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Autore: sesshydil    28/06/2008    4 recensioni
Lei: una rinnegata, con una terribile maledizione, costretta a vivere nella notte, lontana dal sole.
Lui: un elfo, forte e coraggioso, con un gran senso dell'onore.
Possono due persone così diverse stare vicine..o addirittura amarsi?.. Con una guerra in atto, tra armi e battaglie, una storia sta x nascere..
Genere: Romantico, Triste, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Legolas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2°:

CAPITOLO 2°: Luna e Sole

 

< I tuoi amici hanno ragione stregone. Come puoi credere di poterti fidare di me? >


< Fai la tua scelta Rinnegata. La tua lealtà, in cambio del ciondolo di Ailyan. Scegli, o muori.>


Gandalf, sguainò la spada e la puntò al collo della figura.

____________________________________________________________________________________________

 

Osservò la spada dello stregone a pochi centimetri dal suo viso.

Avrebbe potuto ucciderli tutti.

Non ci avrebbe messo niente. Avrebbe svolto il suo compito uccidendo l’umano, e allo stesso tempo si sarebbe liberata dello stregone.

Velocemente, senza troppi problemi..

Certo, erano in maggioranza, ma non potevano tenerle testa, specialmente adesso che erano feriti.

Eppure…qualcosa la tratteneva. Sarebbe stato così facile estrarre la spada e terminare il lavoro..

Ma i suoi occhi continuavano a fissare il ciondolo.

Nonostante gi anni, era rimasto magnifico. L’argento era rimasto immune agli anni, senza il minimo segno del tempo passato. I lievi raggi della luna lo facevano risplendere, e le mille venature della pietra brillavano di una luce soffusa.

Allungò lievemente la mano verso il monile.

Lo desiderava, doveva ammetterlo, lo stregone sapeva come tentarla.

Non poteva risolvere i suoi problemi, questo no.. ma le sarebbe stato d’aiuto, di grande aiuto.

Se avesse avuto il ciondolo, non avrebbe più dovuto lavorare per degli stupidi umani, o per gli orchi, o per nessun altro..

Avrebbe potuto scegliere cosa fare della sua vita, senza dover dipendere da nessun altro..

E in cambio.. alzò lo sguardo sul gruppo di uomini. Avrebbe dovuto seguirli, avrebbe dovuto combattere per loro, combattere CON loro..

Per una volta, combattere per il bene…

Fissò l’elfo che si teneva la spalla sanguinante. Non sarebbe stato facile, per niente, avrebbe dovuto spiegare molte cose..

Non si sarebbero mai fidati..

Ma non aveva importanza. Che importanza aveva se loro non si fossero fidati! Lei voleva quel ciondolo, ne aveva bisogno, al diavolo il resto.

 

< Non mi fido di te Gandalf. Ma quel ciondolo mi serve… Vecchio, tu sei pazzo. Ti diverti a complicare le cose..> sospirò la figura, scuotendo la testa.

 

< Forse.. ma dovresti sapere che è impossibile sapere cosa passa per la testa di uno stregone > rispose lui rinfoderando la spada. < la tua scelta? >

 

< Devo essere impazzita.. > sussurrò la figura in elfico, parlando più a se stessa che a qualcuno in particolare < Molto bene. Accetto. Combatterò dalla vostra parte. >

 

< Ottima scelta> disse Gandalf con un sorriso grave, facendo cadere il ciondolo nella mano tesa della figura.

 

< NO!> Gimli era saltato in piedi < Non ho nessuna intenzione di viaggiare con qualcuno che ci ha attaccato e che voleva ucciderci! Per di più, qualcuno di cui nemmeno conosco il nome e che è troppo codardo per mostrarci il suo vero aspetto e si nasconde dietro un mantello!> urlò lui, puntando l’ascia contro la figura.

 

< Il mio nome non ti deve riguardare, nano, e lo stesso vale per il mio aspetto. Non voglio la tua fiducia, anche perché tu non avrai la mia. Ma ho stretto un accordo, ho dato la mia parola. Fa che questo ti basti..altrimenti, sono problemi tuoi.> fredda e dura. Non avrebbe discusso con un nano.

