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Autore: Alena18    15/03/2014    12 recensioni
La vita è come il mare calmo di notte, meraviglioso e insidioso, pronto a rivelare i suoi troppi iceberg.
Le persone sono come una gigantesca nave, come il Titanic, che fende l'aria gelida del mare, in qualsiasi momento può andare alla deriva senza mai ritrovare la giusta rotta, incapace di evitare quelle montagne di ghiaccio.
Lei, Britney, era il Titanic.
Lui, Zayn, era il misterioso mare.
Lui, Harry, era il pericoloso iceberg.
Non si può evitare l'inevitabile.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Race against death


Bri’s Pov
 
Erano passate all’incirca due settimane da quando Harry mi aveva salvata, io stavo meglio e stranamente lui non era più tanto odioso, anzi, si comportava in modo più dolce e maturo, sembrava più serio, ma la sua parte pervertita non moriva mai. Ma infondo, mi piaceva quel suo lato, mi piacevano entrambi i suoi lati e avevo scoperto che non era poi tanto male come persona, forse un giorno saremmo diventati amici… Così, a quel pensiero, mi si formò nella mente l’immagine di me e Styles uniti per la pelle, inseparabili e sempre d’accordo su tutto. Decisamente no, per come il nostro rapporto era cominciato, sicuramente non saremmo mai stati normali amici, il solo pensiero era così strano. 
Scossi la testa e misi da parte i miei rapporti sociali, passando dunque a quelli di mio cugino. Tra El e Lou stava nascendo qualcosa, era visibile a chiunque li osservasse, quando erano insieme lei sorrideva come un’idiota e Louis… Louis sembrava ancora più idiota del solito. E quanto erano carini quando li beccavamo insieme alla baita giù, nella valle che flirtavano e si giustificavano per non averci invitato balbettando scuse insensate e arrossendo a dismisura. Noi facevamo finta di credergli, prendendo posto ad un altro tavolo e cercando di trattenere le risate. Avrei scommesso che, tempo qualche altro giorno, forse qualche settimana, e quei due sarebbero diventati una coppia, una mielosa e folle coppia.
 

Era il 23 luglio, il sole era caldo ed io avevo appena terminato di prepararmi per la lezione di equitazione delle dieci. Non vedevo l’ora. Adoravo i cavalli, da bambina sognavo di averne uno marrone con la criniera nera, solo che le mie fantasie infantili comprendevano anche un corno piantato nella fronte. Scacciai via dalla mia mente il passato e corsi da Zayn, il quale mi aspettava per prendere i cavalli. Fortunatamente ero in gruppo con lui.



La lezione durò oltre un’ora, ma a me sembrarono solo pochi minuti. Sentir parlare di cavalli, di equitazione, mi riempiva di emozione e diventavo improvvisamente euforica, con la voglia di fare qualsiasi cosa.
D’un tratto vidi Malik, il cui ciuffo era arruffato a causa del casco, parte integrante dell’equipaggiamento da cavallerizzo, avvicinarsi sorridente verso di me. Non potei non notare quanto fosse bello vestito in quel modo, ma mi limitai a sorridere anch’io.
 
-Ehi, piccola- mi si fermò davanti tentando di smettere di sorridere, ma il risultato fu penoso, penoso per entrambi -Ti va di incontrarci alla base tra un’ora e fare un pic-nic insieme? Conosco un posto fantastico!- propose raggiante speranzoso in un sì. Feci un po’ la vaga, giusto per tenerlo sulle spine, ma poi accettai, come potevo rifiutare? Non avevo ancora ben chiaro cosa rappresentasse Zayn per me, ciò che sapevo era che ogni giorno eravamo più vicini. E la cosa non mi dispiaceva affatto.
Gli risposi con un bel sì, ma poi ricordai di dovergli chiedere dei preparativi.
 
-Per il cibo? Come ci organizziamo?- domandai, pensando a tramezzini e hamburger, frutta e dolci stesi su una bella tovaglia rossa.
 
-Non ti preoccupare, penso a tutto io- mi ammiccò, poi corse via. 
 

