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Autore: Raya_Cap_Fee    14/03/2014    9 recensioni
Erzsébet Báthory, parente dell’ononima e famosa contessa del XVI secolo, discende da una delle famiglie magiche e purosangue più potenti dell’est Europa. E’ iscritta alla Scuola di Magia di Durmstrang ma in seguito alla morte del padre, Erzsébet e sua madre sono costrette a trasferirsi in Inghilterra, dove la ragazza comincia a frequentare il sesto anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Nella nuova scuola, la ragazza un po’ troppo sicura di sé fa nuove conoscenze di cui una molto interessante con un certo Draco Malfoy, tormentato da un compito che non riesce a portare a termine.

«I Báthory considerano un solo modo per mantenere intatta la linea di sangue puro… » disse Erzsébet con calma sfogliando il libro di Storia di Hogwarts «… ed è quello di sposare un altro Báthory» concluse sollevando gli occhi verdi dalle pagine ingiallite per posarli sul gruppo di Serpeverde seduto davanti al camino. Pansy Parkinson si volse a guardarla, il viso da carlino atteggiato in una leggera smorfia. Era evidente che non avesse gradito la sua intromissione nel discorso.

«Permettimi di aiutarti, Draco » disse Erzsébet, i capelli biondi illuminati dalla luce aranciata del tramonto.
Genere: Dark, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Serpeverde, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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A STONE IN THE HEART


 

CAPITOLO TRE

Erzsébet riuscì a perdonare definitivamente Malfoy nei primi giorni d’ottobre. Dopo cena, la maggior parte dei Serpeverde era comodamente sistemata tutt’intorno nella Sala Comune e Pansy Parkinson e Hannah Dervine erano impegnate in una conversazione quasi comica per le orecchie dell’ungherese.

“Il mio futuro marito dovrà essere un Purosangue, di quelli aristocratici nel vero senso della parola” stava dicendo Pansy lanciando un’occhiata in direzione di un Draco interessato a studiare il soffitto della stanza con aria persa.

“Non c’è modo di mantenere il sangue più puro di così…” aggiunse Hannah annuendo appena. Era una ragazza del terzo anno con i capelli rossicci e il viso tondo.

“I Báthory considerano un solo modo per mantenere intatta la linea di sangue puro… " disse Erzsébet con calma sfogliando con le sottili e pallide dita il libro Storia di Hogwarts “… ed è quello di sposare un altro Báthory” concluse sollevando gli occhi verdi dalle pagine ingiallite per posarli sul gruppo di Serpeverde seduto davanti al camino. Pansy Parkinson si volse a guardarla, il viso da carlino atteggiato in una leggera smorfia. Era evidente che non avesse gradito la sua intromissione nel discorso.

Hannah fissò la bionda per un attimo poi tornò a guardare Pansy che tentava di celare, con un sorriso finto, il suo fastidio “Certo, ognuno ha i suoi metodi. Personalmente non potrei mai sposare mio cugino Carl, sai che tragedia sopportare la sua voce nasale!” aggiunse con una risata isterica la ragazza-carlino.

Erzsébet si strinse nelle spalle “I miei genitori erano cugini, così come i miei nonni, miei zii e come tutti prima di loro” aggiunse. Era una tradizione della famiglia. Nessun Báthory aveva mai sposato nessun’altro che non fosse un altro Báthory. Probabilmente presto sarebbe toccato anche a lei fidanzarsi con il cugino Pàl (tanto bello quanto stupido) o Istók (freddo ma parecchio interessante).

Pansy la stava guardando con un’aria appena disgustata. Nonostante tutto non riusciva a trattenere sempre la sua natura da vipera.

“Vuol dire che sposerai uno dei tuoi cugini?”

“Sì” rispose asciutta. La cosa non la turbava, era la mentalità con la quale era cresciuta.

“Che cosa orribile…” commentò Hannah.

“E perché?” si intromise all’improvviso Draco “Anche tra i Malfoy vi sono stati matrimoni tra consaguinei. Credo sia una scelta legittima vista la feccia che comincia a girare”. Il volto pallido era atteggiato in una smorfia di disappunto.

“A quanto ne so, i Malfoy hanno anche sposato dei Mezzosangue” disse Blaise con un sorriso dall’angolo più lontano della Sala. Draco si voltò di scatto a fulminare l’altro Serpeverde con uno sguardo irritato. Erzsébet guardò i due ragazzi “Le mele marce possono capitare anche agli alberi più sani. Vanno solo potati” disse tranquilla chiudendo il libro e soffermando lo sguardo su Blaise. Era intervenuta a favore di Draco.

“Quindi qualcuno della tua famiglia è stato potato?” chiese Zabini, interessato. Erzsébet sorrise “No. Noi Báthory applichiamo le nostre regole, sempre”.