 

< Allora abbiamo un problema. Se viaggerete con noi, dovrete darci un nome con cui chiamarvi. > Aragorn era rimasto in silenzio a fissare prima Gandalf e poi la misteriosa figura. Non gli piaceva l’idea di dover viaggiare con qualcuno che aveva tentato di ucciderlo, ma se per Gandalf andava bene, si sarebbe fidato del suo giudizio.

 

Una risata, questa volta sincera.

< Ho appena tentato di uccidervi, ho ferito tutti voi..eppure non battete ciglio al sapere che viaggerò con voi? Tra voi, il nano sembra l’unico dotato di un po’ di buon senso! >

Che gente strana che le era capitata! Doveva ammettere che era incuriosita.

 

< Non ci piace l’idea di viaggiare con voi.> Legolas era finalmente riuscito a fermare l’uscita del sangue, ed adesso era in piedi, a fissare la donna mascherata. < Ma avete fato un accordo..e se Gandalf si fida di voi, allora noi ci fideremo del suo giudizio.>

 

< Ah spero che stiate scherzando, tutti e due! Come potete pensare di portarla con noi…e poi.. è una donna!! > esclamò Gimli.

 

Un lampo nero. Una spada sguainata. Gimli si ritrovò con la lama puntata alla gola.

< Mi spiace che il fatto che io sia una donna ti crei disturbo. Sappi che mi stai stancando, piccolo mostriciattolo.>

Osservò il nano deglutire, spaventato. Era meglio che capisse da subito, che era meglio non darle fastidio.

 

< Adesso basta, smettetela. Abbiamo perso già fin troppo tempo, dobbiamo andare a Rohan di volata.> Il tono di Gandalf non meritava repliche.

 

Lentamente, allontanò la spada dal collo del nano.

< Il mio nome non è di alcuna importanza. Dagli umani sono conosciuta come Morwen( = nera fanciulla, in elfico), se per voi è importante, potete chiamarmi così.>

< Se dobbiamo arrivare a Rohan in fretta, vi conviene seguirmi. La foresta di Fangorn è insidiosa per chi non la conosce, ma non avrete da temere se mi seguirete. Ho passato molto tempo in questa foresta, conosco la strada più veloce. Muoviamoci > Senza altra parola, si diresse verso il folto della foresta, seguita, con un po’ di sospetto, dai suoi nuovi compagni di avventura.

 

 

*******************

 

 

Uscirono dalla macchia di alberi, liberi di essere accarezzati dalla lieve brezza di quella notte, sopra le loro teste il cielo stellato sembrava illuminare alla luce della luna piena.

 

< Da qui, sono tre giorni a cavallo, cavalcando veloci come il vento > disse Gandalf, scrutando la pianura che si stendeva davanti a loro per miglia e miglia.

Un fischio, lungo, particolare, un richiamo da tempo dimenticato.

Un cavallo fece la sua comparsa al richiamo di Gandalf.

Bianco come la neve, la lunga criniera argentata che si muoveva al ritmo della corsa, il Re dei cavalli fece la sua comparsa.

 

< Ombromanto!> sussurrò dolcemente lo stregone accarezzando il cavallo.

 

Gli occhi di Legolas brillarono nel vedere quel magnifico esemplare.

Accanto all’elfo e all’uomo, i loro due cavalli chinarono la testa in segno di rispetto.

 

< Cavalcare.. non che la cosa mi piaccia! Noi nani non siamo fatti per stare a cavallo! > brontolò Gimli quando venne aiutato a salire sul cavallo, dietro Legolas.

 

< Morwen, voi non avete un cavallo? > domandò Aragorn notando che la donna era rimasta immobile, restando ad osservarli mentre salivano a cavallo.

 

Non una parola, non uno sguardo.

La figura incappucciata, incominciò a correre per la pianura.

Ma correre..correre non era a parola giusta. Essa volava.. sembrava che i piedi non toccassero il terreno per quanto erano veloci e delicati i suoi passi. Un’ombra che spariva fra le tenebre della notte.

