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Autore: KeyFlame_NaLu    11/03/2014    1 recensioni
[10#Raccolte sulle mie coppie preferite: Ginny/Harry , Lily/James , Hermione/Ron]
#1. Homeworks. Harry rimase fermo, immobile, pietrificato. Fissava un punto indecifrato della parete, mentre le sue dita avanzavano caute nel punto in cui le labbra morbide di Ginny Weasley, sorella del suo migliore amico, lo avevano appena toccato.
#2. Open Book. Lily si voltò, mostrando un cipiglio di assenzio. Anche così, con quell’espressione seccata e per niente adatta ad un viso come il suo, era bella comunque.
#3. Light. [...] Inoltre credeva che Hermione trovasse le pietose condizioni di Ron un po’ troppo divertenti. Sebbene mesi prima non riuscisse a sopportare l’idea di loro due insieme, adesso sembrava parecchio soddisfatta del malumore che Lavanda infondeva in Ron.
[...] Enjoy it!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, James Potter, Lily Evans | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Amortentia

-If our love is insanity, why are you my clarity?-

5. Even the walls have ears.

[Ron/Hermione]

Hermione camminava a passo normale, che divenne prima frettoloso e poi una vera e propria corsa. Il corridoio non le era mai sembrato così lungo e infinito, non almeno la distanza che separava il bagno delle ragazze dalla Sala Grande. Il pavimento sembrava allungarsi insieme alle pareti ad ogni suo passo. Il viaggio che dovette percorrere in quei pochi secondi le stremò le gambe; ma doveva resistere.
Finalmente la sua mano toccò la porta che fu spinta via da una forza bruta che non le apparteneva. Gli occhi le bruciavano e un insopportabile dolore all'altezza della gola e dello stomaco la schiacciava contro una forza invisibile, forse inesistente.
Osservò con cautela il suo riflesso nello specchio.
Normalmente, avrebbe visto sempre il solito viso e i soliti capelli troppo ricci, che quel giorno erano stati domati da una treccia laterale. Ma tutto ciò che ora vedeva era una persona completamente diversa rispetto alla solita Hermione Granger. Le labbra tremavano come il resto del suo corpo, gli occhi si inumidivano ad ogni attimo e il suo viso diventava sempre più rosso.
Fu quella vista, forse più del problema stesso, a permettere ai suoi orgogliosi condotti lacrimali di tirar fuori tutto quello che aveva sopportato fin'ora. Strinse i denti, tentando di impedire a quelle stramaledette lacrime di scenderle lungo il viso, ma niente.
Diede un calcio contro il cestino e questo cadette a terra, rovesciando il suo contenuto di fazzoletti e sacchettini e altro ancora. Si spalmò contro la parete e scivolò giù, finendo seduta per terra.
Lei non piangeva, lei non era quel genere di ragazza.
Lei era Hermione Granger, prima della classe e colei che alzava sempre la mano ad ogni domanda dei professori, colei che riservava alla maggior parte delle persone uno spesso velo di superiorità e polemismo. Lei era la saputella, un insopportabile so-tutto-io, come l'aveva una volta definita il Professor Piton. Adesso era soltanto una ragazzina in lacrime per un motivo molto, molto stupido. Stupido quanto lui, Ron Weasley.
Percepì un rumore di passi e subito dopo qualcuno bussò alla porta. Hermione scattò in piedi e si asciugò frettolosamente le lacrime.
< < Hermione? > >
La ragazza trasalì. No, no, no. Perché proprio lui? Attenta a non far rumore, lanciò un'occhiata supplicante verso il cielo e si chiuse dentro il cubicolo.
< < Dai, so che sei lì dentro … Nick-quasi-senza-testa mi ha detto di averti vista. > >
La voce di Ron risuonò nel bagno e Hermione non poté fare altro che trattenere il respiro e darsi mentalmente ordine di smetterla di piangere.
Perché era lì fuori, dietro la porta del bagno delle ragazze? Le aveva forse corso dietro?
La porta si aprì e Ron entrò, dimenticandosi per un attimo dell'etica e delle millesettecento punizioni che avrebbe dovuto scontare se mai qualcuno lo avesse sorpreso lì. 
Tutte le ragazze della scuola lo avrebbero ucciso in mille modi diversi,Gazza e Piton avrebbero avuto un buon motivo per strapazzarlo, i suoi fratelli gli avrebbero inviato continuamente lettere con su scritto “Maniaco” o “Pervertito”, e sua madre avrebbe certamente dato il via al “discorso”. Ma non gli importava.
< < Hermione dài esci, sento il tuo profumo. > >
Hermione aggrottò le sopracciglia, chiedendosi se avesse capito male.
< < Cioè... ehm, volevo dire che... t-ti ho viso entrate e... > >
La ragazza emise un inudibile sospiro e il sguardo di perse nel vuoto, mentre le immagini di lui e quell'oca di Lavanda Brown intenti in una complicata pomiciata si rifecero vive nella sua testa. Poggiò la schiena contro la porta. 
