanti proprio perché sarebbe inutile pubblicare qualcosa che nessuno legge.
A presto, spero
Ami
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Armin, Castiel, Lysandro, Nathaniel, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi svegliai di malumore, come quasi tutti i giorni da quando sono qui.                             
Era passato un mese da quando avevo iniziato a frequentare il Dolce Amoris ed ero abbastanza contenta della mia nuova vita.
Castiel da quel pomeriggio al parco era diventato mi amico e mi aveva presentato un ragazzo di nome Lysandre, con il quale andavo molto d’accordo.
Per il resto non avevo altri amici, solo molte nemiche, partendo da Ambra, la bionda del primo giorno e le sue due amichette che la seguivano come cagnolini. Mi sarebbe stata del tutto indifferente se il secondo giorno di scuola non fosse venuta ad accusarmi di averle portato via il ragazzo e darmi della troia ( a quel punto sia chiaro le ho tirato un ceffone che l’ha ribaltata).
Avevo poi scoperto che quella smjnejwyqhegafdbgiqv di Ambra era la sorella del segretario delegato, quel tale Nathaniel che mi aveva fatto visitare la scuola il primo giorno e che da quando parlavo con Castiel non mi aveva più rivolto la parola se non per salutarmi.
E poi Kentin.
Lo avevo sentito per l’ultima volta il primo giorno di scuola e poi stop.
Non un messaggio da parte sua, non una chiamata.
Avevo cercato in tutti i modi di rintracciarlo ma niente.
E alla fine avevo chiamato a casa sua e i suoi genitori mi avevano detto che non mi voleva parlare, che la nostra amicizia era finita per sempre.
Mi avevano accennato al fatto che fosse andato all’accademia militare e che non lo avrei più rivisto.
Il giorno seguente mi ero sfogata con Castiel, che mi aveva ascoltato senza dire nulla,per poi abbracciarmi e consolarmi.
Avevo scoperto che eravamo più simili di quanto pensassi e forse l’aveva capito anche lui.
Era diventato un po’ come il fratello che non avevo mai avuto. In quel periodo mi ero affezionata anche a Lysandre, dopo aver capito un po’ il suo carattere e i suoi gusti e presto era diventato il mio migliore amico.
Kentin ormai era un ricordo doloroso, troppo per farlo rimanere nel mio cuore, dal quale tentavo inutilmente di cacciare via ogni suo ricordo.
Ormai si era fatto abbastanza tardi, così mi vestii ed uscii di casa.
Arrivai in classe mentre la campanella suonava e mi sedetti in ultima fila, accanto a Lysandre, che stava scrivendo sul suo squadernino nero, probabilmente il testo di una nuova canzone da proporre a Castiel per il loro duo.
Arrivò il professore di storia, del quale ancora non ricordavo il nome ed iniziò a fare l’appello.
Finì e cominciò a spiegare la rivoluzione Francese quando dalla porta comparve Castiel, in ritardo come al solito. Il professore lo guardò malissimo e lo mandò dalla direttrice.
Poi tornò a spiegare, fino al suono della campanella, segno che era iniziato l’intervallo.
<< Lys, vado a cercare Castiel. Vieni anche tu? >> dissi al ragazzo che mi sedeva accanto.
<< preferirei rimanere qui a finire, oggi sono particolarmente ispirato, scusami. Saluta Castiel da parte mia Nami >>
lo guardai sorridendo e gli lasciai un bacio sulla guancia, poi uscii a cercare il rosso.
Lo trovai seduto su una panchina nel parco della scuola, con le cuffiette nelle orecchie.
Mi avvicinai silenziosamente, tanto era di spalle e non mi avrebbe visto arrivare.
Appoggiai le mani sullo schienale della panchina,aspettando qualche secondo per poi levargli una cuffietta dall’orecchio.
<< Ehi >> mi disse girandosi verso di me, con la sua faccia da duro.
<< Ehi >> risposi io imitandolo e strappandogli un mezzo sorriso.
Poi saltai accanto a lui, sedendomi con le gambe incrociate sulla panchina.
<< Castiel, non puoi entrare sempre tardi quando c’è quello. Sai che non ti sopporta…. >> cominciai io cercando di convincere il mio amico.
<< Ti stai forse preoccupando per me, principessa? >>
E sorrise, facendo ridere anche me.
<< Ehi, anche se fosse sei mio amico è normale che mi preoccupi per te >>
Poi lui fece una cosa alquanto strana.
Mi abbracciò forte, prendendomi alla sprovvista.
<< Shhh, ti prego assecondami Nami, ti giuro che poi ti spiego >> mi bisbigliò in un orecchio.
<< Ehmmm ok >>
Mi guardai un po’ in giro, ancora stratta nell’abbraccio del rosso e notai Ambra con un aria abbastanza arrabbiata girare i tacchi e andarsene come una furia.
<< Castiel, se il tuo problema è una testa bionda sappi che se ne è andata>> avvisai il ragazzo che tirando un sospiro di sollievo sciolse l’abbraccio.
<< Davvero, non la sopporto più. Mi segue ovunque, l’altro giorno me la sono trovata sotto casa che urlava perché mi sono seduto vicino a te a mensa e Castiel non può preferire la compagnia di una come quella al posto che la mia >> mi spiegò lui imitando la voce di Ambra.
<< Pensa che l’altro giorno mi ha invitato ad uscire sei volte, ognuna con una scusa differente ed io l’ho rifiutata per tutte e sei le volte >> disse ridendo il rosso.
<< Sì ma io che centro? >>
<< Ho detto che non posso uscire con lei perché devo già uscire con te e Lys questo sabato, quindi vedi di tenerti libera >>