Senza una parola, Gandalf spronò Ombromanto al suo inseguimento, e lo stesso fecero gli altri, stupiti.

La misteriosa donna, sembrava sparita nella notte, di lei, nessuna traccia.

 

< Gandalf..> urlò Legolas.

 

< Cavalcate, lei arriverà! >

 

 

Quando il gruppo fece una sosta per far riposare i cavalli, lei arrivò.

Un magnifico stallone nero come la pece, dalla lunga criniera dorata andò loro in contro.

Come per la donna prima, sembrava che il cavallo non toccasse il terreno.

Arrivati vicino a loro, gli uomini notarono che esso non possedeva ne sella ne briglie, e nonostante questo, la figura incappucciata lo cavalcava senza problemi.

Un lampo di ammirazione passò negli occhi di Legolas.

Cavalcare un cavallo di quel genere non era un impresa facile, e senza briglie era praticamente impossibile, anche per un elfo.

Osservò meglio la figura, ora illuminata leggermente grazie alla luna.

Non che ci fosse molto da osservare. Tutto il corpo era ricoperto da un lungo mantello nero che arrivava fino ai piedi. Il capo era coperto dal cappuccio e, l’elfo notò, il viso era nascosto da una maschera d’argento.

Le uniche cose distinguibili erano la spada e la faretra con l’arco e le frecce.

Il ciondolo, appeso al collo della donna, era nascosto anch’esso dal mantello.

Per quale motivo quella donna non volesse mostrare il suo aspetto, lo incuriosiva.

Era ormai certo che ella fosse un elfo, per cui non capiva il perché del suo comportamento, e il suo essere restia a farsi vedere e a svelare il proprio nome.

Quella donna misteriosa lo intrigava, per questo decise di parlarle.

 

Le andò incontro, mentre gli altri erano impegnati a mangiare qualcosa. Ella si era allontanata dal gruppo, a fissare l’orizzonte.

Stava per albeggiare quando l’elfo la raggiunse.

 

< Un lampo di luce solitario annuncia il momento

dell’atteso arrivo della lucente signora

Le stelle e la luna si inchinano con fare sonnolento,

per colei che scalda coloro nei cui cuori dimora,

Di tenui colori tinge il mantello della notte regina.

E per nostra gioia fa finalmente capolino.

Di rosa, arancio, rosso e giallo, è vestita la ballerina.

Arrivata nel cielo con passo felino.

Aprite gli occhi, si rassereni il cuore,

nella luce dell’alba è arrivato ilSsole. >

 

Così cantò l’elfo, osservando rapito i primi bagliori dell’alba. Era una vecchia canzone, imparata da bambini, che pur gli piaceva rammentare.

 

< Oh dolce Luna, che lieve risplendi

nelle notti più buie, unica guida

per viaggiatori erranti, insieme alla stelle,

sorelle fedeli di tempi lontani.

Silenziosa da lassù osservi,

unica compagna si segreti e misteri,

che nell’oscurità delle tenebre si nascondono.

Oh dolce Luna, che il mio volto accarezzi,

spero di riuscire a rivederti ancora,

quando la Signora del giorno sarà sparita,

e le ombre dimoreranno padrone,

io e te, nuovamente insieme,

compagna fedele di tutti i miei pensieri. >

 

La voce della donna risuonò limpida e trasparente nel silenzio della pianura.

Un canto triste e pieno di dolcezza, che risvegliò nei cuori di coloro che l’ascoltarono una strana amarezza.

Gli occhi viola di lei, ora, erano fissi in quelli blu dell’elfo.

 

< Non amate il Sole? > le domandò Legolas, rammaricandosi quando ella spostò di nuovo lo sguardo sull’orizzonte, sempre più chiaro.

Era come stregato da quegli occhi, occhi in cui leggeva un’antica tristezza, mista ad un dolore così grande, che non capiva come potesse essere sopportato. Occhi che avevano visto passare molte ere, che avevano visto molte battaglie e subito pesanti sconfitte.

Lo specchio di un anima disperata.

