Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Scarl_Bloom 94    12/03/2014    8 recensioni
Una bambina viene trovata a Bosco Atro da Legolas e da suo padre Thranduil. Le viene dato il nome di Lùthien e successivamente portata a Reame Boscoso. Lùthien cresce insieme al figlio del sovrano e col tempo il loro legame si rafforzerà. Quello che ha sempre visto come un fratello maggiore si rivelerà essere qualcosa di più.
Nessuno però conosce la sua vera identità. Passo dopo passo tutti i segreti verranno svelati.
In questa Fan Fiction ripercorreremo i fatti narrati ne "Lo Hobbit" e ne "Il Signore degli Anelli", dal punto di vista degli Elfi.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Legolas
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'A Light into Darkness'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 9 – La vera grandezza non sta nella forza ma nel cuore

 

 

Lùthien aveva ormai gli occhi persi nel vuoto. Non riusciva a capacitarsi di quello che aveva appena detto Re Thranduil. Legolas l’amava, ma com’era possibile? Era sicura che l’Elfo l’odiasse, come lui stesso le aveva urlato la scorsa notte. Il Re si era allontanato da lei con un’espressione indecifrabile sul volto. Non credeva nemmeno lui a quello che aveva appena osato dire. La ragazza sospirò portando lo sguardo sulle sue mani, le quali avevano iniziato a sudare. Indietreggiò di qualche passo e portò istintivamente una mano sulla fronte. Non stava capendo più niente. Le parve come di vivere un sogno. Scuoté ripetutamente la testa socchiudendo gli occhi. Senza nemmeno rendersi conto, portò la mano sul suo cuore. Le stava scoppiando nel petto e questo la spaventava molto.

 

<< Come può amarmi? >> chiese debolmente << lui che adesso è soltanto un blocco di ghiaccio? >> aggiunse puntando gli occhi verso il basso << lui che ha quello sguardo gelido e freddo. >>

 

Re Thranduil ascoltò attentamente le parole della ragazza. Doveva ammetterlo, Legolas era divento molto freddo, come un blocco di ghiaccio. Nel corso dei secoli si era sempre domandato se il suo cuore avesse mai potuto amare qualcun altro ed era giunto alla conclusione che suo figlio era diventato troppo freddo e distaccato per lasciarsi andare di nuovo all’amore. Ma da quando era tornata Lùthien nella sua vita, aveva ammesso di averla sempre amata, quindi la sua freddezza era solo una maschera per nascondere tutto quel dolore che si era portato dentro per secoli e secoli. A volte ripensava a Legolas quando era un bambino buono e gentile e al giorno in cui l’aveva portato per la prima volta a Bosco Atro. In quell’occasione aveva avuto l’opportunità di conoscere meglio il proprio figlio. La sua nobiltà d’animo, il suo cuore puro, l’avevano lasciato senza parole. Quel bambino però non c’era più. Al suo posto c’era un adulto ferito e con una maschera, impassibile verso coloro che riteneva inferiore a lui e generoso con pochi.

 

<< Un cuore di ghiaccio è un cuore spaventato >> le disse il Re dandole le spalle e andandosi a sedere sul trono.

 

<< Cosa… cosa state dicendo? >> domandò la ragazza sbattendo ripetutamente le palpebre << lui non può amarmi, va bene? Ieri notte mi ha urlato di odiarmi con tutto se stesso. >>

 

<< Non puoi di certo pretendere che ti dicesse di amarti >> la interruppe il Re << non ammetterebbe mai i suoi sentimenti davanti a te. >>

 

Lùthien era esasperata. Non capiva le parole di Re Thranduil ed era anche molto confusa da tutto quello che le stava succedendo. << E sentiamo! Se mi amava per quale motivo quando mi avete mandata via non ha fatto nulla per impedirlo?! >>

 

<< Perché… >> il sovrano esitò un po’ nel dire la verità.

 

Proprio nell’istante in cui Sire Thranduil stava per vuotare il sacco i due udirono il suono di un corno. Lùthien si voltò di scatto. D’improvviso una guardia entrò nella sala correndo a più non posso.

