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Autore: Kokky    29/06/2008    5 recensioni
Un mondo parallelo e antico, popolato da vampiri che si muovono nell'ombra e umani troppo ciechi sui nemici succhiasangue. L'esercito, i positivi e gli alchimisti sono gli unici che possono proteggere l'umanità da ciò che stanno bramando i vampiri...
Un'umana insicura. Due piccoli gemelli. Un vampiro infiltrato. Una squadra di soldati. Una signora gentile e un professore lunatico. Una bella vampira e il capo. Due Dannati. L'Imperatore e i suoi figli. Una dura vampira. E chi più ne ha più ne metta!
Di carne sul fuoco ce n'è abbastanza :)
Provare per credere!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Positive Blood' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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61-Viaggio in carrozza

Rupert riaprì gli occhi poco dopo che Sofia e Ryan furono scaraventati nella carrozza. Si guardò intorno impaurito, non capendo cosa stava accadendo, poi vide i due volti familiari e si tranquillizzò un pochino. Eppure sentiva il cuore pulsargli forte nel petto... era una strana sensazione, quella, una paura piena di coscienza. Sapeva cosa sarebbe accaduto, in un certo senso.

Sentiva la pelle d’oca sulle braccia. E un groppo alla gola.

Non era l’unico, comunque, a stare all’erta: anche suo fratello era molto preoccupato.

I gemelli si avvicinarono istintivamente, rincuorandosi, mentre Sofia cercava di sbirciare dall’apertura della carrozza sullo sportello di legno. Vedeva il buio della foresta, dove la luna non riusciva a rischiarare con i suoi raggi algidi, e un vampiro scuro che controllava che fosse tutto a posto, con i suoi occhi rossi che scrutavano attenti.

« So... Sofia dove andremo, ora? » mormorò Rupert, avvicinandosi alla ragazza. I suoi occhi, cerulei e sbarrati, erano pieni di paura che quella volta il bambino non riusciva a nascondere; in fondo aveva solo otto anni e una alta dose d’ironia sviluppata grazie alla vitamina speciale. Potevano essere intelligenti e fuori dal comune, ma i gemelli rimanevano sempre dei bambini.

Lei lo guardò triste, sorridendo flebilmente. Poi gli passò una mano fra i capelli, rendendoli ancora più disordinati.

« Non lo so. » disse con voce rotta.

I gemelli si sedettero di fronte a lei, silenziosi, e Sofi continuò a guardare con occhi lucidi la foresta, che passava veloce tutta uguale. Chissà se anche Adam era lì, in mezzo ai vampiri... molto probabile, in effetti.

Era lì per un motivo, nella villa, e probabilmente era quello di aiutare gli altri ad entrare. E lei si era fidata, aveva promesso, quando poi... i gemelli erano in pericolo. Adam aveva accettato quel compromesso solo perché sapeva che sarebbero arrivati presto i rinforzi.

Ma Sofia non voleva credere che anche gli avvenimenti successivi fossero stati calcolati. No, il vampiro non aveva alcun motivo preciso per... baciarla.

“Forse lo faceva solo per ridere un po’ di me?” pensò Sofi, stringendosi fra le braccia il torace. Chiuse gli occhi e vide la figura bionda impressa nella mente; sorrideva e parlava di qualcosa che centrava col giardinaggio. E poi il giorno in cui... le aveva detto tutto.

« Sofi, potremmo scappare. Siamo abbastanza coraggiosi per tentare, e tu lo sei più di noi. » affermò Rupert, facendola sobbalzare.

« No... non possiamo, siamo circondati! » sbraitò lei, dandogli un colpetto sulla testa.

« Uff... però allora verrà Adam a salvarci, ne sono certo. » ghignò Ryan, calmatosi un po’.

« Eh? » chiese Sofi.

« Sì, abbiamo letto in un libro che l’amore è più forte di qualunque cosa, e quindi lui verrà a prenderti. Se noi stiamo con te, salverà anche noi. » spiegò l’altro, mostrandole il loro ragionamento.

