Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: R e d_V a m p i r e     15/03/2014    5 recensioni
''...il mare è splendido qui, mi chiedo perché non ci siamo mai venuti prima. Dovreste farci un salto anche voi, sul serio. Se il Paradiso non è così, per l'Angelo, poco ci deve mancare. Sta andando tutto bene, tralascinado il fatto che Magnus abbia deciso di andare in giro con un gonnellino di paglia, dimenticandosi che non siamo alle Haw-''
«Oh, andiamo pasticcino! Hai deciso di voler rimanere seduto lì per tutta la vacanza?»
[15° - Malec ; End]
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ma l'amore non fa baratti da mercato,
né usa la bilancia del merciaiolo.
La sua gioia, come la gioia dell'intelletto, è di sentirsi vivo.
Il fine dell'Amore è amare; niente di più e niente di meno.
Oscar Wilde





Who, being loved, is poor?





Era stata una lunga e aspra battaglia, ma alla fine avevano vinto.
Nonostante i dubbi del Conclave e le ingerenze dell'Inquisitore, erano riusciti ad ottenere il permesso per celebrare le nozze.
Ovviamente lo avrebbero fatto in ogni caso, anche se quel pezzettino di carta con i sigilli dell'Alleanza non fosse arrivato. Ma desideravano che fosse una cosa ufficiale anche nel loro mondo, non solo in quello dei mondani. Soprattutto era stato Alexander, a volerlo.
E Magnus non era proprio riuscito a dir di no a quegli occhi così azzurri e quell'espressione triste, rimboccandosi le maniche e assillando i pezzi grossi di Alicante, ricordando i numerosi favori che gli erano dovuti nel corso dei secoli e che non aveva mai reclamato. E, forse, minacciando giusto un po' qua e là.
Questa parte, era chiaro, non c'era bisogno che il suo futuro marito la conoscesse.
Del resto avrebbe rinunciato persino alla sua magia, se questo fosse servito a vedere la gioia accendere il volto del Cacciatore; aveva invaso la camera da letto alle prime luci dell'alba, di ritorno da una caccia, stringendo in mano quella lettera e saltandogli letteralmente addosso. Lo stregone c'aveva messo un po' per riprendere a respirare, sconvolto dalla foga e dalla frenetica eccitazione del compagno e ancora mezzo intontito dal sonno. Non aveva opposto resistenza, però, al bacio in cui il giovane Nephilim lo aveva coinvolto nè a quelli che si erano succeduti nelle ore seguenti. Alla fine avevano letto la missiva del Conclave a pomeriggio inoltrato, stretti l'uno al fianco dell'altro e avvolti nelle coperte.
Ed era stato allora, che avevano preso la decisione di andare contro le regole, ancora una volta, rifiutandosi di celebrare il matrimonio ad Idris.

