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Autore: NarcissaM    29/06/2008    12 recensioni
Sarà un disastroso - ma indimenticabile - anno scolastico per la bella Narcissa Black. Impegnata tra lezioni di recupero con Severus Piton, i pasticci del suo cugino sconsiderato, ed il corteggiamento di un fidanzato indesiderato, lo specchio stregato di Serpeverde sarà davvero l'ultimo dei suoi problemi.
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa, Lucius/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

12 - Lacrime

Sebbene fosse una bella giornata e non spirasse che una brezza leggera, si percepiva nell'aria l'odore della pioggia. Narcissa aveva già preso posto negli spalti del campo di Quiddicth, accompagnata da Alecto e Christie. Presto sarebbe cominciata la partita tra Serpeverde e Tassorosso...
Se fosse stato un giorno come tanti altri, Greta Zabini si sarebbe trovata in prima fila a fare il tifo per la sua squadra, ed in particolar modo per il Capitano, Lucius Malfoy. Ma quelli non erano giorni comuni, e la presenza di una terribile maledizione sembrava gravare su tutta la scuola. Zabini non era presente, e Narcissa non la vedeva da settimane. Poteva però figurarsela, magari chiusa in qualche bagno, a piangere come Lily Evans e molte altre ragazze che erano diventate improvvisamente... brutte.
Narcissa non aveva sensi di colpa. Infondo Zabini aveva avuto quello che si meritava!
Se ti conosco abbastanza bene, com'è giusto che una sorella maggiore conosca la sorella minore, credo che entro la fine dell'anno tu ti sarai già vendicata nel migliore dei modi,
le aveva scritto Bellatrix, una volta.
E Narcissa non poteva che essere felice di essersi liberata di Zabini, delle sue cattiverie e dei suoi sciocchi tentativi di conquistare Lucius.
Lucius.
Narcissa cominciò a cercarlo con gli occhi, sul campo da Quidditch e poi sulla folla di persone accorse a vedere la partita. Con sorpresa, lo intravide sugli spalti. Avanzava verso di lei.
Narcissa gli sorrise, ma il sorriso mutò in una smorfia quando, con sua grande delusione, Malfoy si rivolse a Christie. "Sewyn, puoi andare a prendere la tua scopa? Abbiamo bisogno di una Cercatrice".
"Dov'è Idra Greengrass?" domandò Christie, confusa.
"E' ingrassata di venti chili, e non è sicura di riuscire a sollevarsi in aria", rivelò Malfoy, apparendo piuttosto schifato e amareggiato.
"Com'è possibile?" esclamò Alecto, e Narcissa si mosse a disagio, conscia del fatto che, forse, tutta quella faccenda dipendeva da lei. Avrebbe dovuto liberarsi dello specchio di Serpeverde?
"Vado a prepararmi", disse Christie, mettendosi in piedi. Era emozionata e felice come non la si vedeva da tempo.
Malfoy fece per allontanarsi, ma Narcissa si affrettò ad attirare la sua attenzione. Detestava essere diventata come invisibile, per lui. "In bocca al lupo per la partita, Lucius".
Il ragazzo si voltò, la guardò in modo strano, poi si mosse verso di lei e, prendendole il capo con la mano, avvicinò Narcissa a sé, dandole un casto bacio sulla fronte. "Grazie", le disse poi, semplicemente.

Narcissa tentò con difficoltà di nascondere il rossore che le imporporava le gote.
Ma all'occhio sveglio di Alecto Carrow, niente poteva sfuggire. "Allora... cos'è che succede tra te e Malfoy?" le chiese quando venne dato il via alla partita.
"Niente. Non capisco a cosa ti riferisci", fece Narcissa, vaga.
Seguì ogni movimento di Malfoy, sorprendendosi di notare solo in quei momenti quanto carismatico, forte e affascinante fosse. I bei capelli mossi dal vento mentre sfrecciava nel cielo, le sue ampie spalle, l'eleganza perenne dei suoi movimenti, anche mentre giocava ad uno sport rozzo come il Quidditch...
"E' chiaro da come vi guardate che siete cotti l'uno dell'altro. Quanto ti invidio!" continuò a dire Alecto, al suo fianco. Sebbene fosse intenta ad osservare Malfoy, un improvviso movimento a breve distanza catturò l'attenzione di Narcissa.
Ben Higgs, l'ennesimo pretendente alla sua mano, le aveva fatto l'occhiolino mentre estraeva la propria bacchetta dal mantello. Intanto, il cielo aveva cominciato a rabbuiarsi di nuvole cariche di pioggia.
"Vi siete già baciati? Bacia bene?" La voce di Alecto le giungeva come da un'enorme distanza. "Ti prego, se siamo amiche esigo sapere tutti i particolari!". Narcissa la udì a stento, lo sguardo inchiodato sulla bacchetta di Ben Higgs. Un attimo più tardi, il vago timore che aveva provato in un remoto recesso della sua mente esplose in un vero e proprio terrore.
Higgs agitò la bacchetta in un movimento circolare, ed uno dei Bolidi cambiò direzione, puntando direttamente verso Lucius. Era girato di spalle... Possibile che lui non lo sentisse arrivare?
Con il cuore in gola, Narcissa si aggrappò al parapetto e si sporse il più possibile per urlare: "Attento, Malfoy!"
Lucius guardò verso di lei, poi si volse nella direzione indicata un paio di secondi prima che quel dannato Bolide lo travolgesse. Non ebbe nemmeno il tempo di gettarsi di lato: fu investito in pieno e cadde dalla scopa, precipitando nel vuoto.