« Amore? » domandò scettica lei, guardandoli con una nuova luce. Forse avevano sbattuto la testa.

Loro annuirono convinti ed ingenui.

Sofia sospirò, richiudendo gli occhi.

Amore... come suonava bene quella parola. Chissà se Adam provava qualcosa di simile a quel fantomatico sentimento. Lei sentiva che non era solo quello, c’era una sorta d’attaccamento fra di loro. La solitudine spingeva a molte cose.

E lei odiava rimanere sola... anche se aveva i gemelli e Arthur e Ginger. Non sarebbero mai bastati, loro erano futili umani. E gli esseri viventi possono essere spazzati via da un soffio di vento appena un po’ più forte; i vampiri no.

Beh... non era così opportunista, Sofia. Lei cercava solo qualcuno che non la lasciasse mai, e ora l’aveva trovato.

E il fortunato avrebbe ricevuto tutto il suo amore.

Adam, d’altro canto, era sempre stato solo. Sin dalla sua trasformazione era stato lontano dai legami fra vampiri, impegnandosi in altre cose.

Sofia sorrise nella notte.

“Non era solo per divertirsi. Non con me. Era qualcosa di più.” Pensò, schiudendo gli occhi nocciola.

*

 

 

 

 

62-Una notte molto lunga

E’ la vita in cui abiti
niente meno e niente più
sembra un posto in cui si scivola

Luciano Ligabue – Cosa vuoi che sia

 

La carrozza si fermò qualche minuto dopo.

Sofia e i gemelli si sentirono la gola secca, mentre il vampiro dagli occhi scarlatti apriva lo sportello. Aveva dei denti bianchi lunghi, appuntiti, lucenti, che fecero tremare i tre, lo sguardo era serio e indifferente. Li guardò e quelli scesero in fretta, cercando di sbrigarsi. Non volevano farlo arrabbiare.

Il vento soffiava dolce sui volti chiari, spostando i capelli. Sofia vide gli altri positivi scendere dalle carrozze, in religioso silenzio, muovendosi con falsa tranquillità, mentre dentro tremavano come una foglia. Loro erano usciti di rado dalla villa, alcuni avevano vissuto sempre dentro quelle quattro mura bianche, e ora si ritrovavano in un largo spiazzo roccioso, sotto la volta celeste che ammiccava splendente. In un luogo largo e senza rifugi e nascondigli, circondarti da vampiri, nel buio della notte.

Sofia strinse a sé i gemelli, guardando decisa il vampiro accanto a sé. Non li dovevano toccare.

Nemmeno con un dito.

Il capo della spedizione, affiancato da Violet, diede l’ordine di riunirli in modo ordinato, così che avrebbe potuto fare un breve discorso sulla loro nuova vita lì.

« Questa sarà la vostra nuova casa. Non potrete ribellarvi, scappare, cercare di sconfiggerci. Non c’è questa speranza, quindi mettetevi il cuore in pace e godetevi la vita finché non sarà il vostro turno. Ogni vampiro ha una preferenza, in fatto di sangue, quindi sarete scelti dal “superiore” stesso. » spiegò calmo, senza ironia né ilarità. Freddo ed impassibile, come se parlasse della ricetta per fare la torta al cioccolato.

I vampiri annuirono lievemente, d’accordo con il capo, mentre gli umani sentirono il sangue ghiacciarsi nelle vene e il corpo tremare spasmodicamente. Ryan serrò gli occhi azzurri, digrignando i denti.

Sofia lo bloccò per una spalla, abbassandosi alla sua altezza. « Non ti muovere. Non cercare nemmeno di fare qualche sciocchezza, Ryan. » sussurrò lei, con tono deciso.

Anche Rupert lo fermò, stringendogli una mano con dolcezza. Era meglio non farsi notare e non rischiare, quella sera. E neanche in futuro, in effetti.

