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Autore: Evilcassy    09/03/2014    6 recensioni
E' passato un anno e mezzo dagli eventi di TS:W, e di Loki, improvvisamente, si perdono le tracce.
Nessuno sa che, su Nifleheim, vive proteggendo la Creatura il cui dominio, secondo una profezia delle Norne, sarà superiore a quello di Odino.
Ma le nubi non possono celare per sempre il Regno delle Nebbie dallo sguardo dell'Universo, né la Terra può sperare di scampare alla vendetta di Titano.
I destini di Loki, e dei Sette Vendicatori dovranno incrociarsi di nuovo.
Complicandosi ulteriormente, come se non lo fossero abbastanza...
[Sequel di The Seventh e The Seventh: Winter]
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Clint Barton/Occhio di Falco, Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Seven Heroes Army [The Seventh Saga]'
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The Seventh:

Hellraiser




Part 8: Dawnin'

Chapt 7: Break Down and Resolve



La Soluzione genere nuovi Problemi..

[Legge di Murphy, Corollario.]


Beth ci serve i due piatti di colazione al tavolo: "Il burro è quello aromatizzato che piace a te, Natasha." Precisa nel suo spiccato accento del Mississippi. "E Addison, ti ho tenuto da parte uno dei minimuffin al cioccolato! I bambini ne vanno matti!" Aggiunge con un gran sorriso, prima di voltarsi e andare a prendere l'ordinazione ad un altro tavolo.

"Non capisco se la sua sia gentilezza o voglia di sfottere." Sospiro ad alta voce, versando il succo d'arancia nel bicchiere di Nat.

È in partenza per una missione, ma abbiamo il tempo per concederci una colazione al Phoenix: "Non mi sembri molto su di giri, non si direbbe che hai dormito con Loki."

"Perché infatti non ho dormito. Il mio letto era decisamente affollato, e non nel modo che preferisco. La bambina è abituata a dormire con lui e quando gli ho proposto di lasciarla sul divano mi ha chiesto se stessi farneticando. Morale? Hela mi ha preso a calci sino alle tre di notte, quando si è svegliata e ha scoperto che era bellissimo saltare sul letto. Così chi è dovuta andare a dormire sul divano? Io. Smettila di ridere, non è divertente – ti sembro divertita? Guarda che occhiaie!"

"Appunto! È questo che mi fa ridere. Allora avevo ragione quando dicevo che scoparsi Loki ti avrebbe messo nei guai?"

"Strozzatici, con il burro aromatizzato." Taglio il bacon con talmente tanta energia che Beth, di passaggio per rifornirci di caffè, mi fa notare che “Quell'animale è già morto” . La fulmino con lo sguardo e lei riprende il giro tra i tavoli in tutta fretta. "Ah, sai chi devo chiamare per una doccia nuova? La mia ha un portellone da buttare."

"E come l'hai rotto?"

"Scopandoci su, ieri sera."

Natasha lascia cadere la forchetta nel piatto e dichiara che le è passata la fame.




Com'è che era?

' Verranno tenebre sopra il paese di Egitto, tali che si potranno tastar con le mani'?

Mi avvicino alla vetrata della Lounge per controllare: Nessun temporale in arrivo, solo un buio improvviso. Dal riflesso vedo Loki, dietro di me, avvicinarsi con finta calma ad Hela che gioca insieme ad Howie, pronto ad averla a portata di mano in caso di necessità. Pepper chiede informazioni a J.A.R.V.I.S., che le risponde che l'evento pare essere localizzato solamente sulla Tower.

E quando ormai son preparata allo squillare delle trombe dell'Apocalisse, ecco che nelle casse audio di tutto l'edificio rimbombano i rintocchi lugubri di una campana.

"Un momento, un momento!" Tony salta in piedi sul divano. Quando ai rintocchi si aggiungono i primi accordi di una chitarra esclama esaltato di conoscere la canzone.

Fiammata di Fuoco Fatuo sulla terrazza della Lounge: Amon ed Erzsebet compaiono proprio sulla voce di Brian Johnson.

"Entrata in scena sulle note di Hells Bells." Tony è quasi commosso: "Questa sì che è classe. Prendi appunti, Alice Cooper!"

Loki si limita ad alzare un sopracciglio e a storcere la bocca.