Ancora in ritardo, cavolo. Non sapevo far altro che arrivare tardi. Ero in tenda a cercare di infilarmi i vestiti più leggeri che avevo, si moriva dal caldo. La prima cosa che avrei fatto una volta arrivati nel posto misterioso di Zayn, sarebbe stata trovare un grosso albero all’ombra. Per stare comoda misi da parte le scarpe con la zeppa, optando poi per un paio di ballerine. Indossai velocemente una gonna, una canotta sottile e larga ed ero pronta. Alzai i capelli in una coda alta e lasciai che delle ciocche mi cadessero intorno al viso, un po’ di trucco e via.
Prima di uscire decisi di lasciare ad El un biglietto per avvertirla della mia assenza:
 
“Ehi El, tesoro della mia vita! Io pranzo con Zayn, facciamo un pic-nic…
Poi ti racconto:)
Tornerò in pomeriggio.
Ti adoro,
Bri xx”

 
Lo posai sul letto in tenda ed uscii felice ed affamata, sembravo Niall.
Corsi fino alla base e in lontananza vidi Zayn con una T-shirt bianca leggera ed un pantalone beige largo, in una mano stringeva il manico di una cesta. Evitai di commentare mentalmente quanto fosse affascinate sebbene l'abbigliamento piuttosto normale e mi avvicinai al moro. 
 
-Eccomi! Allora… andiamo?- chiesi sorridente, con il fiatone.
 
-Andiamo- rispose euforico, quasi più di me.
 
Non sapevo dove fossimo diretti, né cosa avremmo fatto di preciso (a parte mangiare, si intende), ma Zayn diceva che dovevo fidarmi di lui ed io lo feci. Facemmo una lunga passeggiata che riuscì solo ad aumentare la mia fame e la voglia matta di una coca ghiacciata. Il sole picchiava forte quando arrivammo nel misterioso posto, il quale era letteralmente da togliere il fiato. Non avevo mai visto tanto verde in vita mia, non era altro che una distesa immensa di prato, ma non potevo fare a me di percepire il dolce e fresco profumo della libertà.
 
-Questo posto è assolutamente meraviglioso- sussurrai, ma Malik mi sentì lo stesso. Più guardavo quel luogo, più mi convincevo del fatto che avrei potuto portare lì la mia roba e viverci non per tutta l’estate, ma per tutta la vita. Mi sentivo come Heidi.
 
-È un piccolo paradiso- sospirò ammirando il paesaggio.
Adoravo già quel posto, ma la sua bellezza non mi aveva di certo tolto l’appetito, tutt’altro. Così arrivò il momento di stendere la tovaglia sull’erba fresca e dare inizio al nostro bel pic-nic con tramezzini, bibite, marmellate e tanto altro. Fu un pranzo bellissimo, non mi ero mai sentita così libera e piena di voglia di vivere, e la compagnia di Zayn era perfetta, non c’era mai un istante di silenzio, solo chiacchiere e risate.



Harry’s Pov
 
Erano quasi le due del pomeriggio e per la prima volta mi stavo annoiando. Mi sentivo demotivato e non avevo voglia di mangiare, stranamente neanche di provarci con qualcuna. Volevo solo rilassarmi un po’. Allora mi decisi, corsi alla scuderia e presi un cavallo, amavo quegli animali, mi trasmettevano pace e libertà.
Ero sul punto di montarlo quando una giacca scura al suolo attirò la mia attenzione. La raccolsi e all’interno trovai la targhetta col nome del proprietario: Britney Parker. Sorrisi, era sempre così sbadata. Be’, forse qualcuno o qualcosa mi stava dando un segno, forse stare da solo non era la risposta esatta, quindi cancellai i miei progetti e mi avviai da Bri.
Quando arrivai però, lei non c’era, probabilmente aveva approfittato della buona giornata per uscire, o magari aveva qualche mansione da svolgere. D’un tratto, però, un biglietto lasciato sulle candide lenzuola bianche del letto attirò la mia attenzione. Lo presi e cedetti alla curiosità, così lessi ciò che diceva.
Due secondi dopo capii che le mie ipotesi su dove fosse Bri erano sbagliate, perché in realtà era con Zayn ed io non sapevo né cosa pensare, né come comportarmi.
Scossi il capo, non mi importava ciò che facevano quei due, se stavano insieme o meno. Quello che mi serviva era una cavalcata, solo con me stesso.



Bri’s Pov
 
Stava andando tutto magnificamente, con Zayn tutto era più leggero e luminoso, ma chissà se lui provava le stesse cose. E se per lui quella era solo un bella amicizia? Se in me vedeva la migliore amica che forse non aveva mai avuto? No, impossibile, ne ero quasi certa, era una sensazione a pelle. Forse era il modo in cui mi guardava, diverso da quello in cui mi osservava Niall o Liam, più dolce, più impacciato, più… più qualcosa.
 
-Ehi piccola, ho una sorpresa- mi sussurrò all’orecchio.  
 
-Uh, adoro le sorprese!- lo esclamai sorridente come una bambina alla quale danno un lecca lecca gigante. Dovetti pregarlo, e pregarlo, e pregarlo, e mentre continuavo a pregarlo, lui si alzò e corse via ed io restai sbigottita. Qualche istante dopo lo vidi tornare con due cavalli, uno marrone, l’altro bianco e gli occhi mi si illuminarono.
 