Sofia vagò fra i positivi, cercando la chioma bionda di Adam, mentre scendevano dentro la cava. Gli umani guardavano con puro terrore quelle strutture illuminate e circondate da pattuglie di pochi elementi ma efficaci. Anche i gemelli, che la seguivano nei suoi spostamenti, osservavano gli edifici con un misto di odio e tristezza; lì avrebbero passato la loro vita, se nulla fosse cambiato.

Erano vino pregiato, pensò Sofia, vino costoso e allo stesso tempo pericoloso, raro e unico. E quella era la loro cantina.

Scesero in profondità, arrivando nello spiazzale dove le sentinelle li guardavano sardonici, così belli e allo stesso tempo ferini nei loro lineamenti perfetti spezzati da denti affilati.

Sofia si voltò un’ultima volta verso la salita ed il cielo, notando un ragazzo dai biondi capelli, gli occhi blu mare che la guardavano duri. Aprì la bocca, come a volerlo chiamare, guardandolo piena di indecisione.

Adam piegò la testa di lato, avanzando verso di lei, poi le sussurrò piano – sempre distante mezzo metro – poche parole : « Aspettami. Solo qualche giorno. »

La guardò deciso, forte, poi continuò a camminare, dirigendosi verso Violet.

Sofia osservò quella strana bambina dai capelli e gli occhi d’ametista, che spiccava fra tutti gli altri vampiri per il suo aspetto e la sua eterea eleganza. Ed indossava anche dei vestiti costosi, un vestito bianco che arrivava a metà ginocchia fasciato da una cintura; i capelli erano tirati in una coda laterale.

Violet, sentendosi forse osservata, lanciò uno sguardo nella sua direzione, poi tornò a guardare Adam, chiacchierando sottovoce.

« Sofi... » la chiamarono i gemelli, prendendo ognuno una sua mano e stringendola forte. Avevano bisogno di lei, in quel momento.

I vampiri fecero un cenno, avanzando verso l’edificio all’estrema destra, immenso ed imponente. Era il dormitorio, diviso da un corridoio centrale; a sinistra le donne e i bambini, a destra gli uomini.

« Venite con me. » disse Sofia, stringendo forte i bambini a sé. Un “superiore” la spinse, dicendo di sbrigarsi, visto che il sole doveva sorgere dopo solo mezz’ora e non avevano molto tempo.

Sgusciò veloce, prendendo una stanza di tre posti. C’era un letto a sinistra con un armadio a tre ante accanto, dall’altro lato un letto a castello, dove i gemelli sarebbero stati benissimo, e una scrivania con due sedie.

Rupert e Ryan pensarono solo un secondo allo sfarzo della villa, facendo una smorfia, poi si catapultarono nel letto, addormentandosi subito. Sofi li guardò con un dolce sorriso sulle labbra. Erano il futuro, i bambini.

Sbadigliò e si mise sul copriletto, sentendo troppo caldo. Sentiva gli occhi dolenti e aveva voglia di dormire, ma non poteva farlo. Doveva ragionare. Non poteva finire in quel modo, non l’avrebbe mai permesso.

Lei doveva rincontrare sua madre, magari con Adam accanto... no, lui era un vampiro, Rosa si sarebbe presa un colpo.

Sbuffò spazientita. Cosa avrebbe dato per la libertà. Tutto, forse anche quelle due speranze che dormivano lì accanto. No, stava solo delirando.

Era meglio dormire, quella notte era stata molto lunga... la più lunga della sua vita.

*









Non ho tempo per rispondervi uno a uno, ringrazio con tutto il mio cuore i 16 preferiti e le recensitrici che io amo: Livia, Silvia, Gà e Lisa.

Recensite, recensite, recensite. Per favore, oppure non per favore. E porca puzzola xD Perchè la recensione è il profumo della vita, e io non voglio una giornata inodore!

Grazie xP

   
 
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