 

<< Signore! >> urlò quello << i prigionieri sono fuggiti! >>

 

Re Thranduil s’alzò colto alla sprovvista. Lùthien sorrise leggermente dopodiché si mise a correre verso l’uscita della sala. La guardia le andrò dietro, ma la ragazza correva come un fulmine.  Non appena arrivò fuori vide Legolas puntare l’arco verso un Orco e un secondo dopo ucciderlo. Ci mise un po’ a capire quello che stava accadendo. In lontananza vide la Compagnia dei Nani. Erano nel fiume sotto al ponte e precisamente si trovavano in dei barili. Riuscì a intravedere anche il piccolo Hobbit. Sorrise e subito capì che era stato lui ad aiutarli a fuggire. D’improvviso però si sentì afferrare da dietro da uno di quegli orrendi mostri. Lùthien cercò di svincolarsi, ma era ancora molto debole. Legolas era indaffarato a sferrare frecce e ad uccidere Orchi e non si accorse che uno di loro aveva preso come prigioniera la ragazza. Il mostro la tenne stretta a se e iniziò a correre insieme ai suoi simili seguendo gli altri della Compagnia.

 

<< No! Lasciami!! >> urlava disperata Lùthien << brutto mostro, ti ordino di lasciarmi immediatamente se non vuoi che ti prenda a calci e a pugni! >>

 

<< Sto morendo di paura >> le disse quello per prenderla in giro << Se fosse per me ti ucciderei, ma sono stato incaricato di portarti viva. >>

 

Lùthien rimase un attimo interdetta alle parole dell’orrendo Orco. A chi doveva portarla? Chi la voleva? Forse era tutto collegato a quell’occhio avvolto tra le fiamme e al sogno della scorsa notte. Aveva smesso anche di lamentarsi e di urlare di tanto che era assorta nei suoi pensieri. Intorno a lei c’era in atto una specie di battaglia. Le guardie di Bosco Atro avevano appena fatto chiudere il cancello sottostante per impedire ai prigionieri di fuggire. I Nani erano in trappola e non sapevano cosa fare. Kili decise di uscire fuori dal barile e arrampicarsi fino alla leva per alzare il cancello. Proprio nel momento in cui riuscì ad abbassare la leva, un Orco sferrò una freccia sul giovane Nano colpendolo alla gamba. Kili soffocò un grido di dolore, ma riuscì a cadere direttamente nel barile che aveva lasciato poco prima. Il cancello si aprì  completamente e i Nani avevano finalmente via libera. Gli Orchi però continuavano a seguirli. Lùthien aveva osservato l’intera scena e mentre i barili venivano trasportati dalla corrente vide Kili sofferente per il colpo appena ricevuto.

 

 

<< Kili!!! >> urlò la ragazza preoccupata per le sue condizioni.

 

 

In quel preciso istante Legolas si voltò e vide la ragazza fra le braccia dell’orrendo Orco. Gli occhi di Lùthien s’incrociarono con quelli dell’Elfo. Non cercò aiuto, non urlò il suo nome, non disse e non fece assolutamente niente. Nella sua testa rimbombavano le parole di Re Thranduil. Lui l’amava… no, non era possibile. Con uno scatto incredibile l’Elfo superò tutti, uccise chiunque gli si parò davanti, ora colpendolo con le frecce, ora affondandolo con la sua spada e arrivò d’innanzi al mostro che aveva intenzione di portarsi via Lùthien.

 

<< Lasciala stare se vuoi vivere ancora >> lo minacciò l’Elfo.

 

<< Spostati, ragazzo >> gli intimò quello << lei mi serve. >>

 

<< Ti ho detto di lasciarla! >> tuonò Legolas perdendo le staffe.