Mezz'ora di squittii, complimenti e moine dopo, con Amon che commosso ha definito Hela 'Uguale a zia Lilith da giovane, ma senza ali e zampe caprine' ed Erzsebet l'ha omaggiata con una mini versione del mio abito del Giubileo - Loki è diventato grigio, Hela ha battuto le manine gioiosa causando una profusione di smancerie da parte dei miei cugini – finalmente si decidono a parlare di cose serie.

Con gli Stark che ci lasciano soli, che Howie ha iniziato a dare di matto quando ha capito di non essere al centro dell'attenzione, ci sediamo al tavolo della Lounge ed espongo i fatti: "Abbiamo pensato che potreste garantire una tutela maggiore, garantire che non sarà un pericolo per gli altri regni..."

"...per ora." Aggiunge Loki con una piccola punta d'orgoglio.

"Per sempre" preciso io fulminandolo con lo sguardo. "Avrete pur una discreta influenza sugli altri sovrani, visto che tanto anche loro dovranno... uhm, passare dalle vostre parti prima o poi."

Erzsebet commenta che il ragionamento non fa una piega: "Tuttavia ho notato in più di una occasione quanto i vivi siano poco interessati a mettere le mani avanti e prepararsi al trapasso nella nostra dimensione."

Nello sguardo che mi scambio con Loki leggo lo stesso pensiero: cara, non è disinteresse, ma pura scaramanzia.

"Noi, invece, che abbiamo una visione più ampia del futuro, siamo molto più lungimiranti su cosa ci seguirà, conoscendo chi e cosa ci ha già preceduti. E ho il presentimento che tu, Loki, abbia già in mente una soluzione più stabile e sicura di una semplice garanzia."

Alzo un sopracciglio: Chi, Loki? L'uomo il cui motto è 'Perché no'?

Le labbra sottili di Loki si piegano in un sorrisetto: "Solo una diversa interpretazione della profezia. Che Odino ha palesemente ignorato, vuoi per timore, arroganza o semplice ignoranza."

"Sarebbe?" Incalzo.

"Essendo Addison tua cugina, Amon, è di stirpe reale, giusto?" Amon annuisce, uno sguardo di intesa con Loki ed Erzsebet. "Quale posizione ha all'interno della tua corte?"

"Duchessa."

Per poco non cado dalla sedia: "Cosa? E da quando?"

"Da che sei nata. Oh, non guardarmi così: è solo un titolo formale e non ti è mai interessato. L'unica volta che hai preso parte ad un'assemblea di nobili demoni hai fatto scoppiare una rissa."

Loki ignora il battibecco e continua: "E tua unica famigliare." Anche questa volta, Amon annuisce con un sorrisetto. "Ciò fa di lei la tua unica erede."

"CHE COSA?"

"Volendo, sì. Ma come avrai capito, non pare molto dell'idea."

Incrocio le braccia indispettita: "Altroché."

Ignorandomi Loki prosegue, indicando Hela che sta giocando con il suo nuovo peluche di Chtulhu: "Ma ora Addison ha una figlia. E se lei abdica alla successione al trono, l'erede diventerebbe Hela."

"Da quando in qua sei un esperto di Diritto Reale?"

"Da che ho deciso di soffiare il trono a Thor: Inizialmente pensavo di appellarmi a cavilli burocratici, così studiai approfonditamente la legislazione di Asgard. Non trovandone, sono stato costretto ad elaborare un diverso piano."

"...con gli ottimi risultati che tutti conosciamo."

Alza le spalle e poi torna a rivolgersi ad Amon: "La profezia parla di un Monarca sopra gli altri, di un Regno al di sopra degli Altri Regni. Non dice che Hela li ridurrà tutti in schiavitù, ma solo che sarà la Regina a cui tutti dovranno rendere conto: la Regina del Regno che li vedrà sudditi al termine della loro vita."

Sono sbalordita. Guardo Amon ed Erzsebet e le loro espressioni d'approvazione: "Voi... voi l'avevate già messo in conto?" Sposto lo sguardo su Loki: "Tu avevi pensato a tutto questo e non mi avevi detto niente?"

"Era un ragionamento basilare, Addison; potevi arrivarci benissimo da sola."

