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Autore: Oops_hji    13/03/2014    1 recensioni
Provate a pensare per un attimo a cosa sarebbe successo se Simon Cowell non avesse richiamato sul palco quei cinque ragazzi. Come sarebbe finita la storia? Se l'unica cosa che avessero in comune quei ragazzi fosse l'essere fuori dai giochi? Se gli show per loro non sarebbero mai arrivati? Se non fossero mai entrati nella casa dei giudici? E infine se fossero usciti in lacrime da quell'edificio a causa dell'eliminazione, come sarebbe andata a finire? Avrebbero provato ad andare avanti come solisti? O sarebbero tornati alle loro vecchie vite chiudendo il capitolo 'canto'? I One Direction sarebbero mai esistiti anche senza essere stati messi insieme da Simon?
Vi piacerebbe saperlo? Bene, se la risposta è si, se siete almeno un po' curiosi, la storia è qui che vi aspetta, insieme a me...
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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(9)

Chapter 8 - auditions.

E tutto va come deve andare

o per lo meno così dicono

e tutto va come deve andare

o per lo meno me lo auguro [...]

 

Scaraventati in pasto

a una realtà che qualche anno dopo

avrebbe già riscosso il suo tributo

da sola o con le quattro letterine magiche [...]

 

Come deve andare - 883

 

9 luglio 2010

6.48 a.m.

 

THIRD PERSON

Erano le 6.48 del primo giorno di audizioni e i due Malik erano appena arrivati alla stazione centrale di Manchester uno con la certezza che sarebbe andata bene, anche se era comunque un po’ in ansia, e l’altro con il panico alle stelle e senza la più pallida idea di come sarebbe andata e con il rimpianto di aver lasciato fare alla sorella quella pazzia. Si erano svegliati  alle 4.30 per prendere il treno delle 5.32 a Bradford anche se ovviamente uno di loro non aveva assulotamente dormito.

 

Arrivati alla stazione fecero il chilometro, che li separava dall’arena, a piedi fino a trovarsi davanti una folla immmensa di persone.

 

POV CHAR

 

“oddio...-immersa nella folla feci un’intero giro di 360° per poi tornare a guardare la facciata principale dell’arena, o almeno quello che riuscivo a scorgere, attraverso la gente, della facciata principale-...quanta cavolo di gente c’è?”

“cosa ti aspettavi, l’audience di una recita scolastica? Adesso capisci perche sono così agitato?”

“sì, cioè no, ma non credevo ci sarebbe stata così tanta gente, e comunque sta’ tranquillo che passi di sicuro.”

“Facile dirlo, non sei tu che devi cantare davanty a Simon Cowell, Louis Walsh e Natalie Imbruglia!”

“ok, ok, ho capito il concetto, non è sicuro che passerai ma non serve a niente agitarsi così tanto”

“Grazie eh!”

“Dio sei peggio di una cinquant’enne in menopausa, allora cosa vuoi che ti dica?”

“Se vuoi ce ne possiamo tornare a casa fratellino bello”

“Ok, se vuoi ce ne possiam- -no, sto ceppo che ce ne torniamo a casa adesso, mi hai fatto svegliare alle quattro del mattino e adesso fai la tua audizione e gli spacchi i culi a tutti questi quà intorno.”

 

“oh scusami!”

“no, tranquillo non importa!”

Mi girai verso il ragazzo che era appena arrivato, smilzo, bassino, capelli castani e occhi color cielo...uhm carino.

“Char? Hey?”

“Ehm cosa?”

“Dicevo: lui è Louis, Louis lei è mia sorella Charlotte”

“oh scusami- sarà una giornata lunga, sì -ero...sovrappensiero.”

“no, figurati. Chi è qui per il provino?”

“lui”

“io...purtroppo”

“oh e cosa canti?- sapete cosa vuol dire che non aspettò nemmeno la risposta? Iniziò ad uscirgli dalla bocca una raffica di parole –di dove siete? Quanti anni avete? Siete gemelli (?)? da dove venite, oh l’ho già chiesto. Che sc.”

“Louis louis louis! Fermati!”

“Aahahahahahahhah scusatemi, quando sono agitato tendo a parlare troppo.”

Non lo avevo notato.

“Allora, ricomincio. Piacere, sono louis tomlinson, vengo da Doncaster, canto ‘hey there delilah’, ho diciannove anni e sono nato il 24 dicembre”

“Bene, io sono Zayn Malik, vengo da Bradford, canto ‘let me love you’, quella di Mario, ho diciasseteanni compiuti il 12 gennaio.”

“Io sono Charlotte, sorella di quest’ominide, non canto nulla, vengo dal suo stesso posto, faccio diciassette anni a novembre.”

“Ma quindi, subito dopo che è nato lui, vostra madre...?”

“Veramente no, sono nata di sette mesi, e mi avranno tipo concepito ad aprile.”

“ooh. Vabbeh ehm, io adesso devo andare, un mio amico mi sta aspettando. Buona fortuna zayn!”

“Anche a te!”

 

“Certo che qua c’è gente strana...”