-Qualcuno mi ha detto che ad una persona di mia conoscenza piacciono molto i cavalli- disse a gran voce mentre mi raggiungeva fermandosi poi di fronte a me –Sono stato ben informato?-
 
-Assolutamente- affermai sorridendo a trentadue denti, non perdendo tempo e montando il cavallo bianco. Zayn rise e venne ad aiutarmi, proprio come un perfetto gentiluomo nei vecchi film romantici.  Quando fui sopra il mio fedele destriero, quello di Malik nitrì forte, spaventato da un serpente nascosto fra l’erba, e poi scappò, inoltrandosi nel bosco.
 
-Dannazione- lo sentii sibilare –Aspetta qui, vado a recuperarlo. Torno subito- e con quelle parole anche lui corse via fino a sparire nel bosco.
 
 
Ero ferma lì da qualche minuto e avevo un po’ di paura. Era una strana sensazione, non smettevo di guardarmi intorno, ma, a parte qualche uccellino e il leggero fruscio del vento, non si sentiva né si vedeva nulla. A testimoniarmi il fatto che era passato più che qualche minuto da quando Zayn era andato via, erano i grossi nuvoloni che si erano ammassati in cielo, facendo ombra sul prato. Tutto ciò non prometteva niente di buono e Zayn doveva sbrigarsi se non volevamo ritrovarci a cavalcare nel bel mezzo di una tempesta.
Altri dieci minuti dopo, ero dieci volte più preoccupata per Zayn e per il cavallo. E se non lo avesse trovato? E se si fosse perso? O peggio, e se Zayn si fosse perso? La mia mente stava prendendo strade tortuose e poco confortanti, ma ciò che potevo fare al momento era aspettare e essere ottimista.
D’un tratto un forte tuono mi fece sussultare, era potente e inaspettato. Rimbombò così forte da sembrare che il fulmine fosse caduto a pochi passi da me, ma non ebbi neanche il tempo di sussultare che il cavallo si alzò sulle zampe posteriori, nitrendo stridulo e muovendosi frenetico. Cercai di calmarlo accarezzandogli la criniera e sussurrando dolci parole al suo orecchio, ma nulla. Improvvisamente prese a correre veloce, esattamente nella parte opposta dov’era andato Zayn, e la paura si fece spazio dentro di me.
 
-Fermo!- urlai in preda al panico. L’interno della coscia cominciava a farmi male, portavo la gonna e sentivo il tessuto duro e fastidioso della sella che mi feriva la pelle. Non la smettevo di rimbalzare su e giù, e cominciavo ad avere dolore alle ossa della schiena. Evitavo i rami degli alberi che altrimenti mi avrebbero fatta volare via e stringevo forte la corda legata al collo del cavallo. Avevo il respiro pesante, davanti a me tutto si faceva più scuro mano a mano che ci inoltravamo nel bosco e quell’animale non dava segno di volersi fermare. La punta affilata di un vecchio ramo che non avevo visto, mi provocò un taglio sul braccio e bruciava, bruciava maledettamente. Nella corsa persi persino le mie ballerine. –Ti prego, fermati!- implorai, ma di certo quello non mi ascoltò –Aiuto!- gridai, avevo due opzioni: chiedere aiuto o lasciare che quel cavallo mi conducesse chissà in quale pericolo –Aiuto! Zayn, aiuto!- sbraitai più forte che potevo, poi tra il frastuono dei tuoni, riuscii ad udire dei rumori alle mie spalle: un cavallo. Tentai di voltarmi, ma i capelli sciolti mi schiaffeggiavano il viso, impedendomi di visualizzare chi stesse cavalcando quell’animale dietro di me. Il sollievo prese a farsi spazio nella mia mente, probabilmente era Zayn. Il secondo dopo mi ritrovai a spalancare gli occhi devastata dalla paura. Non era possibile.
 
-Aiuto! Ti prego, aiutami!- gridai a squarciagola con gli occhi pieni di lacrime calde. Ciò che mi attendeva non troppo lontano da dove mi trovavo, era un precipizio, un enorme, scuro e mortale vuoto. Nella mia mente si fece spazio l’immagine del cavallo che frenava pochi passi prima del vuoto, e di me, che volavo via dalla sella, finendo giù, nel precipizio. Piansi e sperai in un aiuto da chi mi era alle spalle.