 

L’Orco indietreggiò di qualche passo. L’Elfo aveva urlato con un tale impeto d’averlo fatto muovere inconsciamente. Lùthien non aveva ancora aperto bocca. Voleva dirgli che non le serviva il suo aiuto, che ce l’avrebbe fatta anche da sola, ma sapeva bene che avrebbe detto solo l’ennesima bugia.  Per non parlare poi dello sguardo che aveva Legolas. Forse non la odiava per davvero, o forse non voleva che l’Orco la portasse via per torturarla lui stesso. Mille pensieri le occupavano la mente. Proprio in un momento delicato come quello. Legolas afferrò prontamente l’arco e puntò una freccia alla gola dell’orrendo mostro. Lùthien spostò leggermente gli occhi sulla punta della freccia. Deglutì con la paura a mille che l’Elfo potesse sbagliare e invece che colpire l’Orco colpisse lei. Inaspettatamente il mostro la lasciò andare anche se non in modo molto delicato. Infatti la spinse con violenza addosso all’Elfo, il quale aveva fatto appena in tempo ad abbassare l’arco e ad afferrarla tenendola fra le sue braccia. Lùthien si ritrovò attaccata  al corpo di Legolas. Arrossì violentemente e sciolse l’abbraccio, rimettendo le braccia giù per poi spostarsi di qualche centimetro. Come si voltarono verso l’Orco, videro che quest’ultimo nel frattempo aveva afferrato il suo arco e adesso lo stava puntando su di loro. Lùthien si aggrappò nuovamente al corpo dell’Elfo e anche quando si accorse di essere appiccicata a lui non si scostò.

 

<< Non pensare chissà che cosa, adesso >> gli sussurrò all’orecchio << sollevami. >>

 

<< Cosa? >> le domandò interdetto l’Elfo.

 

<< Fallo! >> gli ordinò la ragazza.

 

Fu così convincente che Legolas non se lo fece ripetere un’altra volta. L’afferrò dalle braccia e la sollevò. Le gambe della ragazza riuscirono a far volare via l’arco dell’Orco. Con un’abile mossa Lùthien afferrò l’arco e lo puntò alla gola del mostro. Legolas osservò l’intera scena divertito e curioso al tempo stesso. Era stata molto agile, lo doveva ammettere. Un tempo non era affatto così.

 

<< Aspetta! >> la fermò << non lo uccidere. >>

 

<< E perché? >>  chiese la ragazza stupita << merita di morire. >>

 

<< Può servirci. >>

 

Detto questo Legolas afferrò l’Orco e lo tenne stretto in modo da non permettergli di fuggire. Nel frattempo Lùthien si era voltata verso il fiume. I suoi amici erano già abbastanza lontani e una dozzina di Orchi li stava inseguendo. Era in pensiero per Kili. Il povero Nano era stato ferito e le sue condizioni avrebbero potuto aggravarsi. Legolas vide la sua espressione preoccupata e capì il motivo per il quale fosse così sofferente. Strinse ancora di più la sua stretta sull’Orco dopodiché richiamò la ragazza e le ordinò di seguirlo.

 

<< Io devo andare con i miei amici >> gli disse guardandolo negli occhi << non posso abbandonarli. >>

 

<< Cosa pensi di fare? Di affrontare tutti quegli Orchi da sola?! >> proseguì l’Elfo avvicinandosi a lei << andiamo da mio padre, dopo vedremo cosa possiamo fare. >>

 

L’afferrò violentemente dal polso mentre altri soldati dell’esercito appena giunti si preoccuparono di prendere con loro il prigioniero. Lùthien però non voleva di che saperne di restare. La Compagnia aveva bisogno di lei, soprattutto Kili. Il suo amico era ferito e se gli fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato. Portò la mano su quella dell’Elfo che le teneva stretta il polso. Legolas si fermò e la guardò per un attimo dritta negli occhi. A Lùthien parve di morire.

 

<< Non posso restare >> sibilò abbassando lo sguardo.