--------------------------------

L'espressione sul bel volto di Maryse la diceva lunga su quanto si stesse sforzando per non dimostrare il proprio disaccordo con le scelte del figlio. Il cipiglio corrucciato le dava un'aria quasi buffa, nonostante il bel vestito ricamato di rune rosse della festa.
Isabelle, in un abito simile a quello della madre, si sforzava per non ridere troppo forte e farsi cogliere in flagrante dal genitore e, chissà, magari cacciare via.
Non avrebbe davvero voluto perdersi la cerimonia che a momenti si sarebbe celebrata, e, c'era da dire, che la location non fosse affatto male. Anche se non le avevano permesso di arredarla come avrebbe voluto, lasciandola offesa per una settimana buona.
Quella zona di Central Park sembrava venire del tutto ignorata dai mondani, che vi passavano a fianco senza però ricordare che, oltre il vialetto, il parco continuava.
Erano stati applicati incantesimi molto complicati, probabilmente combinati con rune mendelin, o forse era il Popolo Fatato stesso a tenere alla larga i visitatori indesiderati.
Dopo la guerra contro Sebastian, la Regina della Corte Seelie era stata deposta ed il suo popolo aveva perso buona parte dei benefici dovuti agli Accordi. Era salita al trono una nuova Regina, che a dire il vero non sembrava poi tanto meglio del suo predecessore; ma le fate erano tutte molto simili tra di loro e, almeno per il momento, sembrava che questa volesse collaborare con il Conclave per ridare lustro al suo Popolo. Per questo motivo aveva concesso che il matrimonio venisse celebrato entro il suo territorio, promettendo di proteggerlo e di aiutare con i preparativi.
Ed, almeno, sul buon gusto delle fate non c'era nulla da ridire.
Nonostante fosse arrivata da poco la primavera tutti gli alberi della zona erano stati fatti fiorire di un tripudio di colori, ed un elegante arco di edera era apparso ai piedi di una maestosa e secolare quercia. Dal terreno erano affiorate seggiole di radici e morbide foglie, decorate di boccioli e nastri dorati, che formavano due ordinate file per i parenti e gli amici degli sposi.
Simon, che alla fine aveva vinto la battaglia per gli abiti ed era riuscito ad ottenere di indossare una maglia nera con la stampa di due omini in smoking che si tenevano per mano, con la scritta ''Game Over'', sotto un'elegante giacca grigio fumo che, a detta sua, lo faceva sentire imbalsamato, era impegnato a litigare con Jace, in piedi al lato opposto dell'arcata, per il fatto che quest'ultimo indossasse la sua tenuta da cacciatore decorata di rune rosse piuttosto che un abito da pinguino. Quindi quasi si persero l'entrata degli sposi, accompagnata dal violino di Jem, la cui figura delicata era incorniciata da rose rosse e dorate (innaturali, quest'ultime, e per questo chiaro segno di magia), che veniva guardato con aria persa dalla sua sposa, in prima fila. Tessa teneva fra le braccia un bimbo minuscolo, dai capelli scuri e gli occhioni nocciola, dal taglio orientale, infagottato in un piccolo smoking nero, che quasi aveva tirato scemo il giovane Herondale e divertito Clary la prima volta che lo aveva portato all'Istituto. Izzy si era beccata un'occhiataccia da record da parte di Jocelyn, quando aveva ridacchiato alla rossa Morgestern di fare attenzione agli istinti paterni del suo fidanzato.
I coniugi Graymark (o Garroway, per i mondani), stavano una fila più indietro, anche se in quel momento c'era solo Jocelyn intenta a sporgersi per guardare meglio i due fidanzati, considerato che il marito era impegnato a far passeggiare, poco distante da lì, la piccola Amatis per tenerla buona. La bimba dai capelli castani e gli occhioni verdi, di appena un anno, sembrava del tutto intenzionata ad infastidire delle minuscole pixie, con buona pace dei nervi del genitore.
C'erano anche Maia e Jordan, e qualche altro Cacciatore e Nascosto. Persino Aline ed Helen avevano accettato l'invito, e sorridevano tenendosi per mano, forse pensando con emozione a quando sarebbe stato il loro turno.
Soltanto Robert Lightwood sedeva, solo e tristo nel suo abito scuro, alla fine della fila riservata ad Alec. Probabilmente era venuto solamete perché era l'Inquisitore, e perché Alexander suo figlio. Non ci avrebbe fatto una gran figura, agli occhi del Conclave, se non si fosse presentato; Maryse, però, si voltava ogni tanto a guardarlo, come di sfuggita, stringendo le mani in grembo e sperando che il marito fosse lì per amore del loro bambino, anche se ormai era un uomo a tutti gli effetti. Si erano riavvicinati, alla fine, ma il marito non era riuscito ad accettare la relazione del suo primogenito con lo stregone.
Il solo fatto che fosse lì, però, era un gran passo avanti. O, almeno, pregò l'Angelo perché non si sbagliasse.