Zayn’s Pov
 
Riuscii finalmente a recuperare il mio cavallo, non credevo che quegli animali potessero correre tanto veloce. Tornai da Bri, probabilmente era preoccupata per me, l’avevo fatta aspettare molto. Una volta uscito dal bosco, il prato non era più lo stesso. E neanche il cielo. C’erano enormi nuvole grigie che coprivano l’azzurro presente fino a qualche minuto prima, non capivo come la giornata si fosse potuta rabbuiare così tanto. Mi guardai intorno in cerca di lei, ma non la vidi. Bri non era lì. D’improvviso sentii in lontananza un urlo femminile e non potei fare a meno di ipotizzare il peggio perché sì, quella era proprio la sua voce.
Dovevo trovarla. Subito.
 

Harry’s Pov
 
Stavo facendo una tranquilla passeggiata a cavallo. Riflettevo un po’ su tutto, su ogni cosa che era successa da quando avevo conosciuto la Parker. E di cose ne erano accadute da quel momento.
Ero ai margini del bosco, il cielo si stava rabbuiando e probabilmente avrebbe piovuto, dovevo rientrare alla base. Feci per tornare indietro quando sentii un urlo squarciare l’aria adesso più fredda. Il pensiero che mi attraversò la mente mi fece gelare il sangue nelle vene: era Bri. Ne ero certo e stava chiedendo aiuto. Ma lei era con Malik, giusto? Mentre tentavo di convincermi che tutto andasse bene, l’idea che potesse non essere così mi portò a fare una scelta, forse una scelta sciocca, ma sarebbe stato il tempo a dirmi se andare a cercarla era stata o no una buona idea.
Cavalcavo e seguivo le sue urla, era l’unico modo per arrivare a lei il più in fretta possibile. Dovevo restare lucido e non farmi prendere dal panico, avrei solo peggiorato la situazione e non potevo essere di aiuto se mi lasciavo trasportare dalle emozioni.
Qualche secondo dopo era vicinissima, lo sentivo. Sentivo le sue grida strozzate e il suo cavallo correre inarrestabile. Poi la vidi, era proprio davanti a me che tentava di voltarsi, senza riuscirci, ma Zayn non era con lei. Non pensai a lui, era palese che lei aveva bisogno di aiuto, riusciva a stento a restare a cavallo. Non mi serviva guardarla in faccia per capire cosa provava, io la conoscevo, mi bastava solo sentire il suono della sua voce e capivo cosa le passava per la testa, e in quel momento nella sua mente le stava scorrendo tutta la vita. Pensai che probabilmente credeva fossi Zayn, ma lui era chissà dove a fare chissà cosa, e proprio non riuscivo a capire. Ma poco m’importava. Poi lo vidi e mi si mozzò il fiato. Un precipizio. Proprio di fronte a noi ed io non volevo credere a quello che stava per accadere, dovevo fare qualcosa. Subito.
Incitai il mio cavallo a correre più veloce, ma non sembrava mai abbastanza, lei era sempre qualche passo avanti a me.
 
-Aiutami!- urlò piangente senza guardarmi. Teneva gli occhi serrati, il suo viso era una maschera di terrore.
 
-Sono qui, Bri!- le gridai, combattendo contro il vento. Appena sentì la mia voce, lei si voltò e aprì gli occhi sorpresa.
 
-Harry! Harry, aiutami!- implorò. Non mi sarei mai tirato indietro, ma dovevo ammettere che mi stava salendo la paura, era inevitabile, il precipizio era troppo vicino, dovevo muovermi.
 
-Passa sul mio cavallo!- urlai. La vidi dimenarsi, era più che agitata, era ansiosa e sull’orlo di una crisi.
 
-La mia gonna-  disse -Si è incastrata!- esclamò disperata. Cazzo, non ci voleva. Doveva strapparla, trovare la forza per farlo, la capivo, in quel momento il suo corpo non rispondeva bene ai comandi. Era debole. Ma… sì, ce l’aveva fatta. Subito lo sguardo di entrambi si voltò verso il precipizio. Era troppo tardi.
 
-Salta dai!- urlai divorato anch’io dal panico.
 
-È finita- deglutì lei e mi guardo fisso negli occhi mentre le lacrime le rigavano il viso. No. Non stava accadendo. Quelle parole mi colpirono come una lama.  
Fermai subito il cavallo e come previsto anche il suo si fermò, ma con una brusca frenata che la fece volare giù.
Un urlo strozzato fu l’ultima cosa che sentii, seguito poi da un tonfo.  
 
 
 
 
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Salve a tutte

Allora come va ragazze?

Scusate per questo ritardo ma ho avuto la febbre per quasi giorni!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto
Mi scuso con alcune di voi per non essere passata a leggere e recensire i vostri capitoli, ma lo farò domani
Spero continuerete a seguire la storia, che si sta facendo sempre più movimentata;)
Grazie a tutte voi
Baci
Alena18 xxx

  
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