Cap.2
“...La vita è come una scatola di cioccolatini... .
Non sai mai quello che ti capita...”
-Forrest Gump
Gwen si svegliò, era sul suo letto.
All'apparenza.
Anzi, qualcosa era cambiato;
Forse tutto:
I lenzuoli, i poster, il colore della parete, i quadri.
Perfino il lampadario.
Ma Gwen era sicura che quella fosse la sua stanza.
Si alzò dal suo letto e cercò le ciabatte con i piedi come faceva sempre, ma non le trovava.
Decise di muoversi a piedi nudi pensando di averle lasciate da qualche parte.
Uscì dalla stanza e gli si presentò davanti il corridoio della sua casa stile 1890 circa.
I quadri ben spolverati raffiguranti gli antichi membri della famiglia Woodvile erano appesi alla parete, ma ne mancavano alcuni; il pavimento in marmo di solito lucido dalla passata di cera della signora Jenny era coperto da un sottile tappeto color bordeaux opaco.
Gwen proseguì nel suo breve cammino finché non si fermò per ascoltare meglio le voci da lei udite.
Non conosceva quel timbro di voce e sporgendosi leggermente dalla parete riuscì a
notare due figure a lei sconosciute;
Una di loro purtroppo la notò e si allarmò cominciando a sclerare in aramaico.
Gwen impaurita cominciò a correre, non era sicuramente nella sua epoca ma questa cosa sembrava quasi impossibile.
Lei non era una portatrice di geni
Il tizio la stava ancora inseguendo e Gwen si nascose dietro una colonna;
Il tizio era abbastanza rincoglionito e lei ne fu sollevata.
All'improvviso si sentì mancare.
Giro di testa
sensazione di svenire.
Gli mancò l'aria e subito dopo Gwen si ritrovò esattamente dove si trovava due minuti prima ma nella sua casa.
La sua casa come la ricordava lei.
«Gwen che ci fai sveglia alle 4.00 a.m.? Ti manca la mammina?»
Charlotte era davanti a lei vestita e pronta per un uscita con chissà chi.
Il bello è che si divertiva a sfottere Gwen solo perché si credeva superiore
«Veramente... avevo sete»
Buttò giù la prima scusa.
«Ma le cucine sono chiuse cugina»
Ridacchiò Charlotte
Gwen la ignorò e tornò in camera sua provando a dormire ma non ce la fece.
Troppi pensieri:
Cosa era successo?
Era un salto?
Se si perché io e non Charlotte?
***
Gwen era pronta per andare a scuola:
Indossava un paio di jeans chiari a sigaretta e un maglioncino che metteva in risalto il suo bel collo lungo (Naturalmente proporzionato al suo corpo).
Era truccata con del semplice mascara ma era carina lo stesso.
Gwen era una ragazza castana con i capelli fini e lisci che lei portava sempre sciolti e lasciati selvaggi.
I suoi occhi erano di un verdino adorabile.
Aveva qualche lentiggine ed era una ragazza molto carina (se non fosse per il suo seno piccolino *)
Partì per andare a scuola evitando di fare la stessa strada di Charlotte.
Arrivata a scuola Gwen si mise alla ricerca di Leslie e appena la trovò le raccontò il fatto accaduto la sera prima
«Impossibile. Deve essere per forza un salto nel tempo Gwen... se ne succede un altro avvisa ME e tua MADRE»
Gwen sbuffò sperando che quel che diceva la sua migliore amica non fosse vero.
«Ok, promesso»
Leslie sorrise e Gwen si avviò verso l'aula di aritmetica mentre Leslie in quella di arte.
«Guardate chi c'è»
Un ragazzo, precisamente la cotta di Gwen dalle medie, indicava Gwen ridendo.
Lui la prendeva sempre in giro dicendo che doveva prendere esempio da sua cucina(Charlotte) e che doveva farsi fare un operazione di chirurgia al seno perché era microbosotico(?).
Lei lo guardò e per poco non si impallo per quanto era bello.
Liam Payne, ultimo anno da liceo (ripetuto 3 volte):
Alto, bello , accattivante, e soprattutto pieno di spasimanti. (30 punti in meno a Gwen Woodvile)
«Che c'è Woodvile, non parli?»
Gwen abbassò lo sguardo
«Lasciala in pace Payne hai rotto il cazzo.»
Gwen alzò lo sguardo incontrando quello di Harry styles (Viaggiatore del tempo anche lui insieme ad un altro ragazzo che Gwen non conosceva )
«Oh, carina, si è trovata il ragazzo. Ah, no scusate è gay»
Liam cominciò a ridere e Harry voleva ucciderlo con lo sguardo, lui non era Gay, naturalmente niente contro anzi. Ma era etero
«Liam smettila Non è gay te lo ha detto tante volte»
Provò a difenderlo Liam, ma l'entrata del professore li fece placare e così cominciò la lezione
***
«Allora come è andata ? Qualche salto nel tempo?»