-------------------

Alec temeva di svenire. Sarebbe di sicuro caduto, crollando come uno scemo davanti a tutti gli invitati e facendovi un'assai magra figura, se la mano di Magnus stretta alla sua non gli avesse dato la forza necessaria a continuare a camminare lungo la navata improvvisata.
Si sentiva goffo in quello smoking nero, dalla cravatta dorata così come le rune di buon auspicio che erano state cucite sulla stoffa: non essendo un vero e proprio matrimonio tradizionale dei Nephilim, Isabelle aveva assunto l'imperativo categorico di mescolare la tradizione mondana a quella dei Cacciatori, facendogli confezionare quell'abito su misura dalle migliori sarte di Alicante. Si era sentito imbarazzato da morire, durante le prove, ma nulla a confronto con quello che sentiva adesso e che gli colorava le guance di un intenso bordeaux, spiccante particolarmente sull'incarnato chiaro.
Ma aveva gli occhi lucidi e brillanti di una gioia silenziosa, azzurri come il cielo sopra di loro, e questo sembrava distogliere l'attenzione dalla lieve espressione corrucciata, frutto dell'imbarazzo.
Magnus, al suo fianco, lo strovava bellissimo. Glielo aveva sussurrato, pieno di ammirazione, quando gli aveva porto la mano vedendolo varcare l'ingresso del parco. In quel momento si era detto l'uomo più felice del mondo, oltre che lo sposo più fortunato.
E, modestamente, insieme erano anche perfetti. Tanto scuri erano i colori del Cacciatore, quanto chiari i suoi; più per fare un ennesimo dispetto alle regole degli Shadowhunters, che altro, lo stregone aveva scelto uno smoking grigio perla, talmente chiaro da sembrare quasi bianco, con rifiniture di un pallido dorato per rimanere almeno un poco in tema con il compagno.
«Tranquillo» sussurrò il figlio di Lilith, chinandosi un poco sulla spalla dell'altro «Cammina e sorridi. Andrà tutto bene.»
Anche se avrebbe voluto ribeccarlo, il Nephilim si trattenne; in qualche modo le sue parole erano state rassicuranti, o forse il tono morbido e familiare, usato, quanto la stretta della sua mano che si era fatta più forte.
Sotto gli sguardi ammirati e commossi dei loro invitati, i due fidanzati si fermarono davanti all'arcata, scambiando uno sguardo d'intesa con la donna che vi stava sotto. Il Console  Penhallow si produsse in un piccolo sorriso, quasi un po' forzato, rivolgendosi poi agli invitati.
«Siamo oggi qui riuniti a celebrare una delle più importanti vittorie che il Mondo Invisibile abbia visto negli ultimi secoli. Il simbolo che dimostra la validità degli Accordi, che mette alla stessa stregua Shadowhunters e Nascosti.» attese qualche istante, come per vedere se qualcuno avesse da obbiettare, ma nessuno, tranne un irrequieto Robert che però si limitava a smuoversi sulla sedia alla ricerca di una posizione, sembrava intenzionato a farlo «Alexander Gideon Lightwood e Magnus Bane, oggi verrete uniti dal sacro vincolo del matrimonio e benedetti dalla protezione dell'Angelo»
Magnus emise un versetto soffocato e Simon si premurò di tirargli una discreta gomitata sugli stinchi, ammonendolo dall'uscirsene con qualche battuta infelice.
Alec sembrava troppo teso per accorgersi di qualsiasi altra cosa, persino di Jace, al suo fianco, che scimmiottava la Console quando questa non guardava dalla sua parte.
«Clarissa Morgestern, vieni avanti con lo stilo»
Clary alzò gli occhi al cielo, rassegnata dall'immaturità del suo ragazzo, ma quando sentì il suo nome pronunciato da Jia scattò su con un gran sorriso, reggendo il cuscinetto di stoffa rossa, ricamato di rune dorate, su cui era adagiato un bello stilo che sembrava di puro cristallo, forgiato apposta dalle Sorelle di Ferro per cerimonie del genere. Due bande di adamas lo avvolgevano, intrecciandosi sinuose come serpenti.
La Console annuì, compunta, facendo per rivolgersi di nuovo agli sposi ma rimase a bocca socchiusa, inarcando pericolosamente un sopracciglio, al notare la pacca che il testimone dello sposo - lo sposo cacciatore - aveva rifilato alla ragazza che si era avvicinata. Una pacca sul sedere, che aveva fatto diventare la Morgestern dello stesso colore dei suoi capelli e del suo vestito, e che era valsa a Jace un piede pestato con un tacco.
«...quando i bambini decidono di smetterla di reclamare attenzione...»
«...e prendersi finalmente una stanza.»
Simon rivolse un sorriso angelico alla Console, facendo finta di nulla, mentre Clary si ricomponeva mostrando un'espressione dispiaciuta ai due amici, più che l'officiante. Ma si rivolse comunque a quest'ultima, dopo aver lanciato un'occhiataccia al fidanzato.
«Mi dispiace, Console, vada pure avanti.»