 

<< Hai per caso dimenticato che sei anche tu una prigioniera? >> le domandò freddamente il Principe << non ti sto invitando a restare. Te lo sto ordinando. >>

 

La ragazza rimase di stucco. Quel suo comportamento freddo e distante le faceva congelare il sangue. Legolas ricominciò a camminare trascinandola con se mentre Lùthien pensò che fosse arrivata l’ora di fargli capire chi era veramente. Sollevò la gamba e riuscì a colpirlo dandogli un poderoso calcio. L’Elfo fu colto alla sprovvista e ritrovatosi con le ginocchia a terra sgranò gli occhi super confuso. Nemmeno il tempo di capire chi, come e quando che Lùthien gli saltò addosso mettendogli le braccia intorno al collo. Legolas scoppiò a ridere e la ragazza rimase di sasso. Le guardie erano già entrate a palazzo, nessuno per fortuna si era accorto di niente. L’Elfo portò una mano al braccio di Lùthien e con un’abile mossa la scaraventò a terra e precisamente sotto di se.

 

<< Che hai da ridere, Elfo?! >> ringhiò la ragazza infastidita.

 

<< Mi hai fatto il solletico >> rispose quello ridendo ancora come un bambino << cosa volevi fare? >>

 

Lùthien era sconvolta. Aveva usato tutta la sua forza nello sferrare quel calcio e anche quando aveva stretto il suo collo tra le sue braccia. Qualcosa non andava. Tutta la forza le era come scomparsa nel nulla. Guardò l’Elfo, che le stava quasi di sopra, ridere come non rideva da ormai tanto tempo. Ricordò quel sorriso che tanto aveva amato. Sorrise leggermente anche lei e arrossì per la vergogna. Legolas sentì un dolce calore al petto e senza accorgersene portò la mano al viso della ragazza. Quest’ultima non disse niente, lo lasciò fare. Appena sentì la sua mano sulla pelle ebbe un sussulto e chiuse gli occhi per un secondo. Legolas sorrise e fece scorrere le dita lungo il suo profilo. Come sfiorò la bocca della ragazza, quest’ultima si sentì morire. L’Elfo ricordò il giorno in cui aveva avuto il coraggio di baciarla. Non aveva mai dimenticato quell’attimo meraviglioso. Il cuore batteva all’impazzata al solo ricordo. Poi d’improvviso si ricordò delle parole piene d’odio che la ragazza gli aveva urlato la sera prima. Ritrasse la mano e si alzò ritornando l’Elfo freddo di sempre. Aiutò Lùthien ad alzarsi e senza dire una parola tornarono a palazzo. La ragazza si chiese cosa gli fosse passato per la testa visto il suo cambiamento improvviso.

Appena furono d’innanzi a Re Thranduil i soldati furono congedati. Nella sala del trono rimasero soltanto Legolas, Lùthien, il Re e l’Orco prigioniero. Il Sovrano non aveva voluto mandare via la ragazza e quest’ultima era rimasta molto stupita per la sua decisione.

 

<< Tale è la natura del male >> prese a dire il Re << là fuori nella vasta ignoranza del mondo s’inasprisce e si propaga un’ombra che cresce nel buio >> aggiunse camminando su e giù intorno a loro << un’insonne malanimo tanto nero quanto l’imminente muro della notte. Così è sempre stato. Così sarà sempre >> si fermò d’improvviso volgendo lo sguardo verso la bestia << col tempo tutte le cose orrende si fanno avanti. >>

 

<< Stavate seguendo una Compagnia di 13 Nani >> intervenne Legolas che teneva ben premuta la spada alla gola dell’Orco << perché? >>

 

<< Non più 13 >> rispose l’orrenda creatura << quello giovane, l’arciere dai capelli neri, l’abbiamo infilzato con una freccia morgul >> proseguì volgendo lo sguardo su Lùthien << il veleno ce l’ha nel sangue. Presto soffocherà. >>

 

La ragazza s’irrigidì e strinse forte i pugni. Legolas volse lo sguardo su di lei e rimase colpito nel vederla con quell’espressione sul volto.

 

<< Rispondi alla domanda che t’hanno appena fatto, mostro! >> tuonò Lùthien con la rabbia a mille.

 

<< Io non me la farei nemica >> intervenne Legolas mettendolo ironicamente in guardia.