Il tempo sembrava aver perso il suo corso regolare.
Narcissa poteva udire i battiti del proprio cuore rimbombare nelle orecchie, mentre Lucius cadeva giù, come al rallentatore. Nella mente confusa di Narcissa riaffioravano le orribili cose che aveva detto a Malfoy.
Così tante brutte parole...
"Non ti vorrei nemmeno se tu fossi l'ultimo mago rimasto in tutto l'universo".
Non è vero, Lucius!
"Ed io che speravo tu fossi deceduto durante la notte..."
Non morire!
"Il giorno in cui smetterai di respirare per sempre, sarò io a dare una festa".
Non morire!
"Sparisci dalla mia vista e dalla mia vita!"
Non lasciarmi!
"Voglio solo una cosa... essere lasciata in pace".
Io non ti odio!
"Ma per quel che mi riguarda io... odio Lucius Malfoy con tutto il cuore!"
Io
non ti odio!

"Lucius!"
Gridando a perdifiato, Narcissa si precipitò giù, quasi volando, lungo le scale che dagli spalti portavano al campo.
Una folla numerosa si era già radunata allorché raggiunse il corpo di Lucius, aprendosi un varco a gomitate.
Incurante del fango, si lasciò cadere in ginocchio. "Lucius, ti prego... parla!"
Sebbene il petto di Malfoy si sollevasse e si abbassasse a un ritmo regolare, aveva gli occhi chiusi ed un profondo taglio sulla fronte che si stava rapidamente coprendo di sangue. Sangue!
Ad un tratto, per la prima volta, Narcissa comprese che avrebbe potuto perdere Lucius, ed un'ondata di angoscia le si rovesciò addosso. "Fate qualcosa!"
Il professor Lumacorno si chinò per sollevare Malfoy fra le braccia. "Portiamolo dentro, presto!"



"Bisogna portarlo al San Mungo!" strillò Narcissa, mentre la nuova, giovane infermiera di Hogwarts, Madame Poppy Chips, medicava le ferite di un Lucius privo di sensi.
"Non ce ne sarà bisogno, so esattamente come fare il mio mestiere".
"Ne dubito!" ribatté Narcissa, con disprezzo. Madame Chips si voltò di scatto, afferrò il polso della ragazza e la trascinò verso la porta. "Via di qui! Non sono ammesse visite al paziente mentre viene curato!"
"Come osa! Lei non sa chi sono io", protestò la ragazza, liberandosi dalla sua stretta. "Non riuscirà mai a buttarmi fuori da questa stanza. Io devo restare con lui".
Dalla determinazione e dalla disperazione che trasparirono sul volto di Narcissa, l'infermiera capì di avere perso la battaglia. "Oh, fai come vuoi! Ma cerca almeno di renderti utile e di non essere d'intralcio".
Narcissa l'aiutò come meglio poté, spogliando Lucius della divisa da Quidditch, e poi a lavando via il sangue dalle ferite.
Quando Madama Chips ebbe terminato di curargli la gamba destra e di bendarlo, lasciò la stanza dicendo: "Vado a preparare una pozione contro il dolore da somministrargli quando riprende i sensi".
Narcissa si sedette accanto al letto del ferito, sfiorandogli lievemente il petto, temendo che perfino un tocco leggero potesse farlo soffrire. Rimase lungamente a guardarlo con un'espressione di profondo affetto. Con le palpebre chiuse, Lucius nascondeva l'espressione di fierezza che di solito gli brillava negli occhi. Anche i tratti del viso si erano rilassati, sicché in quel momento sembrava straordinariamente giovane.
Un fioco lamento indusse Narcissa a chinarsi su di lui.
"Black..."
"Sono qui, Lucius", gli sussurrò lei, coprendogli le mani con le sue. "Non ti lascio, sono qui".
Lo vide sorridere, prima di sprofondare nuovamente nell'oblio.