Jia annuì, tornando a voltarsi verso i due protagonisti della giornata. Il giovane Lightwood sembrava sul punto di andare in autocombustione spontanea o, in alternativa, cadere lungo disteso lì ai suoi piedi; aveva un colorito malsano, se pur tinto del rosso dell'imbarazzo.
Per contro Magnus sembrava raggiante, quasi non avesse un pensiero al mondo che non fosse quello del ragazzo al suo fianco.
«Dunque... Alexander Gideon Lightwood, vuoi prendere il qui presente Magnus Bane come tuo leggittimo sposo, davanti all'Angelo e alle leggi dei mondani, e promettere di amarlo e rispettarlo sempre, nelle gioie come nelle avversità, finché morte non vi separi?»
Il Nephilim sembrò esitare un secondo. Avrebbe voluto correggere la Console, dirle che solo la sua morte l'avrebbe separato dal suo amato stregone, ricordarle che Magnus era immortale. Ma non fece nulla di questo, alla fine. Le sue spalle tremarono impercettibilmente, ma la sua voce fu decisa.
«Lo voglio.»
Magnus, al suo fianco, sorrise in un modo che gli fece dimenticare qualsiasi altra cosa. Forse, anche perché gli si era fatto incredibilmente vicino, stringendogli forte la mano con la propria.
«E tu, Magnus Bane, vuoi prendere il qui presente Alexander Gideon Lightwood come tuo leggittimo sposo, davanti all'Angelo e alle leggi dei mondani, e promettere di amarlo e rispettarlo sempre, nelle gioie come nelle avversità, finché morte non vi separi?»
Il sorriso del figlio di Lilith si addolcì, divenendo appena accennato sulle labbra. Tirò piano a sé il compagno, facendogli scivolare le mani sui fianchi, chinando il viso ed appoggiando la fronte sulla sua. Un gesto così intimo, che ai presenti sembrò quasi di fare loro un torto ad assistervi e sentire quelle parole.
«Lo voglio
Il Lightwood sentì i battiti accellerare furiosamente, al punto che si ritrovò a stringere con forza il bavero dello smoking del Nascosto, ricambiando lo sguardo di quelle iridi feline che non gli erano mai sembrate così calde e umane.
«Gli sposi procedano ora con lo scambio delle rune.»
A Clary quasi dispiacque dover interrompere il momento, ma la cerimonia non era ancora conclusa e adesso veniva la parte più importante. Oltre che quella di cui era più fiera, dato che era merito suo se poteva essere attuata.  Gli anelli, in fondo, se li sarebbero scambiati dopo. Ma la parte più bella stava per arrivare.
Lo aveva già fatto una volta, durante la Guerra Mortale, e anche stavolta la runa le era apparsa nitida nella mente, semplicemente guardando la coppia intenta a parlare, i capi vicini e i sorrisi sulle labbra, stretti su un divano del salone della musica dell'Istituto.
Molto simile a quella del matrimonio che portavano gli Shadowhunters, aveva però una curvatura in più e ricordava vagamente il simbolo dell'infinito. E, cosa più importante, poteva essere sopportata da un Nascosto e portata permanentemente.
Alec deglutì, prendendo per primo lo stilo e guardando lo stregone sbottonarsi con calma la giacca e la camicia, lasciando nudo il petto. Sentì un grande calore, mentre ne appoggiava la punta sulla pelle scura, tracciando quel simbolo eterno sopra il suo cuore palpitante.
«Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore.»
Pronunciò, terminando il disegno. Magnus sorrise, sfilandogli lo stilo dalle mani ed adagiandolo sulla pelle più chiara dell'altro, ripetendone i movimenti. Era faticoso, perché bruciava a contatto con i palmi, ma non avrebbe rinunciato a farlo per nulla al mondo.
«Perché forte come la morte è l'amore. Tenace come gli inferi la passione.»
Terminò, ammirando il ghirigoro che andava scurendosi, ornando di un altro segno permanenete quel corpo. Lo sentiva bruciare piacevolmente anche sulla propria pelle, avvertendo quasi come un doppio battito, nel petto. Ma forse era solo la suggestione del momento.
La Console alzò le mani al cielo, come a dare loro una benedizione o forse solo presentarli ai presenti.
«Da oggi e fino alla fine dei vostri giorni, vi dichiaro mari- ... sposi
Jace non riuscì ad evitare di scoppiare a ridere, per la gaffe della donna che aveva tentato di correggersi subito, non sapendo come definirli. E quello sembrò dare il via ad urla e battiti di mani, mentre i due neo sposi si sorridevano, abbracciati, come se non esistesse nulla al mondo oltre loro, in quel momento.
Magnus si chinò a sfiorare le labbra di suo marito, sgranando appena gli occhi al mormorio che udì prima di perdersi nel bacio. Un flebile ''Aku cinta kamu'' che ebbe, di risposta, solo il primo di quella che sarebbe stata una serie di lunghi, lunghissimi baci.