 

<< Ti piace stroncare vite, eh? >> aggiunse Lùthien avvicinandosi << ti piace la morte? >> non riusciva più a controllare la sua ira << bene, lascia che te la dia! >>

 

Prima che potesse avventarsi sul corpo dell’orrendo Orco, Re Thranduil la fermò in tempo. Chiamò due delle sue guardie e la fece portare via dalla sala. Legolas non le tolse gli occhi di dosso fino a quando non scomparve da dietro le mura. La ragazza era molto arrabbiata sia perché non aveva avuto la possibilità di uccidere l’Orco e sia perché Re Thranduil l’aveva mandata via in quel modo. Per non parlare di Legolas che non aveva aperto bocca.

 

<< Non mi interessa affatto un Nano morto >> riprese a dire Re Thranduil << rispondi alla domanda. Non hai nulla da temere. Dicci quello che sai e io ti lascerò libero. >>

 

<< Avevi l’ordine di ucciderli. Perché? >> intervenne Legolas << Cos’è Thorin Scudodiquercia per te? >>

 

<< Quel Nano mezza tacca ! >> sbraitò il mostro << non diventerà mai Re. >>

 

<< Re? >> replicò l’Elfo << non c’è un Re sotto la Montagna né ci sarà mai >> aggiunse << nessuno oserà entrare a Erebor fin tanto che il drago vive. >>

 

<< Tu non sai niente >> lo interruppe l’Orco << il tuo mondo brucerà. >>

 

<< Ma che cosa stai dicendo?! >> esclamò inorridito Legolas << parla! >>

 

<< Il nostro momento si è ripresentato >> continuò il mostro << il mio padrone serve l’Unico. >>

 

Re Thranduil si era fermato di colpo. Le parole dell’Orco l’avevano lasciato di sasso. Il suo padrone serve l’Unico. Lui sapeva bene a chi si riferiva o meglio, sperava tanto che non fosse quello che credeva lui.

 

<< Perché stavi portando via la ragazza? >> domandò ancora Legolas << chi è che la vuole? >>

 

<< Il mio padrone >> rivelò nuovamente << è sua e la rivuole. >>

 

Legolas strinse d’impulso la stretta sull’Orco. Le sue parole fecero crescere in lui una rabbia immensa. Guardò per un attimo suo padre e quest’ultimo rimase ancora più colpito rispetto all’affermazione di prima. Era tutto collegato all’Unico. Non poteva essere.

 

<< Adesso capisci, Elfo? >> proseguì l’Orco << la morte è sopra di voi >> aggiunse << le fiamme della guerra sono sopra di voi! >> urlò per poi essere inaspettatamente decapitato per mano di Re Thranduil.

 

Legolas rimase con la testa dell’Orco tra le mani. Sbuffò e lasciò cadere la testa del mostro per terra.

 

<< Perché l’hai fatto? >> domandò al padre << avevi promesso di liberarlo. >>

 

<< Ed è così >> rispose Sire Thranduil << ho liberato la sua testa dalle sue miserabili spalle. >>

 

<< C’era altro che l’Orco poteva dirci >> gli fece notare il figlio.

 

<< Nulla di più poteva dire a me >> disse per poi voltarsi e incamminarsi verso chissà dove.

 

<< Che cosa intendeva con le fiamme della guerra? >> domandò ancora il Principe.

 

<< che stanno per sguinzagliare un’arma talmente grande da poter distruggere ogni cosa davanti a sé >> rivelò il Re proseguendo a camminare per la sua strada << sia raddoppiata la sorveglianza ai nostri confini. Tutte le strade, tutti i fiumi. Nulla si muova che io non sappia >> proseguì voltandosi verso Legolas << Nessuno entra in questo Regno. E nessuno lo lascia. >>

 

Legolas obbedì agli ordini di suo padre. Gli venne in mente di andare a cercare Lùthien, ma prima si diresse verso l’entrata del palazzo. Doveva dire alle guardie di chiudere i cancelli per ordine del Re. Qui però venne informato di una brutta notizia.

