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Autore: surfs_louis    15/03/2014    2 recensioni
-Ragazzi potrei sapere una cosa?- chiedo io alzando lo sguardo dalla mia crepe -certo angelo dicci- i ragazzi lo guardano a bocca aperta, ma non ci faccio molto caso -volevo chiedervi cosa comporta la vincita di questo concorso- loro si guardano e Liam risponde -beh, ci hanno raccontato la tua storia e in questo tempo che passerai con noi, non sarai sempre con noi- -oh Liam che cosa complicata!- dice Zayn -in poche parole noi cinque abbiamo cinque caratteri diversi e caratteristiche molto diverse, tu passerai del tempo con ognuno di noi cercando di trasmetterti il proprio carattere- -e quindi tornerai ad essere una ragazza normale senza bulli, con amici eccetera eccetera eccetera- dice Louis con aria da snob facendo scoppiare una risata generale
_______
N: Harry sei preoccupato? –dice finendo la terza bottiglia di birra
IO: un po’
N: non dovresti, è solo un contratto. Non sei pagato per essere preoccupato di una psicopatica
LI: smettila Niall! Non è una psicopatica
N: no appena…
IO: mi sto affezionando a gaia, si va bene veniamo pagati per stare con lei e per farla cambiare; ma è pur sempre una persona quindi non mi sembra giusto fingere e basta
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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~~LIAM’S POV
È lì in bagno a piangere con il rasoio in mano e una pozza di sangue intorno, appena alza la testa verso di me vedo i suoi occhi rossi e gonfi e il liquido rosso intorno a lei. Sono pietrificato, non so cosa fare; esco dalla stanza ed entro in quella di Harry
IO: vai da Gaia subito! –dalla mia faccia lui si alza da letto e corre verso l’altra stanza.
HARRY’S POV
Appena entra Liam capisco che gaia è grave così mi alzo ed entro nella sua camera, la porta del bagno è aperta e la vedo. Mi accascio accanto a lei e le prendo il rasoio dalle mani buttandolo nella vasca da bagno.
IO: angelo mi dispiace…
G: lasciami sola, ho bisogno di lui…
IO: no ti starò al tuo fianco e ti aiuterò io.
G: lui era quello che mi aiutava sempre, era lui che c’era quando tornavo a casa da scuola in lacrime per le offese o i lividi fatti durante le ore di scuola; perché lui è morto e io sono viva?! Lui si meritava di stare al mondo non io.
IO: no non dire così, giuro che ti proteggerò io. Non voglio vederti soffrire, fatti aiutare.
mi alzo e prendo un asciugamano bianco e lo bagno, sono tutto sporco di sangue ma non mi interessa. Applico l’asciugamano bagnato sui tagli e lei geme di dolore, mi fa male vederla così… si è tagliata su tutto il corpo: le cosce, i fianchi e le braccia.
G: non merito il tuo aiuto, tu sei Harry Styles vai a divertirti con le migliaia di ragazze che ti stanno ai piedi. Io non sono niente e basta
IO: no tu per me sei importante, fatti aiutare. – si fa lavare, mentre ancora una volta le sue lacrime bagnano la mia maglietta, sono stufo di vederla così; può sembrare stupido perché ci conosciamo solo da due giorni, ma mi sono affezionata a lei e voglio aiutarla. Appena supererà questa cosa le dirò la verità, le dirò che il concorso era una falsa, che i suoi genitori ci hanno pagato per esserle amici. La prendo in braccio a mo’ di sposa e la adagio sul letto dolcemente per paura di farle male. Tra le lacrime riesce a spiaccicare qualche parola.
G: Harry…. Cambiati…. Sei tutto sporco del mio sangue…
IO: piccolina sto qui con te, non mi interessa. –si avvicina a me e la stringo in un abbraccio mentre lei piange.