"A cosa, al fatto che io sia solo uno strumento con cui tu raggiungerai un tuo obbiettivo? Sì, dovevo arrivarci da sola, soprattutto dopo la faccenda delle Gemme! Altro che 'Non l'avevo premeditato', avevi pianificato tutto sin dall'inizio!" Avrei voglia di prenderlo a schiaffi, ma mi limito a distogliere lo sguardo e mordermi il pugno per evitare di tirarglielo sul naso.

"Salti sempre a conclusioni troppo affrettate. Hela sarà su un trono, io non ne trarrò alcun beneficio se non quello di vedere mia figlia al sicuro. Ma ora mettiamo in chiaro gli accordi: Essendo anche figlia di Addison immagino che avrà ereditato la sua prerogativa di passare dalla dimensione dei morti a quella dei vivi, giusto?"

"Corretto."

"Ma io non posso."

"Non da quando hai lasciato gli Inferi dopo la vostra resurrezione."

"Se mia figlia dovrà frequentare la vostra corte non posso esserne escluso, non finché è una bambina."

"La via più facile per acquisire un tale diritto sarebbe quella di sposare Addison." Spiega Erzsebet.

"Non è un problema" Loki tenta di appoggiare la mano sulla mia: la alzo a rispondergli con il dito medio.

"Ma forse rilasciare un apposito Salvacondotto in via del tutto eccezionale eviterà qualche screzio di coppia."


Loki legge attentamente la pergamena che Erzsebet ed Amon gli hanno srotolato davanti. Concentrato, segue la riga delle postille strizzando gli occhi: "Certo che potevate editarla un pochino più grande." Commenta. "Addison, vuoi leggere ...?"

Distolgo lo sguardo: Non riesco a scrollarmi di dosso la rabbia per essere stata raggirata di nuovo da Loki. Amon mi invita a smettere di tenere il broncio ed esprimere la mia opinione in merito.

"Perché, avrebbe qualche peso?"

"Dato che Hela è tua figlia sì.” Sibila Loki: “Almeno preoccupati della questione legale, visto che occuparti di lei non sembra neppure passarti per l’anticamera del cervello!”

Erzsebet emette un gridolino di disapprovazione e Amon mi ricorda che anch'io sono coinvolta nell'eredità del Limbo.

"Oh, no, Che faccia lui. Sono sicura che saprà prendere le decisioni migliori per nostra figlia. Già l'ha fatto."

Alza gli occhi al cielo. "D'accordo, allora firmerò questo contratto dove mi impegno a guidare le schiere infernali alla conquista della dimensione dei vivi e farla precipitare nel caos e nelle tenebre. L'esercito lo posso evocare a piacimento o solo in condizioni particolari? Sapresti indicarmi la procedura?"

Ok, mi ha convinto. Gli strappo la pergamena di mano sotto il suo sorrisetto mellifluo e mi metto a studiarla. "Amon, certo che potevi scrivere con un carattere più leggibile, eh!"

Alza le spalle: "I miei legali hanno un concetto di trasparenza piuttosto opinabile."



"Sarai soddisfatto adesso."

Ho io Hela in braccio, mentre attraversiamo l'atrio del Palazzo di Amon: i miei cugini hanno insistito perché li seguissimo subito, in modo da iniziare i preparativi alla Cerimonia della proclamazione ufficiale dell'Erede. Notizia che, dagli altri Vendicatori e affiliati, è stata accolta con parziale sollievo - ha pur sempre i geni di Loki - e Thor si è detto 'Molto fiducioso' che Odino seppellisca l'ascia di guerra davanti a questa spiegazione; occhi alzati al cielo, Loki si è dimostrato invece molto scettico a riguardo.

Nel frattempo, comunque, le solite stiliste filiformi di Erzsbet ci misureranno al centimetro per confezionare gli abiti adatti alla cerimonia.

A me e ad Hela, quantomeno: Da come Loki ha storto il naso credo proprio che non vorrà rinunciare per nulla al mondo a mantello verde ed elmo cornuto.

Prevedibile.

"Soddisfazione?" Ridacchia piano, appoggiandosi al mobile di fronte a me. "Non ho mai trovato particolare affinità con questa parola. Tuttavia devo ammettere di essere sollevato che i tuoi cugini abbiano accolto Hela come loro Erede: è andata meglio di quanto pensassi."

"E ora?"

"E ora cosa?"

"Smettila di fare il finto tonto. Ora cosa intendi fare? Con Hela che non corre più alcun pericolo immagino che non vorrai più sfruttare la nostra protezione."