 

< Il Sole è traditore. Non ci si può nascondere da essa, crudele traditrice. Il Sole permette ai nemici di trovarti, consente alla freccia di colpire il bersaglio, impedisce un riposo sereno. Il Sole è il mio più grande male, e per sempre la odierò, perché non mi sarà mai concesso il piacere di sentire i suoi tiepidi raggi sul viso.>

 

Morwen sussultò lievemente, come se si fosse resa conto di aver detto troppo.

Il freddo sguardo che scambiò con l’elfo, fu sufficiente perché Legolas capisse di non dover indagare.

Le parole della donna, facevano pensare a una lunga e triste storia, che il prima o poi, sarebbe comunque stata scoperta.

Ma non era ancora giunto il momento.

 

< Il Sole è traditore dite, ed il vostro cuore batte per la dolce Luna. Eppure, neppure di lei vi fidate in realtà, visto che continuate a tenere segreta la vostra identità.> non potè fare a meno di osservare.

 

< Vi sbagliate. Non è della Luna che non mi fido, ma della compagnia > rispose lei, fissando i suoi occhi in quelli dell’elfo. Occhi di un blu degno delle più belle sere d’estate, occhi fermi e risoluti, occhi pieni di orgoglio, coraggio, saggezza e conoscenza.

 

< Siete una nostra compagna ormai, combatteremo insieme, dovrete fidarvi, presto o tardi >

 

< Nei lunghi anni della mia vita, ho imparato a mie spese a non fidarmi di nessuno, Nani, Uomini o Elfi che siano. La mano che si tende amica, può afferrarvi da un momento all’altro per consegnarvi al nemico, e la spada che giura di proteggervi può colpirvi nel sonno. Parlare di fiducia temo sia inutile, Mastro Legolas, e come voi non avrete la mia, io non avrò la vostra. >

 

< Come fate a dire questo? Magari io non avrò la vostra, ma voi potrete avere la mia. >

 

< Vi assicuro che questo sarà impossibile. Si da fiducia a una persona solo dopo averla conosciuta veramente, solo dopo aver conosciuto tutta la sua storia, e dopo di ciò si fa comunque attenzione. Io non ho intenzione ne di raccontarvi la mia, ne di ascoltare la vostra. Per cui, parlare di fiducia è una cosa del tutto inutile. >

 

< Giungerà il giorno i cui voi dovrete raccontarmi la vostra storia, e in cui io vi racconterò la mia. >

 

< Sarò solo io a scegliere se  raccontarvela o no. In ogni caso, mi auguro che quel momento non arrivi > detto ciò, Morwen saltò in sella al suo stallone e si allontanò veloce vero il Sole appena sorto, seguita con lo sguardo dall’elfo pensieroso.

 

__________________________________________________________________________________________

 

Ecco il secondo capitolo, spero non sia stato troppo noioso!

Prima di tutto: gli elfi considerano il Sole femminile, in quanto la considerano una stella, per questo i versi rivolti al Sole sono femminili.

Detto questo..beh che cosa ve ne pare? Vi dico già che Legolas non si darà per vinto, e che tra breve scopriremo il mistero di questa fanciulla.

Inoltre, volevo dirvi che quando i dialoghi sono scritti “ con questa scrittura” , sta a significare che stanno parlando in elfico.

 

RINGRAZIAMENTI:

Ambry483: Ti ringrazio per il commento..e si anche io adoro Legolas ^__^  p.s. sai che non ho idea di dove ho trovato l’immagine del mio profilo? Non so nemmeno cosa sia, però piaceva moltissimo anche a me XD spero che il capitolo ti sia piaciuto ciao!!

 

Hareth: Grazie per i complimenti! E si, il mio computer ogni tanto va a caso senza motivo.. computer strano XD spero che questo capitolo ti sia piaciuto un bacio!

 

Grazie anche a Illidan e Alice (30061983), e a tutti coloro che mi seguono e commentano!! Un bacio!

 

Allego un mio disegno ( siate clementi è solo uno schizzo) del ciondolo di Ailyan..

 

http://img364.imageshack.us/my.php?image=scansione0006tv8.jpg

 

  
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