------------------

«Congratulazioni, signori Bane!»
«Bane-Lightwood, per la precisione.»
«"Bane-Lightwood"?! Oh, andiamo, Alec! Il mio parabatai che si fa mettere sotto in questo modo da uno stregone?»
«...Jace, dovresti proprio guardare dietro di te.»
«Cos- WAHHHH! Clary, mandale via!»
Simon rimase perplesso ad osservare la scena di un Jace che correva ad arrampicarsi su un albero, seguito a ruota da un'esasperata Clarissa e una divertita Isabella, prima di riprendersi e tendere la mano per fare le sue congratulazioni allo stregone e il cacciatore.
«Auguri e... sul serio Magnus, anatre con i fiocchetti?»



Happy Wedding Magnus and Alec




___________________________________


»Angolino di Red«

Perché non sarebbe stato un vero matrimonio, senza le anatre.
...
Ok, cavolate a parte, ci tengo a precisare che la magnifica fanart non è mia, e che ho preso spunto da quella per un passo del matrimonio. Ma sono noiosa, voi intelligenti e l'avevate già capito. Meh.
Spero che il tanto sospirato capitolo delle nozze sia risultato di vostro gradimento. Sappiate che l'ho riscritto cinque volte e continua a non convincermi del tutto. Ma, vabbé, mi fermo o finisco per non dargli più la luce.
Questo è il penultimo capitolo della raccolta, mi viene quasi da piangere.
Ringrazio immensamente chi mi ha seguito fino a qui, chi ha avuto il coraggio di leggere e a chi ho rimescolato feels impunemente (giuro, non volevo uccidere nessuno!)
Al prossimo, ultimo, capitolo.
Red.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: R e d_V a m p i r e