"Mi stai dicendo che devo andarmene?"

"No. Ti sto chiedendo cosa vuoi fare, zuccone!" Involontariamente alzo la voce e stringo più forte la bambina: Hela protesta con uno squittio e scusandomi la lascio libera di sgambettare per il corridoio di marmo nero.

"E, per una volta tanto, cerca di inventarti qualcosa in cui io non sia raggirata, o usata, o in cui non vengo messa davanti ad un fatto compiuto e non posso far altro che accettare le decisioni di altri. So che ti è difficile, ma sforzarti di farlo."

Lo fisso in attesa di una risposta e lui mi appoggia semplicemente una mano sulla guancia, senza abbassare gli occhi verdi e brillanti dai miei: “Ho i miei propositi, i miei sotterfugi e… tutti i miei fallimenti; è una natura a cui non posso sottrarmi. Ma non è in tutto questo cadere e rialzarmi per cadere di nuovo che tu hai posto: Tu sei un'altra cosa, Addison. Non avrei mai messo al mondo Hela di proposito, perché mi era chiaro che il solo essere mia figlia sarebbe stato un pericolo mortale. Eppure lei c'è, ed ora ha trovato il suo posto nell'universo. Ne sono lieto? Soddisfatto? No, ne sono sollevato che la corruzione della mia anima e della mia sorte non l'abbiano intaccata. Può avere un rifugio davvero sicuro, senza che sia davvero separata da me. È più di quanto potessi desiderare.”

Vorrei chiedergli di essere più palese, di non nascondersi tra mezze frasi sibilline, ma Erszbet si affaccia da una delle stanze vicine e mi chiama, incoraggiandomi a seguirla con un gesto della mano. Recupero la mano di Hela, e getto un ultimo sguardo a Loki: “Ne parliamo più tardi.” Aggiungo.

Lui ha uno dei suoi mezzi sorrisi indecifrabili, poi, semplicemente, annuisce.

Ed è una cosa che non promette niente di buono.


Il Limbo non è che un piccolo regno i cui confini si individuano già a guardare l'orizzonte.

Di importanza strategica, indubbiamente, ma pur sempre piccolo. Mentre scende la scalinata della terrazza che porta al parco, Loki riflette sulla prudenza di Re Amon riguardo a mantenere la fragile pace del regno con quelli confinanti.

Assennato.

Ma così come si difende, Amon non attacca. Non conquista. Non si fa valere o rispettare.

E questo, più che assennato, agli occhi di Loki risulta sciocco.

Amon ha truppe importanti, intelligenza e poteri sufficienti per vincere una guerra e dominare gli Inferi interi. Sua figlia sarebbe l'Erede – e la futura Regina – dell'intera Dimensione dei morti. E quello sarebbe indubbiamente un dominio degno per lei.

Hela è già al sicuro. Ora non resta che rimescolare le carte in tavola ed alzare la posta in gioco.

Loki attraversa il parco e il lungo viale lastricato di pietre nere in direzione della Voragine circondata da una siepe di irti rovi.

Una decina di guardie armate di picche controllano le quattro aperture della siepe: per passare inosservato a Loki basta semplicemente prendere le sembianze di uno di loro.

Segue un piccolo drappello che valica una delle aperture e si dispongono attorno alla Voragine, incuriosito dai loro movimenti: nei mesi che aveva passato nel Limbo, convalescente dopo essere tornato in vita, non aveva mai visto quella manovra.

Bastano pochi minuti per svelare l'arcano.

Un demone alto e dinoccolato, vestito di una lorica nera e dalle membra bitorzolute incendiate che gli ricordavano i giganti di Muspelheim, risale i ripidi gradini dell'abisso e si presenta alla guardia più vicina; Schiocca la lingua biforcuta e socchiude gli occhietti neri fissandolo con disprezzo. La guardia resta impassibile, stendendo semplicemente la mano per porgergli una pergamena arrotolata e Loki comprende: il demone bitorzoluto non è che un messaggero di uno dei regni della Voragine, a cui è stata consegnata la novella dell'avvenuta scelta dell'Erede.

Le labbra di Loki si piegano in un sorriso. Si avvicina alla guardia che ha porto la pergamena e china il volto verso di lui: “Permettimi di accompagnarlo per un tratto, e sincerarmi che non torni indietro o non commetta qualche nefandezza.”

