“A domani, allora.”
Le sue parole ancora mi risuonano nelle orecchie e l’occhiolino che mi ha fatto uscendo di casa è ancora nei miei occhi. Sorrido ancora tornando dalle mie sorelline che giocano tranquillamente con le bambole.
-Quando torna Louis?- mi chiede Paige.
Sorrido accovacciandomi di fianco a loro.
– Mah, non saprei...-
Ad essere sincera vorrei che tornasse domani stesso, ma forse sarebbe inopportuno chiederglielo. Magari lui non è minimamente interessato ad una come me, in fondo non sono proprio niente di speciale e non credo che una ragazza avrebbe fatto truccare dalle sorelline il ragazzo che le piace... E non si sarebbe nemmeno immaginata il ragazzo in questione ballare a mo’ di Beyoncè nella canzone Single Ladies... Ho decisamente qualcosa che non va. Sta di fatto che domani lo rivedrò e non sto nella pelle. Che cosa puerile, non lo conosco ancora bene e sembro una ragazzina alle presa con la prima cotta.
***
Okay. Calma. Andrà tutto bene.
Uno, due, tre respiri e mi calmo. Indosso pantaloncini corti blu chiaro, una maglietta larga a maniche corte e ai piedi le mie inseparabili All Stars rosse consunte.
Entro con passo malfermo in palestra e subito vedo Louis voltato di spalle che armeggia con il lettore cd. Sorrido e mollo la borsa rossa sul pavimento senza far rumore e in punta di piedi mi avvicino di soppiatto. Oggi indossa una maglietta azzurrissima a maniche corte che mette in mostra i suoi bicipiti muscolosi. Porta un paio di pantaloni grigi formato tuta e ai piedi un paio di Converse. È strano come su di lui niente sembri stonare. Mi avvicino lentamente alle sue spalle, ma prima che possa spaventarlo mi anticipa:
- Ciao Desi. – e si volta verso di me.
Abbassa il capo e mi stampa un leggerissimo bacio sulla guancia sinistra. Resto impietrita e sbarro gli occhi mentre lui si rivolta verso il lettore e torna ad trafficare con i fili.
Mi ha dato un bacio o sto sognando?
-Come stai oggi?- mi chiede.
-Ehm... Bene...- m’impappino con le parole ancora imbambolata per l’effetto delle sue labbra sulla mia guancia.
Lui sorride e si volta verso di me. I suoi occhi sono due pozze d’acqua e distolgo subito lo sguardo prima di rimanerci prigioniera dentro.
- Sei pronta?-
-Prontissima.- sorrido anch’io, felice di poter finalmente muovermi con lui.
-Ti farò dannare, lo sai vero?- mi dice appoggiandosi con una mano al tavolo e mostrandomi un sorrisetto furbo.
-O il contrario?- dico con sfida sorridendo di rimando. Non mi fa paura il dover faticare. Sono abituata a farlo.
Lui sorride e si stacca dal tavolo ergendosi in tutta la sua altezza.
-Bene, allora iniziamo con qualche esercizio di riscaldamento.- dice andando al centro della palestra. Lo seguo e mi metto di fronte a lui aspettando.
-Facciamo semplice stretching.- iniziamo a fare qualche esercizio di allungamento dei muscoli, corsetta per la palestra e gli mostro qualche acrobazia di danza classica.
-Pff che roba....- dice sbuffando. – Molto meglio Hip Hop. -
Faccio per contestare, ma lui mi anticipa incitandomi a fare gli addominali sorridendomi con aria furbetta. Lo guardo alzando le sopracciglia e mi sdraio per terra senza lasciar trasparire il nervosismo. La verità è che sono negata per questi esercizi del cavolo tipo addominali e flessioni. Di certo, però, non lo lascio a vedere.
Louis si mette in ginocchio davanti alle mie gambe e me le tiene ferme. Mi sento avvampare al suo tocco e inizio l’esercizio senza guardarlo. Restiamo in silenzio per un po’, faccio cinquanta addominali poi lui mi chiede:
-Quanti anni hanno le tue sorelline?-
-Cinque.- dico sorridendo mentre continuo gli addominali. – Comunque, - continuo con tono scherzoso – sei proprio un pessimo allenatore: non dovresti farmi sprecare fiato a parlare mentre faccio un esercizio.-
Louis alza un sopracciglio e inizia a ridere.
-Sei la simpatia.- dice Louis scherzoso continuando a ridere. – Beh, per la cronica, non ho mai visto una persona più lenta e pappamolla nel fare gli addominali.- mi dice facendomi la linguaccia.
Mi fermo sdraiata sul pavimento e lo guardo mentre mi schernisce. Dio, quanto è bello quando ride.
-Antipatico! Non sfottermi.- dico facendo una faccina triste. Lui ride ancor più forte e mi pizzica i fianchi per farmi alzare. Sobbalzo al suo tocco, ho sempre sofferto il solletico lì.
-Dai pappamolla, alzati che facciamo un altro esercizio.- dice Louis alzandosi e tendendomi una mano. Faccio per afferrarla, ma lui la ritira scherzosamente.
-Okay, ho capito cosa intendevi quando mi hai detto che mi avresti fatto dannare.- dico. Lui ride ancor più forte e mi tende nuovamente la mano. Questa volta la afferro e con uno strattone sono in piedi.
-Ora facciamo il mio esercizio preferito.- dice con un sorriso sghembo mentre mi aggira e viene dietro di me. Sto immobile mentre mi ordina di tendere le braccia verso il basso e di stringere le mani a pugno. Passa i palmi delle sue mani sotto i miei pugni tesi e mi solleva. I miei piedi perdono il contatto con il pavimento e mi ritrovo far leva sulle sue mani per restar sollevata.