 

 

 

Stavo vagando per l’arena da una decina di minuti, non aveva una destinazione precisa, giravo con la macchina fotografica al collo (le macchine fotografiche, scusate, c’è anche la collana...) osservando gli unici tre vortici di emozioni che le persone li dentro emanavano: ansia, felicità e delusione.

Scattai qualche foto in qua e là, quelle che misembravano più opportune; c’erano due scene in particolare che mi avevano colpito, una era quella tanto bella quanto banale dove c’era una donna giovane (che probabilmente aveva passato la sua audizione) che abbracciava la figlia di massimo 3 anni. Era banale si, ma al tempo stesso era bella perchè dalla mia posizione riuscivo a percepire tutte quelle emozioni che ci erano racchiuse; poi c’era l’altra, erano due ragazzi che perlavano e ridevano tra di loro, appena più grandi di me, forse semplicemente due amici, o forse qualcosa di più, in quel momento non lo potevo sapere, non stavano facendo niente di particolare, eppere mi sentivo come in dovere di cogliere quel momento, anche se probabilmente non li avrei più rivisti...sta di fatto che uno dei due lo conoscevo.

 

“Loueh! Com’è andata l’audizione?”

“Oh ciao Char, non l’ho fatta ancora”

“ah no? Mi sembravi così spensierato...pensavo l’avessi già fatta.”

“Diciamo che me ne ero dimenticato per cinque minuti, e tuo fratello?”

“Oh merda Zayn...! Ehm non so dove sia, l’ho perso di vista, anzi corro a cercarlo.”

Ero letteralmente corsa via, con l’incredulità dei due che faceva da sfondo, avevo appena svoltato l’angolo quando sentii l’urlo di Louis.

“E’ STATO UN PIACERE CONOSCERTI CHAR!”

 

Andai di corsa nel dietro le quinte, dove trovai Zayn che faceva avanti e indietro con il testo di Let me love you in mano, poi mi venne incontro.

“Ma dove diavolo eri?!”

“Scusa- gli indicai la macchina fotografica –lo sai che perdo la cognizione del tempo”

Sbuffò, per poi tornare a misurare il parquet con grosse falcate.

“E non mi far sentire in colpa, non mi sono persa niente.”

“Ma non è quello il problema! E’ che, ah lascia fare.”

“ehy ehy, guardami;  guardami Zazà- gli presi il mento con due dita e feci in modo che mi guardasse negli occhi –andrà tutto bene, occhey? Lo sai: io sono qua, non me ne vado da nessuna parte.”

Lo baciai, a stampo ovviamente, era tanto che non lo facevo, è una cosa nata da piccoli, quando eravamo tutti e due bambini, quando ancora in famiglia non c’erano problemi. In realtà non mi ricodo perchè lo facemmo, forse per provare, o forse per sbaglio. All’inizio fu strano, insomma mi ero baciata con mio fratello! Poi quando iniziai a crescere inizia anche a prenderlo come un gesto d’affetto, mi resi conto che un bacio a stampo non era niente di sconvolgente. Era più un modo di dimostraci l’affetto che provavamo quando un abbraccio non era più sufficiente. Come i ‘ti amo’ che a volte ci erano scappati, non erano quei ‘ti amo’ da innamorati, valevano di meno, o forse di più, non sono mai stata realmente innamorata di qualcuno.

 

“MALIK!”

 

“in bocca al lupo fratellone.”

 

THIRD PERSON

 

S: “Ciao, come ti chiami?”

“Il mio nome è Zayn.”

S: “Zayn...cos’hai intenzione di cantare?”

“Canto ‘let me love you’ di Mario”

 

“…You're the type of woman (deserves good things),

Wrist full of diamonds (hand full of rings),

Baby you're a star (I just want to show you, you are),

You should let me love you…”

S:  “Louis, si o no?”

L: “Mmh, si!”

“Grazie”

S: “Nicole?”

N: “Si”

“Grazie”

S: “Zayn, io dico di si”

“Grazie”

 

Esatto, Zayn Malik fu preso ad x-factor. Dopo le audizioni però c’erano i bootcamp da affrontare.

Ok, vi saluto e poi vado ad uccidermi, sempre se non lo farete prima voi

perchè il capitolo è cortissimo, ed era una vita che non mi rifacevo viva (?).

Comunque volevo ringraziare tutte le persone che seguono, hanno nei preferiti o nelle ricordate la storia

e  ringrazio anche chi ha recensito i precedenti capitoli.

Devo dire due cose:

primo, premetto che non seguo xfactor (sono una poveraccia senza sky) e

quindi non sono sicura di come finzionano le cose, se c'è qualcosa che non 

 vi torna assolutamente (nei prossimi capitoli, ovviamente) me lo potete tranquillamente dire

e cercerò di correggere alla meglio;

secondo, riguardo a Louis e all'altro ragazzo, tra qualche capitolo la storia si incentrerà anche su quell'argomento

(non a caso si chiama "Don't want to hide the truth"), e se a qualcuno di voi da fastidio e non

reggete proprio a leggere oscenità del genere,

potrete smettere di leggere. Chi vuole capire capisca...

Giulia.

Su twitter sono @hij_ops

  
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