Non è necessario.” Taglia corto la guardia.

Loki non demorde indica il demone con un cenno del mento: sta leggendo il messaggio schioccando la lingua e ridacchiando istericamente. Lascia scivolare una mano verso la cintola della guardia e ne sfila lentamente un dei pugnali, nascondendoselo tra la mano e il bracciale: “La sua espressione canzonatoria mi inquieta, non sarebbe la prima volta che un tale iniquo essere si diletta in motteggi ai danni dei nostri Sovrani. Permettimi solo di fargli capire con la mia presenza che la nostra nuova Principessa non debba essere oggetto di scherno alcuno.”

La guardia si convince. Annuisce appena, e quando il demone riavvolge la pergamena, scendendo i gradini intonando a mezza voce una canzoncina oscena sulle attitudini sessuali della famiglia reale, lo segue lungo la scalinata.

Deve scendere per quasi mezz'ora prima di essere sicuro di essere fuori dalla vista delle Guardie.

Poi, semplicemente, lancia il pugnale che ha rubato alla guardia: la lama si infila precisa e fatale nella nuca del demone. Lui ha solo il tempo di sussultare e schioccare un'ultima volta la lingua, prima che il suo corpo si irrigidisca e cada nel vuoto.

Una volta Amon gli aveva detto che la situazione era talmente tesa, che sarebbe bastato scagliare un sasso nell'abisso per far scoppiare una guerra.

Figurarsi il cadavere di un messaggero.




Ce ne siamo andati da qualche minuto, con la promessa di risentirci presto per fissare la cerimonia ufficiale di nomina di Principessa Erede del Regno del Limbo di Hela. Erzsbet ha riproposto di infilarci dentro anche un certo matrimonio, ma il mio sguardo torvo l'ha fatta desistere alla svelta. Una volta ritornati nel mio appartamento, con Hela intenta a prendere confidenza con il televisore, decido di riprendere il discorso da dove l'avevamo interrotto e affrontare direttamente Loki.

Ti sei domandata, piuttosto, perché non abbia deciso di restare con Hela negli Inferi, ora?”

Scuoto la testa e le braccia di Loki scivolano dalle mie spalle lungo le braccia, trovano le mani ed intrecciano le dita con le mie: "Perché non mi avresti seguito, non è così?"

Già, è proprio così.

Gli Inferi non mi entusiasmano più di tanto. Non ho nessuna mira governativa, né mi interessa la politica.”Sospiro: "Le nostre nature sono simili eppure incompatibili. Due binari che corrono paralleli senza incontrarsi mai."

"Non direi.” Le labbra di Loki sorridono contro la mia guancia. "Io vedo un punto di incontro proprio lì."

Indica Hela, che si è infilata il telecomando in bocca e lotta contro la sonno per continuare a vedere i cartoni animati in Tv.

"Sarà un casino." Sospiro. Mi giro e mi ritrovo davanti ai suoi occhi verdissimi: sono brillanti, spiccano sulla pelle diafana sottolineando il suo sorrisetto sornione. Ho passato tutta la vita cercando di non legarmi sentimentalmente con nessuno, per non avere casini, costrizioni e legami soffocanti, ed ecco il risultato: ottimo.

Accarezzo la pelle diafana del suo viso e lo avvicino al mio: "Sei un gran bello stronzo." Sibilo ed il sorrisetto sulle labbra di Loki aumenta: "Ma il problema è che non ti accetterei diversamente. Sono così stupida..."

"Conosco donne avvinte da uomini più iniqui di me. E anche più orrendi. Non sei capitata così male, dopo tutto." Suggerisce premendo le labbra sulle mie.

"Tutto questo non ha senso."

"Ci sono cose totalmente sprovviste di logica alcuna. Hanno il potere di essere divertenti ed ammalianti allo stesso momento."

Fermo un suo secondo bacio con un dito sulle labbra: "Regole: ne dobbiamo avere." Non ne sembra molto convinto, ma decido di proseguire: "Primo: nessun tentativo di conquista di nessun regno. Questo significa anche nessun esercito mercenario preso in prestito da chicchessia, d'accordo?"

Alza le sopracciglia e sospira che ha già superato quella fase.

Come se la cosa potesse rincuorarmi.