 

<< Signore, e la ragazza? >> chiese una delle guardie.

 

<< La ragazza cosa? >> domandò Legolas cambiando radicalmente espressione.

 

<< E’ fuggita >> rivelò la guardia << è andata alla ricerca di quei Nani. >>

 

Legolas sospirò e chiuse gli occhi. Si voltò verso le guardie e si incamminò verso l’uscita del palazzo. Rimase per un po’ lì fuori per decidere sul da farsi. Suo padre era stato chiaro. Nessuno entrava nel Regno e nessuno lo lasciava. Doveva obbedire a lui, al suo Re, a suo padre. La testa gli diceva di lasciarla andare per la sua strada, di non pensare più a lei, perché infondo l’odiava e non l’avrebbe mai amato. Ma il cuore… il cuore gli diceva di correre da lei.

 

<< La mente si lascia sempre abbindolare dal cuore >> bisbigliò fra se e se per poi prendere a correre alla ricerca di Lùthien.

 

Non era andata molto lontana. L’avrebbe raggiunta in un baleno. Solo che temeva la sua reazione nel sapere che l’aveva seguita. Aveva disubbidito a suo padre e non aveva giustificazioni. Tutto perché non voleva perderla di nuovo. Non avrebbe sopportato un altro addio da parte sua. Doveva fare qualcosa per farle capire che il loro odio era infondato. Magari non l’avrebbe mai amato, però forse avrebbe potuto dargli quell’affetto che c’era tra di loro quando erano ragazzini. Si sarebbe accontentato anche della sua amicizia. Tutto pur di averla accanto.

 

Quando la raggiunse stette ben attento a non farsi vedere e sentire. Voleva starle dietro per un po’ senza farsi vedere. D’improvviso però la ragazza udì dei passi dietro di lei. Si voltò di scatto puntando l’arco contro il nemico. Legolas fece lo stesso, al contrario di lei però aveva un sorrisetto dipinto sul volto.

 

<< Dove hai preso quell’arco? >> le chiese l’Elfo.

 

<< E’ mio >> fu la risposta della ragazza << me lo sono ripreso. >>

 

Legolas l’abbassò e lo stesso fece Lùthien. Si guardarono per qualche secondo, poi l’Elfo decise di avvicinarsi a lei.

 

<< Lùthien, non puoi dare la caccia a tutti quegli Orchi da sola >> le disse preoccupato.

 

<< Oh per favore >> sbuffò la ragazza << tornatene nel tuo regno. >>

 

<<  Ho disobbedito a mio padre per venirti a cercare >> le rivelò << torna con me, ti prego. >>

 

<< No! >> ringhiò Lùthien << quei mostri raggiungeranno i Nani. >>

 

<< Non è la nostra battaglia! >> tuonò Legolas.

 

<< E’ la mia battaglia, come lo è anche per te! >> contrattaccò Lùthien  << E’ la nostra battaglia. Con ogni vittoria questo male si rafforzerà. Se tuo padre non vuole fare nulla puoi benissimo tornare a nasconderti nel tuo regno insieme a lui >> proseguì la ragazza << E lasciare che l’oscurità cali. >>

 

<< Abbiamo vissuto per secoli al sicuro fra le mura del nostro Regno >> la interruppe Legolas << nessuno è mai riuscito ad entrarvi. >>

 

<< Ma non facciamo parte anche noi di questo mondo?! >> esclamò Lùthien avvicinandosi all’Elfo di qualche passo.

 

Legolas la guardò per un attimo infinito. Si perse in quei suoi occhi color quercia. Aveva ragione lei. Qualcosa di oscuro stava calando sulla Terra di Mezzo e bisognava fare qualcosa invece che starsene nelle mani in mano.

 

<< Lo fai per lui? >> le domandò poco dopo << tu… lo .. ami? >>

 

Lùthien ci mise un po’ a capire a chi si riferisse l’Elfo. Si trattenne nel non scoppiare a ridere. Voleva bene a Kili, ma come un amico, come un migliore amico, e nient’altro. No,  non lo amava, anche se quel piccolo Nano aveva dimostrato di tenere molto a lei, anche più di quanto avesse dovuto. Ma dopotutto è il cuore a scegliere a chi appartenere.

