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Autore: S_h_a_e_L    11/03/2014    11 recensioni
Gli occhi verdi del salvatore si fermarono in quelli del mostro che aveva devastato le loro esistenze per sempre, il bagliore rossastro che le illuminava si spense a poco a poco lasciando il posto a calde iridi nere.
Voldemort era sparito lasciando il corpo di Tom Riddle.
[...]
Chiuse per un attimo gli occhi: immagini del passato, di un presente che sperava non sarebbe mai esisto e di un futuro che traballava in bilico si presentarono scorrendo davanti agli occhi.

[...]
In quel momento, solo in quel momento, comprese che la felicità è una scelta. Spaventosa, dolorosa e sofferta, ma la migliore delle scelte possibili.
Capì che aveva desiderato compiere quella scelta tanto tempo prima, per quel motivo era tornato indietro e riuscì ad amarlo, non come aveva amato quegli occhi argento, lo amò come aveva imparato ad amare la vita e per lui imparò ad amare anche la sua colpa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Tom O. Riddle | Coppie: Draco/Harry, Harry/Voldemort
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
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Si strappò dal sonno e dagli incubi scontrandosi con l'angoscia e il dolore di scoprire che per quanto lontano potesse scappare, per quanto si seppellisse nel tempo e nella coscienza, i ricordi, quei ricordi, non sarebbero mai svaniti. 

Per qualche istante, appena prima di dormire, mentre aveva guardato Tom, irrigidito e indifeso, aveva sperato che il risveglio avrebbe fatto svanire tutto.

Avrebbe fatto meglio a non illudersi che con il sole sparissero anche le ombre che gli si erano incollate alle mani.

Lo guardava dormire.

Lo aveva osservato sin da quando i suoi occhi si erano aperti.
Aveva affogato in quel viso dormiente tutti i ricordi, tutti i sorrisi, che lo avevano colpito appena sveglio e trovò uno strano conforto nel guardarlo.

Tom era la sua possibilità, lo avrebbe salvato e salvando quegli occhi neri, avrebbe salvato anche se stesso. 

Con un sorrisetto divertito allungo una mano, scontrandosi con la barriera che Tom aveva eretto intorno al proprio letto prima di addormentarsi sereno. 

Quel ragazzo era potente... ma era già stato sconfitto. Harry era il suo limite, il suo freno.
Si piegò, infrangendo quella barriera e avvicinandosi al viso del suo, docile, assassino. 


Avrebbe potuto ucciderlo, in quel momento, soffocarlo nel sonno. Sussurrare tre parole e vederlo passare dal sogno alla morte. 

Era bello, Tom, tanto.. troppo, era speciale... e solo.
Harry si rese conto con accettazione, di non volerlo uccidere, di nuovo.
Era accaduto qualcosa... quel giorno, quel giorno di sangue e dolore, che gli aveva fatto nascere nel petto il desiderio di concedersi e concedergli un'altra possibilità, insieme. 

Tom era tutto quello che Harry sarebbe potuto diventare senza.. di Lui, senza loro. 

Tom rappresentava tutta l'oscurità di un mondo malato. Tom era il frutto magico di un amore malato. 

Sfiorò con le dita la fronte del ragazzo che ancora non era diventato mostro. 

“ Guariscimi.. Tom ”

Perchè il mostro in quella stanza aveva occhi verdi ed un cuore spaccato.
Perchè aveva ucciso e la sua anima gemeva e si contorceva. 
Perchè un veleno gli era entrato nel sangue e veniva spinto, dai battiti furiosi, in tutto il corpo. 

Desiderava.
Voleva vedere quel mondo crescere sotto le sue mani, voleva vedere nascere di nuovo tutti quelli che aveva amato, voleva veder nascere il suo angelo e i suoi amici, voleva vederli sorridere, voleva accertarsi che nessun'altra oscurità avrebbe intaccato quella felicità. 

E per farlo avrebbe dovuto essere il filtro di quel ragazzo, avrebbe dovuto ingoiare oscurità e ombre.
Per salvarsi doveva ricominciare.


Qual'era stato l'inizio?
Il vero inizio, di quella spirale di dolore e sofferenza? 

Mirtilla?, Il Basilisco?
Oppure Orfin e la verità sul proprio sangue? 

Era stato scoprire che la madre aveva voluto morire per non rivedere nei suoi occhi, gli occhi dell'uomo che aveva disperatamente amato?

La consapevolezza che tutta la magia del mondo non avrebbe potuto guarire un cuore straziato?

Forse era in quel preciso momento, l'inghippo... l'inizio.


Quando un figlio sofferente aveva scoperto che l'amore porta dolore.. e morte.
Quando quel figlio aveva scoperto che a volte ci sono ferite che non vogliamo vedere risanate, ci sono cicatrici che vogliamo nella nostra anima, sul nostro corpo, perchè è l'unico modo in cui possiamo rivedere le persone amate. 

La verità era che quel ragazzo avrebbe scoperto fin troppo presto che la magia e il potere avevano senso onnipotente solo e soltanto se si cancellava il cuore. 

Quel ragazzo si sarebbe presto illuso che la magia potesse vincere tutto, anche rifiutando la propria stessa nascita, anche rinnegando la propria stessa madre, morta proprio perchè la magia non poteva sostituire la realtà.

