I want to be pregnant


 

- Ma sei pazzo! Non stai bene con la testa, vai a farti ricoverare!- urlo contro Niall da almeno mezz’ora. Peter soffoca dei gemiti di dolore appena provo a sfiorare il suo naso con un impacco di ghiaccio. – Cioè, voglio dire.. perché lo hai fatto?-
- Poteva strangolarti!- ribatte Nello incrociando le braccia al petto.
- Ci stavamo abbracciando, non era un incontro di wrestling!-
- Sai quante persone sono morte per un abbraccio..- dice lui convinto di quello che dice.
- Mhh.. fammici pensare.- appoggio la mano sul mento a mo’ di pensatore. – Nessuna.-
Harry sbuca dalla folla che si è accalcata attorno a noi.
- Ma che cazz?- appoggia il piatto di ciambelle che aveva in mano sulla sabbia e si accovaccia accanto a me. – Sono stato via solo cinque minuti e Peter sta morendo?-
- Sì, cinque minuti, col cazzo.- sussurro arrabbiata, mi hanno abbandonata per l’intera serata.
- C’era folla al buffet!- si difende lui.
- E comunque non sto morendo!- esclama Peter dolorante.
- Oh, ma allora sei vivo. Sembravi una statua con il naso rosso, mi ricordi Roudolf.-
- Quella è una renna.- dice Niall ovvio.
- Allora Peter è diventato una renna.- replica Harry.
- Volete lasciarmi sanguinare sulla spiaggia parlando di renne o volete portarmi al pronto soccorso?- Peter è leggermente scazzato.
- Io voto per la prima!- si fa subito avanti Nello.
- Sentite smettetela di fare i bambini e aiutatemi.- mi carico il ferito sulla spalla, facendomi aiutare da Alexander a portarlo in macchina.
- Non puoi portare questi pesi Jade! Ricorda che sei incinta.- mi rimprovera quest’ultimo.
- Bhè, il bambino aspetterà!- esclamo caricandolo sull’auto.

- Dimmi tutto quello che devi dire.- sbotto chiudendo la porta.
- Ti dovrei dire tante cose, ma passo.- dice Niall.
- No, tu ora mi dici tutto. Siamo migliori amici, Nello. Ci siamo sempre detti tutto, perché all’improvviso dobbiamo rovinare tutto?- non ce la faccio più, prima o poi glielo avrei detto.
- Bene.. allora ti dirò tutto. E scusami.- mi guarda con quei suoi occhioni color mare. – Facciamo una cosa, tu hai qualcosa di dirmi?- mi chiede curioso. Annuisco imbarazzata. – Bene, allora per semplificare le cose diremo i nostri segreti al mio via.- propone e accetto volentieri.
Mima l’1, 2, 3, via e partiamo. – Non aspetto un bambino.- dico velocemente chiudendo gli occhi.
- Ti ho sempre amata.- rivela Niall. Riapro gli occhi, mi sta ancora guardando. Solo ora mi rendo conto di cosa ha detto, io gli piaccio.
- Quindi eri tu che mi mandavi tutte quelle lettere anonime a San Valentino!- annuisce grattandosi la nuca imbarazzato. – Ed io che credevo fosse il mio vicino pedofilo.-
- Jerry non l’avrebbe mai fatto..- ammette sbuffando, riferendosi al mio vicino. – Comunque io mantengo questo segreto da quando avevo quattordici anni.- dice ancora dispiaciuto. Wow, io non ne so mantenere uno nemmeno per un’ora.
- Hey, non essere triste! Ti sei tolto un peso dopotutto, e sappi che questo non confluirà sulla nostra amicizia. Per me sei sempre il mio Nello, capito?- lo rassicuro abbracciandolo. Lui fa lo stesso stringendomi forte tra le sue braccia. Come mai la sua confessione non mi ha fatto questo grande effetto..? Forse nel profondo l’avevo sospettato già?
- Aspetta.. ma tu allora non sei incinta?-
- Ho solo cibo nella mia pancia, niente bambini, non sono una cannibale!- esclamo indignata.
Sentiamo la porta dell’ingresso aprirsi, Alexander entra e mi guarda colpevole.
- Cosa ci fai alzata? Perché non sei a letto? Non pensi al tuo bambino?- mi incolpa puntandomi il dito contro. Niall trattiene una risata, mentre io resto seria per non rovinare la sceneggiata.
- Scusa, adesso vado a dormire.- dico afflitta. – Buonanotte a tutti.-
– No, aspetta.. dici davvero? Sono le tre del pomeriggio!- Nello guarda la sveglia sconvolto.
- Bhè, allora buon pomeriggio, dormi!- esclama Alexander baciandomi la fronte e uscendo dalla stanza.
- Posso dormire e nessuno mi vieta di farlo, wow. E’ bello essere incinta.- scoppio in una fragorosa risata, e Nello con me.
- Voglio essere anche io incinto.- mette il broncio incrociando le braccia al petto.

- Tesoro, allora che ne pensi?- Enzo mi sta mostrando l’ennesimo vestito del matrimonio. E’ un abito a sirena molto appariscente, che mette molto in risalto le mie forme, quelle poche che ci sono. Non credo che mi rispecchi molto, quindi rifiuto e vado avanti.
- Mi dispiace, ma.. no.- sono almeno 15 i vestiti che mi ha fatto provare.
- Ma questo è l’ultimo modello di Pnina Tornai!-
- Sai una cosa? Rimango con l’abito di prima, stupiamo tutti e spacchiamo!- propongo sorridendo. Il mio stilista si batte una mano in faccia.
- Ma il tuo sposo l’ha visto!- mi ricorda.
- Se lo sarà già dimenticato, tranquillo..- anche se il mio tono non è uno dei più rassicuranti del mondo, Enzo annuisce.
Esco dalla boutique degli abiti da sposa e vedo un SUV nero familiare, dall’auto esce Harry con il suo fare indifferente. Mi sorride aprendo lo sportello.
- Vorresti rapirmi?- domando diretta.
- Ma no, su.. Sali.- mi invita. – E poi se ti volessi rapire saresti già imbavagliata nel cofano.-
- Questo mi rassicura molto.- dico lusingata entrando in macchina.

- Perché siamo fermi qui?- Harry si è appena accostato ad un negozio di abbigliamento per bambini.
- Non è ovvio?- domanda ovvio.
- Mhh.. hai un nipotino?- cerco di indovinare.
- E’ per nostro ‘figlio’ Jade!- esclama indicandomi la pancia.
- Ah giusto, sono incinta.- ricordo senza entusiasmo. Dovrei farmi un promemoria, così non dimentico nulla.
Entriamo nel negozio, iniziando a dare un’occhiata in giro. Trovo una tutina abbastanza carina, la cosa divertente è che non so nemmeno se sarà maschio o femmina. Aspetta, ma non esiste.
Ah bhè, li prenderò entrambi, sia blu che rosa. Accartoccio tutto nel carrello e mi dirigo verso il reparto scarpe. Vedo Harry intento ad osservare delle scarpette da calcio per bambini, ti pareva.
- Wow, sono piccolissime.- dice dopo essermi avvicinata.
- Ma davvero? E dire che siamo in un negozio per bambini!- come sono simpatica.
- Jade.. sai che ti amo?- chiede di punto in bianco. Rimango spiazzata, la mia risposta è una delle più brutte che esiste.
- Grazie.-