G: ora torneranno da me i demoni... –a quelle parole la guardo, non mi sta dicendo stupidate è la verità, sul suo volto arriva la paura e sbianca di colpo, ho paura che svenga
IO: piccola che demoni?  –sono preoccupato, è stupido perché magari Niall ha ragione dicendo che è una ragazza da chiudere in manicomio e buttare via la chiave… “MA COSA STAI DICENDO?!” dice la mia coscienza. Lei non risponde, si limita ad alzarsi dal letto e prendere il telefono che continua a vibrare. Fa interrompere la vibrazione e compone un numero, mi avvicino a lei e l’abbraccio da dietro cercando di non farle male, appena sente il mio tocco sobbalza e comincia a parlare in italiano, capisco soltanto il nostro indirizzo di casa, quindi penso che sia Vale. Butta il telefono sulla scrivania e guarda i tagli che si sono riaperti. Non piange più, è esausta e si capisce che non ce la fa più a reggere questa vita. Porto una mano dietro alla sua testa e la faccio appoggiare dolcemente sulla spalla iniziandole ad accarezzare i capelli, è una ragazzina indifesa che ha solo bisogno di protezione; alza la testa guardandomi e solo allora mi accorgo che i suoi occhi stanno gridando aiuto.
G: sta venendo la vale che mi porta le bende e le garze, grazie per tutto hazza. –si sposta via da me e apre il suo armadio tirando fuori una maglietta bianca con la lingua dei rolling stones azzurra e rosa con sotto la bandiera americana. Richiude tutto e me la da –tieni una maglietta pulita, è la più grande che ho, spero che ti stia.
Lo dice molto imbarazzata e arrossisce.
IO: grazie piccolina. –la prendo e mi tiro via la mia indossando la sua, mi sta perfetta.
G: ti sta bene. –la abbraccio forte.
IO: chi sono i demoni gaia? –mi faccio serio e mi siedo sul letto, lei mi segue e inizia a respirare male.
G: è meglio che tu non lo sappia fidati…
IO: voglio aiutarti ti prego dimmelo ormai ti ho preso già per matta quindi non ti preoccupare –dico facendola ridere
G: grazie mille eh?!
IO: sei molto più bella quando sorridi…
G: ma io non posso essere felice per colpa loro
IO: chi sono i demoni? –si alza dal letto e prende un foglio e una penna dalla scrivania e comincia a disegnare; io aspetto li seduto e dopo circa cinque minuti lei si alza e torna a sedersi accanto a me dandomi il foglio, appena lo guardo vedo sei facce stilizzate, ma quello che mi attira sono sei paia di occhi tutti diversi ma che fanno paura.
G: questi sei sono i demoni, compaiono sempre nei sogni e così sono costretta a prendere il sonnifero anche se non mi fa effetto e non riesco a dormire lo stesso; di solito vengono dopo un episodio brutto o altro, si fermano sempre per circa una settimana e durante le ore di sogno sono li a fissarti con mille voci che parlano… sono terrificanti.
IO: è per loro che hai smesso di suonare? – dovevo chiederglielo perché ero curioso
G: si, ma non ne voglio parlare ora… scusa ma non me la sento.
IO: sai mi piacerebbe sentirti suonare
G: anche a me piacerebbe riprendere, ma non posso.
Sono scioccato da quelle parole, la abbraccio ma prima mi tiro via la maglietta per non bagnarla facendola ridere e poi la faccio mettere in braccio a me e mi abbraccia continuando a piangere. Dopo poco lei mi guarda e mi sorride
G: grazie harold
IO: per cosa?
G: per tutto….
IO: figurati panda, lui ti vuole forte e io ti aiuterò ad esserlo.
G: tu devi concentrarti sulla band e sulla tua vita, non devi preoccuparti di me.
IO: io mi preoccupo per te, sei speciale per me e ci sarò sempre per te
G: promesso?
IO: te lo prometto piccola mia. Ora asciugati le lacrime che sembri un panda, la mia pandina e sistemati! Io vado giù a vedere se vale è arrivata che prendo le cose per medicarti e torno su a farlo ok?
G: si grazie.
Esco dalla stanza lasciandomela alle spalle sdraiata, scendo le scale ed entro in salotto trovando i ragazzi che mi guardano per chiedere spiegazioni e mi fissano le mani ancora tutte sporche di sangue ormai secco, nella tasca ho il foglio con quelle sei facce.
N: scusa harry, ero ubriaco e ho detto cose che non penso, io e i ragazzi abbiamo deciso di donare tutti i soldi che ci ha dato ad alcune associazioni per aiutare i bambini poveri. Come sta gaia? –sto per rispondere ma suonano alla porta e mi precipito.