Lily e James erano morti in nome di un amore immenso per il proprio figlio.
Merope si era lasciata andare proprio perchè l'amore per il figlio non avrebbe vinto il dolore.
Ed eccoli li, i figli nati dall'amore, uno accanto all'altro, condannati ad uccidersi e già morti l'uno per mano dell'altro. 

E poi al sorgere del giorno, ecco che uno alza gli occhi su due occhi che non aveva mai guardato e vede, come se prima non avesse mai, realmente, visto niente. Tom si svegliava. 
E in un attimo, non si sa il perchè, non si sa come, qualcosa si rompe.
Occhi neri affondano in quelli verdi. E due destini si mescolano, si confondono e cadono senza sapere a cosa... esattamente, si è dato inizio.

Così simili eppure così diversi, così lontani. Due di due strade partite dallo stesso bivio. 

Arrabbiati entrambi con il proprio destino, convinti che se avesse smosso qualcosa, qualsiasi cosa sarebbe stato diverso.
Perchè avevano bisogno di odiare qualcuno oltre loro stessi.

Si mossero quasi in contemporanea, fermi in quel momento  avvenuto tante volte e nessuna in verità.
Quando Harry si scostò, la luce rischiarò quel corpo, presentandolo in orrenda chiarezza agli occhi neri che lo scrutavano assorti. 

Martoriato, un arabesco di cicatrici più o meno profonde si arrampicava lungo la schiena, prendendo le braccia e arrivando fino ai polsi.

Sul collo una linea orizzontale, sulla mano destra una scritta baluginava liscia e irregolare: 

-Non devo dire bugie.-

Tom non si rese nemmeno conto di aver trattenuto il respiro, fissò come ipnotizzato quel corpo forte
che in molti, molte volte avevano voluto piegare e si chiese, per la prima volta, quanto costasse il potere.
Rimase immobile anche quando quella vista svanì e Harry uscì dalla camera, con un sorriso.
 
 

-Perchè a volte ci sono ferite che non vogliamo vedere risanate, ci sono cicatrici che vogliamo nella nostra anima, sul nostro corpo, perchè è l'unico modo in cui possiamo rivedere le persone amate. -

 

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“Prima o poi... ti capiterà di inciampare.
Perdonati.”

 

Per Harry tutto era stato una lenta caduta. Anche l'amore, era inciampato sbucciandosi il cuore.
Ed era rimasto appeso, in attesa di qualcosa che non sarebbe comunque stato suo. 

Tom lo trovò poco fuori la sala comune.

Con gli occhi pieni di qualcosa che non aveva mai visto.
Tormento, desiderio, dolore e violenza mescolati in un turbinio e tenuti strettamente imbrigliati dalla volontà.

Quando seguì la direzione di quello sguardo fu con fastidio che notò che era indirizzato ad Abraxas Malfoy.

Tom non lo sapeva, ma già così si stava perdendo.
Guardando quegli occhi verdi, prima di qualsiasi altra cosa.

Forse immaginava che lo scorrere della sua vita si sarebbe complicato.
Sarebbe stato difficile, la sua vita sarebbe cambiata, ma non immaginava di non aver scampo.

Non immaginava quanto la sua vita era già cambiata, semplicemente sfiorando al vita di quel ragazzo sconosciuto.
Solamente incontrando i suoi occhi.

 


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C'è un'antica leggenda che parla del filo rosso del destino, dice ci hanno legato alla caviglia un filo rosso collegando tutte le persone che nella vita sono destinate a toccarsi. Il filo può aggrovigliarsi e allungarsi, ma non si spezza mai.* 

In piedi uno di fianco all'altro con lo sguardo assorto e profondo, Tom e Harry avevano mani e piedi legati con strati e strati di sottile, soffice, ineluttabile filo rosso. 


 

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Eccoci qui. 
Innanzitutto... Grazie. 
Grazie alla mia beta Lolly, che come sempre mi da una mano ... incredibile in ogni fase della storia.
Poi Grazie ancora alle:
25 persone che seguono questa storiella. 
1 che la ricorda.
9 che la preferiscono. 
Ringrazio qui le persone che hanno recensito lo scorso capitolo, non ho avuto tempo per farlo singolarmente, ma sappiate che mi fate immenso piacere:


mistery_sev
Sognoosondesta
lunadistruggi
uwetta
didda1288
e Ladyriddle che come sempre mi manda Spassosissimi e incoraggianti messaggi minatori <3

Spero che il carattere e le dimensioni del testo siano più grandi stavolta, non vorrei farvi diventare miopi!
So che sto ... tirando la corda con questi capitoli.... intro un po' noiosi forse.
Ma sto tentando di non fare gli stessi errori delle mie passate fic, questo non toglie che potrei farne altri di peggiori!
Anzi sono certa che mi capiterà proprio questo. 
Confido nel fatto che continuiate a seguirmi e che mi aiuterete a far prendere a questa storia una bella piega. 

Il prossimo aggiornamento sarà più vicino, promesso! 

Nel frattempo vi lascio, spero che il capitolo vi piaccia e che vorrete recensire. 
Ps: Credo/spero che il prossimo capitolo vi piacerà di più *insicurezza mode on*

 

  
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