 
A metà Ottobre, Erzsébet in compagnia di Theodore Nott si preparava in sala comune per la sua prima visita a Hogsmeade “E cosa c’è?” stava chiedendo a Nott le attrattive del piccolo villaggio.

“Niente di speciale, ma bisogna pur uscire da qui ogni tanto…” rispose con voce fredda il ragazzo moro. Aiutò Erzsébet a indossare il lungo giaccone nero foderato di pelliccia d'ermellino e le scostò i lunghi capelli biondi su di una spalla indugiando più del dovuto. La ragazza arricciò appena le labbra “Comincia ad avviarti, ho dimenticato di prendere una cosa nel dormitorio” se ne liberò con una smorfia.
Detestava i finti atti di gentilezza, li trovava volgari.
Attese che Nott scomparisse alla sua vista poi vide Draco sbucare dalla porta del dormitorio maschile facendola voltare di scatto. Sembrava irritato e…stanco.

“Ci incontriamo spesso così, non trovi?” costatò Erzsébet piegando le labbra in un mezzo sorriso. Draco si accorse di lei e le lanciò un’occhiata “Già... ” rispose sistemandosi la borsa con i libri sulla spalla.

“Tu non vieni al villaggio?” chiese la ragazza.

“No, la McGranitt mi ha messo in punizione. Quella vecchia megera…” borbottò il Serpeverde. Erzsébet sorrise “Peccato”

Fece per avviarsi verso l’uscita ma la voce di Draco la fermò “Erzsébet, non prendere niente dalle mani di nessuno”.

La ragazza si volse a guardarlo, incuriosita. Sembrava una delle raccomandazioni che faceva sua madre quando era piccola “Va bene, Draco” rise, uscendo.


 
Più tardi con Blaise e Theodore, Erzsébet uscì da una locanda che si chiamava 'I Tre Manici di Scopa' e si rese conto di cosa volessero significare quelle parole pronunciate da Draco qualche ora prima. Gli studenti mormoravano su di una certa Katie Bell che era stata maledetta da una collana ricevuta da mani sconosciute, all’interno del locale dal quale erano appena usciti.

“Non è morta, è già qualcosa. Quante storie” commentò l’insofferente Theodore con le mani nel giaccone e il mento affondato della sciarpa verde nel tentativo di proteggersi dall’aria gelida. Erano già piuttosto vicini a Hogwarts “Silente non dovrebbe provvedere meglio ai suoi studenti?” chiese d’un tratto Erzsébet, irritata. Se Hogwarts, definito il posto sicuro, era attaccato così facilmente non osava immaginare…

“Chissà…forse era diretta proprio a lui. O magari a San Potter…che ne pensi, Blaise?” domandò Theodore con un sorriso maligno.

Da quando lo aveva conosciuto, ormai un mese prima, Erzsébet aveva imparato ad apprezzare sempre meno la presenza di Theo. Si volse a guardarlo con sufficienza.

“Potter era ai Tre Manici non lo hai visto? Io non avrei perso tempo a maledirlo con una collana” ridacchiò Blaise. L’ungherese emise un sospiro e accellerò appena il passo per distanziarsi dai due zoticoni Serpeverde. Era turbata dalle parole di Draco, non potevano essere state una casualità.

“Voi siete molto amici di Draco?” chiese quindi voltando il capo biondo verso Blaise. Il ragazzo annuì stringendosi nelle spalle e lo stesso fece Nott.

“Lui…com’è?” aggiunse poi incerta. Era troppo chiedere se c’entrasse lui con quanto era appena successo. Quella era stata Magia Oscura.

Blaise aggrottò appena la fronte scura “Com’è, in che senso?”

“Non sembrate avere molto in comune…”

“Oh, io e Draco abbiamo in comune genitori Mangiamorte” disse Theodore quasi allegro. Sì, Lucius Malfoy era un Mangiamorte. Era per questo motivo che era ad Azkaban no?

“E nient’altro, Theodore?” domandò Erzsébet in direzione del moro “Tu hai seguito le orme di tuo padre e lui no?” continuò. Possibile che un sedicenne, ancora studente di Hogwarts fosse entrato in servizio per il Signore Oscuro?

Nott sorrise scuotendo la testa “No, io non ancora ma Draco…”

“Stai zitto, Theo” lo rimbeccò Blaise. Erzsébet si fermò. Volse gli occhi verdi in direzione di Blaise “Perché dovrebbe tacere, Zabini?” chiese impettita. Cosa credeva, che non fosse degna di tali confidenze?