Li aveva visti baciarsi tantissime volte, ma mai aveva reagito in quel modo. Harry in quel momento le aveva lanciato uno sguardo alla “lascia perdere”, e lei lo aveva fatto, solo in maniera tutta sua. Si era semplicemente alzata da tavola e si era diretta in bagno. Senza un motivo.
< < Io e Lavanda- > >
A quel nome Hermione si ridestò.
< < Ecco, è diventata appiccicosa, sai? > >
Non mi sembrava ti dispiacesse fino a un minuto fa”, pensò mentalmente. Ci fu un attimo di silenzio, spezzata da uno strano rumore. Ron aveva appena calciato il cestino che Hermione aveva rovesciato pochi minuti prima.
< < Miseriaccia... Senti, io davvero non sopporto quando ti chiudi in bagno in questo modo, perché quelle poche volte in cui fa così è colpa mia. > >
Hermione era immobile e in silenzio assoluto. Dove voleva andare a parare?
< < I-Io non sopporto … ecco, io... dannazione perché è così difficile parlare con te, quando non apri bocca?! > >
Hermione aveva smesso di piangere nello stesso momento in cui Ron aveva iniziato a parlare. Percepì poi uno strano calore provenire da dietro la porta del suo cubicolo, perché Ron vi si era appoggiato proprio in quel momento.
Li divideva solo una parete di legno alquanto sottile, che Hermione avrebbe potuto scegliere di abbattere con un solo movimento della mano, sbloccando la serratura.
< < S-Se la ragione per cui sei lì dentro sono io, a-allora dimmelo e... ti permetto di prendermi a pugni in faccia. Proprio come hai fatto con Malfoy, ricordi? > >
Sarebbe stato allettante riversare il suo dolore sul viso di Ron, ma non era quella la cura di cui aveva bisogno.
< < Oppure puoi colpirmi con uno dei tuoi incantesimi, e purché non facciano troppo male o non mi lascino cose come code di ratto nel di dietro o roba simile, di prometto di non reagire. > >
In quel momento, Hermione sorrise silenziosamente. Non poteva vedere il viso di Ron naturalmente, ma era certa che lui avesse un'espressione molto diversa.
< < Io lo so che non ne combino mai una giusta ma, io sono Ron e tu sei Hermione. A volte non ti sopporto, sul serio. E sono sicuro che certe volte tu voglia uccidermi, ma non lo fai. P-Perché siamo amici, no? > >
Sì, loro erano amici. Solo amici. Hermione ne era consapevole, lo sapeva benissimo.
< < Non è che potresti, non so, dire qualcosa? > >
Ron rise nervosamente, ma non ottenne risposta.
< < Può anche essere che Nick abbia mentito e che tu non sia qui in bagno. In quel caso sarei un maledetto idiota e starei parlando da solo, però a Hogwarts anche i muri hanno le orecchie, no? > >
Hermione sentì un rumore di passi in allontanamento, ma prima che la voce di Ron divenisse meno forte, udì:
< < Domani c'è la partita, Grifondoro contro Serpevedere. Sicuramente farà un'altra figuraccia, ma se so che sei di nuovo allegra, beh, può darsi che non farò poi così schifo. > >
Detto questo, Ron uscì dal bagno. Hermione rimase lì in quel cubicolo esattamente per altri sette minuti, durante i quali rielaborò le parole di Ron e le stampò in mente affinché rimanessero lì per sempre.
Loro due erano Ron e Hermione, litigavano in continuazione ed erano in disaccordo praticamente su tutto. A lui mancava il tatto, a lei mancavano tante altre cose.
Fiducia in se stessa, per esempio. In campo realistico non era cambiato nulla da quando lei era entrata in quel bagno, ma sentiva come se qualcosa effettivamente fosse accaduta.
Avrebbe usato il suo giratempo – se ne avesse avuto l'opportunità – per poter mandare indietro quel momento come in un registratore e guardarlo all'infinito.
Ma non ne aveva bisogno.
Quel breve monologo che Ron le aveva dedicato faceva adesso parte di un segreto, di cui probabilmente non avrebbero mai tirato in ballo, ma non importava.
Era successo, era accaduto, e non aveva bisogno di rivederlo altre volte. Quell'unica volta le sarebbe bastata.

*

Rieccomi dopo tanto tempo con un altro capitolo di queste raccolta, dedicato finalmente a Ron e Hermione :*
E' stato un po' arduo scrivere questo capitolo, poiché non è facile manipolare le emozioni di Ron, non tanto almeno quanto quelle di Hermione.

Tuttavia spero che vi sia piaciuto e di non essere sfociata fuori dai caratteri :O
è sempre la mia grande paura!
Nel prossimo capitolo inserirò una Dramione ^^
Le opinioni su questa coppia sono diverse, c'è chi li ama o chi crede che non abbiano niente a che vedere l'uno con l'altra.
Io allora ho deciso di accontentare entrambi le parti. Il capitolo sarà prevalentemente fondato su una qualche amicizia, e non su un possibile amore u.u
Spero di avervi incuriositi, un bacio e alla prossima!

   
 
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