** ** **




Lentamente, penosamente, lottando contro una forte sensazione di nausea, Lucius riprese a poco a poco conoscenza. La testa gli doleva atrocemente, e si sentiva tutte le membra peste.
Un fruscio accanto al letto lo indusse a volgere lo sguardo alla sua sinistra, dove scorse una testolina bionda e due grandi occhi azzurri. "Narcissa..."
Lucius trasalì e fece un lungo, tremulo respiro. Le sofferenze fisiche gli impedirono per un attimo di pensare e di ricordare. "Cos'è successo?" chiese, guardando la ragazza con aria interrogativa.
"Ben Higgs, uno del mio anno... lui... io..." Narcissa faticava così tanto a trovare le parole, che sembravano non riuscire ad uscire dalla sua gola arida. Come poteva spiegargli ogni cosa? Chiuse gli occhi e le sue lunghe ciglia posarono, nere, sulle guance bagnate di lacrime.
"Gli ho detto che ti odiavo... e lui deve avere pensato di eliminarti per potersi mettere con me. Ma a me non interessa, Lucius! Te lo giuro, io non volevo!" Era vero. La scomparsa di Lucius dalla sua vita era esattamente ciò che si sarebbe augurata un paio di mesi prima, ma i suoi sentimenti si erano modificati, ora.
Si coprì gli occhi col braccio per non fargli vedere che stava piangendo: si sentiva così profondamente infelice!
"Ah, cattiva Cissy!" l'ammonì Lucius. Con un pesante sospiro, si lasciò ricadere sul materasso. "Non credevo che tu mi odiassi così profondamente. Ora lo so".
"No! Non sai niente!" urlò Narcissa. "Io... non è te che odio! Io volevo solo poter scegliere. Solo poter... scegliere..." Piangendo disperatamente, si curvò in avanti nascondendo il viso sul petto e sul cuore di Lucius, l'esile corpo agitato dal tremito. Lui poggiò la guancia sui suoi morbidi boccoli dorati.
"Ti prego. Non sopporto di vederti piangere".
Ma Narcissa continuava a singhiozzare convulsa. "Mi dispiace, Lucius. Mi dispiace!"
Il rimorso che le vibrava nella voce gli spezzò il cuore. Avrebbe voluto confortarla, ma era incapace di trovare le parole adatte.
"Oh, che persona perfida che sono diventata!" disse lei, premendo più forte il viso contro le coperte di seta, inzuppandole di lacrime. "Le cose orribili che ti ho detto... e lo scherzo della Fiato Pestilenza... e lo Specchio di Serpeverde... tutte diventano brutte, bruttissime, ed io sono sempre più bella!" Per Lucius quelle parole non avevano senso, ma lasciò che Narcissa continuasse a sfogarsi. "Ed il mio Molliccio! Ah, persino una come Alecto ha paura di perdere le persone che ama, mentre io... io non sono capace di amare. Sono perfida! Una stupida, vanitosa, perfida strega".
"Una piagnucolosa, adorabile, piccola strega". la corresse Lucius, carezzandole i capelli. Provava un desiderio ardente, acuto, quasi insopportabile, di stringerla forte tra le braccia, di baciarle gli occhi bagnati di lacrime e le labbra scolorite. "Non sono arrabbiato con te".
"Dovresti esserlo, invece". Lei si rimise diritta, ma non lasciò la mano di Lucius. "E' stata colpa mia se Higgs ti ha attaccato".
"Di lui mi occuperò io, personalmente". Malfoy pronunciò quelle parole come un giuramento.
Rimasero entrambi in silenzio per un lungo momento, poi lui riprese a parlare. "Immaginavo che prima o poi avrei avuto dei problemi con qualcuno dei tuoi mille spasimanti. Se solo tu non fossi tanto bella!" Il dolore alla testa lo fece trasalire e tacere. Si chiuse il capo fra le mani.
"Ti fa tanto male?" chiese Narcissa, apprensiva. Era ancora torturata dai brividi e dai singhiozzi, incapace di frenare le proprie emozioni.
"Forse un bacio potrebbe potrebbe arrecarmi un qualche sollievo..." le mormorò Lucius. "Vieni qui".
Narcissa lo guardò intensamente, ancora scossa e preoccupata. C'erano stati dei momenti in cui Lucius aveva dubitato di poter mai scorgere, in quelle azzurre profondità, un sentimento così tenero nei suoi confronti. Allungandosi verso di lei, le catturò le labbra con le sue. Nonostante i casti rossori e le sue ritrosie, Narcissa rispose al bacio con ardore.
"Sei così spaventata..." le sussurrò Lucius, sulla bocca.
"Nemmeno siamo ancora sposati e già stavo per diventare vedova", spiegò Narcissa, rivolgendogli finalmente un sorriso.
"Resti con me?", bisbigliò Lucius, socchiudendo gli occhi.
"Finché lo vorrai".

Continua...


Nda: Yeaaah, mi sono emozionata molto a scrivere questo capitolo, e spero di aver fatto battere anche i vostri cuoricini. Ovviamente non saranno tutte rose e fiori per Lucius e Narcissa, anche se ora sembrano essersi avvicinati... ma non vi anticipo altro e vi invito a leggere i prossimi capitoli! Un abbraccio a tutti quelli che mi lasceranno una recensione! ^________^

Romanticamente vostra,
NarcissaM

   
 
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