Blonde Beautiful Bang-Part 2

Non posso crederci.

Jude.

Davanti a me.

Cos'è, la settimana dell'allegra rimpatriata?

È pazzesco. Mi sembra di essere in un film.

Solo che nei film normali, a questo punto, lei dovrebbe alzarsi, corrermi incontro e versare un fiume di lacrime commossa. Io la seguirei e insieme ricorderemmo i bei momenti passati a Phoenix, davanti a una tazza di te e qualche biscotto...

E invece no.

Lei mi vede e sorride. Butta lì un insignificante “Hey, Bells. Come va?” e torna a ruminare biscotti. Punto.

Capite? Lei è fatta così. Non gliene importa niente se sono quasi tre anni che non ci vediamo. no. Lei si comporta come se ci fossimo salutate ieri.

E io, di fronte a tanta indifferenza, cosa faccio?

Mi indigno alla grande, vado là e le mollo un intero pacco di sberle, le urlo addosso un “NON CI VEDIAMO DA TRE ANNI, POTRESTI ANCHE SALUTARMI COME SI DEVE!” e mi riprendo i biscotti?

No. Semplicemente mi dirigo un po' intontita verso il divano, ancora scioccata come se avessi assistito a uno sbarco di alieni nel salotto, mi siedo accanto a lei e mugugno un semplice “Ciao, Jud”.

Esme, Carlisle, Rosalie ed Alice mi osservano un po' incuriositi.

La osservo, mentre fagocita biscotti e te alla pesca.

Ora che la guardo bene, però, noto che è un po' diversa dalla Jude che conoscevo. Niente di così trascendentale, chiaro, ma la vedo...cambiata. Ha un'aria così stanca e pallida...anzi, pallida è un po' riduttivo per descriverla. In uno slancio di vena creativa direi che il suo colorito è più un...cinereo smunto tendente al muffa. E non è per niente positivo, in caso ve lo stiate chiedendo.

“Come va, Jude? È tutto a posto?” le chiedo cauta, rinunciando ai convenevoli di saluto.

“P-perchè me lo chiedi?” fa lei di rimando, sgranando gli occhi e fissandomi impaurita.

Bè, sai, piombi a casa del mio quasi marito vampiro senza nemmeno avvisare, fai tutta l'indifferente, sei più pallida di un cadavere, mi finisci i biscotti, vuoi pure che non ti chieda se la tua vita è ancora tutta intera?

“Oh, bè...mi sembri...strana...”

“No, no...va tutto benissimo, scherzi?”

Agita la mano e manda giù il te in un lampo come fosse whisky.

“Bene”

Benissimo.

E ora che diavolo dovrei fare?

Voglio dire, è stata lei a venire qui. Di sua spontanea volontà. Non è che l'ho costretta minacciandola di morte o chissà cosa. Perchè caspita si comporta così?

“A dire il vero...”mormora debolmente posando il biscotto mordicchiato sul tavolino. “...avrei bisogno del bagno”

“Oh” Scambio una veloce occhiata con i Cullen, che non mi considerano nemmeno di striscio. Sono tutti così concentrati su Jude che quasi quasi mi viene voglia di alzare bandiera bianca e chiedere cosa diamine sta succedendo. E la finiremo con questa stupida pantomima. Incrocio lo sguardo di Alice che mi rivolge un sorriso innocente. Socchiudo gli occhi insospettita, poi mi decido ad alzarmi, notando che il colorito di Jude sta assumendo una preoccupante sfumatura cadaverica.

“Ti accompagno”

Dannazione, ma dove diavolo è Edward, quando serve? Non so cosa darei per avere il suo dannato potere in momenti come questi! La lascio davanti al bagno, dove lei ci si chiude senza dire una parola. Mi siedo sul letto della camera di Edward per aspettarla e intanto rimugino un po' sulla situazione. Insomma, non è per niente normale! Se teniamo conto che:

1. è venuta a Forks, e già questo dà da pensare. Quando ancora abitavo a Phoenix e le dissi che mi sarei trasferita qui, le è quasi presa una sincope, non riteneva umanamente possibile abitare in una città così piccola e grigia.

2. È un po' dimagrita, ha la faccia smunta, pallida e stanca e due borsoni sotto gli occhi, e prima che diciate qualunque cosa, no, non può essere tutto effetto del jet lag.

3. è-

“Hey, Bella!” mi urla da dentro il bagno

“Si?”

“Potresti controllare se ci sono telefonate perse o messaggi sul telefono? È nello zaino!”

“Okay!”

Trovo lo zaino sulla poltrona, un qualcosa di vagamente azzurro e ruvido che deve aver fatto prima e seconda guerra mondiale, tanto è conciato male. Lo apro e comincio a rovistare dentro alla ricerca del telefono. Tra le mani mi capita di tutto: una macchina fotografica (cosa mai le servirà qui? Da fotografare non c'è nemmeno un cane), una set per la manicure, un borsellino dei trucchi, pennarelli colorati, un libro che deve aver fatto la guerra insieme allo zaino, Ipod, una foto di lei e sua madre nel giardino di casa, una foto del suo stupido cane (peloso, ciccione e insopportabile, soprannominato Il Piscione da me e Renée per ovvi motivi) e finalmente trovo il famoso cellulare.

Un messaggio ricevuto.

Sto per portarglielo, quando nel rimettere a posto tutto quel ciarpame, dallo zaino fuoriesce una sciarpa rosa tutta arrotolata da cui a sua volta fuoriesce una scatola. Sbuffando e imprecando contro chi oggi ha deciso di farmi perdere tempo, ficco sciarpa e ciarpame nello zaino e prendo il cellulare. Sto per rimettere a posto anche la scatola, ma la scritta a caratteri rosa sul fronte mi blocca sul posto.

Test di gravidanza.

Oh...

Oh. Mio. Dio.

No.

Scherziamo?

Devo chiederglielo!

Su, Bells. Trova un buon modo per farlo. Non essere troppo diretta, aggira l'argomento...

“Jude?”

“Si?”

“Non è che per caso sei...incinta?”

Scusate il ritardo...il capitolo è un pò corto ma non potevo fare di più devo STUDIARE STUDIARE STUDIARE.... thanx to:

algin91

MidnightDream

Spero che vi piaccia anche la seconda parte. baciiii!!A PRESTO!