"Secondo: Nessuna defenestrazione di nessun Vendicatore o suo famigliare, amico, compagno umano o animale. E nessuna minaccia velata o palese."

"Neppure con Stark?"

Beh, Stark glielo concedo; in fondo è impossibile sopportarlo senza lanciargli una frecciatina di quanto in quanto. E vista l'arguzia sua e di Loki, una schermaglia potrebbe anche essere divertente. "Ma niente colpi bassi: lascia fuori Pepper e Howie."

Apre le braccia: “Jane Foster?"

"Ha lasciato tuo fratello, è tuo diritto sfotterla. Ma resta, per favore, sempre nei limiti del civile. Terzo: Hela avrà un letto tutto suo."

Non cela il suo disappunto, aggrottando la fronte ed incrociando le braccia: "È troppo piccola e non è abituata a dormire da sola"

"Si abituerà. E tu apprezzerai di condividere il letto solo con me.” E basta con queste seghe mentali: tanto se deve accadere qualcosa succederà comunque.

Se allontano Loki da me può solo accadere prima. E coinvolgere persone innocenti.

E i miei amici: Sa quanto sia legata a loro, se volesse vendicarsi sarebbero i primi a pagarne le conseguenze.

Stiamo calmi, facciamo funzionare le cose.

Facciamolo per la Terra.

Facciamolo per Hela.

E per noi.

Mordicchiandomi le labbra slaccio due bottoni della camicetta, ma Loki mi blocca delicatamente le mie dita con una mano e lo sguardo serissimo. Il nodo della questione è un altro, è non il letto in cui dorme Hela o lo sfottimento tra gli occupanti della Stark Tower, abusivi e non.

Devo accettare Hela come Frigga ha accettato Loki. Senza se e senza ma. Solo così potrò stemperare – almeno in parte – la rabbia sorda che gli brucia ancora nel petto. Un Loki meno furioso è un Loki più lucido. Un Loki più lucido forse è un Loki più tranquillo e propenso a trattare. Forse. Non lo credo veramente, ma tanto vale provare.

Dovrò essere madre.

Saprò farlo? Non ho molte alternative, e mi infastidisce in una maniera inverosimile. Ma tant'è, anche incazzandomi non ho rimediato granché, a parte un paio di arresti.

Com'è che si dice? Se non li puoi battere, fatteli alleati?

Se non riuscirò davvero ad accettare la bambina, almeno dovrò fingere bene.

Mi avvicino all’angolo dei divani, Hela si sta stropicciando un occhietto, i capelli scuri arruffati ed un piccolo broncio. Quando mi vede arrivare tenta di stirare le labbra in un sorrisetto, ma la sonno è troppa e le viene piuttosto sghembo.

Il connubio perfetto tra molteplici razze è una bambina dall’aspetto dolce ed apparentemente poco propensa a piagnistei in ultrasuoni e capricci rumorosi: decisamente un altro pianeta rispetto al piccolo Stark.

Si lascia raccogliere tra le mie braccia ed intreccia le ditina nei miei capelli. Mi rifila un bacio sugoso su una guancia e poi si infila il pollice in bocca che Loki sostituisce con il ciuccio quando gli passo vicina per prendere le scale: “Non farai fatica a farla addormentare. Ti aspetto qui.”

Ah, è così? Comportamento materno in cambio di prestazioni sessuali? Mi pare uno scambio equo, si può fare.


Non dico che Hela non sia bella. Oggettivamente lo è. Ha la pelle morbida e tiepida, bianca e profumata di talco fruttato, i capelli sono dei fili sottili e nerissimi, le incorniciano in viso ribelli a qualsiasi forma.

Dicono tutti che mi somigli, ma io non vedo tutta questa somiglianza. Ha gli occhi di Loki, ma la forma è più grande. Le labbra sembrano meno sottili, ma il broncio a cuore non è decisamente suo.

È che non la sento mia. Forse perché non l'ho portata per nove mesi in grembo né l'ho mai desiderata. E mi dispiace, mi dispiace davvero di non riuscire a condividere un trasporto ed un affetto incondizionatamente materno nei suoi confronti, ma di accettare la sua esistenza come un dovere da compiere, un problema da risolvere, e non come parte integrante della mia vita.

Non è colpa sua.

Forse neppure di Loki.

Forse dovrei prenderla con filosofia. Hela c'è e basta: Scopo del gioco è farla crescere con il minor numero di turbe psichiche possibili.