Uscire con lui e Lys, perché no? In fondo mi mancavano le uscite la sera.
<< Ok ma ora muoviti che sennò la Villa mette due ad entrambi >>
E detto questo scattai in piedi prendendolo per una manica del giubbotto di pelle e lo tirai verso la classe.
Iniziammo a correre per i corridoi per arrivare in tempo in classe, prima della prof d’italiano.
Che poi, a cosa serviva l’Italiano? Il Francese, l’Inglese e il Giapponese mi bastavano e avanzavano pure.
Arrivammo in classe con il fiatone e ci sedemmo ai nostri posti: Castiel vicino alla finestra, io accanto a lui e Lys vicino a me.
La lezione fu abbastanza interessante, dato che analizzammo la Divina Commedia.
Finite le lezioni della mattina andammo in cortile, sulla solita panchina, per pranzare.
<< Quindi per domani sera tutto ok? >> chiese Castiel ancora agitato per la storia dell’uscita.
<< Io posso, tu Nami? >> mi chiede Lys, sorridendo.
<< Credo di sì, insomma sì posso. Ma che facciamo? >>
<< Venite a casa mia? >> propose il rosso, dopo averci riflettuto un po’.
<< Sì ma Cass non è il caso … insomma … hai capito …. No? >> disse Lysandre cercando di far capire qualcosa all’amico e indicandomi con la testa cercando di non farsi notare troppo. Purtroppo per lui ci vedevo piuttosto bene.
<< Ah già … perché solitamente Nami, io e Lys quando ci troviamo a casa mia rimaniamo a provare fino a tardi, vediamo film abbastanza pesanti e dormiamo sul divano … se ti va bene però fai tu, insomma non ti obbligo a far nulla …>>
<< Non preoccupatevi, mi adeguo a quello che volete voi. Non mi faccio sti problemi >> ed era vero, in fondo ero curiosa di capire cosa facessero quei due prima che arrivassi io.
Discutemmo ancora fino alla fine della pausa pranzo e per le due ore successive, per poi uscire insieme da scuola.
Come al solito io e Lys salutammo Castiel all’angolo del parco e poi continuammo a camminare.
Io e Lysandre abitavamo a circa cento metri di distanza e da quando lui l’aveva scoperto mi accompagnava sempre a casa, per poi tornare indietro un pezzetto ed arrivare a casa sua.
Salii di corsa le scale e mi chiusi in camera mia.
I miei come al solito non erano in casa e ne approfittai per farmi una lunghissima doccia.
Aprii l’acqua calda e mi spogliai, per poi buttarmi sotto il getto bollente.
Mi era sempre piaciuto fare la doccia, mi serviva per pensare.
Ed anche in quel momento pensai molto.
La mia vita.
I miei vecchi amici.
Quelli nuovi.
Le persone che mi odiano e quelle che mi trattano come una diversa.
Riflettei per circa mezz’ora sotto l’acqua, poi chiusi tutto e uscii dalla doccia avvolgendomi nell’accappatoio nero che avevo lasciato a scaldare sul termosifone.
Misi la biancheria e  mi levai quel poco che era rimasto del trucco e tornai in camera.
Presi un maglione largo color pesca e dei leggins neri, me li infilai e legai i capelli in una treccia, misi gli anfibi e uscii di casa, diretta al mercato per comprare qualcosa per cena.
Passai fuori tutto il pomeriggio, comprando un po’ di tutto e tornando a casa carica come un mulo.
Levai gli scarponi, sciacquai le mani e cominciai a tagliare le verdure per preparare qualcosa.
Mi sedetti a tavola e come quasi tutte le sere mangiai da sola.
Andai a letto presto e mi misi a leggere “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde cercando di prendere sonno.
Il mattino seguente mi svegliai alle undici e un quarto, con il libro aperto sulla faccia.
Feci tutto con estrema calma, fino alle quattro del pomeriggio, quando iniziai a prepararmi per quella sera.
Presi la mia borsa in pelle e ci infilai dentro portafogli, un DVD, e una matita per gli occhi nera.
Poi andai nuovamente in doccia, mi vestii e mi asciugai i capelli.
Ridendo e scherzando erano già le sei e mezza e alle sette meno un quarto sarebbe arrivato Lysandre a prendermi.
Quel ragazzo era davvero una delle persone più educate che avessi mai conosciuto.
Andai in bagno per l’ultima volta e mi truccai, sistemai per bene i piercing e uscii di casa nell’esatto momento in cui Lys arrivò alla porta.
<< Eccomi qui Lys, così non potrai dire a Castiel che siamo arrivati tardi per colpa mia >> dissi mentre lui faceva il baciamano.
Chiusi la porta ed insieme andammo a casa del nostro amico rosso.
Quando fummo davanti al portone mi stupii.
La villetta aveva un cortile molto curato e sembrava molto accogliente.
Trovammo aperto ed entrammo.
<< Ehi, Demon >> saluta il cane scodinzolante sedendomi sul pavimento ed iniziando a coccolarlo.
Intanto Lysandre andò a cercare il padrone di casa e dopo un attento esame arrivò alla conclusione che non ci fosse.
  Così appoggiai la borsa sul divano e tornai a fare le coccole a Demon, che si era sdraiato a terra,con il muso sulle mie gambe, mentre Lys ci guardava sorridendo.
 
-continua





BUONSALVE GENTE
eccomi tornata con questo capitolo bruttissimo! 
presto le cose inizieranno a farsi interessanti...


DAL CAPITOLO 4
La testa mi fa male, sta per scoppiare.
Ricordi di sangue e fuoco. 
E poi, il nulla.




E con questo è tutto, ringrazio tantissimo chi ha recensito e chi ha inserito la stroia tra le seguite/preferite/ricordate.
un bacione
Ami
  
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