“Draco ha la tendenza a credersi più importante di quello che è. Io non starei a sentire le sue chiacchere in merito al compito che gli avrebbe affidato il Signore Oscuro…” disse Blaise, si interruppe poi improvvisamente accorgendosi di aver appena rivelato ciò che voleva tenere nascosto. Erzsébet stirò le labbra in un sorriso e sentì la pelle del viso protestare al gelo “Draco dice di aver ricevuto un compito dal Signore Oscuro?”

“Io non gli credo. Che se ne fa il più grande Mago del nostro tempo, di un ragazzino senza ancora un diploma?” disse Theo con disprezzo. Erzsébet inarcò un sopracciglio “E’ in questo modo, che siete amici di Draco? Dandogli del bugiardo alle spalle?”

“Te l’ho detto. Per Malfoy non è una novità farsi più grande di quel che è. Non sono bugie le nostre”.

Erzsébet li guardò allibita poi, si rimise in cammino verso Hogwarts.


 
La Serpeverde non vide Malfoy a cena e suppose che fosse ancora in punizione da qualche parte nel castello. Voleva parlargli, voleva chiedergli se c’entrasse qualcosa con l’incidente a Katie Bell di Grifondoro. Decise che forse avrebbe potuto chiedere alla McGranitt dove trovarlo.

“Professoressa McGranitt?” chiamò la ragazza una volta fuori dalla Sala Grande, dopo la cena. La donna si voltò nella sua direzione “Sì? Cosa c’è mia cara?”

“Draco ha con sé alcuni dei miei appunti di Pozioni. Ha portato la borsa con sé in punizione oggi ed io ne avrei bisogno…” mentì fingendosi agitata. Era sempre stata brava a mentire.

“Draco è nell’Aula di Trasfigurazione a ricopiare alcuni miei registri. Puoi andare a recuperare i tuoi appunti e a dirgli che per oggi può bastare” rispose la McGranitt con un mezzo sorriso.

“Non so proprio cosa gli prenda, a quel ragazzo quest’anno…” Erzsébet la sentì aggiungere poi mentre riprendeva a camminare.

 
Raggiunse l’Aula di Trasfigurazione e vi entrò senza tante cerimonie. Draco alzò di scatto la testa dalla cattedra mollando la piuma ed Erzsébet incrociò i suoi occhi grigi. L’ambiente era illuminato da qualche candela sospesa a mezz’aria “Buonasera, Draco” esordì lei con calma chiudendosi la porta alle spalle.

“Erzsébet…”

Rivolse gli occhi verdi sul ragazzo e stirò le labbra pallide in un sorriso “La McGranitt ha detto che per oggi può bastare” riferì avvicinandosi alla cattedra. Draco fissò per un attimo i registri e poi cominciò a sistemare in fretta “Era ora. Non ho mica tempo da perdere io…cosa vuole che me ne importi di Trasfigurazione…” borbottò il ragazzo, forse più rivolto a sé stesso che alla Serpeverde.

Erzsébet allungò le dita pallide per posarle sull’avambraccio destro di Draco. Lui alzò gli occhi grigi “Cosa c’è?” chiese, alzandosi in piedi. La superava di qualche centimetro “Quanto c’entri, con quello che è successo al villaggio oggi?” domandò Erzsébet,seria.

Draco divenne ancora più pallido e distolse lo sguardo “Non so di cosa tu stia parlando”

“Davvero?” aveva la netta sensazione che stesse mentendo.
 Draco si liberò della presa sul braccio e afferrò la tracolla con i libri.

“Katie Bell è quasi morta oggi. Qualcuno alla locanda le ha dato una collana da portare ad Hogwarts. Probabilmente era sotto la Maledizione Imperius” spiegò Erzsébet, gli occhi fissi sul profilo irrigidito di Malfoy “Inavvertitatemente però, Katie l’ha sfiorata e ci è quasi rimasta secca”.

Draco fece un sorriso “Peccato. Ma non vedo come questo episodio si colleghi a me. Come vedi, Erzsébet, io ero qui” indicò la cattedra.

“Mi hai detto di non prendere niente da mani sconosciute, anche se dubito avrei potuto oppormi…”
L’espressione di Draco mutò appena.

“E Zabini e Nott dicono cose strane su di te…” continuò la ragazza alzando il mento per guardarlo meglio in viso.

“Blaise e Theo non tengono mai la bocca chiusa” rispose lui irritato scrutando in viso la ragazza. Erzsébet notò che lo faceva lentamente, spostando gli occhi grigi da una parte all’altra del suo volto.

“Tu non c’entri niente quindi?”

“No”

Le sapeva ancora di bugia ma costatò che, forse, Draco aveva le sue buone ragioni. Decise di lasciar perdere. Accennò un sorriso “Non ti piace la Trasfigurazione, Draco?”
Lui sembrò disorientato dall’improvviso cambio di discorso ma sembrò rilassarsi. Sollevò un angolo delle labbra sottili “Non direi”.