-Resta ferma e cerca di resistere più che puoi.- dice sorridendo. Faccio come mi ordina. Sento il suo corpo sfiorare impercettibilmente il mio da dietro.
-Zio va, ha un culo stupendo.- dice all’improvviso. Piego i gomiti, ritrovo il contatto con il pavimento e giro la testa per fulminarlo con lo sguardo, senza, però, spostarmi di un centimetro con il corpo. Lui inizia a ridere.
-Scusa, non ho potuto farne a meno.- dice sfacciatamente. Sbuffo e continuo a guardarlo male mentre lui mi fa una boccaccia.
Restiamo immobili per qualche secondo e lo guardo negli occhi color cielo. Lui ricambia lo sguardo.
Sembra incredibile il fatto che ci conosciamo solo da qualche giorno, a me sembra di sapere già tutto di lui, o almeno quello che devo sapere. Sposto lo sguardo sulla sua bocca. Zio va quanto mi piacerebbe posarci sopra le mie labbra.
Rimaniamo a fissarci per quella che sembra un’eternità, finché Louis non rompe il momento. Si allontana e sorridendo dice:
-Beh, allora complimenti per il culo, ma vogliamo continuare?-
Sbuffo e lo guardo ancora male, provocando la sua successiva ilarità.
-Ti conviene iniziare a correre.- dico.
Louis ride e inizia a correre all’indietro mantenendo lo sguardo su di me mentre inizio ad inseguirlo per picchiarlo. Inizia a saltellare qua e là mentre sorride, prendendosi gioco di me mentre cerco di afferrarlo.
- Sei troppo lenta!- mi schernisce. Lo guardo male, ma faccio uno scatto improvviso verso di lui che non riesce a schivare e gli salto addosso. Cadiamo entrambi per terra e lui mi cinge i fianchi ridendo. Rido anch’io sollevandomi sulle braccia e mi ritrovo sopra di lui. Inizio a tirargli dei pugni sul braccio che non sembrano scalfirlo minimamente,anzi, mi afferra i polsi con le mani e me li tiene fermi dicendo con un sorriso scaltro:
-Ma cosa vuoi fare pappamolla?-
Con uno scatto mi ritrovo sotto di lui. Lo guardo negli occhi e cerco di dir qualcosa, ma lui inizia a solleticarmi con una mano la pancia mentre con l’altra mi tiene ancora stretti i polsi. Cerco di non ridere, ma il solletico non lo reggo e mi scappa una risatina.
Stringo forti le labbra e inizio a divincolarmi e a calciarlo per farlo smettere. Louis, però, continua a muovere le sue dita su e giù per la mia pancia e scoppio a ridere emettendo i rumori gutturali che tanto lo divertono. Come di consueto, infatti, inizia a ridere anche lui e si accascia di fianco a me sul pavimento continuando a ridere.
Dopo qualche minuto ritorniamo a respirare regolarmente e volto il viso verso il suo.
Zio va se è bello. La persona più simile ad un dio greco. I suo capelli sono scompigliati come sempre e i suoi muscoli sono rilassati, tranne per quelli del viso, perennemente in posizione da sorriso. Non che mi dispiaccia, ovvio. Il suo sorriso è qualcosa di unico.
Mi risveglio dal lapsus e sento che c’è qualcosa che non va, come se mi fossi dimenticata qualcosa. Rivolgo lo sguardo al soffitto distogliendolo da quello di Louis. Lui si alza sui gomiti e vedendo la mia espressione mi chiede se va tutto bene.
Accidenti! Odio questa sensazione. Come se mi fossi scordata qualcosa...
Cazzo! Mi alzo di scatto.
-Porca puttana! Le bambine!-
Guardo l’orologio: le quattro e mezza.
-Merda merda! Le bambine mi stanno aspettando da mezz’ora!- corro a prendere la mia roba e sento Louis alzarsi dal pavimento dietro di me.
-Ehi Desi tranquilla, adesso andiamo a prenderle.-
Mi fermo di botto e mi giro verso di lui.
-Andiamo?-
-Certo, vengo anch’io. Posso vero? Ho promesso alle bambine che avrei giocato di nuovo con loro.-
-Certo... Ehm..- lo guardo e lui contraccambia sorridendo.
-Bene, vado a cambiarmi. Ci vediamo tra due minuti fuori dagli spogliatoi.- ammicca e corre fuori dalla palestra.
Sono sconcertata... Ovvio che mi fa piacere, è solo che non me l’aspettavo. Insomma... chi è quella persona che verrebbe con te a prendere le tue sorelline a scuola? Ecco, appunto.
Prendo la borsa e corro anch’io verso il mio spogliatoio.
Hey girls! Ciao a tutte! Innanzitutto mi scuso per i tempi di aggiornamento, ma ho davvero tantissimo da studiare! Comunque passiamo al capitolo :) Louis e Desi hanno completamente rotto il ghiaccio e iniziano a verificarsi alcune cosette... Ma non anticipo nulla! Ringrazio moltissimo tutte le persone che recensiscono la mia storia e che la aggiungono tra le ricordate/preferite e ringrazio anche tutte le lettrici “silenziose” :) a presto! http://youtu.be/aUzjbeTkOAE
P.S. sto per iniziare una nuova fan fiction e sono eccitatissima perché ho tantissime idee per la testa, ma non dico altro! Ciao a tutte!
-Selly