IO: vale grazie di essere arrivata, di la ci sono i ragazzi io vado su a medicarla
V: si tieni tutto, non preoccuparti
mi dà il sacchetto abbastanza grosso e mi precipito su da gaia. Apro la porta e la trovo nella stessa posizione in cui l’ho lasciata prima, mi avvicino a lei sorridendole.
IO: piccolina posso medicarti io o vuoi la vale? – mi sembrava giusto chiederglielo
G: voglio te. Ormai mi conosci, prima mi hai anche lavato. –io annuisco e lei si spoglia rimanendo in intimo, i tagli sono davvero brutti così la medico piano piano dato che brucia la medicazione, qualche volta lei geme di dolore o io soffio sulla ferita per non farla bruciare. Dopo una mezzoretta ho finito di medicarla e così si cambia indossando una tuta unica della ONEPIECE che copra tutto, andiamo in bagno e la faccio sedere sul bordo della vasca mentre io prendo un asciugamano bagnato d’acqua e lo passo sul viso per pulirglielo; mentre la sistemo cercando di mettergli anche la matita lei mi guarda, leggo nei suoi occhi il dolore che prova e ha provato ma spero che non ci sarà un futuro, perché starò accanto a lei a proteggerla. Una volta che l’ho sistemata la faccio alzare e si guarda allo specchio e sorride
IO: che bel sorriso
G: grazie! Harry per tutto.
IO: figurati, vuoi scendere o vuoi stare da sola?
G: voglio andare giù
IO: ok angelo.
Usciamo dalla stanza e scendiamo giù, appena entriamo nel salotto vedo i ragazzi abbracciare subito Gaia, li lascio in salotto e vado in cucina per bere. Tiro fuori dalla tasca il disegno di gaia e lo osservo mentre bevo concentrandomi su quegli occhi così scuri e paurosi.
X: scusa harry se ti disturbo, ma volevo un bicchier d’acqua. –mi giro e vedo che è Vale.
IO: fai come se fossi a casa tua
mi siedo al tavolo e continuo a fissare quei sei paia di occhi, vale si siede a capotavola affianco a me e osserva il disegno.
V: te lo ha detto eh?
IO: si, te che ne sai di questi demoni? E sai perché ha smesso di suonare?
V: non posso dirti niente, quando sarà il momento però ve lo dirà o te lo dirà.
IO: ok, hai il tatuaggio uguale a Louis!
V: si, gaia se noti ha sempre un anello con un’ancora e dentro inciso c’è scritto “ V stay strong”, glielo ripetevo sempre e glielo ripeto tutt’ora la corda tiene su l’ancora, lei ha anche un tatuaggio.
IO: ha un tatuaggio? Strano non gliel’ho visto prima… dove ce l’ha?
V: ha un ancora piccolina tatuata sull’ascella, se lo è tatuato in quel posto perché se no si rovinava con i tagli
IO: poveretta… E che mi dici di strumenti musicali?
V: era molto brava! Lei adora la musica, mi ricordo quando lei usciva da scuola mi chiamava subito e iniziavamo a parlare, più che altro parlava lei che mi raccontava ciò che gli passava per la testa e io ascoltavo facendo qualche volta dei commenti per farla ridere. Ha sofferto molto per il suo fisico, le ragazze del suo liceo o al mare erano magre e lei era timida e si isolava creandosi un guscio; poi arrivava a casa con le cuffiette nell’orecchio ed entrava nel suo mondo. Solo al mare con me era lei al 100%, diceva le sue cretinate e faceva la scema, non era mai triste. Quando si trasferì in Francia era la persona più felice del mondo, abitava sul lungomare e tutte i giorni lei andava a correre prima e dopo scuola, usciva con gli amici, faceva skateboard e dimagrì tantissimo! Era bellissima, poi dovette tornare a milano e la sua vita ritornò come prima: noiosa. Ogni volta che ci sentivamo mi diceva sempre di volersene andare e cambiare vita, ma a causa dell’età non poteva mai, poi ha preso a fumare e ora non so se fuma ancora, lei diceva sempre “le ragazze tristi fumano tanto” e in effetti aveva ragione, lei era triste e le piaceva l’odore del fumo-
Ascoltavo quelle parole con molta attenzione, mi ero deciso di aiutarla e volevo sapere di più sulla sua vita;
IO: grazie per dirmi queste cose su di lei, anzi grazie per essere venuta a mezzanotte e passa!