“A Durmstrang era divertente” disse recuperando dalla tasca della tunica la propria bacchetta “Guarda qua”.

Un momento dopo, Draco vide la testa della ragazza mutare. I capelli biondi e mossi si accorciarono, il volto si riempì di peluria rossiccia, le spuntarono i baffi, le crebbero un paio di orecchie a punta e un naso triangolare e umido, negli occhi verdi spuntò una pupilla verticale. In meno di tre secondi Erzsébet Báthory era diventata un’umana con la testa da gatto. La ragazza sorrise, mettendo in mostra una serie di denti piccoli e quattro canini “Questa è una trasformazione buffa. Ce ne sono di meno piacevoli” disse la ragazza, il tono più acuto, quasi un miagolio.

Draco la fissò in silenzio. Si avvicinò a Erzsébet e si chinò alla sua altezza in modo da guardarla dritta in faccia “Questo è il tuo gatto? Quello che lavora al Comitato Internazionale per la Sicurezza dei Maghi?” scherzò. Erzsébet sorrise e con un colpo di bacchetta tornò se stessa.

“Andiamo?” propose lei. Ormai stava per scattare il coprifuoco. Draco annuì e la seguì in corridoio. D’un tratto però, Erzsébet lo vide fermarsi “Senti, prendi la mia borsa e portala in Sala Comune. Io raggiungo i sotterranei più tardi, devo controllare una cosa”

La Serpeverde assunse un’ espressione perplessa “Ma…”

“Devo pattugliare i corridoi” fu la risposta sbrigativa e consueta di Draco. In quel momento qualcosa volteggiò sopra le teste ed entrambi alzarono gli occhi.

Ooooh, Dracuccio e Bettuccia in giro per i corridoi….uuuh

“Pix!” esclamò irritato Draco. Erzsébet fece una smorfia guardando il Poltergeist. A Durmstrang non avrebbero mai permesso di essere infestati da una simile feccia.

Dracuccio e Bettuccia hanno un appuntamento romantico?Uuuuuhh

“Smettila Pix. Vai via…” disse Draco afferrando Erzsébet per una mano. Lei lo seguì ma il Poltergeist non sembrò demoralizzato Ohhh Dracuccio e la Bertuccia si tengono per mano!

Erzsébet si voltò di scatto “Bertuccia? Mi hai appena dato della Bertuccia? Brutto…” fece per prendere la bacchetta ma Draco la fermò “Pix, vai via o giuro che ti faccio perseguitare dal Barone Sanguinario fino alla fine dell’anno” minacciò.

Pix li guardò, il ghigno si spense sulle labbra e sembrò quasi imbronciato “Va bene,va bene. Non c’è bisogno di disturbare il Barone…per favore

“Sparisci” disse Erzsébet.

Pix volteggiò e sfrecciò ululando lungo il corridoio fino a scomparire. Erzsébet era incredula e irritata “Bertuccia…mi ha dato della Bertuccia…” ripetè con una smorfia. Sentì Draco accennare un risolino e si volse di scatto “Non lo trovo divertente, Dracuccio” gli strappò dalle mani la tracolla con i libri e si avviò verso i sotterranei senza dargli la possibilità di parlare oltre.

Entrò nella Sala Comune e lanciò la borsa di Draco sulla prima poltrona libera che si trovò davanti. C’era ancora qualche Serpeverde a riscaldarsi intorno al fuoco o a giocare a scacchi nell’angolo.

“Ehy, tu!” si rivolse a Goyle. Il ragazzo dal collo taurino abbassò lo sguardo dal soffitto quando vide una ombra stagliarglisi di fronte “Umh?” rispose, interrogativo.

“Prendi la borsa di Draco” disse Erzsébet per poi allontanarsi verso il proprio dormitorio. Trovò un gufo appollaiato sul suo letto. Come era arrivato lì?

Si avvicinò al rapace e dopo una leggera carezza recuperò la lettera poggiata sulle lenzuola verdi. Inarcò le sopracciglia nel vedere chi le scriveva.

Istók Báthory.


Note d'Autrice: Ecco a voi il capitolo tre. Ne sono piuttosto soddisfatta e spero che a voi piaccia. Cerco comunque di rimare fedele al sesto libro, con gli avvenimenti e i momenti in cui questi accadono e spero la cosa non disturbi insomma. Vorrei ringraziare Luna_Lovegood26 che ha inserito la storia tra le seguite e inoltre ringrazio chi di voi ha recensito lo scorso capitolo. Mi fa davvero piacere :)
Un bacione e al prossimo capitolo.

Raya_Cap_Fee

 
 
   
 
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