 

<<  Gli voglio bene >> rispose la ragazza << è un mio caro amico. >>

 

<< Mi stai dicendo la verità? >>

 

<< Legolas >> pronunciò esasperata << non sei la persona più adatta con cui parlare dei miei problemi di cuore nè io per parlare dei tuoi. >>

 

<< E allora perché lo fai? >> domandò ancora.

 

Lùthien sospirò profondamente. Un tempo Legolas avrebbe accettato di aiutare qualsiasi persona si trovasse nei guai, senza chiedere perché, senza fare alcuna domanda. Quel bambino non c’era più, era scomparso insieme al suo cuore buono.

 

<< La bontà d’animo non è una maschera per ricoprire abissi >> puntò dritta i suoi occhi in quelli di Legolas << né un abito da indossare solo in qualche occasione >> proseguì affondando in quell’azzurro gelido << o un vuoto da colmare con parole altrui raccattate in giro o prese in prestito. >>

 

<< Che intendi dire? >> le domandò confuso.

 

<< La bontà d’animo o c’è, o non c’è, e se c’è non strilla o si vanta ammantandosi di penne di pavone, ma traspare in ogni istante da quel che ognuno è e ognuno fa >> cerca di spiegargli la ragazza << è una luce soffusa e discreta che irradiandosi accarezza tutto quello che tocca. >>

 

 

<< Quindi tu aiuti gli altri perché è quello che senti di fare dentro di te >> rifletté Legolas << Ho sempre saputo che in te la vera grandezza non era la tua forza, ma il tuo cuore. >>

 

 

<< Anche tu eri così un tempo >> ammise Lùthien << anche tu avevi un cuore buono e gentile. Davi senza ricevere niente in cambio. Eri tu quello che aveva un cuore d’oro, io ero soltanto una ragazzina che si cacciava in un mucchio di guai. >>

 

 

<< Sei soltanto diventata un pochino più alta, Lùthien >> sorrise nel dirlo << non sei cambiata più di tanto. >>

 

 

La ragazza ricambiò leggermente il sorriso. La stava prendendo in giro e stranamente la cosa le piaceva.

 

<< Scusami per quello che ti ho detto l’altra notte >> disse voltandogli le spalle << non lo pensavo veramente. >>

 

 

Legolas rimase sul serio colpito << Non lo pensavo neanche io. >>

 

 

Lùthien si voltò leggermente per guardarlo. Si sorrisero avvicenda e al calar del sole partirono a caccia di Orchi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Hola!!! Come state? Bene?? Io sono stata di nuovo ammalata ! T.T

Ma vabbè :D spero che questo capitolo vi sia piaciuto

 

Colgo l’occasione per ringraziare tutte colore che hanno recensito il capitolo precedente : ewan91-KyraPotteredirectioner-Satana1-dollyvally-- Lolamars-SkyscraperWrites

 

 

Ringrazio anche chi ha messo la storia nelle preferite, nelle ricordate e nelle seguite!

 

Grazie di cuore!

 

E invito a chi ancora non ha detto nulla di intervenire :D

 

VI INVITO A RESISTERE! UOMINI DELL’OVEST! :3!

 

E vi invito anche a votare il nostro Leggy in queste 2 nominations agli MTV AWARDS (potete votare anche duemiliardi di volte al giorno collegandovi col vostro profilo di twitter o di face book, sul sito di MTV)

 

Nomination for best fight for 2014

 

http://www.mtv.com/ontv/movieawards/2014/best-fight/

 

 

Nomination for best- on screen transformation

 

http://www.mtv.com/ontv/movieawards/2014/best-on-screen-transformation/

 

FACCIAMOLO VINCERE, SUVVIA!

 

 

OKAY, ORA VI LASCIO.

BYE

SCARL.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Scarl_Bloom 94