V: figurati! Lei è la mia migliore amica, per lei ci sono 24 ore su 24.
H: torniamo di là?
V: ok, puoi buttare quel foglio per favore? Gaia non vuole che si sappia
IO: certo! –apro il cestino e lo butto.
Torniamo di la e quando entriamo troviamo i ragazzi a parlare con Gaia che è vicino a Liam con un suo braccio intorno alla spalla della ragazza, sorride debolmente e appena entriamo mi vado a sedere a fianco a louis, Zayn e Niall; mentre Vale va a sedersi accanto a gaia e a Liam; parliamo per un’oretta poi Vale torna a casa accompagnata da Louis e noi andiamo a letto. Entro in camera mia e cambio i pantaloncini, mi piace avere l’odore d Gaia addosso; una volta pronto per andare a letto vado in camera di gaia e la trovo in bagno che cerca nella sua busta.
IO: ciao, non volevo disturbarti
G: figurati, stavo prendendo le pasticche. Vai a letto ti ho fatto penare tutta la sera…
IO: vuoi che dorma qui con te? –volevo starle accanto se avrebbe rivisto i demoni.
G: si, grazie. –ingoia le pasticche buttandole giù con l’acqua e ci sdraiamo sul letto.
Stringo le mie braccia intorno alla vita e la tengo stretta a me;
IO: buonanotte piccola
G: buonanotte cucciolo.
Mi addormento di sasso dato che le ultime quattro ore sono state un inferno.
GAIA’S POV
Sono le tre di notte e non ho ancora chiuso occhio, maledetti sonniferi che non funzionano a niente. Sono scioccata dalla morte di mio zio e mi mancherà molto, ho paura di chiudere gli occhi perché so già che li rincontrerò e non voglio; mi alzo dal letto cercando di non svegliare Harry, una volta in piedi prendo le cuffie, ipod, sigarette e accendino e scendo. In salotto trovo la chitarra e la prendo, non so come mai la tengo in mano, era da tanto che non toccavo quel legno; esco dalla porta sul retro e mi siedo su un divanetto in pelle bianca appoggiando la chitarra affianco a me. Una volta seduta mi infilo le cuffiette e mi accendo una sigaretta, la prima canzone che parte è “ throw the dark”. La veranda da su un giardino con una piscina, è rilassante osservarlo perché qualche volta si può vedere qualche scoiattolo attraversare il giardino e saltare su un albero. Mi metto a guardare il cielo e c’è una stella molto luminosa affianco a un’altra: mia nonna e mio zio. Mi scorre una piccola lacrima sul viso, è strano credevo di aver esaurito le lacrime. Fortunatamente la musica supera i volume dei pensieri e cosi smetto subito di ripensarci. La chitarra è di fianco a me e non so cosa fare, sento una mano toccarmi la spalla e faccio un balzo, mi giro e trovo un biondino con una chitarra in mano, mi tiro via le cuffie e spengo l’ipod.
N: scusa… non volevo disturbarti.
IO: tranquillo, ma come mai qui? Non riesci a dormire?
N: no non molto… vedo che hai scoperto il mio nascondiglio.
IO: oh scusa, se vuoi me ne vado –dico diventando nervosa, lui mi guarda con quegli occhi color oceano e ride
N: no, tranquilla! Come mai non dormi? –si siede affianco a me appoggiando la chitarra di fianco alla mia
IO: i sonniferi non fanno effetto e poi non avevo sonno…
N: volevi suonare?
IO: si… cioè no! Non lo so… -metto la testa tra le mani e mi riaccendo una sigaretta offrendone anche una a Niall che accetta.
N: bhè se ti va di farmi sentire qualcosa io sono qui! – mi fa un sorriso dolce e ricambio –sei più bella quando sorridi…
IO: come va con Barbara? –rimane stupito dalla mia domanda ma sorride
N: bene! Ma siamo solo amici, lei è troppo perfetta per uno come me!
IO: Niall! È la modella di Victoria Secret’s è ovvio che è bella…
N: si ma a me piace Demi! Ma non so come dirglielo, Io e Barbara siamo soltanto amici
IO: ok… senti mi è venuta voglia di suonare una canzone ma ho bisogno il pianoforte e non la chitarra, è perfetta per te- sul mio volto spunta sorriso, non so come mai mi sia tornata la voglia di ritoccare quei tasti bianchi e neri… forse perche rappresentano la vita: i tasti bianchi le cose positive e quelli neri le cose negative, ma messe insieme si crea quell’armonia perfetta.
