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Autore: Giulietta_3    14/03/2014    2 recensioni
Dal primo capitolo:
Margot odiava le cose nuove. Odiava il nuovo profumo di sua madre e i nuovi vasi che aveva comprato per il salotto. Odiava il suo nuovo armadietto e il suo nuovo libro di testo di inglese.
E sedendosi quel giorno di fianco alla sua compagna di banco, che nonostante fosse nuova, non odiava poi così tanto, Margot Smith non poteva fare altro che pensare che avrebbe sicuramente odiato il nuovo professore di inglese.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Quindi, fammi capire bene, lui è geloso di Dan Donovan? Ma dici sul serio?”

Il primo pensiero che avevo avuto di Christine, la prima volta che l’avevo vista, non era di certo dei migliori.
Stupida, tremendamente.
I soliti capelli biondi, le solite unghie laccate, la solita borsa firmata. Tutto, dalla prima all’ultima cosa che le apparteneva sembrava urlare ‘stupida, viziata, riccona’.

Mi ero seduta affianco a lei con diffidenza, con quella tipica aria severa alla Margot Smith, un po’ rassegnata che quello fosse l’unico posto libero.
La mia mente si era già programmata tutto il film: solita figlia di papà, cheerleader, ape regina con la puzza sotto il naso.
L’antitesi, in sintesi, della mia persona.
Avevo preso con calma il mio quaderno nero con scritte bianche e avevo provato, in maniera quasi maniacale, a lisciare pieghe inesistenti sui miei nuovi jeans presi al negozio di Joe ‘LOTTA AL RISPARMIO’.

Avevo alzato lo sguardo con lentezza, cercando di evitare il più possibile la mia compagna di banco.
Poi Christine si era inevitabilmente girata verso di me, rendendo futile qualsiasi mio tentativo poco educato di ignorarla, mi aveva guardato con i suoi occhioni da cerbiatta, aveva sorriso e mi aveva porto la mano.
In quel momento avevo capito che l’unica vera stupida, viziata e con la puzza sotto il naso, ero io.
 

 
“Davvero Chris, è l’unica cosa che ti ha colpito?”

Da quando era arrivata a casa Christine aveva portato un po’ di felicità nella mia noiosa serata.
Aveva salutato cordiale mia madre ed era poi corsa in camera mia, catapultandosi sul mio letto con molta poca eleganza.

Era una macchina senza pulsante di spegnimento, un camion in piena corsa senza freni.
Recepiva solo alcune delle cose che le venivano dette e le altre, solitamente quelle più importanti, il suo cervello le catalogava come inutili.
Le avevo raccontato di tutto, partendo dalle gambe che avevano iniziato a cedere quando Harry aveva posato la sua bocca sulla mia, passando poi per tutti i messaggi criptici e le chiamate brevi perché ‘non vorrei che tua madre sentisse’, fino ad arrivare alle notizie più succulente della breve seconda vita del nostro professore.

Lei aveva ascoltato silenziosa, soppesando tutte le mie parole, cercando di scovare qualche piccolo gingillo a cui aggrapparsi per dar finalmente voce alle proprie idee, senza trovarne mai uno abbastanza succulento da punzecchiare la sua curiosità.

Avevo poi citato un particolare messaggio di qualche giorno prima, in cui Harry aveva mostrato, in maniera davvero troppo plateale, quanto lo sguardo di Dan Donovan sul mio fondoschiena non gli facesse particolarmente piacere, e la fame di gossip di Chris le aveva attraversato lo sguardo.

‘Se è geloso gli piaci Mar, è scientificamente provato. Ricorda sempre che un uomo può fingere di godere nel bacio, può simulare gli occhi da cucciolo e nei messaggi può dire solo mezze verità, ma è più forte di lui, non sa fingere la gelosia. Quindi, fidati di me e sta tranquilla. Poi ti ha raccontato più o meno la vita segreta di ogni componente della sua famiglia, non so come puoi pensare che tu sia solo una distrazione! Insomma se non aveva nulla da fare poteva farsi un cruciverba’

E Chris bisognava prenderla così, ormai me ne ero fatta una ragione.
Nonostante si aggrappasse alle cose più stupide, nonostante la troppa spensieratezza e i modi di fare troppo sfrontati, riusciva sempre a rispondere alle mie domande silenziose, riusciva sempre a dire la cosa giusta.
Probabilmente non avrei mai capito i suoi metodi, ma poco importava.

Fin quando ho te al mio fianco non devo preoccuparmi, vero Christine?
 
 
Era l’una di notte e non riuscivo a chiudere occhio.
Aveva da poco finito di parlare con Harry, che mi aveva parlato della sua noiosa giornata sul divano, e mi ero da poco stesa affianco a Chris nel mio immenso letto bianco.
Non riuscivo proprio a smetter di guardarla.

Nessuno aveva mai dormito da me. Era successo, una volta o due, che alcune mie vecchie amiche rimanessero per cena ma mai nessuna aveva osato rimanere affianco a me, nel mio letto, per tutta la notte.
Nessuna conosceva il mio segreto ovviamente, cercavo al meglio di nasconderlo, ma in qualche modo in loro era nato qualche sospetto.
Probabilmente non coprivo benne i graffi e i lividi o, molto più probabilmente, le mie magliette lunghe in estate e i miei occhi impauriti avevano iniziato a preoccupare anche loro.
Era per questo che, mentre guardavo Christine, non potevo fare altro che sentirmi felice.
Non tanto per la sua presenza, quanto per ciò che rappresentava.

In casa non c’è più nessuno che incute terrore.


 
Spazio Autrice
So bene quanto sono imperdonabile per l'enorme ritardo ma questi mesi sono stati catalogati come 'MESI NO!!' sia per problemi psicologici che fisici.
So che il capitolo non è dei migliori, e imploro pietà per questo, ma non mi andava di lasciarvi ancora molto tempo in balia del silenzio stampa.
Chiedo davvero scusa e proverò ad essere più presente.
Intanto spero vi siate fatte un'idea di quello che è questo spettacolare personaggio, che è, se interessa qualcuno, il mio preferio.
Spero di aggiornare al più presto.

Bacioni
  
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