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Autore: albaTH    14/03/2014    5 recensioni
Fire. Una ragazza macabra, sola, che attende con ansia il termine della sua vita.
Qualcosa, o qualcuno, cambierà il suo destino; un incontro, un evento, un pensiero malsano.
"L'Essenziale è invisibile agli Occhi."
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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“In fin dei conti, per una mente ben organizzata, la Morte non è che una nuova, grande avventura.” A.S.
 
“Mi dispiace” gli dissi, guardandolo in viso.
“Di cosa? Che io sia un Demone?”
“Nah, non è la cosa più strana che abbia saputo oggi, in effetti…” lo canzonai, “Intendevo, mi spiace che tu non possa morire.”
Non riuscivo, a immaginare l’essere costretti a vivere per sempre, contro la propria volontà, non potersi uccidere…
Era quello, che mi spaventava e ancora mi spaventa: non riuscire a vedere la fine. Non vedere la fine di una città, come se essa fosse sconfinata per far sì che io non riesca mai a terminare il viaggio, non vedere la fine della mia vita.
Mi accorsi che Sean mi stava guardando; colsi una nota di ammirazione così sottile che pensai di averla immaginata.
“E mi chiedi come mai ho mostrato proprio a te tutto questo?” era radioso.
Un intero, interminabile e teso minuto di silenzio ci divise.
“Ehi,” disse finalmente Sean con dolcezza infinita, “ non hai ancora visto la parte bella della Realtà.”
Mi prese delicatamente per mano e mi allontanò, con mio grande sollievo da quella steppa brulla e, appunto, senza una fine tangibile.
“La parte bella?” domandai; mi aspettavo un ade senza fine a dir la verità, non che ci fosse una ‘parte bella’.
“Beh sai, noi Demoni dovremmo pure divertirci… In fondo, abbiamo tutta l’eternità libera.”
 
La notte sembrava più buia. Anzi, sicuramente i miei nuovi occhi Vedevano la notte come appunto era. Era così profonda, così densa, da sembrare un enorme buco nero.
La mia mano stringeva convulsamente quella di Sean, i suoi artigli che non più mi spaventavano conficcati nei palmi, facevano scorrere un rivolo di sangue. Ma chi se ne importava? Sean mi stringeva la mano.
“Siamo quasi arrivati.” mi rassicurò, ed ebbi la percezione che stesse sorridendo nell’Oscurità.
“Sean… Non è un nome da Demone. Mi ero sempre immaginata qualcosa tipo Gygrek o qualcosa di simile.”
‘E non avrei mai pensato che un Demone potesse essere così sensuale' pensai.
E Sean rise.
“Ti dimentichi che io leggo i tuoi pensieri, Fire.” disse con disinvoltura, e io divenni sicuramente scarlatta in volto.
In fondo, forse quel buio non era così male, se nascondeva il mio rossore.
“Sean me lo sono inventato, mi piaceva,” continuò poi, “odio il mio vero nome.”
“Che sarebbe?” ora, superato l’imbarazzo, ero curiosa.
“Cos’è, vuoi chiedermi l’amicizia su facebook? Mi chiamo Lucifero, ma ti prego, non usare mai questa informazione contro di me.”
“Lucifero?” quasi mi piegai a terra dal ridere, “Però, molto adatto, effettivamente hai proprio una faccia da LUCIFERO.” lo presi in giro.
“Beh sai, il nome ‘IlPiùSexyDiTutti’ era un po’ troppo lungo per i gusti di mia madre.”
La sua battuta mi fece ridere, fino a quando la risata non mi morì in gola.
Sean notò il mio cambio di espressione con superiorità: “Vedo che ci sei arrivata.”
“Lucifero…” mormorai, “Il Demone Lucifero.” ero sconvolta, nuovamente.
“Sì, sono piuttosto famoso, negli Inferi. Sono circondato da anime di paparazzi morti che mi assediano di fotografie.”
Non mi accorsi di essere andata a sbattere contro una porta di legno imponente, mentre camminavo. Sean si era fermato qualche passo indietro, così da evitare il mio stesso bernoccolo in fronte. Schioccò le dita, e la porta si aprì lentamente, cigolando un po’. Celava delle scale strette e antiche, in legno vecchio e tarlato, che conducevano verso il basso. Un bel po’ verso il basso. Sean mi invitò ad andare giù con un “prima le signore”, e io deglutendo avevo iniziato la discesa, finché lui mi seguiva. La porta dietro di noi si era richiusa, e camminavamo nel buio più totale; per qualche strana ragione ero sicura che non sarei andata a sbattere da nessuna parte.
“Fermati, ora.” disse Sean con voce cavernosa, “Benvenuta,” e fece una pausa più lunga del normale, “negli Inferi.”
 
 
 
  
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