N: si vieni entriamo! – lasciamo le sigarette accese nel portacenere sul tavolino e torniamo dentro in casa scendendo le scale per andare in garage ma prima di entrare nel parcheggio giriamo a sinistra ritrovandoci in una sala piena di poof e divanetti con un computer di ultima generazione e vari apparecchi su un grande tavolo. –qui scriviamo e di qua –dice facendomi entrare in una stanza enorme con tanti strumenti
IO: immagino che qui registriate o suonate!
N: perspicace la ragazza. – mi siedo a un pianoforte tutto nero e Niall mi passa un microfono
IO: non serve… non voglio svegliare gli altri e poi mi vergogno. –dico diventando tutta rossa
N: sei solo te e la musica, nessun’altro. Ti seguo con la chitarra, che canzone fai? –faccio un sorriso a 32 denti e faccio un respiro.
IO: let it go, la conosci?
N: si e mi sembra perfetta. 
si siede e prende la chitarra, inizio a cantare e un’adrenalina improvvisa mi percorre tutto il corpo, quanto mi mancava toccare quei tasti bianchi e neri e unire quei suoni; Niall mi guarda sorridendo e continuando a suonare. Dopo circa tre minuti la canzone finisce e sorrido come una deficiente.
IO: oddio è bellissimo! Mi era mancato. Grazie grazie grazie! –dico andandolo ad abbracciare.
N: sono contento, hai una bella voce. Vuoi suonare con me la chitarra?
IO: non posso…
N: perché no? –decido di dirglielo, tanto prima o poi si verrà a sapere quindi è meglio così.
IO: bhè, perché non voglio –dico per cercare di cambiare discorso.
N: ok, torniamo su?-annuisco e torniamo su in veranda.
IO: il sonnifero sta facendo effetto è meglio che vada a dormire. –dico alzandomi e do un bacio sulla guancia a Niall.
N: ok buona notte cucciola
mi da un bacio e mi avvio su, una volta entrata in stanza mi metto nel letto e cerco di addormentarmi; appena chiudo gli occhi, inizio a vedere i sei demoni che continuano a dirmi “sei stata te ad uccidere tua nonna con la tua musica. Vergogna” comincio ad urlare “no non sono stata io ad ucciderla, lasciatemi in pace basta”
X: gaia, gaia –sento qualcuno strattonarmi e mi alzo, sono tutta sudata
IO: che succede? –dico alzandomi e guardando Harry
H: chi non hai ucciso?
IO: cosa?
H: stavi gridando “io non l’ho uccisa”, sei tutta sudata. Piccolina dormi
IO: ok dormo… -mi risdraio cercando di addormentarmi e due grandi braccia mi cingono i fianchi.

 

Mi sveglio e mi sento molto strana, quasi rimbecillita. Guardo l’ora e sono l’una e mezza, mi giro e Harry non è nel letto. Harry mi ha lasciato una sua tuta della ONEPIECE pulita così la indosso e scendo le scale, sento delle voci dalla cucina così vado verso quella stanza e appena entro trovo i ragazzi che mi guardano sorridenti.
IO: ciao! Scusate se ho dormito tanto… -dico abbassando lo sguardo
LO: piccolina eri stanca... non c’è bisogno di scusarsi –dice venendomi incontro. –posso abbracciarti? –mi chiede facendomi gli occhioni da cucciolo
IO: certo vieni qui! –ci abbracciamo, sento un po di dolore al fianco sinistro a causa della profondità del taglio.
Z: ci offendiamo pero!? –vengono verso di me e mi abbracciano tutti.
N: stamattina il postino ci ha consegnato questo pacco, è per te. –mi porge una scatola abbastanza grande e lo guardo 0.o
IO: grazie-dico prendendola, la apro e rimango colpita dal contenuto…


SPAZIO AUTRICE:
buon pomeriggio! Come state? La storia per ora non sta avendo molto successo e mi dispiace molto, ditemi che ve ne pare e cosa dovrei cambiare… comunque tornando alla storia.
I ragazzi sono pagati per stare con lei, cosa succederà quando lei lo scoprirà? E che ci sarà nella scatola?
Xxx
G.

  
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