Le tolgo i vestitini per infilarle il pigiamino - è orrendamente rosa, tanto da sembrare un confetto, ma i piccoli teschi ne minimizzano l'oscenità - senza poter fare a meno di accarezzare il suo pancino completamente liscio.

Sarà un casino quando vorrà il piercing all'ombelico penso, e non posso fare a meno di sghignazzare al pensiero di Loki in crisi alle prese con una figlia adolescente.

Tiè, ben ti sta.

Hela ha un guizzo, alza il braccino e mi preme la manina sulla bocca, come se cercasse un bacio. Lo ottiene. Lei ridacchia, ormai arresa al sonno, e lascia scivolare le dita dolcemente lungo la mia guancia sino a trovare i miei capelli.


Loki, Loki, Hey, Lò!”

Cosa c’è?”

Mi si è attaccata ai capelli, non riesco a toglierla. Vienimi ad aiutare!”

Entra nella stanza senza sforzarsi troppo di trattenersi dal prendermi in giro. Tento di rifilargli un calcio, cosa un po' difficile vista la mia posizione e l'intento di non svegliare la bambina. “… aspetta… provo a sfilarglieli delicatamente e…”

Ahia!”

No, no. Niente da fare. O ti taglio la ciocca…”

Deve passarti questa fissa, prima o poi. Ahi!”

Allora fa niente e se ne riparlerà domattina. Lo fa, quando vuole che qualcuno le stia vicino e..."

Le forbici sono in cucina. Primo cassetto sotto il piano cottura.”




Non c'è nulla che gli ricordi di Asgard, a New York. Forse è per questo che aveva deciso di conquistarla, una vita prima.

La finestra da cui si affaccia non domina nessuna baia, nessun ponte luminoso all'orizzonte. L'opulenza dei Midgardiani potenti è diversa da quella degli Asgardiani.

Le luci stesse sono diverse. Fredde e troppe, ma Loki non ha nostalgia di un luogo che non è stato mai casa sua per davvero.

Si volta a studiare il profilo di Addison, addormentata sul letto in un bozzolo di coperte, vicina – ma non attaccata – ad Hela. È abbastanza? No non lo è, ma è qualcosa in più di prima.

E Loki si ritrova, di nuovo, a sentirsi diviso a metà: Ha acceso una scintilla, poche ore prima, e per quanto lui ne sappia il Limbo potrebbe già essere in guerra.

Ha mosso le acque, l'ha fatto per sua figlia. Che altro c'è di più importante?

C'è che ha tradito Addison – ma Addison ha tradito la fiducia che riponeva in lei per prima.

C'è che l'ha baciata e posseduta pur sapendo di aver appena rivoltato la sua famiglia – Ma tanto lei odia gli Inferi, no?

C'è che forse loro non scopriranno mai di chi è realmente la colpa – e come potrebbero? - ma lui sa perfettamente di essere l'autore dell'ennesimo crimine.

Questo è il mio Destino pensa, mentre la sua coscienza gli suggerisce di aprire la finestra e volare via. Lontano dalla vita di Addison e di Hela, per non contaminarle ulteriormente. Per non distruggerla.

Hela si muove tra le lenzuola. Si alza a sedere, stropicciandosi un occhio, e poi si lascia cadere a peso morto su di Addison. Lei geme un po', nel sonno alza un braccio e bofonchia un 'dormi, dormi'.

Non la scaccia come il giorno prima. È abbastanza?

Tira la tenda e torna nel letto.

Lo è abbastanza da non potersene privare.





Se c'è una cosa di cui mi piace scrivere, è di Loki che fa... Loki. Il suo mestiere è creare Caos.

Quindi... Vai col liscio!

D'ora in avanti si va spediti, giuro. È che sono anche un po' in blocco, mannaggiammè.

Anyway, non sto qui a tediarvi con tutte le mie seghe mentali su questo o quello.

Grazie, Grazie e GRAZIE.

Non ho altre parole da dire: ad ogni aggiornamento rispondete numerose ed entusiaste. Siete preziose (E preziosi, vada per la parità! ;))

Grazie.

Davvero.

Per qualsiasi altra cosa, come sempre, rimando al mio ask: http://ask.fm/EvilCassyBuenacidos

Alla prossima,

Se vorrete.

EC


   
 
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